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      Qualità cure, Calabria penultima ma migliorano i LEA

       

       

      Qualità cure, Calabria penultima ma migliorano i LEA

      08 gen 20 Il Veneto è al primo posto nella classifica delle regioni che assicurano le migliori cure ai cittadini e toglie il posto al Piemonte, che scivola al quinto. Mentre Campania e Calabria, pur se a fondo della classifica, migliorano nettamente i punteggi. Questi, a quanto si apprende, i dati della nuova griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza) - su 33 indicatori, dai ricoveri agli screening - che fa riferimento all'anno 2018 e che verrà pubblicata dal Ministero della Salute. Il Veneto è in cima con 222 punti su 225. Nella classifica, il Veneto è seguito da Emilia Romagna (221), Toscana (220), Piemonte (218), Lombardia (211) e Liguria (211). Si trovano quindi Umbria (2010), Abruzzo (209), Marche (206) e Basilicata (191). Migliora i punteggi chi chiude la classifica: il Lazio passa da 180 punti del 2017 a 190 punti del 2018, la Puglia (da 179 a 186), il Molise (da 167 a 180) e la Sicilia (da 160 a 171). Chiudono la classifica la Campania, che balza da 153 punti del 2017 a 170 del 2018 e la Calabria, che passa da 136 ai 162. Spetta al Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Comitato LEA), il compito di verificare l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza in condizioni di appropriatezza e di efficienza nell'utilizzo delle risorse. La classifica, che esamina solo le regioni a statuto ordinario e la Sicilia, prende in considerazione 33 indicatori, che vanno dall'adesione agli screening oncologici ai parti cesarei, dal tasso di vaccinazione ai ricoveri inappropriati. In base al nuovo Patto per la Salute, siglato a dicembre, la griglia dei Lea sarà sostituita da un Nuovo Sistema di Garanzia, basato su 88 indicatori.

      LEA migliora in Calabria passa da 136 punti a 162

      La Calabria resta ultima nella classifica dei Livelli essenziali di assistenza, ma registra un miglioramento, passando da 136 a 162 punti. É quanto risulta dai dati della nuova griglia Lea, basata su 33 indicatori, dai ricoveri agli screening. La classifica fa riferimento al 2018 e verrà pubblicata dal Ministero della Salute. La Calabria é preceduta dalla Campania, regione in cui si riscontra, comunque, un andamento positivo, passando da 153 a 170 punti. Al primo posto della classifica c'é il Veneto, con 222 punti su 225, che scalza dalla posizione di vetta, rispetto all'anno precedente, il Piemonte, scivolato al quinto posto con 218 punti. La seconda posizione é occupata dall'Emilia Romagna (221), seguita da Toscana (220), Piemonte (218), Lombardia (211) e Liguria (211).

      Veneto è primo ma il Sud migliora

      Il Veneto è al primo posto nella classifica delle regioni che assicurano le migliori cure ai cittadini e toglie il posto al Piemonte. Mentre Campania e Calabria, pur se a fondo della classifica, migliorano nettamente i punteggi. Questi, a quanto si apprende e come anticipato dal Sole 24 Ore, i dati della nuova griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza) - su 33 indicatori, dai ricoveri agli screening - che fa riferimento all'anno 2018 e che verrà pubblicata dal Ministero della Salute. Il Veneto è in cima con 222 punti su 225. Nella classifica, il Veneto è seguito da Emilia Romagna (221), Toscana (220), Piemonte (218), Lombardia (211) e Liguria (211). Si trovano quindi Umbria (2010), Abruzzo (209), Marche (206) e Basilicata (191). Migliora i punteggi chi chiude la classifica: il Lazio passa da 180 punti del 2017 a 190 punti del 2018, la Puglia (da 179 a 186), il Molise (da 167 a 180) e la Sicilia (da 160 a 171). In coda la Campania, che balza da 153 punti del 2017 a 170 del 2018, e la Calabria, che passa da 136 ai 162. Spetta al Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Comitato LEA), il compito di verificare l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza in condizioni di appropriatezza e di efficienza nell'utilizzo delle risorse. La classifica, che esamina solo le regioni a statuto ordinario e la Sicilia, prende in considerazione 33 indicatori, che vanno dall'adesione agli screening oncologici ai parti cesarei, dal tasso di vaccinazione ai ricoveri inappropriati. "A me non piacciano le graduatorie, perché pochi indicatori non possono essere rappresentativi di una realtà articolata e complessa come quella di un sistema sanitario regionale", commenta Luigi Icardi, assessore alla Salute della Regione Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Quello che è certo è che "la strada da percorrere è lunga per migliorare i servizi adeguati in tutta Italia". Quanto al primo posto in classifica, prosegue riferendosi allo slittamento del Piemonte, "si gioca su differenze di due o tre punti. Il vero tema invece è portare il Paese a un livello adeguato di assistenza. Da parte nostra c'è l'impegno a fare sempre meglio". "Le scelte organizzative fatte e i continui investimenti in tecnologia - afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia - hanno premiato. E' una soddisfazione di squadra e l'obiettivo comune è il bene dei cittadini, e oggi ci viene detto che lo abbiamo centrato in pieno". Soddisfatto anche il presidente della Campania, Vincenzo De Luca. "Sui Lea, così come sul risanamento finanziario della Sanità - spiega - abbiamo raggiunto risultati straordinari, soprattutto considerando da dove siamo partiti. Siamo usciti dal Commissariamento, dopo dieci anni. Abbiamo presentato 5 anni di bilancio sanitario attivo. Nel 2015 eravamo ultimi nella griglia Lea (104 punti), nel 2018 siamo oltre i 170 punti. Un lavoro enorme".

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