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      Ex consigliere La Rupa e figio arrestati per truffa

       

       

      Ex consigliere La Rupa e figio arrestati per truffa

      20 dic 19 L'ex consigliere regionale ed ex sindaco di Amantea Franco La Rupa ed il figlio Antonio, sono stati arrestati dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nell'esercizio del commercio, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, calunnia e tentata estorsione. Gli arresti rientrano in una inchiesta - denominata "Mosca bianca" - della Procura di Paola. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Paola e della Tenenza di Amantea, La Rupa - condannato in via definitiva per voto di scambio con appartenenti alla cosca Forastefano di Cassano allo Ionio - commercializzava falso olio biologico ottenuto con prodotti chimici e fitosanitari, quindi reimpiegava i proventi della frode per l'acquisto di un immobile oggetto di asta fallimentare e per finanziare un centro di accoglienza per immigrati. Sequestrati anche il 50% di un complesso immobiliare a Serra d'Aiello e denaro.

      Truffa con falso olio biologico

      "Un'indagine che parte da un controllo fiscale che ha evidenziato l'acquisto di prodotti chimici e fitosanitari, che ha insospettito i militari, perché acquistati da un'azienda che si avvaleva del marchio biologico". Così il comandante della Compagnia di Paola della Guardia di finanza Pietro Autori ha spiegato la nascita dell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex consigliere regionale ed ex sindaco di Amantea Franco La Rupa e del figlio Antonio per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nell'esercizio del commercio, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, calunnia e tentata estorsione. "L'olio, commercializzato come falsamente biologico - ha aggiunto l'ufficiale - è stato venduto ad un'azienda pugliese e poi riemesso sul mercato. La fattura di vendita è di circa 150mila euro e il provento della truffa è stato reinvestito nell'acquisto di un complesso immobiliare a Serra d'Aiello, oggi oggetto di procedura fallimentare". Le indagini sono partite nel febbraio del 2018. Nel corso dell'indagine, secondo quanto riferito dagli inquirenti, sono emerse anche delle minacce a carico di coloro i quali svolgevano i controlli inerenti al settore biologico. "Gli ispettori hanno fatto il loro lavoro - ha detto il comandante provinciale di Cosenza della Guardia di finanza Danilo Nastati - ma hanno anche denunciato l'accaduto permettendoci di realizzare un quadro indiziario che comprovasse ulteriormente le indagini che stavamo svolgendo". Dall'inchiesta, emerge, tra l'altro, come tutto fosse gestito da Franco La Rupa, sebbene l'azienda fosse intestata al figlio Antonio. "Abbiamo accertato anche l'ipotesi della calunnia reale - ha spiegato il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni - perché Franco La Rupa si è recato a consegnare dei doni ad un maresciallo della guardia di finanza della stazione di Amantea simulando una contiguità e una corruzione nei confronti del maresciallo totalmente inventata e prontamente denunciata dal finanziere".

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