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      Intimidazioni a impresa a S.Marco A., auto in fiamme e dipendente aggredito

       

       

      Intimidazioni a impresa a S.Marco A., auto in fiamme e dipendente aggredito

      19 dic 23 Un'auto in fiamme e un pestaggio ai danni di un dipendente. Sono gli atti intimidatori compiuti ai danni della società Idrogeo di San Marco Argentano, che ha l'appalto delle attività di messa in sicurezza della galleria di Coreca ad Amantea. Episodi tutti denunciati dal titolare della ditta e sui quali hanno avviato le indagini i carabinieri della Compagnia di Paola. L'ultima intimidazione risale alla notte di sabato scorso, quando ignoti si sono introdotti nel cantiere e hanno dato fuoco all'auto di servizio della vigilanza, una Renault, che era parcheggiata all'esterno del cancello che recinge l'area dei lavori. Secondo quanto si apprende, la stessa ditta aveva subito altri due atti intimidatori negli scorsi mesi. Un mezzo meccanico è stato distrutto da un incendio in un cantiere per la costruzione di un viadotto sulla Strada delle Terme di Guardia Piemontese e dei colpi di arma da fuoco sono stati esplosi verso una rimessa di attrezzi sita nel comune di Fagnano Castello. La prefetta di Cosenza Vittoria Ciaramella, ha convocato un vertice interforze per giovedì prossimo, 21 dicembre, per un'analisi della situazione e l'adozione di ogni misura ritenuta necessaria per garantire la sicurezza nella esecuzione dei lavori della Idrogeo e la incolumità degli imprenditori e dei loro dipendenti.

      Solidarietà di Confindustria

      "Gli imprenditori di Confindustria Cosenza si sono stretti in un caloroso abbraccio intorno al collega Giovanni Termine la cui azienda è stata vittima di un ulteriore atto intimidatorio con danneggiamento di un mezzo consumato in maniera efferata e con evidente segno di sfida". È così che il presidente degli industriali cosentini Giovan Battista Perciaccante ha inteso aprire i lavori del Consiglio direttivo dell'Associazione convocato per fine anno in formaallargata con la partecipazione di tutti gli imprenditori associati. "La legalità - ha esordito il presidente Perciaccante - è un valore imprescindibile per tutta la comunità e per ciascun cittadino e rappresenta un fattore chiave per chi fa impresa, produce reddito e distribuisce ricchezza sul territorio. La forte recrudescenza criminale che siamo costretti a registrare, non lascia dormire sonni tranquilli e non consente di garantire la giusta serenità negli ambienti lavorativi e aziendali in cui operiamo. E questo non è accettabile". "Quello che serve - ha continuato il presidente di Confindustria Cosenza - è una decisa politica di contrasto alla criminalità organizzata supportata da una efficace attività di prevenzione territoriale con il coinvolgimento attivo delle forze sane della società civile ed economica, per garantire i principi della concorrenza leale e della libertà di fare impresa". "Commosso e liberatorio", è scritto in una nota, l'intervento di Giovanni Termine seduto al tavolo della presidenza, a fianco del presidente Perciaccante con il past presidente Fortunato Amarelli, il presidente f.f. di Ance Cosenza Giuseppe Galiano ed il direttore Rosario Branda. Dopo aver ringraziato i colleghi ed i vertici di Confindustria Cosenza per il sostegno e la solidarietà ricevuta, Termine si è soffermato sulle tante intimidazioni subìte, cui hanno fatto seguito relative e puntuali denunce alle autorità competenti, ed ha avuto modo di raccontare l'ultimo accadimento evidenziando la spregiudicatezza di "malviventi che si sono presentati incappucciati nel cantiere sito nel comune di Amantea, hanno malmenato alcuni operai intenti a lavorare e prima di andare via hanno dato fuoco all'auto della vigilanza". Nel riprendere la parola, Perciaccante ha informato i colleghi di aver inoltrato al Prefetto della provincia di Cosenza una richiesta di apposita riunione del Comitato per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza che ha ricevuto immediato riscontro. Numerosi gli interventi degli imprenditori presenti dai quali è emerso con chiarezza di come occorra impegnarsi sempre di più per affermare il principio che "la legalità conviene. Perché non è solo una questione di civiltà ma anche di convenienza economica ed il rispetto delle regole oltre a rappresentare un valore sociale assoluto in ogni paese che possa definirsi civile, diventa un bene prezioso per le ricadutesul sistema economico". Nel concludere i lavori, il presidente di Confindustria Cosenza Giovan Battista Perciaccante, portando a sintesi gli stimoli ed i suggerimenti emersi dalla discussione, ha preannunciato che con il collega componente il Consiglio Generale di Confindustria Natale Mazzuca si renderanno promotori di una importante iniziativa in direzione dell'affermazione della legalità che vedrà protagonisti tutti gli imprenditori calabresi.

      Solidarietà sindaco Cosenza

      “Siamo vicini all'imprenditore cosentino Giovanni Termine che ha subito, ormai da più di un anno, una serie di atti intimidatori che minano alle fondamenta non solo l'esercizio dell'attività lavorativa della ditta di cui è titolare, ma costituiscono un serio pericolo per l'incolumità sua e della sua famiglia, oltre che rappresentare una riprovevole condotta criminosa che minaccia da vicino anche la pubblica incolumità, per le modalità con cui si sono estrinsecati gli stessi atti di intimidazione”. Sono le parole con le quali il Sindaco di Cosenza Franz Caruso ha espresso ferma condanna per le violente intimidazioni subìte dall'imprenditore Giovanni Termine che questa mattina, su invito di Confindustria Cosenza e del suo Presidente Giovan Battista Perciaccante, ha preso parte ai lavori del Consiglio Direttivo dell’Associazione cui hanno partecipato anche altri imprenditori. “Bene hanno fatto il Presidente di Confindustria Perciaccante ed il suo direttivo – ha sottolineato Franz Caruso - a sollevare una questione divenuta ineludibile e di triste e stringente attualità, facendo sedere al tavolo dei lavori l'imprenditore Giovanni Termine nei cui confronti – ha detto ancora il Sindaco Franz Caruso – esprimiamo tutta la nostra incondizionata solidarietà. Il suo racconto, da noi ascoltato anche attraverso gli schermi televisivi – ha aggiunto Franz Caruso – riferisce un quadro intimidatorio agghiaccante e privo di scrupoli che la dice lunga anche sull'efferatezza di certe dinamiche criminose che rischiano di falcidiare il tessuto imprenditoriale calabrese riducendolo alla improduttività. Abbiamo più volte evidenziato la necessità – ha detto ancora Franz Caruso – di non abbassare la guardia e di fare rete tra le più diverse istituzioni per richiamare l'attenzione su fenomeni che non sono, purtroppo, destinati a restare isolati, ma, come dimostrato dalle intimidazioni subite dall'imprenditore cosentino, hanno tutte le caratteristiche di una inarrestabile escalation della quale gli organi preposti sono chiamati senza ulteriore indugio a farsi carico. Una svolta va data – ha concluso Franz Caruso – prima che sia troppo tardi”.

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