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      Gaudio commissario sanità per 20 ore, 3° terzo che salta in 10 giorni, accordo Emergency

       

       

      Gaudio commissario sanità per 20 ore, 3° terzo che salta in 10 giorni, accordo Emergency

      17 nov 20 Dopo appena venti ore, Eugenio Gaudio rinuncia all'incarico di commissario alla Sanità in Calabria. E' il terzo passo indietro in meno di due settimane. E riapre un dossier che per il governo si fa sempre più spinoso e imbarazzante, nel giorno in cui in Calabria si registra un record di contagi, con 680 positivi al Covid, sette morti e un aumento dei ricoveri in terapia intensiva. "Ora dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine", sale sugli scudi il presidente facente funzione della Regione, Nino Spirlì. A questo punto, sono consci nella maggioranza, non si può più sbagliare. "Dobbiamo risolvere la questione in poche ore", dice il ministro della Salute Roberto Speranza. Per tutto il giorno prosegue il pressing di una parte del M5s e di Iv perché Gino Strada venga indicato come commissario alla sanità calabrese. Ma a sera quell'ipotesi sembra allontanarsi, ma Emergency entra prepotentemente nel sistema sanitario calabrese con un ruolo da subito operativo nella Regione per la gestione dell'emergenza Covid: "Oggi pomeriggio - annuncia Strada - abbiamo definito un accordo di collaborazione tra Emergency e Protezione civile per contribuire concretamente a rispondere all'emergenza sanitaria in Calabria". Si parte da domani: l'associazione si occuperà di gestione degli ospedali da campo, supporto all'interno dei Covid Hotel e nei punti di triage negli ospedali. Quanto al dossier sanità, il passo indietro di Gaudio è una doccia fredda sul governo. "Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro", annuncia lui stesso dopo aver annunciato il passo indietro per "motivi personali". Il rettore uscente della Sapienza, che è consulente del ministro dell'università Manfredi, "non aveva mai accettato" l'incarico, sostiene dalla Calabria il fratello Roberto. Che la moglie fosse contraria, confermano fonti di governo, l'aveva fatto sapere. Ma di fronte alle crescenti pressioni per la sostituzione di Giuseppe Zuccatelli, politicamente vicino a Leu ma subito finito nella bufera per un video contro le mascherine, lunedì il premier Giuseppe Conte ha deciso di accelerare. E così, in sequenza, sono arrivate le dimissioni di Zuccatelli, sollecitate da Speranza, e la nomina in Cdm di Gaudio, con contestuale annuncio di un ruolo da affidare a Strada. Tutto a posto? Che qualcosa non andasse, si è capito da subito. Sia perché Strada ha negato di essere stato indicato per lavorare in tandem con Gaudio, sia per il dissenso espresso da una parte del M5s, che da due settimane si batte, con le Sardine, perché a Strada venga affidato il ruolo di commissario. La senatrice pentastellata Bianca Laura Granato arriva ad annunciare l'intenzione di votare contro il decreto per la sanità in Calabria, in dissenso rispetto alla nomina di Gaudio. Ma è lui stesso a farsi da parte: "Rinuncio all'incarico per motivi personali", dice in un'intervista a Repubblica.it che coglie di sorpresa gran parte della maggioranza e del governo. Il professore di medicina dice di aver comunicato la sua decisione a Speranza ma il ministro della Salute smentisce con nettezza: i due, fanno sapere dal ministero, non si sono mai sentiti. Ma a Speranza addossano la colpa Spirlì e Matteo Salvini: "Si dimetta", chiedono a gran voce. Ora per il premier Conte il dossier si riapre, tra le polemiche dell'opposizione e l'insofferenza della maggioranza. Un nuovo Consiglio dei ministri dovrà essere convocato per la nomina del nuovo commissario alla sanità. Per Strada sembra definirsi quel ruolo di gestione dell'emergenza Covid che Conte gli aveva prospettato già ieri. Un ruolo che dovrebbe restare distinto da quello di commissario alla sanità, ossia della figura che si deve occupare del buco dei conti e delle difficoltà della rete sanitaria calabrese. Per questo ruolo, tra Roma e la Calabria, si rincorrono nomi e ipotesi. Si citano Francesco Paolo Tronca, già commissario nella capitale, e Jacopo Marzetti, avvocato romano e garante dell'Infanzia del Lazio. Salvini propone il professor Pellegrino Mancini, responsabile dei trapianti in Calabria. "Strada è disponibile, si nomini lui", continuano a insistere dal M5s. Ma il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri auspica un manager: "Strada non va bene". Il prossimo, sarà il quarto commissario alla sanità della Regione in due settimane, dopo il caso dell'uscente Cotticelli, che in tv dichiarava di non sapere di dover fare un piano per il Covid. Sono già stati fatti "troppi errori", dice Ettore Rosato: "ora si rifletta bene". "I ministri del M5s hanno sempre mostrato collaborazione con le indicazioni dei competenti dicasteri ma ora occorre procedere senza altri passi falsi", dichiara Alfonso Bonafede per il M5s. Il dito è puntato contro Speranza ma anche contro Roberto Gualtieri, che formalmente firma la nomina, e contro Gaetano Manfredi, di cui Gaudio è consulente. Il Pd non commenta, "come dall'inizio della vicenda". Mentre fonti parlamentari di sinistra spiegano che è stato Conte a gestire il dossier, dopo l'esplosione del caso Zuccatelli. Palazzo Chigi ufficialmente tace ma nelle prossime ore si attende una soluzione. Sapendo che Spirlì è sempre più sulle barricate: "Basta ispettori governativi ne abbiamo le scatole piene. Non arriva la nomina di Strada perché dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine, non abbiamo più bisogno di commissari". "La Calabria non merita questo governo di incompetenti", si indigna Giorgia Meloni.

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