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      Sottraevano materiale da Ospedale: interdetti medico, infermieri e imprenditore

       

       

      Sottraevano materiale in Ospedale: interdetti medico, infermieri e imprenditore

      27 feb 24 Lenti per operazioni di cataratta sottratte in ospedale e fatte pagare agli ignari pazienti che si sottoponevano ad intervento chirurgico nello studio privato del professionista. E' quanto emerso dalle indagini che hanno portato all'emissione, a Catanzaro, di quattro misure interdittive nei confronti di un dirigente medico del reparto di oculistica dell'Azienda ospedaliera-universitaria "Renato Dulbecco" (ex Pugliese Ciaccio) di Catanzaro, di due infermieri e di un imprenditore di Cosenza del settore medicale.

      Sono Marco Scicchitano, dirigente medico nel reparto di Oculistica dell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, di 59 anni, e i due infermieri professionali in servizio nello stesso reparto Anna Rita Procopio (52) e Riccardo Sperlì (57), i dipendenti dell'Azienda ospedaliero-universitaria 'Renato Dulbecco" sospesi dai pubblici uffici per un anno nell'ambito dell'operazione 'Batticuore' condotta dai carabinieri del Nas e della Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura del capoluogo calabrese. Il gip Sara Mazzotta ha inoltre applicato un divieto di esercitare attività imprenditoriale per 12 mesi anche nei confronti di Maurizio Gigliotti, di 62 anni, amministratore dell'azienda Emmegi Hospital con sede a Cosenza. Secondo l'accusa, lo specialista e i due infermieri avrebbero utilizzato, senza autorizzazione, un immobile a Catanzaro adibendolo a sala operatoria. Qui avrebbero creato uno studio privato utilizzando il materiale sanitario sottratto al reparto di oculistica del nosocomio catanzarese e prospettando ai pazienti un iter molto lungo se l'intervento di cataratta di cui avevano bisogno fosse stato svolto in ospedale. Per lo stesso intervento, eseguito privatamente, venivano chiesti ai pazienti 700 euro in contanti per ciascun occhio. Il tutto, sempre secondo l'accusa, senza rilasciare nessuna documentazione fiscale o, in caso di rilascio di fattura applicando una maggiorazione del prezzo. Veniva richiesto, inoltre, il pagamento di altri 200 euro per l'acquisto della lente intraoculare da impianto sia quando questa veniva procurata dalla ditta Emmegi, sia quando veniva presa dal materiale in dotazione all'ospedale.

      Così i carabinieri del Nas di Catanzaro ed i militari del Nucleo Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo, nell'ambito di un'operazione denominata "Batticuore", hanno notificato stamane quattro misure interdittive al medico, ai due infermieri del reparto di oculistica e a un imprenditore di Cosenza operante nel settore dei dispositivi medici ed elettromedicali. Le accuse nei loro confronti sono di associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla truffa ai danni dello Stato e di autoriciclaggio.

      I primi tre destinatari della misura dell'interdizione dai pubblici uffici per la durata di 12 mesi e il quarto interdetto dalla pratica del commercio per la stessa durata. Sequestrati anche i due studi specialistici dove l'oculista praticava la libera professione a Catanzaro e in un comune della provincia. Il medico, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe anche omesso di versare all'azienda ospedaliera parte dei compensi ritratti dallo svolgimento di attività professionale in regime di intramoenia allargata e relativi cioè alle visite mediche svolte nel proprio studio privato per conto dell'Azienda ospedaliera da cui dipendeva.

      Le misure cautelari sono state emesse al termine di un'indagine condotta negli ultimi due anni dai dai Nas e dalle Fiamme Gialle, con il coordinamento della Procura di Catanzaro, e nel corso dei quali il professionista e i due infermieri sono finiti sotto la lente di ingrandimento per quanto attiene lo svolgimento dell'attività libero professionale all'esterno dell'azienda ospedaliera catanzarese. Secondo emerso sarebbe stato creato un sodalizio dedito alla fraudolenta sottrazione di materiali e strumentazione di ogni genere dai reparti dell'ospedale Pugliese per rifornire lo studio privato del medico, con i due infermieri come braccio operativo. Già a novembre 2022 e poi a maggio dello scorso anno, i destinatari dei provvedimenti, erano stati oggetto di perquisizioni all'esito delle quali sarebbe stato assicurato tutto il materiale sottratto e le ulteriori fonti di prova. E' stimato in diverse migliaia di euro il valore del materiale sottratto, che veniva autoriciclato, e poi giustificato attraverso false fatture emesse dall'imprenditore di fiducia per motivare la disponibilità di dispositivi e materiale sanitari sottratti all'azienda. Si attendono adesso le determinazioni della Direzione generale aziendale all'esito della notifica della misura interdittiva nei confronti dei tre dipendenti.

      Il procedimento per le ipotesi di reato è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

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