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      Crotone ancora ultima per qualità vita in indagine Sole 24 Ore

       

       

      Crotone ancora ultima per qualità vita in indagine Sole 24 Ore

      13 dic 21 E' sempre quella di Crotone, per il secondo anno consecutivo, la realtà provinciale cui spetta la posizione di fanalino di coda nella 32/ma indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita in Italia. La città pitagorica - a distanza di un anno dalla precedente analisi svolta dal quotidiano economico per tracciare la mappa del benessere sui territori del Paese - non mostra segni di ripresa ed appare sempre più avvinta dalla morsa della crisi amplificata anche dalla pandemia da coronavirus. Una situazione di difficoltà che si innesta in un tessuto socio economico già provato nei decenni scorsi dal declino del sogno industriale e dalla precarietà del sistema infrastrutturale e dei trasporti. Un destino negativo quello della provincia ionica che, secondo quanto emerge dai risultati dell'indagine 2021, sembra accomunare anche l'altra giovane provincia calabrese, Vibo Valentia, ferma da un anno al palo del 104/mo posto. Perde terreno anche Reggio Calabria che, con -6 punti rispetto al verdetto precedente, scivola al 101/mo posto. Guadagna posizioni, invece, Catanzaro che dalla posizione 103 risale al 96/mo posto. Calo più contenuto per Cosenza che perde solo due punti stabilendosi all'88/mo posto e rimanendo stabilmente al vertice della classifica a livello regionale.

      Trieste la migliore

      E' Trieste la provincia italiana con la miglior qualità della vita. A certificarlo è il 32/mo rapporto stilato dal Sole 24 Ore, che quest'anno ha inserito per la prima volta tra gli indicatori anche quello relativo alla "qualità della vita delle donne". Il capoluogo del Friuli Venezia-Giulia guadagna 4 posizioni rispetto allo scorso anno e si porta in testa alla classifica, precedendo Milano e Trento. Su tutti svetta il Nord-Est, di cui fanno parte 7 delle prime 10 province. In netta risalita Roma, che conquista 19 posizioni ed è 13/ma. Bologna, in testa nella rilevazione dello scorso anno, scende di qualche posizione (è sesta) ma conquista il primo posto in 'Demografia, società e salute' soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione. In fondo alla classifica c'è la provincia di Crotone, preceduta da quella di Foggia e di Trapani. Un divario territoriale ormai marcato, contro il quale la ministra per il Sud, Mara Carfagna, promette un cambiamento di rotta. "La classifica così penalizzante delle nostre città confermata anno dopo anno fino a ieri era un destino difficilmente modificabile - ha detto durante la presentazione del rapporto -. Oggi non lo è più. Oggi è il punto di partenza di una ripresa ben programmata, ben finanziata e puntellata da numerosi sostegni che ci consente di dire: il Mezzogiorno finalmente comincia a cambiare". L'analisi condotta dal quotidiano economico prende in esame 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. L'unica new entry nella top 10 è di Treviso che conquista il titolo di "provincia delle donne", salendo in cima all'inedita classifica elaborata per la prima volta quest'anno. Al secondo posto c'è la provincia di Prato e al terzo quella di Siena. "Abbiamo messo in campo una serie di politiche sul territorio e progetti - ha detto il sindaco di Treviso, Mario Conte - per permettere a chiunque, uomini e donne, di esprimere il proprio talento". "Il divario territoriale anche dal punto di vista della parità di genere non mi ha stupito, purtroppo - il commento della ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti -. Il nostro Paese deve fare processi di profonda riforma su questo. Serve una visione d'insieme. Vogliamo cambiare le regole del sistema". Le province lombarde, che lo scorso anno risentirono della pandemia, riconquistano tutte diverse posizioni. Milano, per esempio, torna in vetta nelle voci 'Ricchezza e consumi' e 'Affari e lavoro', risultando prima, tra l'altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l'incidenza di imprese che fanno e-commerce e la diffusione dei servizi bancari online. Il progressivo superamento della crisi pandemica, poi, rilancia altre città metropolitane: Firenze sale dal 27/mo all'11/mo, Bari (71/ma) guadagna una posizione, mentre Napoli (90/ma) ne guadagna due. "Ora abbiamo le risorse per poter colmare i gap a livello territoriale che vanno oltre quello Nord-Sud - le parole del presidente dell'Anci, e sindaco di Bari, Antonio Decaro -. E' un'occasione importantissima per recuperare anche i divari generazionali, di genere e territoriali. Quello che manca oggi sono le risorse umane".

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