HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Agroalimentare
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Innovazione
 Informatica
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

 

Agroalimentare

 

Dal 5 novembre pronto il vino novello calabrese

31/10 "Dalla mezzanotte di domenica 5 novembre sarà possibile stappare le bottiglie di novello anche made in Calabria con ben 11 giorni di anticipo rispetto al concorrente beaujolais nouveau francese, che si potrà assaggiare solo a partire dal 16 novembre, quando è previsto il deblocage". E' quanto afferma, in una nota, la Coldiretti Calabria. "Il vino novello - continua la Coldiretti - sarà offerto in negozi, ristoranti, enoteche, winebar e vinerie per essere consumato, al meglio delle sue qualità, entro i prossimi sei mesi. Una scadenza determinata dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è profondamente diverso da quello tradizionale. Le uve del novello non vengono pigiate e successivamente fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato. Il novello è nato negli anni '50 in Francia nella regione Beaujolais, ma in tempi piu' recenti è diventato anche in Italia un fenomeno di mercato e di costume che esercita una forte attrattiva soprattutto sul pubblico dei più giovani e meno esperti per la sua leggerezza, la bassa gradazione (11 gradi), il bouquet aromatico, la trasparenza del colore rosso rubino, l'abbinamento con i prodotti autunnali, dalle caldarroste ai prodotti tipici del territorio. "Il vino da bere 'giovane' - conclude la Coldiretti - sta conquistando fette di mercato in costante crescita anche per il prezzo, nella maggioranza dei casi contenuto su valori variabili tra i tre e i sette euro per bottiglia, che lo rende meno impegnativo e più competitivo con le bevande per i giovani. In Calabria, il fenomeno è in costante crescita, con un aumento delle imprese rigenerate che hanno puntato molto in questo settore del mercato"

Ass. Pirillo “Tutelare la tipicità dei consorzi calabresi”

30/10 "Sarebbe utile spingere verso la costituzione dei Consorzi di Tutela e, cosa assai interessante, invitare con forza e costanza i ristoratori calabresi ad utilizzare i prodotti della nostra terra, che non sempre troviamo nei menù". E' quanto ha affermato Mario Pirillo, assessore regionale all' Agricoltura incontrando i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole. "L' assessore Pirillo - è detto in un comunicato - ha chiesto ai presidenti di Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri di ragionare insieme intorno alla questione dei marchi di qualità Doc e Igp, elemento sempre più pregnante per il futuro del primo settore calabrese. A questo proposito l' esponente politico ha prospettato l' idea di riuscire ad aggiungere, a tutti i marchi riconosciuti o ancora da riconoscere, la dicitura 'di Calabria', per fare in modo che la produzione calabrese di qualità riesca ad entrare nei mercati internazionali con maggiore facilità". "I rappresentanti delle organizzazioni professionali dell' agricoltura - prosegue la nota - si sono detti d' accordo sul percorso indicato dall' assessore, impegnandosi a fare la propria parte in direzione della riorganizzazione delle produzioni agricole, della sicurezza e del sostegno al consumo dei prodotti calabresi. Pirillo ha poi prospettato l' idea di organizzare in Calabria una Fiera dei prodotti tipici". "Dobbiamo fare in modo - ha detto Pirillo - che siano i buyers a venire in Calabria invece di incontrarli in giro per il mondo". "A conclusione dell'incontro - riporta ancora la nota - l' assessore e le organizzazioni professionali hanno discusso della delibera programmatica che destinerà le risorse trasferite dal Governo alla Regione per l'annualità in corso".

Dal 3 novembre parte “Primolio”

29/10 Partira' il 3 novembre la settima edizione della manifestazione ''Primolio, giornate internazionali per la valorizzazione dell'olivicoltura mediterranea''. L'inziativa e' promossa dall'associazione Saperi e Sapori, con il supporto tecnico dell'Olearia San Giorgio e con il patrocinio del Consiglio oleicolo internazionale, del Ministero delle Politiche agricole, della Facolta' di Agraria dell'Universita' di Reggio Calabria, della Regione e dell'Arssa. La manifestazione si aprira' a Rende con un convegno-tavola rotonda sul tema ''Una strategia condivisa per la filiera olivicolo olearia italiana, nuova ocm, piano di sviluppo rurale, piano olivicolo ed esigenze di innovazione e di ricerca''. ''Saranno chiamate a confrontarsi - e' detto in un comunicato - la massime autorita' nazionali ed internazionali e i maggiori esperti del settore. Quest'anno la manifestazione e' inserita nell'ambito del progetto Ricerca ed innovazione in olivicoltura, coordinato dal Cra¿Isol di Rende. Questo partenariato nasce allo scopo di rendere sempre piu' stabili i rapporti tra il mondo della ricerca ed il settore produttivo. Per il 4 novembre, come e' tradizione, nell'azienda agricola dei Fratelli Fazari e nel Comune di San Giorgio Morgeto ci saranno rispettivamente le prove dimostrative di raccolta meccanica e di trasformazione delle olive in olio e la Festa popolare dell'olio nuovo, alla fine della quale verranno premiate le migliori aziende olivicole calabresi. Per questa edizione il programma si arricchisce ulteriormente: infatti, oltre a stimolare le produzioni di olio di eccellenza, ci saranno momenti dedicati a promuovere le aziende imbottigliatrici di olio in tutta la regione con l'iniziativa Primolio Frantoi aperti, prevista per il 25 novembre e nel nord Italia con 'L'olio di Calabria nella grande ristorazione italiana'. Quest'ultima iniziativa e' prevista per l'11 dicembre presso i Frantoi Celletti di Milano. L'intera manifestazione avra' un particolare significato per cio' che concerne l'aspetto dell'informazione in quanto e' finalizzata prioritariamente a migliorare il bagaglio delle conoscenze tecnico scientifiche degli addetti ai lavori. In effetti, i vari momenti di dimostrazione e discussione di queste giornate dell'olio, serviranno a promuovere le innovazioni tecniche esistenti nel settore, mettendo in risalto vari aspetti tra cui anche quello commerciale e di marketing, sulla scia degli attuali orientamenti e delle forti pressioni che vengono dalle organizzazioni dei consumatori. Grazie agli organizzatori sara' possibile trasmettere agli operatori del settore rilevanti indicazioni di tipo tecnico, economico e politico che sicuramente incideranno positivamente su quelle che sono le prospettive future dell'olivicoltura e dell'olio extra vergine d'oliva''

Floro De Nardo eletto nel direttivo Sipaoc

29/10 Il lametino Floro De Nardo, zootecnico presso l'Associazione interprovinciale allevatori di Catanzaro-Crotone, e' stato confermato nel Consiglio direttivo nazionale della Societa' italiana di patologia ed allevamento degli ovini e dei caprini (Sipaoc). L'elezione di De Nardo e' avvenuta a conclusione del 17/mo Congresso nazionale della societa', svoltosi nel Centro agroalimentare di Lamezia Terme da mercoledi' a sabato scorsi. ''De Nardo - e' detto in un comunicato - e' risultato il primo degli eletti, a riconoscimento della lunga e fattiva collaborazione tra le associazioni allevatori della Calabria e gli Istituti di ricerca italiani, volta in particolar modo allo sviluppo ed alla crescita dei comparti ovino e caprino. Per De Nardo si tratta di una riconferma considerato che gia' nel 2002, nell'ambito del Congresso svoltosi a Cagliari, fu candidato ed eletto, consentendo per la prima volta alla Calabria di avere un suo rappresentante in seno al direttivo della societa'''. ''La Sipaoc - si afferma ancora nella nota - si propone ai vari livelli istituzionali come referente per tutte le problematiche inerenti la filiera dell'allevamento, la produzione, la distribuzione e la vendita degli ovini e caprini e dei prodotti da essi derivati''. Presidente della Societa' e' stato nominato il Prof. Giovanni Rippa, direttore del Dipartimento di biologia animale presso la facolta' di Medicina veterinaria dell'Universita' di Sassari.

