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      Operazione antimafia CC-DDA, 84 arresti, coinvolto ex presidente Provincia Vibo

       

       

      Operazione antimafia CC-DDA, 84 arresti, coinvolto ex presidente Provincia Vibo

      07 set 23 C'é anche l'ex presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, di 47 anni, tra le 84 persone coinvolte nell'operazione contro la 'ndrangheta, denominata "Maestrale-Carthago", condotta dai carabinieri sotto le direttive della Dda di Catanzaro. Per Niglia, già indagato nella precedente "tranche" dell'inchiesta, condotta nello scorso mese di maggio, sono stati disposti gli arresti domiciliari. É finito in carcere, invece, l'avvocato Francesco Sabatino, del Foro di Vibo Valentia, lo studio del quale è stato oggetto di una perquisizione. Sabatino è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Gli arresti domiciliari sono stati disposti, inoltre, per Cesare Pasqua e Francesco Massara, ex dirigenti, rispettivamente, del Dipartimento prevenzione e del Settore veterinario dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Ai domiciliari anche l'avvocato Joan Azzurra Pelaggi, ex presidente della onlus "Da donna a donna", ed alcuni imprenditori del Vibonese.

      Operazione partita all'alba

      L'operazione antimafia "Maestrale-Carthago" è scattata all'alba di questa mattina ad opera dei carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia in cui sono impegnati oltre 600 militari che stanno eseguendo su tutto il territorio nazionale una misura cautelare nei confronti di 84 soggetti (29 in carcere, 52 ai domiciliari e 3 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). L'operazione è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri.

      Cosche imponevano costo minimo pane

      "Per fare comprendere la forza e il controllo del territorio sia dei locali di 'ndrangheta di Mileto che di quelli di Zungri è emerso che questi sono stati in grado di imporre ai panifici delle zone sotto il loro controllo il prezzo minimo del pane ovvero meno di 2,50 euro non si poteva scendere". Lo ha detto il Procuratore Nicola Gratteri nella conferenza stampa, a Catanzaro, per illustrare i dettagli dell'operazione "Maestrale-Carthago". "Questo dà la misura - ha aggiunto Gratteri - del controllo del respiro e del battito cardiaco del territorio; dà la misura di come queste imprese mafiose controllavano qualsiasi attività economica, anche minima, anche di beni essenziali come può essere il pane" e i titolari delle attività "sottostavano a questa sorta di codice non scritto". "In questa indagine -ha detto ancora il procuratore - parlano 18 collaboratori di giustizia che danno versioni concordanti e univoche su tutti i capi di imputazione. Il lavoro è stato fatto dalla Procura in perfetta sintonia con i migliori uomini dei carabinieri che operano a Vibo Valentia e con i loro colleghi del Ros. L'operazione di oggi si è concentrata sui due locali di di Mileto e di Zungri che sono famiglie di 'ndrangheta di Serie A e che hanno fatto luce sugli appalti sull'asse di Vibo Valentia per quanto riguarda le mense dell'Asp, ma anche per le tangenti su tutte le attività di ristorazione e gli alberghi della Costa degli Dei. Per non parlare le armi, la droga, le altre attività estorsive e anche la gestione dei migranti non accompagnati che, come ha spiegato il colonnello Luca Toti, comandante provinciale dell'Arma di Vibo, avrebbe fruttato alle cosche circa mezzo milione di euro di introiti. "La famiglia di Maria Chindamo - ha detto ancora il Procuratore - è stata sempre dalla parte della legalità senza se e senza ma, non ha mai tentennato sulla voglia di capire e di avere giustizia. E noi abbiamo apprezzato questo nel corso degli anni. Dal 2016 abbiamo avuto al nostro fianco gli specialisti del Ros crimini violenti che hanno sviscerato ogni aspetto della vicenda attraverso riscontri con strumenti tecnologici e con i riscontri dei collaboratori di giustizia. IN qusta indagine oltre alle intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali ci sono le testimonianze di 18 collaboratori di giustizia che, anche sull'omicidio Chindamo, hanno fatto dichiarazioni univoche e concordanti e che ci hanno detto cose inedite che loro non potevano sapere ma che già il Ros crimini violenti aveva già incamerato come indizi e come elementi di prova".

