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      Assenteista seriale scoperto in Ospedale Catanzaro, assente da 15 anni

       

       

      Assenteista seriale scoperto in Ospedale Catanzaro, assente da 15 anni

      20 apr 21 In 15 anni non avrebbe mai materialmente timbrato il cartellino pur incassando, regolarmente, la retribuzione. Ha quasi dell'incredibile la vicenda che vede protagonista Salvatore Scumace, di 66 anni, dipendente dell'Azienda ospedaliera "Pugliese Ciaccio" di Catanzaro, presunto assenteista seriale, indagato assieme a sei suoi diretti superiori. La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini condotte dagli investigatori del Comando provinciale della Guardia di finanza, iscrivendo nel registro degli indagati, a vario titolo, sette persone, compreso il sessantaseienne, tra dipendenti, funzionari e dirigenti del nosocomio del capoluogo calabrese, per abuso d'ufficio, falso ed estorsione aggravata. Si tratta Nino Critelli (66), Vittorio Prejanò (64), Maria Pia De Vito (68), Domenico Canino (62), Laura Fondacaro (52) e Antonio Molè (53). Gli accertamenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, avviate per fare luce su una serie di circostanze legate fenomeno dell'assenteismo nel settore del pubblico impiego, hanno permesso di scoprire che il dipendente già in organico all'Azienda, nel 2005 era stato assegnato al Centro Operativo Emergenza Incendi (Coei) dell'ospedale catanzarese. Eppure, per quanto ricostruito attraverso l'esame dei tabulati di presenza, dei turni di servizio e delle testimonianze di alcuni suoi colleghi e diretti superiori, Scumace per circa tre lustri non si sarebbe mai recato in servizio. Anzi, a tale scopo, avrebbe fatto ricorso, tramite l'intervento di terze persone, anche a condotte estorsive. E' emerso infatti che, nel 2005, "una persona molto distinta" si sarebbe presentata senza preavviso nell'ufficio della responsabile del settore di dipendenza (oggi in congedo ed estranea alle indagini) e, facendo leva su velate ma inequivocabili minacce all'incolumità sua e dei suoi familiari, l'avrebbe costretta a chiudere un occhio sulla condotta del proprio sottoposto. Circostanze che si sarebbero ripetute in seguito quando sia Critelli, subentrato come responsabile del Coei, che i due dirigenti pro tempore dell'Ufficio Risorse Umane (Prejanò e De Vito), avrebbero omesso di adempiere ai controlli. A distanza di qualche tempo, nel 2020, l'Azienda ha anche avviato un primo procedimento disciplinare nei confronti di Scumace, affidato a un'apposita commissione composta da Canino (Presidente), Molè e Fondacaro (componenti) conclusasi con l'archiviazione. Solo nell'ottobre scorso, a seguito di un altro procedimento, il dipendente è stato licenziato. Il volume degli emolumenti percepiti in questo arco di anni è di oltre 538 mila euro complessivi.

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