Al centro Agroalimentare di Lamezia i lavori del XVII Congresso Nazionale SIPAOC

26/10 Alla presenza di oltre 300 iscritti, sono proseguiti, presso il centro Agroalimentare di Lamezia Terme (CZ), i lavori del XVII° Congresso Nazionale della S.I.P.A.O.C. con la prima delle due tavole rotonde dedicata alle problematiche dell’allevamento della capra – aspetti zootecnici e sanitari, coordinata dalla Presidente della Società Prof. Emilia Duranti, dal Dr. Santo Caracappa vice presidente della stessa. Questo tema è particolarmente avvertito, come ha dichiarato il consigliere Nazionale S.I.P.A.O.C., il lametino Floro De Nardo, in considerazione che la Regione Calabria è la seconda in Italia per numero di caprini allevati e la prima in quanto a numero di aziende presenti.
Il comparto caprino calabrese, sta dimostrando grande vitalità dopo anni di trascuratezza, avendo ottenuto il riconoscimento dello status di razza di tre popolazioni caprine autoctone quali la Nicastrese, la Capra dell’Aspromonte e la Rustica di Calabria.
Le relazioni hanno riguardato tutti gli aspetti da quello puramente zootecnico a quello sanitario passando attraverso la qualità delle produzioni strettamente correlata alla genetica.
A tal riguardo sono intervenuti eminenti ricercatori quali il Prof. Giuseppe Pulina ed il Prof. Antonio Pazzona della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Sassari che hanno rispettivamente trattato di alimentazione e sistemi di mungitura correlati al benessere animale, il Dott. Lorenzo Noè della Ager Agricoltura e Ricerca di Milano che ha intrattenuto l’uditorio sui rapporti tra ambiente ed allevamento della capra.
La stretta correlazione tra qualità delle produzioni e aromi nel latte e nei formaggi è stata oggetto della relazione del Prof. Antonio Fedele dell’Istituto Sperimentale per la Zootecnia.
A sottolineare come le produzioni siano frutto di una buona genetica è stato il prof. Luigi Ramunno della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli.
L’aspetto sanitario non poteva non coinvolgere la problematica encefalopatie spongiformi con particolare riguardo alla Scrapie degli ovini e dei caprini. La Dott. Maria Caramelli, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta ha posto l’accento sui risultati ottenuti nei confronti della malattia prionica nel bovino grazie alla sorveglianza passiva condotta sull’intero territorio europeo che fa ipotizzare la possibilità della scomparsa della stessa nel giro di un decennio. Il problema BSE ha aperto nel tempo la strada alla sorveglianza delle encefalopatie spongiformi dei piccoli ruminanti, altamente rappresentate nella nostra realtà zootecnica, sottolineando l’importanza della ricerca anche nei confronti delle c.d. “forme atipiche di Scrapie”.
Particolarmente interessante è apparsa la relazione tenuta dalla Dott. Valeria Pagano dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia riguardante la possibilità di utilizzo della capra nella ricerca biomedica come animale d’elezione per i trapianti d’organo e la sperimentazione, in luogo del suino che sembrava essere il donatore ideale.
E’ seguita una disamina sulle più comuni patologie neonatali del capretto di origine batterica, virale e parassitaria tenuta dal prof. Sante Roperto dell’Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro, evidenziando come il controllo delle stesse è alla base di un buon management dell’allevamento caprino.
Le nuove produzioni in ambito dei derivati dal latte caprino sono state oggetto della relazione del Dott. Luigi Degano dell’Istituto Sperimentale Lattiero-Caseario di Lodi, che illustrato le diverse tipologie di prodotto disponibili a livello mondiale.
Il Prof. Vincenzo Veneziano della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Napoli ha trattato della terapia antiparassitaria della capre, argomento di notevole interesse in quanto la strategia profilattica è stata da sempre mutuata a quella degli ovini.
A conclusione dei lavori il Dr. Santo Caracappa, moderatore della giornata, ha fornito all’uditorio stimoli nuovi dal momento che messo in risalto la capra come “ specie animale a sé che ha una propria dignità di specie e che nelle aree marginali può diventare fonte di reddito e specie animale capace di un forte rilancio dell’economia zootecnica nelle aree interne con proprie strategie di intervento.
Al termine dei lavori è seguita l’assemblea dei soci SIPAOC e, domani vi saranno l’elezioni per il rinnovo delle cariche sociali.
I lavori scientifici proseguiranno fino alla giornata di sabato mattina.

Coldiretti “Risolvere subito il pericolo brucellosi”

24/10 "E' necessario arginare e risolvere al più presto questo fenomeno che potrebbe portare alla paralisi del settore, coinvolgendo molte imprese zootecniche che in questi anni hanno investito risorse e professionalità per migliorare, nel rispetto della normativa, gli standard qualitativi". E' quanto sostiene, in una nota, la Coldiretti Calabria, in merito "alla situazione che si è creata dopo i casi di infezione da brucellosi riscontrati in alcuni allevamenti". La Coldiretti calabrese chiede "alle Istituzioni regionali di attivare quanto previsto dalla Legge regionale 24/2002 che prevede che 'in presenza di emergenze sanitarie, il Presidente della Giunta regionale istituisce con proprio decreto un' unità di crisi con il compito di sottoporre alla Giunta regionale un programma di interventi straordinari. Si impongono, attraverso l'unità di crisi, provvedimenti coordinati ed organici che consentano la convergenza delle attività dei diversi livelli istituzionali, in particolare Regione e Aziende sanitarie per un efficace e concertato piano di eradicazione. La Coldiretti a più riprese ed in particolare dal 2002 nel corso di una manifestazione, aveva evidenziato che 'brucellosi, e tubercolosi' sono mine vaganti. Oggi davanti ad una situazione che sta ingenerando confusione ed incertezza, anche per i cittadini, è necessario restituire certezze alle imprese ed ai consumatori". La Coldiretti ritiene "fondamentale per la sicurezza alimentare il ruolo dei servizi veterinari che sono indispensabili in una moderna e attuale visione e posizionamento dell'impresa. I servizi veterinari, devono essere potenziati, e avere strutturalmente un efficace coordinamento regionale. E' necessario che si faccia definitiva chiarezza sull'anagrafe zootecnica, strumento ed opportunità per le imprese e per i cittadini"

A Lamezia dal 28 il XVII Congresso Sipaoc

23/10 Si svolgerà, per la prima volta in Calabria, il XVII congresso della Società italiana di patologia di allevamenti ovini e caprini (Sipaoc), in programma dal 25 al 28 ottobre, al Centro servizi agroalimentari di Lamezia Terme. All'iniziativa parteciperanno i docenti di tutte le Facoltà di Agraria delle Università italiane, tutti i tecnici, ricercatori ed esperti del settore, italiani e stranieri. Nel corso dei lavori, sono previste oltre 60 relazioni, divise tra il settore della zootecnia, della patologia, con una tavola rotonda finale sui problemi dell'allevamento della capra, relativamente agli aspetti zootecnici e sanitari. Grande attesa e soddisfazione è stata espressa dal presidente dell' Associazione interprovinciale allevatori di Catanzaro e Crotone, Alberto Statti, anche presidente del Comitato organizzatore, ha sottolineato come "é la prima volta che l'organizzazione del convegno è stata affidata completamente ad un organismo degli allevatori e questo è motivo di orgoglio, anche per la fiducia e la stima che godono le strutture dell'Ara e delle Apa calabresi in tutta Italia"

La Coldiretti di Crotone apre uno sportello sull’agroenergia

21/10 La Coldiretti di Crotone "in costante attenzione e con continuo monitoraggio sull'evoluzione della programmazione agroenergetica che si sta approntando" aprirà a breve uno sportello sull'energia in modo tale, è scritto in una nota, "da consentire una consulenza qualificata per le imprese che vogliano intraprendere in questo campo". Il tema delle agroenergie e il possibile sviluppo di tale settore è stato al centro di un incontro svoltosi a Crotone coordinato dal direttore della Coldiretti, Angelo Milo, e dal delegato per la provincia di Crotone, Roberto Torchia. "Dal confronto - è scritto nella nota - è emerso che l'agroenergia rappresenta per l'impresa agricola una grande opportunità. Infatti il percorso di rigenerazione intrapreso negli ultimi anni, ha consolidato la convergenza tra gli interessi delle imprese agricole e quelli della società. In un paese fortemente deficitario di energia come il nostro l'agricoltura può e soprattutto vuole fare la sua parte. Le imprese sono pronte a scommettere sul futuro nell'ambito di un patto o meglio di un'alleanza con i cittadini consumatori che in un ambiente salubre non inquinato, in alimenti sani e in una energia pulita vedono le precondizioni necessarie per migliorare la qualità della vita"

I pensionati della Cia riconfermano Cerenzia presidente

21/10 L'assemblea provinciale dei Pensionati della Cia di Cosenza ha riconfermato all'unanimita' Claudio Cerenzia alla presidenza dell'organizzazione. ''Di meglio non potevamo chiedere - ha detto il Presidente Provinciale della Cia di Cosenza, Italo Garrafa - nel presentare i neo eletti che si preparano ad una stagione importante che vuole rendere giustizia sociale ad una categoria fino ad ora messa ai margini anche dalla politica. Lo scenario non e' dei piu' esaltanti. Sia per le problematiche che offre il contesto internazionale, sia per quel che riguarda il testo di legge dell'ultima finanziaria e la politica messa in campo fino ad ora dal governo regionale, sulla quale il giudizio, per ora, rimane sospeso''

Un tavolo di filiera sui controlli dell’olio d’oliva

19/10 Un tavolo di filiera sui controlli nel settore dell'olio e per discutere ed individuare eventuali misure in previsione dell'avvio della campagna olearia 2006-2007. Lo ha convocato il Ministero delle Politiche Agricole e l'Ispettorato Centrale repressione Frodi, per il prossimo 24 ottobre presso il ministero. Soddisfazione per l'iniziativa arriva da Massimo Gargano, presidente di Unaprol che giudica positiva la convocazione poiché "accoglie le richieste più volte avanzate dai produttori di olio di prevenire possibili frodi e sofisticazioni che potrebbero turbare il mercato dell'olio di oliva in Italia". Il tema dei controlli è ai primi posti tra le priorità del settore che produce mediamente 650 mila tonnellate all'anno. "I controlli - ha detto Gargano - sono indispensabili per difendere il primato italiano dell'olio extra vergine di oliva nel mondo ma servono soprattutto a rassicurare i consumatori sull'eccellenza del prodotto italiano, sottoposto a vari livelli di controllo, proprio per garantire trasparenza e tracciabilità". Il consumo interno, secondo l'Unaprol, sfiora le 800 mila tonnellate, quindi per soddisfare la domanda è necessario ricorrere all'importazione. Mentre l'approvvigionamento degli oli extra vergini di oliva, da parte dell'industria italiana avviene in funzione degli andamenti quali-quantitativi della campagna. In media, tra le cinquanta e le centomila tonnellate provengono dal Nord della Puglia e da alcune aree della Calabria, Sicilia e Campania, tra le trecento e le quattrocento mila tonnellate sono importate da Spagna e Grecia, a cui si aggiungono Tunisia e altri paesi del Maghreb.

