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      Dal 18 ok del Governo a bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti

       

       

      Dal 18 ok del Governo a bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti

      11 mag 20 Le Regioni ottengono il via libera 'formale' dal governo: il 18 maggio potranno aprire negozi, bar e ristoranti. Ci saranno linee guida e regole generali uguali per tutti e differenziazioni territoriali a seconda dell'andamento della curva del contagio: in caso di risalita, il governo potrà intervenire per disporre nuove chiusure. L'accordo arriva al termine della videoconferenza tra i governatori e l'esecutivo, con al tavolo anche il premier Giuseppe Conte oltre ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia. Tra sette giorni, dunque, sarà possibile tornare al bar per prendere un caffè, tagliarsi i capelli, andare a cena fuori. Ma con regole ben definite. Il Comitato tecnico scientifico sta infatti chiudendo in queste ore le linee guida che varranno per la ristorazione, per i servizi alle persone e anche per la balneazione, vale a dire le regole generali per poter aprire in sicurezza le spiagge in concessione e quelle libere. Nella videoconferenza il governo ha sottolineato che saranno pronte tra giovedì e venerdì, anche se alcuni presidenti di Regione, tra cui quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, hanno chiesto che arrivassero entro mercoledì. Probabile che saranno diffuse giovedì, in concomitanza con l'uscita dei primi dati ufficiali sul monitoraggio di questi primi 10 giorni di allentamento delle misure. In ogni caso si tratta di distinguo che non cambiano la sostanza dell'intesa: le Regioni presenteranno un programma delle riaperture a partire dal 18 e potranno agire in autonomia ma il governo avrà sempre la possibilità di intervenire nel caso in cui, in base all'andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus. Nel caso dovessero esserci nuovi focolai, in sostanza, si attiveranno immediatamente le zone rosse dove varranno le regole già sperimentate durante il lockdown. Interventi che, spiegano fonti di governo, saranno tempestivi e attuati in stretto contatto tra l'esecutivo e le Regioni. "Inizia la fase della responsabilità per le Regioni" ha ribadito ai governatori il ministro per le Autonomie Francesco Boccia che già da giorni aveva aperto alla possibilità di procedere ad aperture differenziate a seconda della condizione in cui si trovano i diversi territori e aveva puntato sulla 'responsabilizzazione' delle Regioni. "Se i contagi andranno giù, potranno riaprire anche altre cose, se i contagi saliranno su, dovranno restringere" ha poi ribadito. Cantano vittoria i presidenti, sopratutto quelli di centrodestra che da una settimana erano in pressing sul governo per aprire già oggi sapendo che non l'avrebbero mai ottenuto e con l'unico scopo di avere il via libera per il 18. "Si riparte" con un "atteggiamento responsabile", spiega il presidente della conferenza delle regioni e governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. "Le istanze delle Regioni sembrano vengano accolte. E' una sorta di anticipazione dell'autonomia, se tutto sarà confermato considero proficuo per i veneti l'esito dell'incontro" dice il governatore Luca Zaia che poi annuncia già il suo programma per la regione: "ripartenza totale". Soddisfatto anche il presidente della Liguria Giovanni Toti. "Il Premier Conte ha accolto la richiesta di autonomia delle Regioni. Si potranno quindi aprire le attività sotto la nostra responsabilità, il Governo farà le sue proposte che verranno integrate da quelle degli enti locali e insieme porteremo avanti il monitoraggio della situazione". E la responsabilità è il punto centrale della fase che inizierà il 18 maggio. Perché spetterà ad ogni singolo territorio far si ché vengano rispettare le linee guida individuate per bar, ristoranti, negozi, spiagge. Dai tavoli distanziati di almeno 2 metri all'uso obbligatorio di mascherine e guanti per camerieri, dalla sanificazione quotidiana degli ambienti comuni, compresi quelli sulle spiagge, alla riduzione dei posti sotto gli ombrelloni. Senza il rispetto delle regole, dicono gli scienziati, il contagio risalirà. Anche per questo bisognerà aspettare, probabilmente ha giutno, per la mobilità tra le regioni, tema di cui oggi non si è parlato.

