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      23 ricoverati in Italia per il coronavirus allo Spallanzani dove è stato isolato il virus

       

       

      23 ricoverati in Italia per il coronavirus allo Spallanzani dove è stato isolato il virus

      02 feb 20 Al momento sono 23 i pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall'epidemia: sono stati tutti sottoposti al test per il Coronavirus, che è in corso. Così lo Spallanzani nel bollettino quotidiano diffuso oggi.‎ Altri 13 pazienti, è aggiunto nel bollettino, sono stati isolati e dimessi dopo il risultato negativo del test.

      Allo Spallazani isolato il virus, primi in Europa

      Il coronavirus è stato isolato all'ospedale Spallanzani di Roma. 'Significa molte opportunità di poterlo studiare e capire e di verificare meglio cosa si può fare per bloccarne la diffusione', ha detto il ministro Speranza. 'I dati saranno a disposizione della comunità internazionale. Si aprono spazi per nuovi test di diagnosi e vaccini. L'Italia diventa riferimento per questa ricerca', ha detto il direttore scientifico dell'Istituto Ippolito. 'Il nostro servizio sanitario è tra i migliori', ha sottolineato il premier Conte. La coppia cinese è in condizioni discrete, entrambi con polmonite virale. Le 20 persone entrate in contatto con i due stanno bene. È partito dall'Italia il volo militare che riporterà a casa 60 connazionali da Wuhan. Domani saranno a Pratica di Mare. Riunita la task-force del ministero della Salute, punto su controlli e misure per porti e aeroporti.

      106 ordini dei medici a disposizione per emergenza

      Domani mattina il presidente della Fnomceo Filippo Anelli scrivera' una lettera ai 106 presidenti d'Ordine per chiamare a raccolta tutti i medici italiani, in nome dei principi del codice e in particolare dell'articolo 9, che sollecita i professionisti a mettersi a disposizione, nell'emergenza, delle autorità, come nel caso dell'emergenza coronavirus. "Ci uniamo ai ringraziamenti del Ministro della Salute, Roberto Speranza, rivolti ai medici e a tutti i ricercatori dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma che, a meno di 48 ore dalla diagnosi di positività per i primi due pazienti in Italia, sono riusciti, primi in Europa, a isolare il nuovo coronavirus. Una delle tante testimonianze dell'eccellenza del nostro Servizio Sanitario nazionale, che va sostenuto e salvaguardato". "Il nostro grazie va anche al Ministro e a tutto il suo staff, per la prontezza e la trasparenza con cui stanno gestendo l'emergenza - continua Anelli -. Siamo, come Fnomceo, in contatto diretto e continuo con il Ministero, che ha attivato una task force permanente, della quale facciamo parte, per mantenere sotto controllo la situazione. Lo scorso fine settimana siamo riusciti a trovare, in poche ore, 70 medici per l'assistenza aeroportuale, assistenza che si sta in queste ore estendendo ad altri scali".

      In attesa termoscanner medici in scali

      Negli aeroporti che ancora non hanno installato i termoscanner "attiveremo presidi sanitari con personale medico e paramedico che misurerà la temperatura ad ogni passeggero che arriverà al di fuori dei nostri confini nazionali". Lo ha spiegato il Commissario per l'emergenza Coronavirus Angelo Borrelli nel corso di un sopralluogo all'aeroporto di Fiumicino assieme all'Ad di Adr Ugo de Carolis e al direttore airport management Ivan Bassato. "Ho avuto modo di vedere i varchi e come saranno organizzati i controlli, sono molto soddisfatto di quanto ho visto - ha aggiunto Borrelli - Già da domani cominceranno i controlli con i termoscanner e la sperimentazione delle apparecchiature che Adr ha in dotazione". Per gli altri aeroporti, ha poi spiegato il Commissario, ci vorrà un po' più di tempo, in quanto c'è "un problema di produzione e distribuzione" degli apparecchi. Per questo verranno allestiti dei presidi sanitari.

      Cinesi rientrano in autoisolamento

      Dopo un viaggio in Cina il genitore di due alunni cinesi di un istituto comprensivo di Roma ha deciso, benché non obbligato da alcuna disposizione, di tenere i figli a casa per 14 giorni. Il motivo della scelta: una precauzione personale e la volontà di non "creare situazioni di allarmismo negli altri genitori" a causa dello spettro Coronavirus. A raccontare l'episodio, avvenuto in una scuola del centro della Capitale, è il presidente dell'associazione presidi di Roma Mario Rusconi venuto a conoscenza del caso: "I due studenti, tornati in Italia venerdì scorso da un viaggio in Cina, sarebbero dovuti rientrare a scuola domani e invece per decisione della stessa famiglia faranno rientro tra una decina di giorni. Nel frattempo gli insegnanti per non lasciare indietro i due alunni daranno loro indicazioni su tutte le cose da studiare". Rusconi ha spiegato che una "delle azioni messa subito in atto da parte dei dirigenti insieme con i docenti è stata quella di evitare l'emarginazione o qualsiasi altra forma di discriminazione che si sarebbe potuta generare nei riguardi degli studenti di origine cinese. Gli insegnanti di scienze, concertandosi con il resto dei colleghi, in alcune scuole del centro storico di Roma hanno predisposto ad esempio una serie di lezioni proprio sul tema specifico e più in generale sulla trasmissione delle malattie, facendo intervenire anche medici o esperti in malattie virali. Diverse attività formative in questo senso sono state predisposte anche in altre scuole del Lazio". E il fenomeno dell' autoisolamento nella comunità cinese sembra abbastanza diffuso. Lucia King, rappresentante di spicco a Roma, aveva già riferito: "Chi di noi della Comunità cinese in questo periodo è riuscito a ritornare in Italia, spontaneamente, ha poi deciso di autoisolarsi per due settimane, per senso di responsabilità verso l'Italia". La paura del contagio da Coronavirus "non riguarda solo gli italiani, ma anche noi cinesi" anche se "in Italia al momento ci sentiamo abbastanza tranquilli". Pure a Trento due ricercatori cinesi arrivati venerdì in città, sono in isolamento per 14 giorni. I due giovani hanno deciso, in modo volontario, di accettare le misure previste dal Ministero della Salute per il Coronavirus. I due studenti, va sottolineato, non presentano sintomi. Non si può quindi parlare di contagio. Si tratta di una misura presa a scopo precauzionale, sottolinea la Provincia autonoma di Trento. Anche in Trentino, come nel resto del Paese, si stanno infatti applicando le misure previste dal Ministero. In queste ore pertanto i soggetti provenienti dalla Cina vengono invitati a seguire un protocollo precauzionale - definito isolamento fiduciario - indipendentemente dalla sintomatologia presentata.

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