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      Favorirono latitanza boss 'ndrangheta, 8 arresti della Mobile di Reggio

       

       

      Favorirono latitanza boss 'ndrangheta, 8 arresti della Mobile di Reggio

      11 ago 23 La Squadra mobile di Reggio Calabria ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di otto persone, tra delle quali già detenute, accusate di avere favorito la latitanza del boss della 'ndrangheta Domenico Crea, capo dell'omonima cosca di Rizziconi della 'ndrangheta. Il provvedimento é stato emesso dal Gip distrettuale di Reggio Calabria su richiesta della Dda. I reati contestati agli arrestati sono associazione per delinquere di tipo mafioso, favoreggiamento personale e procurata inosservanza della pena. Per quest'ultimo reato e per favoreggiamento personale sono indagate altre sette persone. L'operazione che ha portato agli otto arresti é stata denominata "Declino".' L'inchiesta nell'ambito della quale è stata eseguita l'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip distrettuale Valerio Trovato, é stata coordinata dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e dal sostituto procuratore Alessia Giorgianni. L'indagine della Squadra mobile reggina ha consentito di fare luce sulla rete di fiancheggiatori di Domenico Crea e sui rapporti tra la cosca di Rizziconi e quella dei Mancuso di Limbadi.

      Tra arrestati boss Luigi Mancuso

      C'è anche il boss Luigi Mancuso, di 69 anni, già detenuto, tra gli otto destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della Dda di Reggio Calabria in relazione al favoreggiamento di cui avrebbe beneficiato, durante la sua latitanza, il presunto capocosca di Rizziconi Domenico Crea. La Squadra mobile reggina, diretta da Alfonso Iadevaia, utilizzando una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha individuato i presunti appartenenti alla cosca che si sarebbero occupati della gestione della latitanza di Crea, durata 4 anni e conclusasi il 2 agosto del 2019, giorno in cui il presunto boss fu arrestato dalla Polizia a Ricadi, in provincia di Vibo Valentia. Domenico Crea, tra l'altro, ebbe la possibilità di trascorrere parte della sua latitanza in provincia di Vibo Valentia, zona d'influenza della cosca Mancuso. E nel momento in cui fu catturato, era considerato il reggente della cosca in considerazione del fatto che sia il padre Teodoro che il fratello Giuseppe erano detenuti.

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