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      Umbria Jazz 50 – Su il sipario, si ricomincia!

       

      Paolo Conte

       

      Umbria Jazz 50 – Su il sipario, si ricomincia!

      06 lug 23 (G.D.) Per celebrare il suo mezzo secolo di vita Umbria Jazz ha messo in piedi un programma che schiera, come al solito, alcuni mostri sacri della scena musicale internazionale che, purtroppo, ogni anno che passa, continua a dover fare i conti con alcune assenze dal peso enorme. Tra quelle più recenti, due su tutte, quelle di Chick Corea e di Wayne Shorter. E nell'anno che si è portato via anche l'indimenticabile cultore e divulgatore di jazz Adriano Mazzoletti, raffinato giornalista e scrittore insieme al quale vedemmo uno dei concerti dell'edizione 2018 alla Sala Podiani, prima di fare una piacevole chiacchierata sul grande Bruno Martino, Umbria Jazz torna con un'edizione di tutto rispetto che prenderà il via venerdì 7 luglio, nel Main stage dell'Arena Santa Giuliana, con uno dei concerti più attesi dell'edizione 2023, quello di Bob Dylan.

      L'Arena Santa Giuliana stracolma di pubblico

      Il "menestrello" di Duluth presenterà al pubblico dell'Arena Santa Giuliana l'album "Rough and Rowdy Ways" che pubblicò tre anni fa e che la critica ha considerato tra i migliori in assoluto del cantautore statunitense Premio Nobel. Dylan ha preteso che la sua esibizione fosse assolutamente "Phone free" e nessun telefonino potrà filmarla. Gli spettatori, una volta all'Arena, dovranno lasciare gli apparecchi mobili in custodia ad un'apposita compagnia, salvo riprenderseli a concerto finito. Orfano di Chick Corea, con il quale calcò il main stage dell'Arena Santa Giuliana in diverse occasioni - memorabile il concerto del 2015 - torna ad esibirsi (il 9 luglio) a Umbria Jazz, Herbie Hancock, altra autentica star dell'edizione dei 50 anni del Festival.

      Herbie Hancock

      Ogni qual volta ha fatto ritorno a Perugia, il grande pianista e compositore non ha mai fatto rimpiangere i suoi estimatori, riservando sempre grandi sorprese L'artista di Chicago ci ha abituati a uno stile non convenzionale, capace di riassumere, nei concerti nei quali diventa autentico mattatore e protagonista assoluto, i generi più disparati e – ne siamo certi – dispenserà emozioni a piene mani riproponendo, tra i tanti, anche i suoi brani più noti, a cominciare dalla immarcescibile "Cantaloupe island". La nostra guida all'ascolto dei concerti dell'Arena Santa Giuliana non può non tener conto, inoltre, del doppio set, veramente all stars, dell'11 luglio, quando , uno dopo l'altro, saranno di scena altri due nomi di particolare prestigio della scena jazzistica internazionale: Brad Meldhau e, nel secondo set, Brandford Marsalis. Chi segue il trio di Mehldau sa bene di doversi dedicare con rispetto ai suoi concerti, che rivendicano rigore e attenzione. Così è stato in tutte le occasioni in cui Brad ha calcato le scene perugine, nei luoghi più diversi del Festival, dalle sale di dimensioni più ridotte alle platee più estese. A prescindere dalla location, i concerti di Brad Mehldau rispondono a canoni estetici che hanno nel tempo operato anche una selezione accurata degli affezionati seguaci del pianista di Jacksonville. A questa schiera appartengono coloro che apprezzano la classica formazione privilegiata dal pianista che ad altre esperienze, a volte non disdegnate, ha sempre preferito il trio (piano, contrabbasso, batteria) che nel suo caso può contare sull'apporto di altri due fuoriclasse come Jeff Ballard e Larry Grenadier. E se il trio è la formazione preferita per Brad Meldhau, la formazione che esalta maggiormente le qualità del sassofonista Brandford Marsalis è senza ombra di dubbio il quartetto. Ed è in quartetto che si esibirà a Perugia. Un gruppo consolidatosi in quasi 40 anni di attività ininterrotta e dal quale sono scaturite delle incisioni straordinarie nelle quali svettano vere e proprie perle che saranno riproposte all'Arena Santa Giuliana.

