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      Operazione di Polizia a Catanzaro, 20 fermi, stroncati traffici droga e armi

       

       

      Operazione di Polizia a Catanzaro, 20 fermi, stroncati traffici droga e armi

      15 gen 24 Un'operazione della Polizia di Stato a Catanzaro, ha eseguito venti provvedimenti di fermo a carico di altrettante persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi. I provvedimenti in esecuzione sono stati emessi dalla Dda del capoluogo calabrese. L'operazione viene condotta dalla Squadra mobile. I fermi si stanno eseguendo, in particolare, nel quartiere "Gagliano", ma l'operazione riguarda anche altre zone della città. L'associazione finalizzata al traffico di armi contestata ad alcuni dei fermati è aggravata dal metodo mafioso. Contestati anche la detenzione ed il porto illegali di armi e munizioni ed altri reati in materia di stupefacenti.

      I fermi

      Le persone sottoposte a fermo e indagate nell'ambito dell'operazione dell'operazione della polizia di Stato di Catanzaro coordinata dalla Dda e denominata "Secreta Collins' sono: Domenico Rizza, detto Enrico di 68 anni; Vincenzo Rizza (40); Marco Riccelli (35); Emanuele Enrico Le Pera (28); Manuel Argirò (43); Massimo Longo (55); Raffaele Iiritano, Catanzaro (55);Francesco Agostino (56); Vittorio Gentile, Catanzaro (50); Sergio Rubino (47); Giuseppe Caroleo (51); Angelo Posca (54); Salvatore Tedesco (31); Giuseppe Caliò (25); Rosario Nuccio Caliò, Catanzaro (38); Vittorio Falvo (33); Andrea Caracciolo (41); Giampaolo Tripodi (35); Loredana Ferraro (25) e Lorenzo D'Elia (47).

      Sequestrate 70 armi

      Sono due le organizzazioni criminali, una operante nell'ambito della gestione del traffico di sostanze stupefacenti e l'altra dedita al traffico di armi, quest'ultima con l'aggravante mafiosa ma entrambe riconducibili a soggetti della zona nord della città di Catanzaro scoperte a seguito dell'operazione condotta dalla Squadra mobile di Catanzaro con il supporto di personale della Sisco di Catanzaro, dei Reparti Prevenzione Crimine, di unità cinofile della Questura di Vibo Valentia e del Quinto Reparto Volo della Polizia di Stato che ha portato all'emissione di 20 fermi di indiziato di delitto. I provvedimenti eseguiti oggi scaturiscono da un'indagine coordinata dalla Dda, che si è sviluppata attraverso investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio. In particolare si è operata la ricostruzione dei ruoli dei presunti associati e individuati i vari ambiti di operatività assieme alle attività illecite, in particolare la disponibilità di un imponente numero di armi, 70, e munizioni. Sequestrati 33 chili di sostanze stupefacenti tra marijuana e hascisc nascosti in bidoni sotterrati in alcuni fondi in un'area extraurbana nella zona nord di Catanzaro. Tra le armi da fuoco lunghe e corte (da guerra e comuni) di diverso calibro, ci sono diversi kalashnikov e circa 7 mila munizioni. Delineate anche struttura e modus operandi dell'associazione a delinquere attiva nella città di Catanzaro con attività di spaccio diffuso, nella zona nord del capoluogo, individuata anche come base operativa per la detenzione, l'occultamento, la preparazione, il confezionamento e lo smercio della sostanza stupefacente.

      Arsenale micidiale

      "E' stato rinvenuto un arsenale micidiale nella diponibilità delle cosche di 'ndrangheta operanti nel distretto di Catanzaro". Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla nel corso della conferenza stampa sull'operazione di Polizia "Secreta Collins" che ha portato al fermo di 20 persone. Una collina segreta, in località Cuturelle di Catanzaro, da quanto emerso, era il luogo in cui l'organizzazione criminale sotterrava le armi nella sua disponibilità in bidoni ben sigillati. Il luogo impervio si trova nei pressi delle proprietà di Domenico Rizza, detto 'Enrico', considerato a capo dell'organizzazione. L'indagine nasce in seguito all'arresto, a giugno 2021, di Agostino Papaianni, ricercato nell'ambito dell'inchiesta Rinascita. L'uomo si rifugiava nel quartiere Janò di Catanzaro. Nell'indagare sui suoi fiancheggiatori gli agenti della Squadra Mobile di Catanzaro hanno investigato sulla figura di Massimo Longo e da lui sono arrivati a scoprire una più vasta rete criminale. Settanta le armi ritrovate, tra armi corte, fucili, mitragliatori, kalshnikov, armi da guerra, mp4, armi in uso alle forze militari italiane. Ritrovati anche 7000 proiettili. "Senza ombra di dubbio - ha detto il capo della Squadra Mobile, Fabio Catalano - è stato operato uno dei sequestri di armi più ingenti mai effettuato in Italia". "Uno dei meriti di questa operazione - ha affermato il questore di Catanzaro Paolo Sirna - è che è stato sottratto un ricco arsenale nella disponibilità della mano criminale". "Le armi - ha sottolineato il procuratore Capomolla - venivano messe a disposizione anche di altre organizzazioni fuori dal territorio di Catanzaro".

      Il procedimento è tuttora nella fase delle indagini preliminari pertanto gli indagati sottoposti a fermo sono da ritenersi presunti innocenti fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza di natura irrevocabile.

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