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      Avevano quasi 3 etti di cocaina e un canne mozze, padre e figlio in manette a Luzzi

       

       

      Avevano quasi 3 etti di cocaina e un canne mozze, padre e figlio in manette a Luzzi

      17 set 23 Padre di 56 anni e figlio si 28 sono stati arrestati in flagranza di reato a Luzzi dai carabinieri della Compagnia di Rende con l’accusa di detenzione illegale di munizioni e armi, alterazione di arma clandestina, ricettazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

      Tutto nasce dall'intuizione dei militari dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rende che avevano notato il giovane, poi finito agli arresti, allontanarsi dalla propria abitazione con fare sospetto e sono untercenuti per un controllo. Addosso aveva 11 dosi di cocaina pronti alla vendita.

      La successiva perquisizione eseguita nell’abitazione, ha permesso di rinvenire 281,74 grammi di cocaina e la somma di 21.340 euro in contanti in banconote di vario taglio, presunto provento dell’attività di spaccio. Nel corso dell’attività di polizia, è stato inoltre trovato diverso materiale (macchina sottovuoto, bustine, bilancini di precisione) destinato alla pesatura, taglio e confezionamento delle dosi da immettere sul mercato.

      L’operazione ha portato anche al rinvenimento di un fucile a canne mozze calibro 12, con matricola abrasa e 2 cartucce cal. 12. Le armi ed il munizionamento, repertati dai Carabinieri specializzati dell’Aliquota Operativa di Rende, verranno inviate al RIS dei Carabinieri di Messina per le analisi balistico-dattiloscopiche e per verificare se siano state utilizzate per la commissione di delitti.

      La droga sequestrata verrà, invece, esaminata dal Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti di Vibo Valentia. Una volta immessa sul mercato illegale, lo stupefacente venduto al dettaglio avrebbero fruttato diverse centinaia di migliaia di euro.  I due, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cosenza, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Cosenza.

      Nel rispetto dei diritti degli indagati, gli stessi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

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