      Bonaccini: si riparte con atteggiamento responsabile

      "Si riparte. Dal 18 maggio anche le attività finora sospese potranno riprendere il loro corso sulla base di una puntuale programmazione regionale, sia pure in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli a tutela dei lavoratori e degli utenti che il Governo si è impegnato a varare nelle prossime ore", Lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, al termine del confronto odierno con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. "Termina la fase necessaria di sospensione delle competenze regionali, si entra ora - prosegue Bonaccini - in una fase di ripartenza differenziata in base alle caratteristiche territoriali e ai dati epidemiologici di ogni singola zona con l'esercizio pieno dell'autonomia regionale. È quanto avevamo sollecitato, e apprezziamo lo sforzo e l'impegno del Presidente del Consiglio. Attendiamo ora le linee guida nazionali e i protocolli nel più breve tempo possibile. Per questi motivi abbiamo poi richiesto due cose. La prima - spiega il Presidente della Conferenza delle Regioni - è che ci sia presto un Decreto che rappresenti un vero e proprio spartiacque che premi la collaborazione istituzionale, l'atteggiamento responsabile delle Regioni ed una visione dell'autonomia territoriale come opportunità per rispondere alle esigenze dei diversi contesti socio-economici. Ma questi ultimi dovranno essere costituti da un nucleo di poche e chiare regole sulla base delle quali chi è in grado di aprire - naturalmente considerando il dato epidemiologico e nel rispetto delle regole di prevenzione - possa farlo il prima possibile. E sotto questo profilo abbiamo avuto ampie rassicurazioni dal Governo. La seconda questione riguarda la delicata questione delle minori entrate. Ho proposto su questo tema al Governo un percorso possibile per trovare nel brevissimo periodo un accordo fra l'Esecutivo e le Regioni, considerando le caratteristiche sia delle Regioni a statuto ordinario che delle Regioni a statuto speciale. Mi sembra anche su tale questione - ha concluso Bonaccini - di aver colto sensibilità e attenzione da parte del Governo".
      "Il fatto che per il 18 cambi proprio l'impostazione di come il governo si approcci è un risultato che le regioni possono portare a casa tutte insieme. Ringrazio il Governo e insieme costruiremo la stagione della ripartenza". Così Stefano Bonaccini a Effetto notte su Radio24, parlando dell'inizio di una nuova fase, "una fase ribaltata" e sottolineando, al termine della videoconferenza tra Regioni e Governo come "mai come in questa stagione abbiamo bisogno di lavorare insieme".
      "Bene che il premier Conte abbia raccolto l'appello delle Regioni. Ora ci aspettiamo in breve tempo le linee guida, i protocolli nazionali". Così il presidente della Regione Emilia-Romagna e delle Regioni Stefano Bonaccini a Effetto notte su Radio24. Se si riaprono le attività il 18, "non possiamo arrivare a sabato o domenica con le linee guida. Crediamo che alle parole di questa sera corrisponderanno i fatti", ha detto.

      Santelli: Governo ascolti Regioni sud su linee guida

      "Il Sud, che vive di servizi e non di grandi aziende, ha necessità urgente di ripartire. Abbiamo necessità di conoscere in tempo le famose 'linee guida' per programmare un apparato vitale come la stagione turistica". Lo scrive la governatrice della Calabria Jole Santelli sul suo profilo Facebook. "Tutti i Governatori lo stanno chiedendo - prosegue - la 'fase 2' è una fase di ripartenza, che non può essere uniforme con un paese profondamente diverso. Siamo in un periodo di osservazione perché abbiamo riaperto le grandi fabbriche. In #Calabria non abbiamo aperto proprio nulla perché le fabbriche da noi non ci sono, io cosa devo osservare? Continuo a ripeterlo: non possiamo permetterci linee guida uniformi; ne circolano alcune che prevedono una distanza tra gli ombrelloni di 7/9 metri. Invito il Governo a spiegarmi come sia possibile farlo in Calabria, con una costa in gran parte erosa e frazionata, soprattutto in quelle aree dove il turismo è attività vitale e primaria". "Quello che chiedo al #Governo - conclude Jole Santelli - è di ascoltare i territori e le loro esigenze e di farlo presto. Solo questo".

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