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      Collegamento ndrangheta con USA, 18 fermi nel crotonese, perquisizioni a NY

       

       

      Collegamento ndrangheta con USA, 18 fermi nel crotonese, perquisizioni a NY

      19 dic 22 È in corso un'operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Catanzaro, nel comune di Rocca di Neto, nel Crotonese, nei confronti di alcuni appartenenti alla 'ndrangheta che avrebbero avuto collegamenti con gli Stati Uniti d'America. Sono in esecuzione una serie di provvedimenti restrittivi, il cui numero non é stato ancora precisato dagli investigatori, a carico di persone fortemente indiziate di appartenere ad un'associazione per delinquere di stampo mafioso operante nel centro del Crotonese, con proiezioni negli Stati Uniti. All'operazione che è in corso stanno partecipando duecento agenti appartenenti al Servizio centrale operativo della Polizia di Stato (Sco), alle Squadre mobili di Crotone e Catanzaro ed ai Reparti prevenzione crimine, unitamente a personale dell'Fbi, ovvero il Federal Bureau of Investigation.

      18 i fermi

      Sono 18 i provvedimenti di fermo eseguiti dalla polizia nell'ambito dell'operazione su un'associazione mafiosa con base a Rocca di Neto, nel Crotonese, con proiezioni negli Stati Uniti d'America, dove avrebbe gestito una vasta serie di attività illecite. I provvedimenti di fermo sono stati emessi dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo, che ha diretto l'inchiesta in stretto coordinamento con il Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri.

      Anche estorsione a clinica

      Un'estorsione da duemila euro al mese ai titolari di una clinica privata di Rocca di Neto per "garantirsi la tranquillità" viene contestata dalla Dda di Catanzaro ad otto persone coinvolte nell'inchiesta che ha portato all'esecuzione di 18 fermi contro i presunti appartenenti ad un'organizzazione criminale che agiva sull'asse Calabria-Stati Uniti d'America. Le otto persone che si sarebbero rese responsabili dell'estorsione sono Pietro Corigliano, Martino Corigliano, la moglie, Patrizia Cundari, Umberto Comito, Pietro Marangolo, Pantaleone Marino e gli omonimi Luigi Corigliano, di 37 e 36 anni, il primo dei quali è il figlio di Martino e Patrizia Cundari. Ogni mese i dipendenti della clinica chiamavano Martino Corigliano, titolare di un bar a Rocca di Neto, o la moglie chiedendo forniture di cornetti. Un linguaggio in codice che serviva per informare i componenti del gruppo criminale che il denaro delle estorsioni era pronto e poteva essere ritirato.

      Perquisizioni a NY

      Sono state effettuate alcune perquisizioni anche a New York nell'ambito dell'operazione della Polizia di Stato sull'attività di un gruppo mafioso con base a Rocca di Neto e proiezioni negli Stati Uniti d'America. L'associazione mafiosa che è stata sgominata, secondo quanto è emerso dalle indagini, aveva un gruppo satellite a New York composto da italo-americani da tempo residenti nella metropoli statunitense che gestiva una vasta serie di attività illecite. Le perquisizioni, disposte dalla Dda di Catanzaro, sono state eseguite da personale dell'Fbi.

      Sco: commercio massivo di droga

      "L'operazione di oggi completa un ciclo repressivo che negli ultimi 10 giorni ha interessato diverse Squadre mobili italiane, coordinate dalle rispettive Procure ordinarie e distrettuali (Milano, Roma, Napoli, Brescia, Salerno, Perugia, Latina, Reggio Calabria, Catania, Trapani e Catanzaro), consentendo l'esecuzione da parte della Polizia di Stato di ben 200 arresti". Lo afferma, in una nota, il Direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, prefetto Francesco Messina, prendendo spunto dall'operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro che ha portato stamattina all'esecuzione di otto provvedimenti di fermo nei confronti di altrettanti componenti di un gruppo 'ndranghetista con base a Rocca di Neto, nel Crotonese, che aveva proiezioni negli Stati Uniti d'America. "Diversi - aggiunge Messina - i consessi criminali smantellati e i delitti contestati, dall'associazione di tipo mafioso alle estorsioni, nonché lo spaccio massivo di sostanze stupefacenti e reati concernenti le armi. Appare ormai consolidata la tendenza delle mafie ad investire nel commercio massivo di droga e nella conseguente gestione diretta di diverse piazze di spaccio in grado di produrre somme enormi che poi vengono inserite in un complesso circuito internazionale di ripulitura del denaro che vede il protagonismo di facilitatori, riciclatori con ritorni in ricchezza per le organizzazioni criminali mafiose italiane ammontanti a svariati milioni di euro".

      Estorsioni a Manhattan

      Estorsioni da parte della 'ndrangheta anche a Manhattan. É quanto è emerso dall'inchiesta della Dda di Catanzaro su un'associazione di 'ndrangheta del Crotonese che aveva un gruppo satellite a New York. Le indagini, avviate nel marzo del 2020, hanno consentito di accertare un serie di episodi estorsivi commessi nell'area di Manhattan. A capo della cosca sgominata con l'operazione ci sarebbe stato il gruppo Corigliano-Comito, dotato di capacità di controllo territoriale e gerarchie interne e legato a doppio filo con il "locale" di Belvedere Spinello, compenetrato nella criminalità organizzata e con proiezioni negli Stati Uniti. Le perquisizioni effettuate dal personale dell'Fbi proprio a Manhattan hanno riguardato persone indagate in un procedimento penale collegato. Dall'indagine sono emersi la pervasiva pressione estorsiva esercitata dai referenti della cosca ai danni di imprenditori, l'attivismo degli indagati nel traffico e nella distribuzione di sostanze stupefacenti e l'ampia disponibilità di armi da parte dell'organizzazione criminale. L'attività estorsiva era quella più remunerativa per l'organizzazione criminale, con gli imprenditori che ne sono stati vittime che non hanno denunciato nulla agli organi di polizia giudiziaria. I ricavi delle attività estorsive servivano per alimentare una "cassa comune" gestita dal capo famiglia, anche in una logica di spartizione dei proventi illeciti da dividere in base a precisi accordi e sulla base dello spessore criminale dei destinatari. Nell'ambito dell'operazione, inoltre, sono state sequestrate alcune armi che erano nella disponibilità dell'organizzazione criminale, ed in particolare quattro fucili ed una pistola. Al gruppo vengono anche contestati alcuni danneggiamenti ed atti intimidatori messi in atto dagli appartenenti al sodalizio anche per potenziare la loro supremazia criminale sul territorio, tra cui un attentato dinamitardo, con l'utilizzo di una bomba carta, ad un distributore automatico di snack e bevande a Rocca di Neto.

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