Istituita dalla Cia l’associazione “Donne in campo”

18/10 E' stata costituita l' associazione regionale "Donne in Campo" Calabria, promossa dalla Cia regionale della Calabria. Sono stati nominati presidente e vice presidente, Milena Torcia e Rosetta Furfari. Le socie fondatrici sono Milena Torcia, imprenditrice agricola; Rosa Critelli, componente della presidenza regionale della Cia; le imprenditrici Rosetta Furfari, di Reggio Calabria, Maria Pia Bonifati, Maria Pellicano, Daniela Conforti di Cosenza; le funzionarie Cia, Anna Vetrano e Marianna Siclari di Vibo Valenzia, Patrizia Guzzo Bonifacio e Natalina Rotella di Catanzaro; Marcella Pisano e Margherita Caridi di Reggio Calabria. Prima della costituzione dell' associazione, si è svolta, nella sede della Cia regionale, una riunione, alla quale hanno partecipato, Franco Belmonte della Presidenza regionale, ed il presidente regionale, Giuseppe Mangone. "Con la costituzione dell'associazione, la Cia calabrese - ha detto Mangone - si dota di uno strumento fondamentale per avviare una forte iniziativa politica, in favore dello sviluppo delle imprese condotte da imprenditrici, attraverso anche l'utilizzo delle opportunità previste dalla nuova Programmazione regionale e dalla legislazione nazionale e comunitaria. Milena Torcia, dopo i ringraziamenti per l'incarico affidatole, ha espresso "la volontà di voler avviare fin da subito il lavoro per l'elaborazione, da parte della direzione dell' associazione, di un preciso programma di iniziative da realizzare nei prossimi mesi".

L’ARSSA Calabria partner del Rural Med

17/10 L'Arssa, su incarico della Regione Calabria, ha partecipato all'attuazione del progetto transnazionale "Rural Med-Forum permanente e rete di centri per lo sviluppo rurale nel Mediterraneo", collegato al Programma Interreg III B-Medoc, con il coinvolgimento di alcuni Stati Membri dell'Europa e dell'Africa settentrionale. Il progetto è stato attivato nel 2004 e si è concluso nello scorso mese di settembre, nel corso dell' ultimo comitato di pilotaggio che si è svolto a Granada (Spagna). L'iniziativa comunitaria, ideata dalla Regione Andalusia (Spagna) ha coinvolto altri partners europei quali il Portogallo, con la regione dell'Algarve, la Francia, con il Paca, l'Italia, con il Piemonte, la Toscana, la Sardegna e la Calabria, e come partner non europei, il Marocco e l'Algeria. L'Arssa, è scritto in un comunicato, quale soggetto attuatore della Regione Calabria, è stata impegnata nel progetto alla realizzazione di alcune importanti linee tematiche, tra cui quella che riguarda le Prospettive di genere, che ha avuto come obiettivo l'introduzione del concetto di Genere e delle politiche collegate negli ambienti rurali calabresi. Il lavoro si è concluso con la pubblicazione divulgativa finale e con la prospettiva di costituire in Calabria un Osservatorio di Genere, con il coinvolgimento di differenti livelli istituzionali. L'Arssa ha individuato "un territorio rappresentativo della Regione Calabria con spiccate caratteristiche di ruralità e vocazionalità turistica. L'area pilota scelta è quella situata nella parte a nord-est della regione, denominata Alto Ionio cosentino, che abbraccia 11 comuni del comprensorio. In quest'area sono stati realizzati uno studio del territorio sul paesaggio rurale ed un monitoraggio delle imprese operanti nel turismo rurale. Successivamente è stato selezionato un nucleo di aziende che aggregandosi, ha dato vita ad una struttura associativa denominata "Coraj" (Consorzio Ospitalità Rurale Alto Jonio), formato da 13 operatori del turismo rurale, dal Gruppo di Azione Locale, e dal Consorzio di tutela e valorizzazione del limone di Rocca Imperiale. All'incontro hanno partecipato il direttore generale della Giunta regionale dell' Andalusia, José Roman Montes; e i rappresentanti istituzionali dei paesi partner, tra cui il presidente dell' Arssa Calabria, Valerio Donato. Donato ha evidenziato "l'importanza del confronto e della collaborazione tra i paesi comunitari e non, stipulando un accordo di collaborazione anche per i programmi futuri. E' necessario, inoltre - ha detto Donato - rafforzare i rapporti tra i paesi partner, soprattutto in vista dell'apertura delle frontiere ai nuovi paesi del Peco(Europa dell'Est)". Il presidente Donato ha sottolineato "l'importanza della figura femminile in tutti i settori della società e soprattutto in agricoltura; il valore dell' agricoltura in Calabria ed in particolare il ruolo del comparto olivicolo". La coordinatrice del Progetto Rural-Med II, Esther Canizares, ha evidenziato "l'importanza di Rural-Med per le popolazioni rurali, complimentandosi con i vari partner per il lavoro effettuato e per i concreti risultati ottenuti in questi due anni. Un nuovo progetto è in via di programmazione. Nel 2007 si uniranno ai partner Rural-Med anche altri partner comunitari e i paesi Peco. Tra i relatori dell' iniziativa sono intervenuti, anche, il prof. Gennaro Giametta della Regione Calabria; il prof. Giuseppe Zimbalatti e Stefano Morabito del Dipartimento S.t.a.f.a della Facoltà di Agraria dell' Università Mediterranea di Reggio Calabria; Marcello Bruno e Vincenzo Melissari del Settore Programmazione e divulgazione dell'Arssa

Riconosciuto lo stato di calamità per le gelate di dicembre scorso nel cosentino

17/10 Il Ministero delle Politiche agricole ha riconosciuto il carattere di eccezionalita' alle gelate verificatesi tra il 17 e il 24 dicembre dello scorso anno in provincia di Cosenza. Lo ha reso noto l'assessore regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, che aveva avanzato, con delibera di Giunta regionale, la richiesta di riconoscimento dello stato di calamita'. ''Il decreto del ministro De Castro - ha detto Pirillo - e' la dimostrazione che non prendevamo in giro gli agricoltori della Sibaritide quando annunciavamo che saremmo comunque arrivati a definire la questione. Anche recentemente alcune organizzazioni dei coltivatori della Piana di Sibari avevano inscenato proteste e lanciato accuse pesanti nei confronti della nostra onesta' intellettuale. Il decreto del Governo ci rende giustizia, ma spero anche che gli agricoltori facciano tesoro della vicenda''. L'erogazione degli aiuti per le produzioni e' subordinata, comunque, alla decisione della Commissione dell'Unione europea.

