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      Torna libero ex consigliere regionale Calabria, Paris

       

       

      Torna libero ex consigliere regionale Calabria, Paris

      13 gen 22 Torna libero l'ex consigliere regionale della Calabria Nicola Paris, ai domiciliari dall'agosto del 2021 con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'operazione "Inter nos" condotta dalla Guardia di finanza, su direttive della Dda di Reggio, su presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nell'Azienda sanitaria provinciale. La decisione é stata presa dal Tribunale del riesame in accoglimento dell'appello presentato dai legali di Paris, gli avvocati Francesco Calabrese e Attilio Parrelli, contro il pronunciamento del gip con cui era stata rigettata l'istanza di rimessione in libertà per l'ex consigliere regionale. Paris é tornato in libertà in concomitanza con la prima udienza preliminare, nell'ambito del procedimento "Inter nos", svoltasi oggi nell'aula bunker di Reggio Calabria.

      Si è celebrata stamattina, nell'aula bunker di Reggio Calabria, la prima udienza preliminare del processo "Inter Nos" che vede imputato l'ex consigliere regionale della Calabria Nicola Paris, eletto nel 2020 con la lista dell'Udc e finito agli arresti domiciliari nell'agosto scorso con l'accusa di corruzione. Il gup Giuseppina Candito ha ammesso la costituzione di parte civile della Regione e dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio. Nei confronti dei 26 imputati del processo è stato chiesto il rinvio a giudizio dal procuratore Giovanni Bombardieri e dai sostituti Walter Ignazitto, Giulia Scavello e Marika Mastrapasqua. Secondo quanto è scritto nel provvedimento di arresto, Paris avrebbe tentato di intervenire sull'ex presidente ff della Regione Nino Spirlì, al fine di sollecitare il rinnovo contrattuale per Giuseppe Corea, il direttore del settore Gestione risorse economico-finanziarie dell'Asp. Anche Corea è imputato perché ritenuto dagli inquirenti la persona grazie alla quale le imprese vicine ai clan Serraino, Iamonte ed a quelli della Locride ottenevano gli appalti. La nomina di Corea sarebbe stata spinta da Paris nell'interesse degli imprenditori che, stando al campo di imputazione, "lo avevano sostenuto durante la campagna elettorale". Gli indagati Antonino Chilà, Giovanni Lauro, Antonino D'Andrea, Mario Carmelo D'Andrea, Domenico Chilà, Angelo Zaccuri, Bruno Martorano, Lorenzo Delfino, Sergio Piccolo, Gianluca Valente e Antonio Costantino sono accusati di avere fatto parte di "un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione indeterminata di delitti di corruzione, turbata libertà degli incanti, astensione dagli incanti e, più in generale, di delitti contro la pubblica amministrazione". Sul banco degli imputati ci sono anche l'ex direttore generale dell'Asp Rosanna Squillacioti, l'ex commissario Francesco Sarica e la dirigente dell'ufficio Programmazione e Bilancio dell'Azienda Angela Minniti, accusati di turbativa d'asta. Sono accusati, invece, di traffico di influenze l'ex primario del pronto soccorso dell'ospedale di Locri Domenico Salvatore Forte e il collaboratore amministrativo dell'Asp Francesco Macheda. Al termine dell'udienza, il gup Candito ha rinviato a martedì prossimo, 20 gennaio, quando dovrà sciogliere la riserva su alcune eccezioni formulate dalla difesa. Nello stesso giorno è prevista la scelta del rito. Non è escluso che Paris, difeso dagli avvocati Francesco Calabrese e Attilio Parrelli, possa decidere di proseguire con il rito ordinario.

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