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      Sequestrato depuratore comunale di Luzzi, denunciati gestori

       

       

      Sequestrato depuratore comunale di Luzzi, denunciati gestori

      09 ago 23 I carabinieri forestali hanno sequestrato il depuratore comunale di Luzzi, ubicato in località "Ischia del Crati". L'operwazione è avvenuta ad opera dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di San Pietro in Guarano. Denunciati per attività di gestione di rifiuti e scarico sul suolo di acque reflue non autorizzati, l'amministratore e il tecnico della società di gestione della struttura. Il provvedimento è stato adottato a seguito di un controllo che ha messo in evidenza il non corretto funzionamento dell'impianto. In particolare, nel corso dell'ispezione, i militari hanno accertato secondo quanto è stato riferito, la presenza di un'elevata quantità di fanghi di depurazione maleodoranti sparsi su tutto il piazzale dell'impianto e ai piedi delle vasche che hanno provocato l'otturazione e l'intasamento delle griglie di raccolta delle acque bianche. Inoltre è stata constatata, ispezionando tutta la condotta di scarico, la fuoriuscita e la tracimazione direttamente sul suolo di reflui urbani maleodoranti allo stato liquido con l'interessamento di una superficie pari a mille metri quadri. A seguito del controllo i sigilli sono stati apposti all'area interessata dalla tracimazione e all'intero impianto di depurazione.

      Società gestione 'segnalata inadeguatezza'

      "Sono anni che la nostra società, per mezzo del suo rappresentante legale ed attraverso missive tutte protocollate tanto in entrata quanto in uscita, segnala l'inadeguatezza dell'attuale sistema di depurazione. Esiste una vastissima produzione documentale, costituita da missive e da richieste di intervento urgente, già tutte a conoscenza della Procura della Repubblica di Cosenza che già si era occupata della problematica, che comprova le nostre affermazioni". Lo afferma in una nota "Acque potabili servizi idrici integrati" (Apsii), la società che gestisce l'impianto di depurazione comunale di Luzzi, sequestrato dai carabinieri forestali per il suo non corretto funzionamento. La nota é sottoscritta da Alessandro Tenuta, presidente ed amministratore delegato della società. "È bene precisare, altresì - aggiunge Tenuta - che finalmente, in seguito ad un finanziamento regionale, nell'aprile 2020 veniva affidato alla nostra società l'incarico di ammodernare e procedere al riefficientamento del famigerato impianto, attraverso la realizzazione del progetto esecutivo dell'opera che avrebbe, senza ombra di dubbio, risolto definitivamente l'annosa problematica. È d'obbligo precisare, per una corretta conoscenza dei fatti, che tutta la progettazione non avrebbe avuto alcun impatto sulle casse dell'ente comunale di Luzzi, poiché si trattava di attività interamente a carico di Apsii, così come in effetti è stato, giacché è la società a cui è affidata la manutenzione ordinaria dell'impianto di depurazione e l'obbligo di segnalazione della necessità di interventi straordinari sull'impianto, che si è occupata di saldare, giusta convenzione, l'importo di circa 50 mila euro, relativo alle parcelle dei progettisti che hanno realizzato il progetto esecutivo, mentre non è noto ad Apsii se l'opera, poi affidata a terzi, abbia costituito un costo per il Comune. Ciò che è noto è che, invece, il Comune di Luzzi, attraverso il proprio Ufficio tecnico, ha inteso revocare, dopo soli 4 mesi e per ingiustificabili ragioni, l'incarico ormai portato a termine dalla società Apsii, nonostante tutte le difficoltà date dall'allora pandemia in corso e le relative restrizioni dovute alla normativa di totale lock down, affidandolo a terzi. Questi ultimi hanno commesso un tanto marchiano quanto lapalissiano errore: hanno programmato l'opera di ammodernamento secondo un cronoprogramma inverso. Invero, hanno dapprima agito sulla rete fognaria, per poi pensare di intervenire sul depuratore. A rigor di logica, giacchè l'impianto aveva già manifestato, nel corso degli anni e com'é noto all'Amministrazione comunale pro tempore, tutta la sua inadeguatezza per i ben conosciuti problemi, sarebbe stato necessario, e così era previsto nel cronoprogramma contenuto nel progetto esecutivo fatto realizzare da Apsii per il Comune di Luzzi, partire dall'efficientamento del depuratore per poi proseguire l'opera interessando i collettori fognari. Ed a tale riguardo un'ulteriore precisazione: Apsii si era onerata di fare realizzare un progetto esecutivo specificatamente adeguato al Comune di Luzzi e capace di affrontare le problematiche stigmatizzate in maniera specifica. Per di più, i lavori affidati sul nuovo progetto esecutivo sono iniziati nel giugno del 2021, data alla quale, secondo il cronoprogramma stilato nel progetto proposto e presentato da Apsii, tutta l'opera di ammodernamento e riefficientamento del depuratore sarebbe stata abbondantemente conclusa. L'ennesimo episodio, dunque, ha portato, oggi il legale rappresentante di Apsii, a richiedere ufficialmente al sindaco di Luzzi di predisporre ogni atto utile a far sì che la gestione ordinaria dell'impianto di depurazione possa essere affidata a soggetto diverso, attesa la mancanza di una visione comune sulle opere necessarie ad efficientare l'impianto di depurazione comunale.

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