Agriturist “L’Agriturismo una vetrina per i prodotti tipici”

16/10 Programmazione delle attività organizzative del prossimo periodo, in particolare la campagna informativa e di sensibilizzazione indirizzata verso i prodotti a Denominazione d'Origine Protetta (Dop) e ad Indicazione Geografica Protetta (Igp). Sono questi alcuni dei principali argomenti esaminati dal Consiglio Direttivo di Agriturist Calabria, l'Associazione agrituristica di Confagricoltura. Nel corso dei lavori - è scritto in una nota - i dirigenti di Agriturist hanno innanzitutto ribadito l'importanza che l'agriturismo svolge nelle valorizzazione e promozione delle produzioni agroalimentari, contribuendo ad avvicinare i consumatori al mondo agricolo. A tale proposito, Agriturist ha previsto giornate dedicate ai prodotti Dop e Igp, che si svolgeranno, a partire dalla fine di ottobre, presso alcune aziende agrituristiche associate. Il Presidente regionale di Agriturist, Francesco Fratto, ha evidenziato che il forte legame tra produzioni tipiche e agriturismo costituisce un binomio vincente per incrementare l'offerta turistica del territorio. "Non c'é alcun dubbio - ha detto Fratto - che l'agriturismo sia la vetrina ideale per valorizzare le produzioni tipiche, in particolare in quei territori rurali che, seppur vocati al turismo, trovano difficoltà ad inserirsi nei circuiti dei mercati, o dove le tipicità agroalimentari non hanno la forza necessaria per incontrare la domanda finale". Occorre pertanto, a parere di Agriturist Calabria, continuare a diffondere meglio la conoscenza dei marchi comunitari per i prodotti tipici. "La Calabria - ha concluso Fratto - con i suoi 10 prodotti certificati, è una delle regioni del Sud Italia più sensibili alla tutela delle specificità agroalimentari"

Puglia e Calabria mantengono i due terzi del mercato dell’olio di oliva

13/10 La campagna olearia 2006/2007, si presenta con una qualità superiore alla media ed una quantità in leggera flessione rispetto allo scorso anno, in quanto all'annata di scarica ha sopperito l'entrata in produzione degli olivi impiantati negli anni Novanta. Lo afferma Cia-Confederazione italiana agricoltori diffondendo le prime previsioni sulla produzione olivicola appena iniziata. Quasi 6 mila frantoi, tra aziendali, cooperativi e industriali in questi giorni stanno avviando gli impianti e le prime bottiglie di olio novello - afferma la Cia - inizieranno ad essere disponibili per i consumatori alla fine di ottobre, mentre le olive da tavola verdi sono già in buona misura nei magazzini e man mano saranno lavorate quelle nere. La campagna olivicolo-olearia 2006-2007 - rileva ancora la Cia - terrà impegnati strutture e operatori fino all'inizio della prossima primavera e richiederà l'impegno di tutti i produttori per una annata caratterizzata da un andamento climatico favorevole all'olivo, con fitopatologie pressoché assenti e tempi di invasatura nella norma. Tra olio d'oliva e olive da tavola - evidenzia la Cia - saranno prodotti quasi 7 milioni di quintali, poco meno dello scorso anno e pari a quasi i due terzi del fabbisogno nazionale di consumo ed esportazione, che genereranno comunque più di 3 miliardi di euro di Plv (produzione lorda vendibile), di cui un miliardo sarà il traguardo delle esportazioni di quest'anno. Circa 6 milioni e 300 mila saranno i quintali di olio e più di 600 mila quelli di olive da tavola. La Puglia - sostiene la Cia - si conferma come prima regione produttrice, seguita dalla Calabria, assieme alla quale copre circa i due terzi dell'intera produzione nazionale, e poi, a notevole distanza vengono le altre regioni italiane. Prima fra tutte la Sicilia, che, terza nella produzione di olio mantiene il primato nazionale in quella delle olive da tavola dove è particolarmente pregiata la Nocellara del Belice nel trapanese. Seppure con numeri quantitativamente limitati, continua l'interesse all'impianto di olivi nel Nord-Est ed anche sulle colline del Piemonte. La Cia sostiene che a livello provinciale Bari conta il 10 per cento dell'intera superficie olivicola italiana e produce più del 15 per cento di tutto l'olio di pressione; Lecce e Reggio Calabria, con quote di produzione superiori al 10 per cento ciascuna, presentano una forte incidenza di olio lampante, componente essenziale per la preparazione del prodotto etichettato come 'olio d'olivà, pur se in termini di superficie incidono sugli oliveti nazionali, rispettivamente, per quasi l'8 e poco più del 4%. Crotone ha la superficie olivata coltivata con il metodo biologico più ampia pari ad un quarto della superficie provinciale. "L'andamento climatico dei prossimi mesi potrà ancora incidere sul risultato finale sia in termini quantitativi che qualitativi - conclude la Cia - ma non c'é dubbio che la qualità degli oli di questa annata sarà fra l'ottimo e l'eccellente ed aumenterà ancora l'offerta di extravergine, di quello biologico e con marchio Dop e Igp, per i quali l'Italia detiene l'assoluto primato, a scapito della quantità di olio lampante, anche quest'anno in netta flessione".

In Calabria una grossa produzione di cedri

12/10 "Oggi in Calabria si producono oltre 7.000 quintali di cedro, un dato importante e positivo che rilancia il nostro settore". Ad affermarlo è Franco Galliano, presidente dell'Accademia Internazionale del Cedro, associazione Onlus fondata nel 1999 con lo scopo di promuovere a livello culturale e scientifico il cedro. La coltivazione del cedro ha subito un periodo di progressivo calo e di crisi fino agli anni '90, quando si e' innescata un'inversione di tendenza imputabile soprattutto alla forte azione di propaganda culturale svolta dall'Accademia e al costituirsi di un consorzio per assistere a livello tecnico i contadini. E c'é una parte della produzione del cedro che non ha mai subito crisi: l'esportazione, ad opera di rabbini ed ebrei ortodossi, del frutto. Si tratta di una tradizione antichissima. Il cedro, pianta conosciuta fin dal tempo degli egiziani, si è sparsa nel mondo legandosi strettamente alle tradizioni e alle emigrazioni ebraiche. Dio disse a Mosé: "Prendete i frutti dell'albero più bello, dei rami di palma e dell'albero più frondoso, dei salici del torrente e vi rallegrerete dinnanzi al Signore". I frutti dell'albero più bello sono i cedri, fondamentali per il Sukkot, la festa dei Tabernacoli che si sta celebrando proprio in questi giorni. Senza di questi la festa non si poteva fare, perciò gli ebrei se ne portarono dietro i segreti della coltivazione ovunque andassero. In Italia il cedro ha fatto la sua apparizione due o trecento anni prima di Cristo. Nel sedicesimo secolo la cedricoltura calabrese aveva un grande sviluppo per la presenza di folte colonie ebraiche in Calabria, calcolabili attorno a 50.000 persone, quasi il 10% della popolazione. Di secolo in secolo questo legame non è venuto meno e ancora oggi, ogni estate, si presentano gruppi di ebrei ortodossi da tutto il mondo, Stati Uniti e Europa centro-orientale in particolare. I cedri della 'Riviera dei Cedri', zona costiera dell'Alto Tirreno Calabrese, sono di una qualità particolare, il liscio diamante, estremamente gradita alle comunità ebraiche che necessitano di frutti che non abbiano subito innesti e che abbiano una buccia, un colore e una forma particolari. I più belli vengono esportati, con un buon mercato negli Stati Uniti e Israele. "La coltivazione del cedro è fondamentale per la nostra economia" afferma Francesco Fazio, sindaco di Santa Maria del Cedro (Cosenza) "anche a livello di promozione turistica. Siamo infatti l'unica comunità che offre questa particolare qualità di prodotto e il ritorno d'immagine è molto ampio perché racchiude in sé tradizioni storiche, culturali e religiose. Il nostro cedro permette di valorizzare tutti questi elementi".

Politi (CIA) a Corigliano “Importante il distretto di Qualità di Sibari”

11/10 Oltre cinquecento produttori hanno partecipato a Corigliano Calabro all' incontro sul tema "Ortofrutta e agrumicoltura del Distretto agroalimentare della Sibaritide, negli scenari del mercato nazionale ed internazionale" promosso dalla Confederazione italiana agricoltori. All' iniziativa presieduta da Italo Garrafa, presidente provinciale della Cia di Cosenza e aperta dalla relazione del vicepresidente Francesco Mazzei, - riferisce un comunicato - ha partecipato il presidente nazionale dell' organizzazione Giuseppe Politi. "L' istituzione del Distretto agroalimentare di Qualità di Sibari - ha detto Politi - dimostra che in questa zona del nord-Calabria l' agricoltura è una cosa importante". Il presidente della Cia - riporta il comunicato - non ha lesinato critiche alla Regione "il cui presidente - è scritto nel comunicato - in un anno e mezzo non ha sentito il bisogno di misurarsi con le organizzazioni agricole". "Negli ultimi anni - ha sottolineato Garrafa - il settore ha prodotto un milione 620 mila quintali di pesche e tre, quattro milioni di quintali di agrumi. L' ortofrutta va a braccetto con la produzione del latte, di salumi, di vino e con la zootecnia. "Le importazioni crescenti - ha sottolineato Mazzei - costringono il Distretto ad essere maggiormente competitivo. Anche per affrontare la crisi di mercato, l' impatto negativo sui redditi degli agricoltori che da congiunturali rischiano di diventare strutturali. Urge - ha concluso Mazzei - una moderna organizzazione di filiera". "L' esame della realtà geografica e produttiva - ha detto Giuseppe Mangone, presidente regionale della Cia - deve far scaturire una maggiore presenza sui mercati nazionali e internazionali. Studiamo ed invertiamo la tendenza, ma come essere maggiormente competitivi? Il singolo imprenditore diventi artefice del processo di sviluppo"
La legge finanziaria per l' agricoltura italiana "é un pareggio fuori casa perché non priva di risorse finanziarie il settore ma neanche ne offre per affrontare la competitività e l' innovazione": ha poi detto Giuseppe Politi, presidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori. "I valori dell' agricoltura - ha detto ancora Politi - devono essere riconosciuti dal mercato, ma noi stessi dobbiamo essere convincenti perché con l' agricoltura si promuove il territorio, la sua ricchezza, la storia, facendo economia". Per il presidente nazionale della Cia, inoltre, "l' agricoltura italiana è tra le più avanzate: abbiamo liberato l' Italia dalla fame e ora il Paese ha il compito di accompagnare, anche nelle difficoltà, le aziende nel mercato". Politi ha annunciato che il mese prossimo sarà convocata la direzione della Cia a Bruxelles per discutere la riforma dell' Ocm.

