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      Blitz a cosca Alvaro, 65 arresti, tra loro consigliere regionale FdI appena eletto

       

       

      Blitz a cosca Alvaro, 65 arresti, tra loro consigliere regionale FdI appena eletto

      25 feb 20 Una maxi operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha colpito la cosca Alvaro portando all'esecuzione di 65 ordinanze di custodia cautelare a carico di capi storici, elementi di vertice e affiliati della "locale" di 'ndrangheta degli Alvaro, considerata tra le più attive e potenti dell'organizzazione criminale. Tra di loro anche un consigliere regionale appena eletto nelle liste di Fratelli d'Italia, Domenica Creazzo. La cosca Alvaro, secondo quanto é emerso da numerose inchieste della Dda di Reggio Calabria, controlla le attività criminali in una vasta area della provincia reggina, comprendente i comuni di Sinopoli, San Procopio, Cosoleto, Delianuova e zone limitrofe. Per 53 delle persone coinvolte é stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre le restanti 12 sono ai domiciliari. Sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, vari reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, reati aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la 'ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso. Il personale della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi, con il coordinamento del Servizio centrale operativo, coadiuvato dai Reparti Prevenzione crimine e di varie Squadre mobili del centro e del nord Italia, sta eseguendo anche numerose perquisizioni, con l'impiego di circa seicento agenti.

      Tra arrestati Consigliere appena eletto

      Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Domenico Creazzo, eletto nella consultazione elettorale del 26 gennaio scorso è sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte. Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia e sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte, Domenico Creazzo, arrestato e posto ai domiciliari dalla Polizia stamattina, durante l'operazione denominata "Eyphemos", "ha coltivato e realizzato - riferiscono in una nota stampa gli investigatori - il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali del gennaio 2020. A tale scopo si é rivolto alla 'ndrangheta, ed in particolare a Domenico Laurendi, dapprima attraverso il fratello Antonino Creazzo, in grado di procacciare voti, in cambio di favori e utilità, grazie alle sue aderenze con figure apicali della cosca Alvaro e poi direttamente, al fine di sbaragliare gli avversari politici".

      Coinvolto anche vicesindaco e presidente Consiglio

      Ci sono il vicesindaco ed il presidente del Consiglio comunale di Sant'Eufemia d'Aspromonte, Cosimo Idà ed Angelo Alati, tra gli arrestati nell'operazione "Eyphemos" contro la 'ndrangheta. Il vicesindaco Idà, in particolare, secondo l'accusa, avrebbe svolto il ruolo di capo, promotore ed organizzatore dell'associazione mafiosa, artefice di diverse affiliazioni che avevano determinato un forte attrito con le altre componenti del locale di 'ndrangheta eufemiese e l'alterazione degli equilibri nei rapporti di forza tra le varie fazioni interne. Nell'operazione sono rimasti coinvolti anche il presidente del Consiglio comunale, Angelo Alati, indicato quale mastro di giornata della cosca; il responsabile dell'Ufficio tecnico comunale, Domenico Luppino, ingegnere, referente della cosca in relazione agli appalti pubblici del Comune, e Domenico Forgione, inteso "Dominique", consigliere comunale di minoranza, che aveva il compito, secondo l'accusa, di monitorare gli appalti del Comune per consentire l'infiltrazione da parte delle imprese riconducibili alla 'ndrangheta.

      Procuratore: spaccato che non ci fa onore

      "L'indagine condotta con scrupolo dal Commissariato di Palmi, dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dalla Direzione nazionale anticrimine che ha portato all'operazione di stamattina offre uno spaccato della politica locale che non ci fa onore". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, facendo riferimento, nel corso di un incontro con i giornalisti, agli arresti nell'ambito dell'inchiesta "Eyphemos" sulla cosca di 'ndranghheta degli Alvaro e sul Comune di San'Eufemia d'Aspromonte. "Mi riferisco - ha aggiunto Bombardieri - alle persone e non a gruppi o partiti politici. Si tratta di elementi che cercavano spasmodicamente una candidatura elettorale, quale che fosse, al di là di adesioni ideali".

      Comune Sant'Eufemia in mano agli Alvaro

      "Il Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte era in mano alla 'ndrangheta e gestito in dispregio delle più elementari norme amministrative". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, incontrando i giornalisti in merito all'operazione "Eyphemos". "L'ordinanza del gip Tommasina Cotroneo, che intendo ringraziare per il lavoro puntiglioso e analitico che ha svolto - ha aggiunto Bombardieri - chiarisce quanto la 'ndrangheta sia ben articolata sul territorio e come soffochi, con la complicità degli apparati politico-burocratici, la vita degli enti locali e dei cittadini. Dall'inchiesta emerge un quadro di gravissimo inquinamento delle attività del Comune, del sistema degli appalti pubblici, delle continue richieste estorsive da parte di uno degli arrestati, Domenico Laurendi, ai danni delle imprese che vincevano le gare d'appalto. Tutti si rivolgono a Laurendi, anello di congiunzione con gli Alvaro di Sinopoli, per la sua ben nota caratura criminale". Bombardieri, inoltre, facendo riferimento ad Antonino Creazzo, arrestato nell'operazione insieme al fratello, il consigliere regionale Domenico, ha parlato della sua iscrizione ad una loggia massonica regolare del Grande Oriente d'Italia a Reggio Calabria". Antonino Creazzo, ha riferito il Procuratore, "non si preoccupa di rivolgersi a Domenico Alvaro perché intervenga in difesa di un suo amico imprenditore che era sotto usura. E così Alvaro si attiva immediatamente con l'usuraio, che interrompe le sue minacce e, addirittura, si reca da Creazzo per scusarsi, tanto forte è il peso criminale della cosca Alvaro".

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