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      Condonnato a 25 anni ex deputato Romeo, assolti Caridi e Raffa

       

       

      Condonnato a 25 anni ex deputato Romeo, assolti Caridi e Raffa

      30 lug 21 L'ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo é stato condannato a 25 anni di reclusione dal Tribunale di Reggio Calabria (presidente Silvia Capone) a conclusione del processo "Gotha". Tredici anni sono stati comminati all'ex sottosegretario regionale Alberto Sarra. Sono stati assolti, invece, l'ex senatore di Forza Italia Antonio Caridi e l'ex presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa. Dopo oltre quattro anni di udienze si è concluso così il processo per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario. Dei trenta imputati, 15 sono stati condannati e 15 assolti. Per undici degli imputati giudicati non colpevoli l'assoluzione era stata chiesta anche dalla pubblica accusa. Gli imputati assolti, oltre a Caridi e Raffa, sono Giuseppe Iero, Vincenzo Amodeo, Domenico Aricò, Amedeo Canale, Demetrio Cara, Maria Angela Marra Cutrupi, Teresa Munari, Domenico Nucera, Domenico Pietropaolo, Giovanni Pontari, Andrea Scordo, Giovanni Carlo Remo e Rocco Zoccali. Oltre a Romeo e Sarra, sono stati condannati il sacerdote di San Luca don Pino Strangio, cui sono stati comminati 9 anni e 4 mesi di reclusione, e l'avvocato Antonio Marra, ritenuto l'uomo di fiducia di Paolo Romeo (17 anni). L'ex dirigente ai Lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria, Marcello Cammera, è stato condannato a 2 anni di reclusione. Tre anni e 6 mesi di carcere sono stati comminati al commercialista Giovanni Zumbo, già condannato nel processo "Piccolo Carro" per essere stato la talpa dei boss Giovanni Ficara e Giuseppe Pelle. Il processo "Gotha" è nato dalla riunione di alcune inchieste della Dda, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, che nel 2016 hanno svelato l'esistenza della componente riservata della 'ndrangheta. L'inchiesta che portato al processo é stata coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dai sostituti Stefano Musolino, Walter Ignazitto, Sara Amerio, Roberto Di Palma e Giulia Pantano. Dal processo è emerso un "sistema di potere ambiguo" che, stando ai collaboratori di giustizia sentiti in aula, è stato caratterizzato da "promiscuità tra 'ndrangheta e ambienti istituzionali". Nelle settimane scorse, nella loro requisitoria, i pubblici ministeri avevano ricostruito i fatti del processo, parlando di "una lunga stagione di sistematica penetrazione nel tessuto politico-amministrativo locale, regionale, nazionale e sovrannazionale".

      Pm: sentenza Gotha riconosce impostazione accusa

      "Preliminarmente voglio ringraziare i colleghi per il grande lavoro svolto nel corso di questo lungo dibattimento, ed ancora prima nel corso delle indagini. La sentenza emessa oggi dal Tribunale di Reggio Calabria, che va letta anche alla luce della precedente decisione intervenuta nella parte del processo decisa nel giudizio abbreviato, riconosce sostanzialmente - in buona parte - la correttezza della impostazione accusatoria, circa alcuni dei metodi attraverso cui la 'ndrangheta, nella sua componente 'riservata', in un certo periodo storico è riuscita a diventare classe dirigente cittadina, giungendo ad orientare scelte e flussi finanziari pubblici". Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri commentando la sentenza del processo "Gotha" che ha visto la condanna a 25 anni di carcere dell'avvocato ed ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo, ritenuto la testa pensante della 'ndrangheta reggina. "Certamente - aggiunge Bombardieri - il risultato è ancora provvisorio e suscettibile di ulteriori valutazioni nei gradi successivi, anche per la possibilità per l'ufficio, una volta lette attentamente le motivazioni, di ricorrere contro quelle parti della sentenza in cui non sono state accolte le nostre richieste, ma il primo confronto giurisdizionale ci conforta, così come già avvenuto, peraltro, in occasione della precedente decisione in sede di giudizio abbreviato recentemente, sostanzialmente, confermata in appello".

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