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      Tasse sui rifiuti, Crotone e Reggio tra le più care d'Italia

       

       

      Tasse sui rifiuti, Crotone e Reggio tra le più care d'Italia

      10 apr 21 In valori assoluti, nel 2020 la Tari più costosa si registra a Trapani con 494 euro medi l'anno a famiglia seguita da Crotone, 476 euro e Benevento 472 euro. In Calabria, poi, Reggio Calabria ha il quarto maggiore importo con 461 euro medi annui. E' quanto emerge dallo studio annuale del Servizio territoriale della Uil. Nella classifica della tassa dei rifiuti più costosa seguono, quindi, Agrigento, 470 euro, Reggio Calabria, 461 euro, Cagliari, 458 euro, Salerno e Asti 455 euro,Messina 450 euro e Napoli 442 euro. La top ten delle città meno costose registra invece Potenza, 133 euro l'anno a famiglia, Novara, 164 euro, Belluno, 170 euro, a Macerata 179 euro, a Brescia 184 euro, Vercelli 183 euro, Ascoli Piceno 186 euro, Pordenone 188 euro,Vibo Valentia 190 euro, Fermo 191 euro. Per quanto riguarda le città metropolitane, la tassa sui rifiuti pesa per 461 euro all'anno a famiglia a Reggio Calabria; 458 euro a Cagliari; 450 euro a Messina; 442 euro a Napoli; 403 euro a Catania; 371 euro a Genova; 355 euro a Bari; 336 euro a Milano; 329 euro a Torino; 322 euro a Roma; 304 euro a Venezia; 282 euro a Palermo; 249 euro a Firenze e 228 euro a Bologna.

      Nel 2020 la Tari è aumentata, dunque, in 30 città (3 città su 10), tra cui: Roma, Torino, Cagliari, Genova e Firenze. Vi è da segnalare la città di Livorno dove l'importo della TARI aumenta, non per effetto della delibera comunale, ma per l'aumento del tributo provinciale ambientale (TEFA) deciso dalla provincia di Livorno. Rimane stabile in 62 città tra cui: Bologna, L'Aquila, Napoli, Palermo e Reggio Calabria. Le tasse sui rifiuti sono invece diminuite in 13 città tra cui: Milano, Bari, Venezia e Nuoro. Nello specifico - commenta Tiziana Veronese - tra il 2019 e il 2020, a Crotone si registra un aumento pari al 35,1%; a Cremona del 12,6%; ad Ancona dell'11,2%; a Sondrio del 9,8% e a Campobasso del 9,2%.A Chieti, tra il 2019 e il 2020, invece, si registra una diminuzione della tassa pari al 13,6%; a Venezia dell'11,3%; a Trapani del 10,2% e a Lecco del 9,9%. Nelle città metropolitane invece la TARI aumenta a Firenze del 6,1%; a Genova del 5,7%; a Messina e Roma del 2,9%; a Cagliari del 2,6% e a Torino dello 0,8%. Mentre diminuisce dello 0,6% a Milano, del 6,5% a Bari e dell'11,3% a Venezia. Nel complesso nell'anno dell'emergenza pandemica, la stragrande maggioranza delle città ha scelto di diminuire o lasciare invariate le aliquote della TARI. "Rimane il dato - commenta Ivana Veronese - che conferma il peso sul bilancio delle famiglie, soprattutto nel Mezzogiorno, di una tassa che spesso non corrisponde ad un servizio efficiente ed efficace". "In ragione di quanto detto, per la Uil occorre puntare ad una politica di investimenti nel ciclo integrato dei rifiuti, soprattutto nel Mezzogiorno, utilizzando anche le risorse della Next Generation UE. Infine, conclude la segretaria confederale della UIL, "chiediamo al Governo di intervenire sulla norma istitutiva della TARI risolvendo, una volta per tutte, il nodo dei crediti insoluti che ad oggi pesano sul costo complessivo del servizio e, conseguentemente, sulle tasche dei cittadini".

      I dati delle città calabresi:

      Dati elaborazione UIL Servizio Politiche Territoriali

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

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