      Paolo Conte

      Della "pattuglia" di italiani all'Arena fanno parte, tenendo testa ai nomi appena ricordati, Paolo Conte e Stefano Bollani. Paolo Conte salirà sul palco della Santa Giuliana il 15 luglio, dopo averlo calcato altre volte, ma è la prima volta che il cantautore e jazzista vi fa ritorno dopo le polemiche suscitate dal suo concerto al Teatro alla Scala di Milano. Sarà un nuovo connubio tra canzone d'autore e atmosfere jazz per chi, come Conte, è un abituale frequentatore del Festival. E' ancora vivo, in chi c'era, il ricordo del concerto prepandemia del luglio 2019, ma anche quello di 4 anni prima, fino ad andare, a ritroso, al 2009, sempre all'Arena, o al 2001, quando Conte si esibì ai Giardini del Frontone, l'anno di Razmataz.

      Stefano Bollani

      E completiamo il quadro dei concerti che seguiremo con maggiore attenzione nel main stage della Santa Giuliana, facendo un piccolo passo indietro, al 9 luglio, quando si esibirà l'altra star italiana, Stefano Bollani. In grande ascesa, il pianista e compositore, sta vivendo il suo momento di grazia ed ha riscoperto, in occasione dell'uscita del suo ultimo disco, "Blooming", la formula del piano solo. Habituée di Umbria Jazz, Bollani ha sempre regalato al pubblico grandi esibizioni nelle quali, come è sua abitudine, non si è mai risparmiato. Nella memoria riaffiora il progetto, di qualche anno fa, sul Brasile, "Que Bom", che dava il titolo ad un suo lavoro discografico del 2019 e che riecheggiava le atmosfere tipiche di un'altra sua incisione fortunata, "Carioca". Con "Blooming" dei cui brani sarà intessuto il concerto di Umbria Jazz 50, Bollani spazierà, alla sua maniera, tra improvvise impennate creative ed un pianismo che risente della sua notevolissima cultura musicale, messa da ormai diverso tempo, e con successo, anche al servizio dello spettatore televisivo. Mai fare calcoli predefiniti, quando a suonare è Stefano Bollani, perché l'estro e l'imprevedibilità sono sempre in agguato e – statene certi – sarà così anche stavolta, con buona pace di chi avrà la fortuna di ascoltarlo.

      Paolo Fresu

      La programmazione del Morlacchi Imperdibili concerti si annunciano anche al Teatro Morlacchi e alla Sala Podiani della Galleria Nazionale dell'Umbria. Tra le perle del Morlacchi un posto di primo piano spetta a "Ferlinghetti", il progetto live che il trombettista sardo Paolo Fresu, presenza costante e attesissima anche di questa edizione di Umbria Jazz, ha tratto dal disco omonimo e dalle musiche composte per il docufilm "The Beat Bomb", dedicato alla figura del poeta Lawrence Ferlinghetti, tra i protagonisti della memorabile stagione della Beat generation, insieme a Jack Kerouac, Gregory Corso, Allen Ginsberg e William Burroughs. Nel concerto di Umbria Jazz (domenica 9 luglio), Fresu ha chiamato a raccolta i suoi fedelissimi Dino Rubino (al piano), il contrabbassista Marco Bardoscia e il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, sodale del trombettista sardo in una moltitudine di progetti. Come non ricordare a questo proposito quella gemma preziosa sul Laudario di Cortona che Fresu e Di Bonaventura tennero a battesimo proprio a Umbria Jazz nel 2016, nella Basilica di San Pietro di Perugia, e che attinge a piene mani al grande patrimonio del duecentesco manifesto musicale che rappresenta la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.

      Fabrizio Bosso

      Oltre al progetto di Fresu su Ferlinghetti, altri due trombettisti italiani di grande carisma saliranno sul palcoscenico del Morlacchi. Il 10 luglio toccherà a Fabrizio Bosso che, impegnato su più fronti ed in tanti progetti che lo hanno visto quest'anno alternarsi in diverse formazioni, ha scelto per il concerto perugino, "WE 4", che è anche il titolo di un riuscitissimo disco, il suo abituale quartetto del quale fanno parte il pianista Julian Oliver Mazzariello, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.

      Mazzariello e Bosso

      La loro più recente uscita discografica è stata "We Wonder", omaggio alle canzoni di Stevie Wonder, con ospite speciale Nico Gori.

      Enrico Rava

      Nella programmazione del Morlacchi c'è anche posto, venerdì 14 luglio, per una delle performances più attese che vedrà protagonista il veterano in assoluto dei trombettisti italiani, Enrico Rava, che a Umbria Jazz è di casa e che ha contribuito a scriverne la storia. In questa nuova e imperdibile occasione avrà al suo fianco il grande pianista Fred Hersch che in molti ricorderanno in un concerto di qualche anno fa alla Sala Podiani.

