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      Ancora 463 casi coronavirus in Italia, si abbassa età media contagiati

       

       

      Ancora 463 casi coronavirus in Italia, si abbassa età media contagiati

      09 ago 20 Continua ad abbassarsi l'età media dei nuovi positivi da Covid mentre regioni come Toscana e Piemonte registrano un decisivo aumento di malati. Nel giorno in cui il numero delle vittime torna alle cifre di inizio emergenza, con due morti nelle ultime 24 ore, salgono nuovamente i contagi. Sono 463 in Italia gli ultimi casi registrati nel bollettino quotidiano, che fanno salire il totale a 250.566. L'andamento dei decessi, da mesi notevolmente rallentato, ha raggiunto quota 35.205 facendo segnare con le ultime due vittime un dato che non si registrava dallo scorso 21 febbraio, quando si verificarono i primi due decessi di persone positive al virus in Italia: quella data da allora ha segnato l'inizio di un dramma che nello scorso 27 marzo raggiunse uno dei giorni più difficili, quando si registrarono 919 morti. Ma anche in queste ore l'ondata di contagi prosegue e i dati sono ancora più preoccupanti se si considerano i nuovi positivi in relazione al numero di tamponi effettuati: 37.637 a fronte dei 53.298 del giorno precedente. E sale il numero delle persone attualmente malate, in totale 13.263. Desta meno timori il leggero aumento del numero delle terapie intensive con 45 pazienti, solo due in più, e i guariti dall'inizio dell'emergenza sono 202.098 (+151). Tra tutte le regioni, solo in Calabria, Valle d'Aosta, Molise e Basilicata non si sono registrati nuovi casi mentre i maggiori aumenti di contagi si sono verificati in Lombardia (71), Emilia Romagna (69), Toscana (61), Veneto (58), Piemonte (38) e Lazio (38). Rispetto alle ultime settimane, il balzo maggiore della curva di malati è avvenuto in Toscana, dove l'età media dei nuovi malati è di circa 32 anni, di cui il 77% è risultato asintomatico, il 19% pauci-sintomatico, il 4% con stato lieve. Resta alto il numero dei nuovi contagi anche in Piemonte, che da metà giugno non registrava così tanti casi, 38 nelle ultime ore e la maggior parte riguarda asintomatici. Il vice ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, interpretando le nuove cifre, però rassicura: "Sono giorni che i dati dei contagi, ondulanti, possono indurci a pensare che la situazione sfugga di mano ma non è così: non è in atto una recrudescenza a livello nazionale ma diversi focolai ben contenuti", spiega Sileri chiarendo che con il contenimento dei focolai, facendoli restare piccoli, e proseguendo con il senso di responsabilità "che abbiamo sviluppato nel corso di questi mesi, proteggendo gli altri con mascherina, distanziamento e igiene, la fase di rialzo del virus non sarà una seconda ondata per come l'abbiamo conosciuta a marzo". Ma aldilà dei focolai, alcuni emersi dopo il rientro di comitive di giovani dalle vacanze all'estero, preoccupano sempre di più i cluster in diversi centri per migranti, alla luce degli oltre 200 casi nella struttura di Treviso e le continue fughe di stranieri da varie strutture di accoglienza. Contro nuove ondate il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha firmato un'ordinanza che prevede l'obbligo del tampone su ogni profugo sbarcato nella regione e altre misure sanitarie speciali per contrastare il diffondersi del virus tra i migranti. E per tutti i cittadini anche controlli e ingressi limitati nei locali e negli esercizi pubblici, con sanzioni severe per i trasgressori.

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