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      A Lamezia c'è una nuova mensa Caritas per i meno abbienti

       

       

      A Lamezia c'è una nuova mensa Caritas per i meno abbienti

      22 dic 21 “Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere”. Il versetto del Vangelo di Matteo campeggia sulla targa che accoglie gli ospiti alla nuova mensa Caritas di Lamezia Terme che, realizzata anche con i contributi dell'8x1000, è stata inaugurata nel complesso interparrocchiale San Benedetto alla presenza, tra gli altri, del direttore nazionale della Caritas don Marco Pagniello, del vescovo mons. Giuseppe Schillaci, e del direttore della Caritas diocesana don Fabio Stanizzo. "Lamezia - ha detto mons. Schillaci - è una comunità che, nonostante le difficoltà che tutte le comunità nel mondo stanno vivendo, ha dimostrato di non ripiegarsi su sé stessa, ma è stata capace di osare. In un momento difficile abbiamo aperto le docce, ma anche le nostre parrocchie, come fatto lo scorso anno da don Giancarlo Leone alla Pietà quando ha aperto a chi aveva freddo. Una Chiesa che si apre e non pensa solo al culto; capace di andare incontro all'altro, a farlo generosamente perché chiamata a portare il lieto annuncio e mi auguro che con carità sappiamo sempre più ascoltare questo invito". Per don Marco "sarebbe bello poter dire chiudiamo queste mense perché non c'è più bisogno e, non solo perché non ci sono più bisognosi, ma perché ciascuno si prende le proprie responsabilità". Quindi, un invito a "leggere la realtà con gli occhi dei poveri" ma anche ad "avere il coraggio di denunciare le nuove povertà: quando, ad esempio, c'è un aumento del gioco c'è un aumento delle povertà. Uno dei nostri compiti è quello di dare voce a chi non ha voce e ricordare a chi amministra quelle che sono le priorità del territorio" non dimenticando la "promozione della dignità della persona". Dignità che è stata al centro della concretizzazione del progetto e che, per volere di mons. Schillaci e don Fabio, ha rappresentato il filo conduttore delle attività realizzate ed in itinere della Caritas. "La pandemia - ha detto don Fabio - ha suscitato domande le cui risposte abbiamo trovato nel Vangelo ed abbiamo cercato di rispondere ad un bisogno concreto: le povertà sono aumentate al punto che se l'utente Caritas lametino che si recava alla mensa rappresentava il 15%, oggi è il 50%". Si è trattato di un momento di condivisione per quello che dallo stesso Vescovo, che ha invitato i presenti "a lavorare in sinodo", è stato definito "un segno di fiducia e di speranza per tutti" non dimenticando che per una comunità "l'amore è segno di credibilità". "L'8x1000 - ha aggiunto don Marco - è dei cittadini italiani che sulle loro dichiarazioni dei redditi, firmando, lo destina alla Chiesa Cattolica, e permette alla Chiesa di poter realizzare delle opere concrete come la mensa che inauguriamo questa sere. In altri termini, si restituisce al territorio ciò che i cittadini ci danno". "Con i con i due vicedirettori don Giacomo Panizza ed il diacono Ubaldo Navigante, che ringrazio per l'apporto - ha aggiunto don Fabio - abbiamo avuto una sollecita risposta da famiglie, imprese, società, singoli cittadini. La solidarietà, infatti, a Lamezia c'è stata e c'è ed ha dei volti ben precisi, come hanno dei volti ben precisi gli operatori ed i volontari che in questi mesi hanno lavorato tantissimo per realizzare questo progetto. Per me questo ultimo periodo è stato un cammino sinodale anche perché queste realtà appartengono a tutti e non sono una proprietà privata ma devono creare ponti di solidarietà". All'inaugurazione, tra gli altri, sono intervenuti per un saluto il vescovo emerito, monsignor Luigi Cantafora; l'assessore regionale Filippo Pietropaolo; il sindaco Paolo Mascaro; il presidente del Consiglio comunale Giancarlo Nicotera; il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio; il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo. Il vescovo emerito mons. Vincenzo Rimedio impossibilitato a presenziare, ed il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, fuori regione per impegni istituzionali precedentemente presi, hanno inviato un messaggio.

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