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      Ancora alti contagi coronavirus in Italia (+5.456) ma crollo tamponi, 26 le vittime

       

       

      Ancora alti contagi coronavirus in Italia (+5.456) ma crollo tamponi, 26 le vittime

      11 ott 20 In un giorno +5.456 nuovi casi di Covid-19 in Italia. Un dato inferiore a quello di ieri ma sale il rapporto tra i tamponi e i postivi. Va messo infatti in conto un crollo di tamponi effettuati: 28mila in meno. A fronte dei 133.084 eseguiti nella giornata di venerdì, nelle ultime 24 ore ne sono stati fatti 104.658. Secondo il bollettino del ministero della Salute, il totale dei contagiati - compresi guariti e vittime - sale a 354.950. Leggermente in calo ma sostanzialmente stabile anche l'incremento delle vittime: 26 in un giorno mentre ieri erano state 29. Il totale dall'inizio dell'emergenza sale a 36.166.

      Tra le regioni, per il terzo giorno consecutivo, è la Lombardia ad avere l'incremento più alto, con 1.032 casi a fronte di 15.590 tamponi, per una percentuale pari al 6,6%, in netta crescita rispetto a ieri (4.9). I nuovi decessi sono 3 per un totale di 16.985 morti in regione dall'inizio della pandemia. Salgono sia i ricoverati in terapia intensiva: (+4, 48 in totale) che negli altri reparti (+25, 433). Resta sempre quella di Milano la provincia più colpita con 460 nuovi casi, di cui 211 a Milano città, seguita da Monza e Brianza (143), Pavia (103) e Brescia (72). Dopo la Lombardia seguono la Campania (+633), la Toscana (+517), il Veneto (+438), il Piemonte (+409) e il Lazio (+371). Nessuna regione fa segnare zero nuovi contagiati. In Alto Adige si registra il primo decesso dal 15 giugno.

      "I dati ci dicono che la catena di contagio permane. Il virus circola, è presente ma con questi valori possiamo andare avanti, abbiamo capito cosa fare e non preoccupa il numero di casi nelle terapie intensive", commenta il virologo all'Università di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute e direttore Sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco sottolineando che la riduzione dei tamponi "è una brutta cosa" perchè, spiega Pregliasco, abbiamo meno capacità di intercettare i positivi. Più positivi troviamo, più controlliamo e meno contagiano".

      I contagi sono vicini al valore di fine marzo scorso, sottolinea Pregliasco "ma allora erano casi più gravi e si riferivano ai sintomatici. Ora invece c'è una rilevanza di asintomatici". Sul fronte dell'ospedalizzazione, secondo il bollettino quotidiano del ministero della Salute, tornano a salire i ricoveri in terapia intensiva: nelle ultime 24 ore sono 30 i nuovi pazienti nelle rianimazioni che portano il totale a 420.

      Crescono anche gli attualmente positivi, con un incremento di 4.246 nelle ultime 24 ore che porta il totale a 79.075: di questi, oltre a quelli in rianimazione, 4.519 sono ricoverati nei reparti ordinati (+183) e 74.136 sono in isolamento domiciliare (+4.033). I dimessi e i guariti, infine, sono 1.184 più di ieri per un totale dall'inizio dell'emergenza di 239.709.

      E sulle terapie intensive il Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, ospite di Lucia Annunziata a 'Mezz'ora in più' su Rai3, riferisce che "i posti in terapia intensiva sono 6.500 e 14mila in terapia sub intensiva" e che "stiamo implementando con altri 3.400 posti in terapia intensiva e altri 4.200 posti in sub intensiva". Per i ventilatori, ha annunciato ancora Arcuri, a fronte dei 600 di fine marzo scorso "ne abbiamo distribuiti alle Regioni 4.680 e ne sono previsti altri 3mila".

      Visto l'aumento dei casi di contagio, afferma la virologa Ilaria Capua, Direttrice del Centro di Eccellenza One Health dell' Università della Florida "è il momento di rafforzare l'impegno" e per quanto riguarda le scuole, "la circolazione virale c'è, ma non è la causa dell'esplosione dei contagi". Sulla stessa linea il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma e membro del Cts, Giuseppe Ippolito, secondo il quale "le misure nelle scuole sembra abbiano garantito sicurezza".

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