Confagri “Preoccupazione per i contributi pregressi”

10/10 "Non è ancora chiaro quale sarà la proposta per la definitiva risoluzione del problema dei contributi agricoli pregressi. A giudicare da quanto affermato dal Ministro De Castro, il Governo avrà solo un ruolo di mediazione tra agricoltori e banche. Conoscendo la scarsa sensibilità degli Istituti di credito nei confronti del mondo agricolo c'é da essere molto preoccupati". E' quanto ha detto il neo direttore regionale di Confagricoltura, Giovanni Iannuzzi, dopo l'intervista del ministro per le Politiche agricole e forestali, Paolo De Castro, pubblicata sull'inserto "Sud" de "Il Sole 24 Ore",. Per De Castro "siamo vicini ad una soluzione totale e definitiva e posso garantire che non ci saranno né condoni, né sconti. L'obiettivo è l'acquisizione da parte del sistema bancario delle società di cartolarizzazione e il ruolo del Governo sarà solo quello di fare in modo che i debiti delle imprese vengano dilazionati". "Confagricoltura - ha concluso Giovanni Iannuzzi - è da sempre attenta a questa problematica, che soprattutto nelle regioni meridionali si manifesta in tutta la sua complessità. Ci auguriamo che venga fuori una proposta concreta e condivisa per tentare di invertire una situazione che comincia ad assumere contorni rischiosi per le imprese agroalimentari della Calabria"

Primo corso di abilitazione per tecnici lla taratura di macchine irroratrici

09/10 L’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura della Regione Calabria da anni è impegnata in programmi e attività, finalizzate alla riduzione dell’impatto sull’ambiente dei processi produttivi agricoli, in modo particolare degli agrofarmaci.
Tale attività, è in linea con le recenti evoluzioni a livello comunitario, che hanno portato alla formulazione di una proposta di Direttiva sull’impiego sostenibile degli agrofarmaci (Strategia tematica per l’uso sostenibile degli agrofarmaci), i cui obiettivi principali sono quelli di: promuovere la formazione degli operatori e lo smaltimento dei contenitori di fitofarmaci; operare la definizione delle zone di rispetto e, soprattutto, rendere obbligatoria la certificazione delle macchine nuove ed il controllo funzionale delle macchine irroratrici in uso, secondo quanto previsto dalla normativa EN 13790 del 2003.
L’Arssa, pertanto, per rendere più efficace ed efficiente l’attività svolta dai quattro Centri di Verifica Funzionale e Taratura delle macchine irroratrici, dislocati sul territorio regionale e precisamente a Mirto, Gioia Tauro, Locri e Lamezia Terme, ha organizzato un corso di abilitazione per tecnici addetti alla “Verifica Funzionale e la Regolazione (Taratura) delle Macchine Irroratrici per Colture Arboree ed Erbacee in Uso”.
Il corso, che si è svolto recentemente presso il Centro Sperimentale Dimostrativo ARSSA di Mirto (CS), ha visto la partecipazione, oltre a 17 tecnici dell’ARSSA, quella di 3 tecnici dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura (ALSIA), che hanno così avuto l’opportunità di conseguire l’abilitazione, necessaria a gestire professionalmente un servizio, quello del controllo periodico della funzionalità delle macchine irroratrici, indispensabile a forme di agricoltura, in grado di coniugare qualità e rispetto dell’ambiente.
La novità sta nel fatto che l’iniziativa ARSSA, unica nel suo genere in Italia, ha attuato le procedure di riferimento per l’attivazione del Servizio per il Controllo Funzionale e la Regolazione (Taratura) delle macchine irroratrici in uso.
Tali procedure per la progettazione e la realizzazione del corso, sono state stabilite secondo quanto previsto dai documenti ENAMA, elaborati dal Gruppo di lavoro tecnico per il concertamento nazionale delle attività di controllo delle macchine Irroratrici, nato all’interno dell’Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola, con l’intento di uniformare gli strumenti ed armonizzare le metodologie di prova nelle diverse regioni.
Gli argomenti del corso sono stati trattati dal prof. Giuseppe Zimbalatti del Dipartimento STAFA, Sez. di Meccanica, Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria e dal dr. Marcello Biocca del CRA – ISMA di Monterotondo.

Successo della “Seconda Giornata Dimostrativa di Raccolta Meccanica delle Nocciole”

04/10 Si è svolta a Lumbato, nel comune di Torre di Ruggiero (CZ), la seconda Giornata Dimostrativa di Raccolta Meccanica delle Nocciole, organizzata in collaborazione dall’ISMA (Istituto Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola di Roma), dall’ISF (Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Caserta) e dall’ARSSA Centro di Divulgazione Agricola di Serra San Bruno.
All’interessante iniziativa sono intervenuti il dr. Roberto Tomasone per l'ISMA, il dr. Pasquale Piccirillo e la dr.ssa Milena Petriccione dell'ISF e i Divulgatori Agricoli dell’ARSSA: dr. Antonio Clasadonte, p.a. Domenico Pascali e dr. Franco Penna del Centro di Divulgazione Agricola n° 15 di Serra San Bruno. La dimostrazione in campo è stata eseguita presso l’azienda del Sig. Vincenzo Signoretta, in località Lumbato del comune di Torre di Ruggiero (CZ). In rappresentanza del Sindaco del comune di Torre di Ruggiero era presente in consigliere comunale Antonio Chiefari.
Durante la manifestazione è stato affrontato il problema della coltivazione del nocciolo che rappresenta, per il territorio di Cardinale e di Torre di Ruggiero, non solo una considerevole fonte di reddito diretta e da indotto per i corilicoltori, ma anche una possibilità di sviluppo economico per il territorio. Le nocciole vengono commercializzate all'ingrosso senza nessuna trasformazione. Con degli investimenti minimi si protrebbero realizzare delle strutture di trasformazione delle nocciole, per la produzione di sgusciato e prodotti semilavorati per l'industria dolciaria.
I coltivatori, invece, si trovano ad affrontare problemi di tipo economico-strutturale e gestionale: la raccolta, infatti, nella maggior parte dei casi, è effettuata a mano. Ad assecondare tale operazione sono le donne (raccoglitrici). Le difficoltà del comparto sono legate sia ai costi elevati, sia alla reperibilità della manodopera; le nocciole, essendo raccolte una ad una, sono esenti da impurità e vuoti. Economicamente, la raccolta manuale, trova giustificazione solo con l’impiego di manodopera familiare e per piccoli appezzamenti. La resa giornaliera è di 70-80 Kg. Per questi motivi vi è la necessità di utilizzare la raccolta meccanica, anche se integrata con quella manuale. La Calabria è l'unica area corilicola italiana dove si raccoglie ancora a mano.
La giornata dimostrativa ARSSA è proseguita con la prova della macchina raccoglitrice, che è stata utilizzata in condizioni ideali, poiché il terreno dell'azienda Signoretta viene gestito con la tecnica del diserbo chimico (senza fresature), quindi praticabile con mezzi meccanici anche in caso di pioggia.
La raccolta del prodotto è stata eseguita in modo regolare, anche se vi sono state difficoltà legate alla presenza di foglie, mentre, il cantiere di lavoro si è dimostrato funzionale e completo. Le nocciole raccolte, attraverso dei tubi, sono state convogliate direttamente nei classici sacchi di tessuto utilizzati per il contenimento e la pesatura del prodotto. La macchina opera con un sistema di spazzole rotanti in senso ortogonale rispetto all'avanzamento della trattrice. I frutti vengono poi trasportati in una zona di ventilazione per separare le impurità (foglie, nocciole vuote, ecc.) e quindi attraverso i tubi nei sacchi. La macchina funziona con un solo operatore posto sulla trattrice.
L'iniziativa si è rivelata importante. I corilicoltori hanno avuto la possibilità di verificare la funzionalità della macchina, e con l'occasione, sono state affrontate alcune problematiche: in particolare è emersa la mancanza di una struttura associativa che possa garantire una concentrazione dell’offerta produttiva sul mercato. Il recupero e la valorizzazione del nocciolo, in ogni caso, riveste particolare importanza perché la pianta, per le sue caratteristiche di adattabilità, ha funzione di prevenzione del dissesto idrogeologico.

