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      Coronavirus: ad Aiello Calabro partono i test seriologici

       

       

      Coronavirus: ad Aiello Calabro partono i test seriologici

      16 mag 20 Il Comune di Aiello Calabro, tra i primi comuni della Calabria, ha avviato l'attività di screening per contrastare il contagio da Coronavirus. Ed è stato proprio il sindaco, Franco Iacucci, a avviare i cento test sierologici eseguiti per comprendere quante persone potrebbero essere venute a contatto con il virus. A sottoporsi al test dipendenti del Comune, medici di famiglia, commercianti, farmacisti, parrucchieri e chi lavora a contatto con il pubblico. Un'iniziativa del primo cittadino che, insieme al vicesindaco Luca Lepore e all'assessore Olga Terranova, ha deciso di iniziare questa "fase 2" puntando, ancora una volta, sulla prevenzione. "Si riparte – spiega il sindaco di Aiello Calabro Franco Iacucci - e lo facciamo in massima sicurezza con la speranza di tornare presto alla normalità. Il test, lo sappiamo, non è una patente di immunità ma rivelano se si è entrati in contatto con il virus. I risultati vengono trasmessi al Dipartimento di Prevenzione dell'Asp di Cosenza e in caso di positività si procederà con l'esecuzione del tampone faringeo. In questo modo avremo un quadro più chiaro della situazione epidemiologica del territorio. Proprio in questa fase delicatissima non dobbiamo abbassare la guardia e con la massima prudenza bisogna evitare la diffusione del contagio. Siamo uno dei primi Comuni in Calabria ad effettuare questi test che grazie alla rilevazione di IgM e IgG misurano la presenza nel sangue di anticorpi per il Covid-19. Questi test – sottolinea Franco Iacucci -, nonostante non possano essere considerati sostitutivi al test molecolare, sono uno strumento prezioso per ripartire dopo la fase di lockdown. I Comuni sono lasciati soli in questa battaglia nonostante i sindaci siano poi gli esecutori sul territorio, nonché i responsabili della salute pubblica. Siamo rammaricati, però, di non poterli fare all'intera popolazione: le casse comunali non ce lo permettono. Ma effettuarli sui lavoratori a contatto con il pubblico è già una grande opportunità a tutela della salute degli aiellesi e potrebbe evitare il nascere di eventuali focolai".

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