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      Mercato dell'olio in caduta libera, produzione calabrese preoccupata per costi

       

       

      Mercato dell'olio in caduta libera, produzione calabrese preoccupata per costi

      11 feb 20 "E' una fotografia impietosa quella del mercato dell'olio di oliva in Calabria; il prezzo è in caduta libera non si coprono, con l'attuale remunerazione, nemmeno i costi di raccolta". Lo afferma, in una nota, il presidente della Coldiretti Calabria Franco Aceto che si rivolge direttamente ai parlamentari eletti nella regione "affinchè in modo coordinato, facendo valere la rappresentanza istituzionale di una regione, si impegnino ad affrontare le molteplici criticità: dalle contraffazioni, all'invasione di olio straniero a dazio zero, al falso Made in Italy". "Questa - prosegue Aceto - è una richiesta unanime per salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l'economia e l'occupazione e per rimanere competitivi e non essere condannati all'irrilevanza in un comparto fondamentale che vede impegnate oltre 84mila aziende in Calabria e che oggi si trova di fronte ad una crisi storica. La politica ha il dovere di intervenire su questi argomenti rilevanti per la nostra economia e per questo chiediamo che anche il prossimo Governo regionale possa immediatamente essere concentrato sull'argomento, senza lungaggini e perdite di tempo. Il rischio sai qual è? Che i produttori di olio scendano in piazza e, emulando i pastori sardi, versino l'olio nelle strade e poi davvero si dovrà rincorrere la situazione ma sotto un altro versante". "I prezzi stracciati stanno avendo un effetto dirompente - sostiene ancora Aceto - sul reddito delle aziende che in questi ultimi anni hanno investito molto e anche sull'occupazione. Vi è tanta delusione e rabbia, i depositi sono pieni, non c'è mercato e l'Evo spunta un prezzo di appena 3,20 euro al kg che non copre nemmeno i costi di produzione. Bloccare gli accordi internazionali, che penalizzano la nostra produzione olearia, è una urgenza non rinviabile perché spesso gli oli iberici, ma anche greci e tunisini, manipolati da 'esperti delle triangolazioni' vengono mescolati con quelli nazionali per acquisire valore, con immagini e informazioni in etichetta ingannevoli e questo spesso avviene sotto la copertura di marchi storici. Insomma dall'anello più debole della catena fino alla trasformazione, tutta la filiera dell'olio è strozzata da pratiche commerciali che hanno fatto crollare il prezzo dell'olio con un ribasso del 40% e permesso l'invasione di olio extracomunitario con le importazioni che nel 2019 sono cresciute in quantità del 48% e questo ha aggravato la situazione con gravi ripercussioni sul mercato e sull'uliveto Calabria". "La situazione è esplosiva - conclude il presidente dei Coldiretti Calabria - e non possiamo più accontentarci di generiche prese di posizioni o impegni ed iniziative tiepide. Se l'agricoltura è stato il tema centrale come non mai della campagna elettorale regionale adesso lo si dimostri con i fatti. Per quanto ci riguarda noi non faremo da tappo alle iniziative di protesta anche eclatanti che giorno per giorno stanno montando".

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