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      Indennità non dovute, otto persone denunciate per truffa all'Annunziata

       

       

      Indennità non dovute, otto persone denunciate per truffa all'Annunziata

      11 apr 24 Hanno ricevuto indennità per turni di lavoro mai effettuati e non corrispondenti alle prestazioni realmente eseguite, così otto tra collaboratori amministrativi e dipendenti dell'Azienda ospedaliera di Cosenza sono stati denunciati dalla Guardia di finanza che ha anche sequestrato 220mila euro, quale ammontare della somma illecitamente corrisposta. Gli otto sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato. L'indagine, coordinata dalla Procura di Cosenza diretta dal procuratore facente funzioni Antonio D'Alessio, sono state condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Cosenza e della Aliquota del Corpo della Sezione di polizia giudiziaria della Procura, con la collaborazione, per gli aspetti di competenza, dell'Ispettorato territoriale del lavoro e dell'Inps di Reggio Calabria. Dopo una serie di acquisizioni all'Azienda ospedaliera, le fiamme gialle hanno analizzato una corposa documentazione da cui è emerso come collaboratori amministrativi dell'Azienda avessero indebitamente retribuito, in favore di altri dipendenti, indennità per turni festivi, straordinari, notturni e reperibilità non corrispondenti alle prestazioni realmente effettuate. In particolare, dall'esame delle buste paga e delle timbrature sui badge, sarebbe emerso che gli indagati abbiano percepito ingenti somme sia per indennità non spettanti sia per ore di straordinario mai svolte, spesso anche in numero rilevante, oppure "svolte" ma liquidate in riferimento a periodi in cui il dipendente, talvolta, risultava in malattia. La Procura ha anche chiesto l'emissione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle somme indebitamente percepite. A conclusione delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Antonio Bruno Tridico, è stato quindi disposto il sequestro preventivo delle somme rinvenute sui conti correnti, nonché sugli immobili e sul Tfr degli indagati per un importo complessivo di oltre 220.000 euro.

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