Concluso il Rural Med di Cittanova, seminario su olivicoltura e innovazione

03/10 Si è svolto a Cittanova (RC) un importante seminario dal titolo “Innovazione tecnologica in olivicoltura, tra esigenze di qualità e di tutela ambientale”, su iniziativa della Regione Calabria, del DiSTAfA dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dell’ARSSA. Nel corso del Seminario, coordinato dal prof. Gennaro Giametta (DiSTAfA), esperti internazionali del settore olivicolo, hanno relazionato sulla presentazione di soluzioni innovative, da applicare nelle diverse fasi del processo produttivo, con la finalità di offrire spunti di riflessione sul miglioramento del livello qualitativo ed economico dell’olio, nel pieno rispetto dell’ambiente. L’evento è stato seguito da autorità istituzionali, rappresentanti delle Organizzzioni Agricole ed Olivicole, da tecnici del settore che hanno contribuito, con i loro interventi, ad approfondire l’argomento centrale dell’iniziativa, giudicato di rilevanza strategica per l’economia dell’area mediterranea.
Importanti contributi tecno-scientifici sono stati assicurati da: dott. Francesco De Grano, Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Internazionale e Comunitaria della Regione Calabria; prof. Franco Scaramuzzi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili di Firenze; dott. Franco Oliva, Direttore aggiunto del COI di Madrid; prof. Luis Rallo Romero e dott.ssa Maria Dolores De Toro Jordano dell’Università di Cordoba (Spagna);l prof. Marco Poiana del BIOMAA, dell’Università Mediterranea di Reggio C.;l dott. Enzo Perri, direttore del Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura di Cosenza.
Hanno inoltre, partecipato ai lavori, l’Assessore Regionale all’Agricoltura On. Mario Pirillo, il Presidente dell’ARSSA prof. Valerio Donato e il Presidente della Camera di Commercio di Reggio C., dott. Lucio Dattola.
Il Seminario, era inserito nel più ampio programma di iniziative sperimentali e divulgative, attivate con il progetto Rural Med, dal Dipartimento 3, Settore 9, della Regione Calabria – Affari Internazionali, Progetti Speciali UE e Politiche del Mediterraneo, che vede il DiSTAfA della Mediterranea e l’ARSSA come partner attuatori e la Junta de Andalusia come capofila. La finalità della linea di attività, nella quale tale seminario era inserito, e che ha costituito il naturale epilogo, è stata la creazione di una rete di lavoro transnazionale e multidisciplinare, alla quale hanno partecipato anche l’Algeria, il Marocco e la Sardegna; attraverso questa rete è oggi possibile affrontare problematiche che riguardano il comparto olivicolo evidenziandone le specifiche realtà regionali. L’iniziativa, era anche inserita nel calendario della manifestazioni di “PrimOlio”, giornate per la valorizzazione e lo sviluppo dell’olivicoltura mediterranea.
I relatori hanno indicato quelle che potrebbero essere le linee guida da percorrere per far si che questo importante comparto agricolo, possa affrancarsi definitivamente e candidarsi a contribuire a risollevare le sorti dell’economia delle zone dove l’olivo occupa un ruolo preponderante. Secondo quanto è emerso nel dibattito, è impensabile che l’olio d’oliva prodotto nelle zone ad olivicoltura tradizionale, possa sperare, nel prossimo futuro, di essere competitivo sul mercato, godendo unicamente dell’Intervento Pubblico. Molto potranno fare, invece, le nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche che prospettano vantaggiose possibilità di sviluppo per le olivicolture tradizionali dei paesi del bacino del Mediterraneo. L’olivicoltura tradizionale mediterranea deve far fronte a problemi di competitività legata soprattutto ai paesi emergenti. C’è, quindi, un crescente bisogno di innovazione delle aziende olivicole, dichiara il Presidente dell’ARSSA, Prof. Valerio Donato, e per il perseguimento di un migliore obiettivo deve scendere in campo il settore della divulgazione agricola, affidato dal legislatore all’ARSSA.
Va anche detto, rileva ancora il responsabile ARSSA, che negli ultimi anni, c’è stato sicuramente un miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni. Bisogna muoversi nella direzione della promozione dell’immagine e della qualità del prodotto anche attraverso il sostegno alla creazione di imprese innovative. Questo quadro generale si profila già da tempo ed è noto a tutti. Non è mai troppo tardi, sostiene infine il presidente dell’ARSSA, per adottare opportuni provvedimenti che tengano conto dei cambiamenti in atto. I mezzi disponibili dovranno essere meglio indirizzati alle esigenze prioritarie del settore. In sintesi per le olivicolture tradizionali del bacino del Mediterraneo si rende necessario:
- sostenere gli olivicoltori, differenziando gli interventi a seconda delle eterogenee olivicolture tradizionali, secondo programmi finalizzati tenendo conto che una parte dell’olivicoltura è destinata a perdersi. Il sostegno degli olivicoltori deve assecondare la libera iniziativa volta a modernizzare gli oliveti;
- revisionare le norme restrittive che mirano a mantenere la situazione attuale ed ad impedire il progresso dell’olivicoltura;
- garantire azioni di stimolo alla ricerca scientifica affinché sviluppi nuove tecnologie le quali, devono rappresentare il filo conduttore in senso univoco dello sviluppo sociale ed economico dell’intero settore.

Giovanni Iannuzzi nuovo direttore di Confagri Calabria

02/10 Giovanni Iannuzzi è il nuovo direttore generale di Confagricoltura Calabria. Lo ha nominato il presidente nazionale dell'associazione, Federico Vecchione. "Iannuzzi - è scritto in una nota - è entrato in Confagricoltura nella sede di Cosenza 1985 con la mansione di impiegato ed ha scalato i vertici dell'associazione. Nel 1995 è stato nominato responsabile del patronato provinciale e dal 1997 era direttore di Confagricoltura Cosenza". "Si tratta - ha sostenuto il presidente provinciale di Confagricoltura, Renzo Caligiuri - di una nomina di cui siamo fieri e che testimonia un riconoscimento chiaro e netto alla categoria cosentina ed ai risultati raggiunti in termini di innovazione nell'agricoltura e di organizzazione aziendale. Posso aggiungere che rimane un po' di rammarico per la sottrazione di un dirigente così valido in chiave territoriale, ma emerge la consapevolezza che Iannuzzi saprà essere ancora più prezioso nella postazione assunta per il forte rilancio dell'agricoltura calabrese". Caligiuri, infine, ha sottolineato come "la lettura della carriera di Iannuzzi sia la vivida rappresentazione di quei criteri di meritocrazia che Confagricoltura attua al suo interno e richiede all'esterno come strumento di crescita generale e qualitativa del sistema".

Martedì convegno sui sentieri dell’uva a Villa

01/10 E' considerato un evento nell'evento la tavola rotonda "Dai sentieri dell'uva alle radici dell'Europa" che martedì mattina vedrà impegnati studiosi, ricercatori, enologi, sommelier, produttori di vini, politici e giornalisti. L'iniziativa si svolgerà, infatti, nel pieno dei lavori del 40mo Congresso Nazionale dell'Associazione italiana sommelier-Ais che è in corso per la prima volta in Calabria. Nel corso dell'incontro sarà affrontato uno dei temi più affascinanti: l'eccezionale patrimonio varietale di vitigni autoctoni calabresi, in gran parte ancora da scoprire. Ne discuteranno, di fronte a una platea qualificatissima, il professor Attilio Scienza, professore ordinario di Viticoltura all'Università di Milano (considerato a livello internazionale un autentico "guru" della ricerca genetica sulla vite), gli enologi Franco Bernabei (Cantine Ippolito), Vincenzo Bàmbina (Cantine Statti), Antonio Zaffina (Cantine Lento), l' imprenditore Nicodemo Librandi che, tra l'altro, illustrerà gli straordinari risultati della sperimentazione da anni avviata nella sua azienda di Cirò Marina, e l'assessore all'agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo. La tavola rotonda, aperta al pubblico, sarà condotta dal giornalista Gianfranco Manfredi e verrà introdotta dal presidente dell'Ais-Calabria, Gennaro Convertini. "Alla valorizzazione di queste uve dimenticate per secoli è legato il futuro del 'vigneto Calabria' ¿ ha detto Convertini - e lo stesso impegno dei sommelier". La riscoperta di preziosi vitigni "perduti" presenti in Calabria come in pochissime altre zone del mondo viene, infatti, coniugata felicemente con le tecniche più moderne e con una nuova mentalità imprenditoriale. Tutto questo ¿ sarà l'argomento più dibattuto martedì - può essere garanzia di un autentico rinascimento vinicolo per la riconquista di nuovi mercati e nuovi consumatori. Altro appuntamento significativo, lunedì pomeriggio alle 18.00, sempre nel complesso alberghiero di Altafiumara: i vertici dell'Ais incontreranno una delegazione dell'Associazione interparlamentare "Luigi Veronelli", fondata nella scorsa legislatura da senatori e deputati di varia estrazione politica uniti, aldilà delle appartenenze, dall'impegno per la tutela e la valorizzazione del vino italiano. Guidata dalla senatrice di Forza Italia, Laura Bianconi e dal senatore dell'Ulivo, Nuccio Iovene, la delegazione confermerà l'intensa collaborazione con l'Ais e la messa in cantiere di importanti iniziative in comune. Domani sera, dalle 19.00, il Congresso avrà il momento di massima apertura al grande pubblico degli appassionati del vino nel borgo marinaro di Scilla. Chianalea, fino a notte, ospiterà stand e banchi di degustazione che vedranno protagonista assoluto il vino calabrese: bianchi, rossi e rosati che sempre più stanno guadagnando credibilità e considerazione anche fuori dai confini nazionali. Sarà, nei vicoli dell'antico borgo di pescatori, un'autentica kermesse aperta a tutti. Ci saranno, infatti, con le loro bottiglie più prestigiose, e con le loro storie di imprenditori, uomini e donne del mondo del vino delle dodici zone "doc" e delle altrettante "Igt" calabresi e i sommelier di tutte e cinque le province. Saliranno, per così dire, in passerella, per proclamare che il vino calabrese è cresciuto, e molto. Per confermarlo, tutti quanti vorranno e potranno arrivare a Chianalea di Scilla lunedì sera, avranno a disposizione un calice da degustazione e un piccolo "marsupio" da appendere al collo per tuffarsi nel gioco del raffronto e dei paragoni tra i vini. Sarà un lunedì sera tutto da degustare, insomma, con un'ampia degustazione e tanti banchi d'assaggio liberi, ma anche con gruppi musicali folk e ragazzi e ragazze in costume tipico.

