NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
  k

      Condividi su Facebook

      Ultimo saluto dei sopravvissuti al naufragio alle vittime

       

       

      Ultimo saluto dei sopravvissuti al naufragio alle vittime

      03 mar 23 Un ultimo momento di preghiera e raccoglimento davanti alla bare dei propri cari deceduti nel naufragio di domenica 26 febbraio. E' quello che hanno fatto i sopravvissuti e i parenti delle vittime in concomitanza con il venerdì di preghiera dei musulmani. Subito dopo il Palamilone di Crotone - nel quale si trovano le 68 bare delle vittime fino ad ora recuperate - ha chiuso al pubblico. Al suo interno resterà solo la polizia scientifica che sta ancora lavorando all'identificazione di alcuni cadaveri. Parenti e sopravvissuti si sono avvicinati alle bare dei loro cari (sulle quali erano stati posti anche dei palloncini a forma di cuore) ed hanno sostato in silenzio ripetendo delle preghiere dal Corano. Un momento di dolore vissuto con compostezza. Tanti hanno abbracciato le bare. Presenti anche alcuni bambini che nel naufragio hanno perso i genitori ed i parenti. Tutti erano assistiti dagli psicologi di Medici Senza Frontiere, Croce Rossa Italiana ed Intersos. Dopo l'ultimo saluto si è svolta la preghiera del venerdì nella moschea di Cutro.

      Cugino disperso aspetta sulla spiaggia

      "Ci aveva scritto: siamo in Italia, manca mezz'ora all'arrivo. Ci aveva anche mandato la posizione dove sarebbero arrivati. Poi abbiamo visto in tv cosa era accaduto proprio lì dove mio cugino doveva arrivare...". Rafiq, un giovane afgano, è arrivato alla spiaggia di Steccato di Cutro da Marsiglia dove attende, insieme ad altri parenti, il ritrovamento del corpo del cugino. Kamran, 24 anni, era partito dall'Afganistan e si era imbarcato verso l'Italia su quel caicco che qualche giorno dopo sarebbe naufragato a Steccato di Cutro. Su questa spiaggia ora attendono il fratello ed il cugino. Attendono che i sommozzatori di Vigili del fuoco e Capitaneria di porto recuperino il suo corpo. Intanto vagano tra i detriti della barca che costellano ancora la spiaggia e galleggiano nel mare Ionio. Cercano qualche effetto personale, una scarpa, un maglione. Lo zaino. Rafiq si è rassegnato al destino del cugino. Lui parla un po' in italiano e spiega di essere arrivato in Europa "tanti anni fa nascosto dentro un camion. Poi sono andato in Francia". Anche il cugino Kamran aveva deciso di lasciare l'Afganistan: "Scappiamo perché non ne possiamo più di stare sempre in pericolo. Di essere sempre in guerra: una volta con i pakistani poi con i russi, poi con gli americani ed ora di nuovo con i talebani. In Afganistan non ci sono più professionisti, medici, ingegneri. Tutti andati via. I talebani non fanno studiare le donne. Che vita può essere....Per questo anche mio cugino aveva deciso di scappare. Ora speriamo che il corpo di Kamran venga trovato. Portarlo in Francia? No, perché? Deve tornare nel nostro Paese. Vogliamo trasferirlo in Afganistan".

      Per espatrio salme decisione lunedì

      Il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura di Crotone ha rinviato a lunedì la decisione per l'espatrio delle salme di alcune delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. E' ancora in corso una ricognizione per i nullaosta e soprattutto serve coordinare le procedure con la Farnesina per le vittime afghane, che sono la maggior parte, che dovranno essere rimpatriate. La polizia scientifica di Crotone ha identificato fino ad ora 56 delle 68 salme. Un lavoro svolto anche attraverso videochiamate alle famiglie nei Paesi di origine. Il comune di Crotone - ascoltata anche l'Azienda sanitaria - ha dato la disponibilità a tenere le salme nel Palamilone finché non saranno espatriate o tumulate. E' emersa anche la disponibilità del Governo di farsi carico dei costi. Dal punto di vista burocratico il comune competente a cui presentare le richieste è quello di Cutro, nel cui territorio è avvenuta la tragedia, ma il comune di Crotone si è reso disponibile a fare da ausilio attivando un presidio per agevolare le famiglie che altrimenti dovrebbero recarsi a Cutro. Finora al settore servizi sociali di Crotone sono arrivate 7 richieste per il trasferimento delle salme, mentre 15 sono state raccolte dalle associazioni del terzo settore che si occupano di immigrazione. L'Unchr, invece, sta raccogliendo le richieste dei parenti delle vittime che sono sopravvissuti al naufragio per il trasferimento delle salme nei Paesi di origine. Per quanto riguarda le salme ancora non identificate il comune di Crotone ha messo a disposizione 8 loculi (5 nel capoluogo e 3 nella frazione Papanice), mentre nei 27 comuni della provincia ci sono 56 loculi disponibili. Tanti privati hanno messo a disposizione le loro cappelle. Una volta ottenuti i nulla osta verranno tumulate subito le bare dei minori senza nome. La salma di una bambina non identificata - la cui bara è contrassegnata con la sigla Kr14f9 - verrà sepolta nel Comune di Catanzaro come era stato chiesto del sindaco Nicola Fiorita. Infine il governo ha chiesto ai comuni di Cutro e Crotone di quantificare somme spese per sostenere l'emergenza per poterle rimborsare.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca"

     

     
Pubblicità


news Oggi in Italia e nel mondo

news Oggi in Calabria

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito