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      Blitz PS contro cosche reggine, 12 arresti, legami con l'estero

       

       

      Blitz PS contro cosche reggine, 12 arresti, legami con l'estero

      25 lug 23 E' stata portata a termine nella Locride un'operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, per l'esecuzione di 12 provvedimenti restrittivi disposti dal gip. Il blitz della Squadra mobile diretta da Alfonso Iadevaia, è scattato all'alba e ha colpito presunti esponenti delle cosche del mandamento ionico. Le accuse sono associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di droga e violenza privata. L'operazione, coordinata anche dall'aggiunto Giuseppe Lombardo, ha interessato il territorio estero, dove risiedono alcuni indagati.

      Un poliziotto tra gli arrestati, è ai domiciliari

      C'è anche un poliziotto tra gli arrestati nell'operazione Malea condotta dalla Polizia contro la Locale di 'ndrangheta di Mammola nel Reggino. Si tratta di Domenico Sità, di 49 anni, sovrintendente in servizio al Commissariato di Siderno, che è ai domiciliari per concorso esterno con la 'ndrangheta. L'uomo, secondo l'accusa, avrebbe fornito, in passato a Rodolfo Scali - tra gli arrestati e ritenuto a capo del sodalizio - e più di recente ad un soggetto indagato dalla Procura distrettuale antimafia di Torino notizie riservate, anche in cambio di alcune regalie. Le indagini della Squadra mobile di Reggio Calabria, grazie alle numerose intercettazioni, hanno permesso di documentare l'esistenza dei presunti vertici e partecipi del locale di 'ndrangheta di Mammola, capace di controllare quel territorio, di condizionarne l'imprenditoria e le attività nel settore boschivo con il metodo delle estorsioni, nonché di finanziarsi anche mediante la produzione ed il traffico di sostanze stupefacenti. L'inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall'aggiunto Giuseppe Lombardo, ha portato il gip a emettere 12 misure cautelari: 8 in carcere e 4 ai domiciliari. Oltre a Scali, accusato di associazione mafiosa ed estorsione e portato in carcere, sono stati portati in carcere Damiano Abbate, di 60 anni, Isidoro Cosimo Callà (65), Ferdinando Vincenzo Cimino (32), Nicodemo Deciso (54), Nicodemo Fiorenzi (63), Raffaele Romeo (57) e Domenico Spanò (55). Ai domiciliari, oltre a Sità, sono finiti Salvatore Nicodemo Abbate (28), Enzo Fabrizio D'Alessandria (59) e Francesco Antonio Staltari (60).

      Legami col Lussemburgo

      L'operazione condotta all'alba dalla Polizia contro la 'ndrangheta nel reggino ha individuato e ricostruito gli affiliati e gli assetti della Locale di Mammola comprese le sue proiezioni in Lussemburgo. Complessivamente sono 12 gli arresti eseguiti stamattina dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, 8 in carcere e 4 ai domiciliari. Con il coordinamento di Eurojust e il supporto dell'unità I-can del Servizio cooperazione internazionale di polizia il fast team della Polizia nazionale sta eseguendo all'estero 3 delle 12 misure cautelari, per le quali è stato emesso un mandato di arresto europeo. Secondo quanto ricostruito dall'inchiesta denominata Malea dall'antico nome di Mammola - gli indagati esercitavo sul territorio un asfissiante controllo criminale, imponendo il pagamento del pizzo agli imprenditori che eseguivano lavori pubblici nell'area di competenza. Tra le vittime delle richieste estorsive figurano anche il titolare delle giostre che vengono installate in occasione della festa patronale di San Nicodemo.

      Occhiuto: Muro contro le cosche

      "Non si ferma l'efficace azione di contrasto della magistratura e delle forze dell'ordine ai poteri criminali che vessano il territorio calabrese. L'operazione odierna della Polizia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, per l'esecuzione di numerosi provvedimenti restrittivi e che ha colpito presunti esponenti delle famiglie del mandamento ionico, conferma il muro che in Calabria è stato eretto contro le cosche e contro ogni forma di malaffare, e restituisce allo stesso tempo speranza al desiderio di democrazia e sviluppo di tutti i cittadini onesti". Lo afferma in una nota nota Roberto Occhiuto, presidente della regione Calabria. "Le Istituzioni - prosegue - sono partecipi di questa imprescindibile battaglia di legalità finalizzata all'emancipazione della nostra regione. Ringrazio ancora una volta la Dda di Reggio Calabria e tutti gli uomini delle forze dell'ordine impegnati nella lotta alla 'ndrangheta".

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