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      Aperto Anno Giudiziario a Reggio: in Appello 50% posti scoperto

       

       

      Aperto Anno Giudiziario a Reggio: in Appello 50% posti scoperto

      27 gen 24 "La mia gratitudine va ai magistrati di tutto il Distretto per lo straordinario impegno assicurato nonostante le imponenti e serie carenze di organico, che hanno interessato in modo molto severo la Corte d'Appello, con scopertura di oltre il 50% della pianta organica, con inevitabile coinvolgimento degli Uffici di primo grado, a loro volta segnati da assenze, e dai quali è stato purtroppo necessario prelevare costantemente unità". Lo ha detto la presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Olga Tarzia che, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, ha ricordato come "le sezioni penali, con organico ridotto di oltre la metà rispetto alla previsione tabellare, hanno trattato processi anche di particolare complessità, in specie della Dda e i cosiddetti 'maxi', senza incorrere in scadenze dei termini di custodia cautelare, con apprezzabile abbattimento dell'arretrato". In un anno, dal primo luglio 2022 al 30 giugno 2023, infatti, la prima sezione penale della Corte d'Appello è passata da una pendenza di 3710 procedimenti a 3293 "avendo quindi definito - spiega la presidente Tarzia - 1332 procedimenti a fronte di sopravvenienze pari a 915, mentre, la seconda sezione penale, la cui pendenza era di 4073 con 925 sopravvenuti, al 30 giugno 2023 faceva rilevare una pendenza finale di 3976 procedimenti, avendone quindi definiti 1022 di cui 33 Dda". Il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Maria Grazia Arena, invece, "aveva pendenti - ricorda sempre la presidente Tarzia - ben 56 processi Dda di cui 31 maxi. Di questi sono stati definiti 18 processi Dda e 22 maxi". Per quanto riguarda le ordinanze di custodia cautelare emesse dall'ufficio Gip-Gup "sono state 472 quelle emesse, con applicazione di misure personali e reali. Ciò senza contare le attività dispiegate in materia di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, i cui relativi provvedimenti sono stati pari a 7885 tra convalide, autorizzazioni, proroghe e ritardati depositi". A proposito di intercettazioni, il procuratore Giovanni Bombardieri ha sottolineato come "si tratta di settore nevralgico per ogni Procura, un fondamentale ed insostituibile strumento investigativo, oggi più che mai strategico per la ricerca della prova, specie, ma non soltanto, nei procedimenti di criminalità organizzata". Il costo delle intercettazioni nell'ultimo anno è stato di quasi 8 milioni di euro, un rilevante "impegno di spesa" di cui la Procura è "consapevole" e per questo ha attuato "una rigorosa politica di razionalizzazione della spesa. Senza mai perdere di vista il prioritario obiettivo di contrasto al crimine, sono state quindi adottate procedure volte a contenere il più possibile i costi". Si è soffermato sulla carenza di organico degli uffici requirenti il procuratore generale Gerardo Dominijanni il quale ha ricordato che la Procura "ha una vacanza di 4 posti, con una scopertura del 13%". Nel 2023, nelle Procure di Reggio, Palmi e Locri e in quella dei Minori sono stati iscritti 10987 procedimenti contro noti e 8446 contro ignoti.

      Pg: nel reggino lo Stato è distante

      "Occorrerà prendere atto che la politica è distante da Reggio Calabria, da Plati, da San Luca, da Rosarno, da Oppido". Lo ha detto il procuratore generale di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni nel suo intervento in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il magistrato si è soffermato sulla "situazione delle imprese sottoposte ad amministrazione giudiziaria perché infiltrate dalla 'ndrangheta, che vengono sistematicamente accompagnate a sicura rovina, invece di essere risanate e rimesse sul mercato preservando la loro forza lavoro". "Avevo proposto - ha aggiunto - la creazione di un gruppo di studio affinché si analizzassero le cause del mancato risanamento delle imprese (ad esempio se sono strutturali o determinate proprio dalla nostra gestione o da una legislazione carente) e se, nell'ipotesi di fallimento o liquidazione, si potesse concretamente trovare una diversa collocazione ai lavoratori che non siano i soliti ammortizzatori sociali. Mentre avevo trovato la disponibilità della regione Calabria nella persona del presidente Occhiuto e della vicepresidente Princi, più che sorda è stata invece la politica nazionale. Dopo un primo approccio con la presidente della commissione Antimafia, è calato inspiegabilmente il silenzio". Secondo il procuratore generale di Reggio Calabria, "la politica non comprende che qui la gente pensa che la 'ndrangheta crea posti di lavoro e lo Stato li distrugge. Non ci si rende conto quanto dirompente sia questo messaggio e quale importanza, nello sradicare la cultura 'ndranghetistica, avrebbe avuto nel confutarlo". Dominijanni, infine, ha sottolineato il problema della mancata demolizione di immobili abusivi "con le imprese di settore sequestrate e sottoposte ad amministrazione giudiziale nonché con quelle gestite dall'Agenzia dei beni confiscati. Mi chiedo se sia normale. La considero, questa, una vergogna. Come facciamo a pretendere dagli altri determinati comportamenti quando poi noi non siamo in grado di dare l'esempio?".

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