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      Giro matrimoni di comodo e prostituzione, 5 arresti, poliziotto ai domiciliari

       

       

      Giro matrimoni di comodo e prostituzione, 5 arresti, poliziotto ai domiciliari

      11 mar 20 La Squadra mobile di Catanzaro ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone, 7 delle quali ritenute appartenenti ad una associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina con l'organizzazione di matrimoni di comodo e produzione di documentazione falsa e altre 4 destinatarie di una seconda ordinanza ritenute gravemente indiziate del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L'inchiesta è coordinata dalla Procura di Catanzaro. Le misure cautelari (5 indagati nel complesso sono agli arresti domiciliari e per 6 c'è l'obbligo di dimora nel comune di residenza) costituiscono l'epilogo di un'attività investigativa avviata dopo la segnalazione di alcune pratiche sospette da parte dell'Ufficio Immigrazione della Questura, che segnalava l'utilizzo di certificazioni che riportavano il medesimo protocollo e quindi ritenute false. Al vertice dell'organizzazione c'erano due coniugi italiani e da una cittadina cinese.

      Poliziotto ai domiciliari

      C'è anche un poliziotto in servizio alla Questura di Catanzaro tra le persone agli arresti domiciliari nel filone riguardante la prostituzione nell'ambito dell'operazione "Lucciole e lanterne" della Squadra mobile del capoluogo calabrese che ha portato all'esecuzione di 11 misure cautelari. Dalle indagini è emerso che il poliziotto era attivo nella gestione e sfruttamento di un giro di prostituzione di donne di diverse nazionalità, alle quali venivano procacciati clienti e messe a disposizione strutture ricettive o appartamenti. Il tutto avveniva con il coinvolgimento di altri indagati anche attraverso la messa a disposizione di immobili utilizzati per la prostituzione ovvero nel favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Per quanto riguarda l'aspetto legato all'immigrazione clandestina il provvedimento di obbligo di dimora è stato disposto per un intero nucleo familiare padre, madre e due figli. Le indagini, tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, ha fatto emergere l'esistenza di una vera e propria struttura organizzata, che tra i vari artifici utilizzati per il rilascio dei permessi di soggiorno, a favore principalmente di cittadini cinesi, ricorreva anche alla combinazione di matrimoni o convivenze fittizie con cittadini italiani, che si prestavano allo scopo in cambio di somme di denaro che si aggiravano tra i 1000 e i 2000 euro. A capo di questa organizzazione c'era una coppia di italiani e una cittadina cinese, finiti tutti e tre ai domiciliari. La cittadina cinese reclutava i connazionali interessati a rinnovare il titolo di soggiorno in modo fraudolento mentre i coniugi italiani si occupavano di individuare i soggetti disposti a formalizzare matrimonio o convivenza con persone sconosciute dietro la promessa di ottimi e facili guadagni.

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