      "A carico dell'unico arrestato per l'omicidio Chindamo - ha detto il colonnello Paolo Vincenzoni alla guida del reparto Crimini violenti del Ros facendo riferimento a Salvatore Ascone arrestato oggi - ci sono elementi che ne accertano la responsabilità relativamente al concorso all'omicidio ovvero alla manomissione dell'impianto di sorveglianza che avrebbe consentito, se non manomesso, di rendere le fasi iniziali dell'aggressione del sequestro della donna. L'accertamento della manomissione dell'hard disk è molto complesso e abbiamo anche dovuto interloquire con non poche difficoltà per la lingua con i tecnici cinesi perché l'impianto è di fabbricazione cinese. Di fatto l'accertamento non ha chiarito in pieno che si sia trattato di una manomissione ma la manomissione umana rinviene poi da una serie di elementi logico deduttivi che portano univocamente in quella direzione. Si parla di una mancanza di alimentazione che in base ad alcuni elementi porta necessariamente a far sì che sia stata la mano dell'uomo a manomettere questo sistema di videosorveglianza". "In questa indagine - ha detto ancora Vincenzoni - non c'è solo l'aspetto tecnico delle riprese o delle intercettazioni ma ci sono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Sono stati loro a riscontrare il nostro lavoro e non viceversa, riportando esattamente proprio quello che noi avevamo ricostruito".

      Quello che ha portato all'operazione di oggi "è un importante sforzo investigativo che ha portato alla disarticolazione delle cosche - ha detto il colonnello Luca Toti, comandante provincia dei carabinieri di Vibo Valentia - e che è durato 3 anni. Sono 170 i soggetti indagati con 200 capi d'imputazione. Ogni gruppo reclamava la propria quota estorsiva ed è accaduto anche che, un'importante azienda che si occupa di rifiuti abbi dovuto pagare 50 mila euro all'anno. A Mileto c'era l'ala militare con armi importate dall'estero come i micidiali Kalashnikov e con capacità di creare contatti anche con altre strutture di 'ndrangheta come quelle di Gioia Tauro e Rosarno".

      Commenti

      "L'operazione condotta oggi dal comando provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia, coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con centinaia di Carabinieri impegnati e decine di arresti è la testimonianza più efficace dell'impegno straordinario dei nostri organismi investigativi per contrastare le reti criminali che, attraverso i loro traffici illeciti e le estorsioni, cercano di imporre la loro presenza sui territori, infiltrandone il tessuto sociale ed economico". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Con il pieno sostegno del Governo - ha aggiunto il ministro - la magistratura e le Forze di polizia continuano a mettere a segno importanti risultati per affermare la legalità e contrastare le organizzazioni criminali su tutto il territorio nazionale", ha aggiunto il titolare del Viminale.

      "L'operazione "Maestrale-Carthago', condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e dagli specialisti del Ros e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha fatto luce su presunti responsabili in concorso nell'omicidio di Maria Chindamo, punita con una morte orribile per la sua scelta di libertà e la sua determinazione nel difendere dagli appetiti mafiosi le terre su cui a Limbadi aveva costruito la sua azienda agricola. Lo Stato ha dato la risposta che la famiglia Chindamo ha atteso in questi anni, in cui ha vissuto questo assurdo e ingiustificato dolore con forza e determinazione, ma anche con grande compostezza e fiducia nelle istituzioni". Lo afferma in una dichiarazione Il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro. "Una fiducia che è stata ripagata - aggiunge Ferro - grazie ad un impegno incessante di magistratura e forze dell'ordine nella ricerca della verità, per rendere giustizia al sacrificio di una donna che si è opposta con coraggio ad un contesto criminale che ha mostrato tutta la sua ferocia".

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