Progetto dell’ARSSA per promuovere la patata silana da seme di alta qualità

26/09 Si è svolta nel Centro sperimentale dimostrativo dell'Arssa di Molarotta di Camigliatello silano una giornata di studio, concernente il "Piano sementiero-Patata da seme alta qualità". "Il progetto - è detto in un comunicato - rientra in un Progetto finanziato dalla Regione e vede la partecipazione dell'Arssa in qualità di soggetto pubblico, designato al coordinamento ed alla gestione delle attività di moltiplicazione del tubero seme. Attività svolta in collaborazione con il Dipartimento di Scienze agronomiche e gestione del territorio agroforestale dell'Università di Firenze, quale consulente di supporto tecnico per la produzione del materiale di moltiplicazione; del Cisa Mario Neri" di Imola come costitutore di nuove varietà e del Dipartimento di Biotecnologie e Monitoraggio agro-alimentare ed ambientale dell'Università di Reggio Calabria, impegnato in prove dimostrative di tecnica colturale". La giornata si è articolata con una visita ai campi di moltiplicazione delle varietà oggetto dell'attività, al laboratorio di coltura in vitro e controllo sanitario, ad un successivo incontro, durante il quale sono stati illustrati i risultati ottenuti. "Tali elementi - si afferma ancora nella nota - rappresentano un concreto trasferimento dei risultati della ricerca al mondo delle imprese agricole". Il Presidente dell'Arssa, Valerio Donato, nel suo intervento, ha sottolineato "l'attualità e l'importanza del Progetto interregionale, proposto da esperti e funzionari delle Regioni Sicilia, Puglia e Calabria, facendo propria detta iniziativa, che si pone quale elemento cruciale per conferire risposte alle concrete esigenze degli operatori del settore pataticolo calabrese. Questa nuova iniziativa - ha aggiunto Donato - è strettamente collegata al Progetto di moltiplicazione del tubero-seme ed ha l'obiettivo di ampliare il periodo di disponibilità di tubero fresco da consumo, sul mercato nazionale ed estero, valorizzando produzioni tipiche del Mediterraneo. L'ambizione di questo Progetto è anche quella di raggiungere una futura condivisione della strategia di produzione e commercializzazione con altri Paesi del bacino mediterraneo"

Agrital: “Azioni territoriali per rilanciare il settore dell’olio”

26/09 "Superare i problemi strutturali del comparto olivicolo per evitare lo smantellamento e l' abbandono degli uliveti sulla scia della rassegnazione o dell' adattamento e intervenendo con nuove politiche di settore e azioni territoriali". E' quanto emerso a conclusione di un convegno promosso dall' Arpol - Op (Associazione regionale produttori olivicoli organizzazione di produttori) e svoltosi oggi a Caraffa. All' iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo (al quale il coordinamento degli Assessori regionali all' agricoltura ha affidato la filiera olio); il presidente dell' Associazione italiana coltivatori (Aic), Giuseppino Santoianni, il presidente nazionale dell' Agci Maurizio Zaffi e il presidente dell' Arpol Domenico Commisso. Il presidente di Agci-Agrital, Giampaolo Bonofiglio, nel corso del suo intervento, ha chiesto misure per la formazione, il prepensionamento, l' insediamento dei giovani olivicoltori e drastica ricomposizione fondiaria, ammodernamento delle tecnologie e creazione di idonei centri di stoccaggio del prodotto e accorciamento della filiera. "E' oggi necessario - ha sottolineato Bonofiglio - dare una più decisa spinta verso l' aggregazione dei produttori innalzando il limite minimo necessario per il riconoscimento di una organizzazione di produttori da 5 a 300, assicurando così maggiore trasparenza ai meccanismi di garanzia sull' origine italiana delle olive molite e rimuovere le contraddizioni tra normativa comunitaria e italiana sulla etichettatura in direzione di quella nazionale. In questo quadro - ha concluso Bonofiglio - occorre affermare e formalizzare a Bruxelles la naturale corrispondenza tra organizzazioni di produttori e cooperative, che rimangono di fatto senza un ruolo riconosciuto nei piani operativi per il miglioramento della qualità finanziati dall' Unione europea con il regolamento 2080/2205"

Un insetto mette a rischio l’ecosistema locale calabrese

25/09 Il Centro di divulgazione agricola Arssa sta seguendo con attenzione l'insetto Metcalfa pruinosa perché, con una sua progressiva espansione nel territorio calabrese, ha determinato un graduale squilibrio degli ecosistemi locali, soprattutto in alcuni comprensori agricoli a fortissima vocazione olivicola, agrumicola ed ortofrutticola come la Piana di Gioia Tauro e Lamezia Terme. "Recentemente - è scritto in una nota del Centro di divulgazione agricola Arssa - sono stati segnalati da parte di alcuni divulgatori, alcuni focolai di infezioni di Metcalfa pruinosa su piante di olivo ed agrumi: ciò a conferma della sua capacità di espansione su nuovi areali di diffusione. E facendo riferimento a questo argomento, si è svolto un convegno a Gioia Tauro, organizzato dall'Arssa (Agenzia regionale per lo sviluppo e i servizi in agricoltura) e dall'Agrocaal (Associazione agronomi calabresi), nel corso del quale sono stati illustrati i risultati ottenuti nell'anno 2005, attraverso l'introduzione in alcuni siti del territorio della piana di Gioia Tauro, dell'entomoparassita (Neodryinus typhlocybae), predatore della Metcalfa pruinosa. Al convegno erano presenti: l'assessore all'Agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo, che ha manifestato, con gradito impegno, la volontà di finanziare i lanci inoculativi col Neodryinus typhlocybae in quei territori colpiti dall'insetto; il consigliere regionale, Egidio Chiarella, che ha evidenziato la necessità di prevedere anche per il prossimo anno interventi mirati per il risanamento della produttività agricola; il dirigente del settore fitosanitario della Regione Calabria, Pietro Andricciola; il presidente dell'Arssa, Valerio Donato; alcuni sindaci della Piana di Gioia Tauro; agronomi e forestali della Provincia di Reggio Calabria. Si è trattato di un segno tangibile di sensibilità verso il grave problema fitosanitario". "L'impegno manifestato per la circostanza - prosegue la nota - si è concretizzato in un programma di lungo periodo che ha avuto inizio già nel mese di giugno con l'introduzione del parassitoide a mezzo di lanci inoculativi, in alcune aree risultate idonee sia per la massiccia presenza di Metcalfa pruinosa, che per le condizioni ambientali favorevoli. Nel corso della manifestazione, il presidente Donato ha spiegato che verranno eseguiti dei rilievi periodici da parte di alcuni esperti divulgatori dell'Arssa, che renderanno possibile la valutazione del grado di parassitizzazione e, di conseguenza, verificheranno anche l'efficacia dell'introduzione del parassitoide. Si tratta di una attività che è anche utile per fornire elementi di valutazione sui tempi necessari per avere una ricaduta pratico-economica sul territorio, scaturente dalla lotta programmata al temibile insetto". "Tutto ciò - conclude la nota - è stato possibile, oltre che dal concreto sostegno assicurato dall'Assessorato regionale all'Agricoltura, anche dall'impegno del dirigente del Cesa-Arssa, Francesco Scolaro, e dall'azione dei divulgatori dell'agenzia: il coordinatore del progetto, Rosario De Leo, e Lidia Viterale impegnata nella ricerca di un modello di lotta eco-compatibile, al fine di cercare di abbassare l'utilizzo della percentuale dei prodotti fitosanitari tanto dannosi alla salute dell'uomo e dell'ambiente". "E' auspicabile - ha detto Donato - che questo primo intervento abbia un seguito nei prossimi anni, con l'obiettivo di controllare definitivamente il dannosissimo insetto".