      Fred Hersch

      Rava ed Hersch daranno vita ad un "gioco a due", ricercato e raffinato, che è racchiuso, come in uno scrigno prezioso, nel loro disco, inciso per ECM, dal titolo "The Song Is You", un impasto di standard dalle lievi diteggiature e dai melodiosi interventi alla tromba, che hanno meritato ampiamente il titolo di disco dell'anno nella Top Jazz di "Musica Jazz 2022".

      John Patitucci

      Aggiungono appeal al programma del Morlacchi il trio all stars formato da Danilo Perez, John Patitucci e Adam Cruz e che si esibirà giovedì 13 luglio. Da loro ci si aspetta tanto, forti come sono di una solida militanza in formazioni di prim'ordine. E' sufficiente ricordare, a parte la ben solida cifra di riconoscibilità costruita in anni di duro lavoro, che hanno fatto per molto tempo parte, stabilmente, del quartetto stellare di Wayne Shorter.

      Di tutto rispetto anche le credenziali che accompagnano il batterista Adam Cruz, ritmicamente "al servizio" per diversi anni di nomi del calibro di Tom Harrell, Chick Corea o della Mingus Big Band. Da non mancare poi, mercoledì 12 luglio, l'omaggio a Michel Petrucciani, "Play Petrucciani", che renderanno al grande pianista scomparso il 6 gennaio 1999, Chano Domínguez, Flavio Boltro, Martín Leiton e Michael Olivera cui si aggiungerà, in veste di special guest, il sassofonista Stefano Di Battista. Questo concerto rappresenta un magnifico tributo dedicato ad uno degli artisti europei che hanno contrassegnato la storia del jazz dei nostri tempi.

      Kenny Barron

      Per chiudere altre due segnalazioni: i ritorni del pianista Kenny Barron ( la sua ultima esibizione a Perugia è del 2019) che si èsibirà al Morlacchi sabato 15 luglio, in trio con Kiyoshi Kitagawa e Savannah Harris, e quello di Bill Frisell, sempre il 15 luglio, ma alle 21,30. In formazione Gerald Clayton, Greg Tardy e Johnathan Blake. Ma sarà una bella lotta per chi, più o meno alla stessa ora, non vorrà perdersi all'Arena Santa Giuliana il concerto di Paolo Conte.

      I concerti della Sala Podiani

      C'è uno zoccolo duro di frequentatori di Umbria Jazz che va annoverato tra gli aficionados della Sala Podiani della Galleria Nazionale. Jazzofili e addetti ai lavori dal palato fine che nel corso degli anni hanno avuto modo di comprendere che è lì che si concentrano alcune delle migliori esibizioni del Festival ed altrettante ed irrinunciabili occasioni di ascolto. Come già sperimentato negli anni scorsi, anche quest'anno alcuni dei concerti di mezzogiorno saranno replicati al pomeriggio, alle 15,30, risolvendo il problema del sovraffollamento di alcune esibizioni. In rapida successione alla Sala Podiani – comune denominatore ricorrente, in quasi tutte le occasioni, le esibizioni al pianoforte – si susseguiranno Dado Moroni (l'8 luglio, ore 15,30), Enrico Pieranunzi (domenica 9 luglio – ore 12,00), David Virelles (martedì 11 luglio – ore 15,30), Rita Marcotulli (mercoledì 12 luglio – ore 12,00), Danilo Rea (giovedì 13 luglio con doppia programmazione, alle ore 12,00 e alle 15,30). Da non perdere, ma non è un pianista, il chitarrista Marc Ribot sabato 15 luglio in doppia programmazione. Per la gioia dei tiratardi, al termine della programmazione ufficiale, le jam session della resident band, il "Dear Dexter" Quintet formato dai tenorsassofonisti Piero Odorici e Daniele Scannapieco, integrati da Paolo Birro al pianoforte (che ha preso il posto di Andrea Pozza) da Aldo Zunino al contrabbasso e Xaver Hellmeier alla batteria. Quest'anno le notti perugine si infuocheranno non più nel Jazz club Méliès di via della Viola, ma al Jazz club "Taverna 36" di via Floramonti. Va bientot a commencer! La notte è piccola per noi, troppo piccolina! (G.D.)

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