La consegna dei decreti di finanziamento per i PIF “Le Vie dell’Olio”

25/09 Saranno consegnati martedì 26 a Rende i decreti di finanziamento relativi al Progetto Integrato di Filiera (Pif) denominato "Le Vie dell' Olio". Lo riferisce un comunicato dell' Assessorato regionale all' Agricoltura. Al Consorzio che ha attivato il Pif hanno aderito 115 aziende (tra imprese agricole, di trasformazione e di commercializzazione) concentrate prevalentemente nella provincia di Cosenza sui territori più vocati alla produzione di olio di oliva. La spesa attivata ammonta a 19 milioni di euro, con un contributo pubblico, sostenuto con Fondi del Por Calabria 2000-2006, di circa 10 milioni di euro. "Il finanziamento del Pif - ha affermato l' assessore regionale Mario Pirillo - rappresenta un passo importante verso l' aggregazione di quella massa critica delle produzioni di qualità che è necessaria per favorire l' ingresso dei prodotti calabresi sui mercati nazionali ed internazionali, così facendo riusciremo a potenziare il primo settore e faremo crescere anche nuove opportunità di impiego". Per il presidente del Consorzio Le Vie dell'Olio, Maurizio Nicolai, "l' approvazione del progetto è un importante successo per i soggetti istituzionali e le strutture regionali che hanno seguito il programma. Così come per le imprese consorziate che hanno creduto nel progetto fin dall' inizio, nonostante le non poche difficoltà che si sono dovute superare". "L' attivazione di queste risorse - è detto nel comunicato dell' assessorato - rappresenta l' inizio di un più vasto e complesso programma di sviluppo e modernizzazione delle filiere agro-alimentari calabresi. La nuova programmazione regionale dei Fondi Strutturali 2007-2013, in fase di pianificazione da parte del Dipartimento Agricoltura, farà certamente tesoro dei risultati acquisiti, con l' obiettivo di implementare prioritariamente la capacità di spesa"

A Bianco la seconda festa del passito greco

25/09 Si svolgerà domani la seconda festa del vino passito-greco di Bianco, promossa dalla Confagricoltura Calabria. "La filiera del vino di questa area - ha sostenuto il presidente della Confagricoltura, Francesco Macrì - è interessata da più tempo da un trend positivo, frutto dell'impegno, della passione e della vitalità imprenditoriale dei produttori vitivinicoli della Locride, che hanno investito sulle strutture, puntando decisamente sulla qualità delle produzioni. Questo dato, è acclarato dal crescente consenso dei consumatori e ne sono testimonianza i numerosi riconoscimenti ottenuti nelle più prestigiose manifestazioni nazionali ed internazionali". Sempre secondo Macrì, l'importanza del progetto portato avanti dall'ente consortile Enopolis, è "indirizzato alla realizzazione di uno sviluppo integrato della filiera vitivinicola della provincia di Reggio Calabria, attraverso un piano organico di interventi". In programma è previsto un convegno a cui prenderanno parte il presidente dell'Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, Giuseppe Morabito; il componente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Armando Veneto; l'assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi; il sindaco di Casignana, Pietro Crinò; il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola; il dirigente della Regione Calabria Giovanni Sidari; il docente dell'università Mediterranea di Reggio Calabria, Rocco Zappia; l'imprenditore agricolo Umberto Ceratti; il presidente dell'associazione dei giovani agricoltori della Confindustria di Reggio Calabria (Anga), Ilaria Campisi. Dopo le conclusioni di Macrì, ci sarà una degustazione di vini Greco di Bianco, accompagnata da prelibati assaggi di alcuni prodotti tipici del comprensorio della Locride. "La festa, ripresa dalle telecamere della Rai - è scritto in una nota - sarà soprattutto l'occasione per confrontarsi e discutere sull'importanza di questa particolare varietà di vino che, specialmente negli ultimi anni, sta conoscendo un incremento di consumi, contribuendo ad intercettare nuove fasce di mercato"

Accordo delle Regioni del sud per lo sviluppo delle aree rurali

23/09 L' assessore all' Agricoltura della Basilicata, Gaetano Fierro, ha firmato a Napoli un protocollo d' intesa con Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che mira ad attuare politiche unitarie per lo sviluppo delle aree rurali e dell' agro-alimentare. Lo ha reso noto, con un comunicato, l' ufficio stampa della Giunta regionale lucana. Per Fierro "il miglioramento della performance commerciale del sistema agro-alimentare pone problemi comuni alle Regioni del Sud, quali il grado di coordinamento di filiere, la concentrazione della produzione e il rafforzamento di fattori di vantaggio competitivo non convenzionali". "Per questa ragione - ha sottolineato Fierro - l' individuazione di appropriate strategie di marketing delle imprese e dei territori, come quella istituzionalizzata a Napoli, possono essere essenziali per creare un modello per gestire al meglio le risorse e per individuare le iniziative sia politiche che tecniche, volte ad affrontare i problemi della competitività oltre il confine tra le singole regioni"

Raccolta di firme di Coldiretti per una legge regionale sul prodotto tipico

23/09 A Sant'Eufemia di Lamezia Terme nell'ambito della rassegna "Degusta-Tipico", in svolgimento da oggi, la Coldiretti sarà presente con oltre venti imprese delle province di Catanzaro-Crotone e Vibo Valentia che offriranno il meglio dei prodotti agroalimentare. E' prevista la degustazione e la vendita delle eccellenze agroalimentare dei tre territori. Nell'ambito della manifestazione ci sarà uno stand che offrirà materiale informativo sul sistema agrituristico della Calabria. Un particolare spazio di animazione farà capo al Movimento Giovani Impresa dell'organizzazione. In particolare, saranno raccolte le firme per una proposta di Legge regionale per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali. Il Presidente ed il Direttore della Coldiretti ritengono che il bilancio delle manifestazioni di questo tipo è "sempre molto positivo perché esse sono ottime occasioni per presentarci al pubblico, sempre più attento a quella sicurezza alimentare che noi, da sempre, siamo in prima linea nel sostenere". "Il nostro impegno - hanno aggiunto - per l'obbligo dell'indicazione di origine e la tracciabilità dei prodotti alimentari, oltre al nostro deciso e fermo No agli Ogm sono condivisi da una sempre maggiore parte dei cittadini calabresi, italiani ed europei".

Nasce il patto tra le regioni del Sud per lo sviluppo rurale

21/09 "Un esempio concreto di cooperazione rafforzata che le Regioni meridionali vogliono realizzare nel settore agroalimentare, grazie all'impegno dell'assessore campano all'agricoltura, Andrea Cozzolino che ha voluto mettere assieme le Regioni del Mezzogiorno con l'obiettivo di uno sviluppo comune dell'area". Lo ha detto il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, nel corso della conferenza stampa di presentazione del patto per lo sviluppo agricolo nel Mezzogiorno. Le Regioni del Sud si uniscono per lo sviluppo dell'agricoltura meridionale e la cooperazione nel Mediterraneo, con un impegno di cooperazione mediterranea, attraverso il quale le istituzioni si impegnano a collaborare tra loro e a coordinare le loro azioni. Erano presenti all'incontro, oltre al ministro De Castro, gli assessori regionali all'agricoltura, Gaetano Fierro (Basilicata), Mario Pirillo (Calabria), Andrea Cozzolino (Campania), Enzo Russo (Puglia), Francesco Foddis (Sardegna), Giovanni La Via (Sicilia) e un delegato dell'assessore Mario Verticelli (Abruzzo). Il documento individua i temi che per primi saranno affrontati nelle prossime settimane: infrastrutture e filiere, con l'individuazione di interventi comuni; programmazione comunitaria, con il coordinamento delle iniziative connesse all'attività di programmazione, implementazione e monitoraggio nell'ambito della programmazione comunitaria 2007-2013; organizzazioni comuni di mercato (OCM), per la definizione di posizioni comuni in tema di riforme delle OCM; area Euromed, per la definizione di iniziative comuni nell'ambito della realizzazione della zona di libero scambio nel Mediterraneo nel 2010. Il protocollo firmato oggi ha valore vincolante per tre anni, il comitato degli assessori si riunirà una volta al mese. "La globalizzazione vuole politiche competitive sui mercati - ha aggiunto De Castro - occorrono strumenti adeguati, non più politiche assistenziali. Le nostre imprese hanno bisogno di maggior capacità organizzativa, la grande distribuzione è un interlocutore fondamentale. Dobbiamo evitare sovrapposizioni e sprechi, le risorse sono poche e devono essere occasione di sviluppo e non semplice assistenza". Due obiettivi principali sul piano europeo e quello nazionale: secondo De Castro, "occorre un piano di coordinamento sia a livello europeo, sia nei confronti delle politiche nazionali a partire dalla finanziaria. Abbiamo due riforme importantissime a Bruxelles, ho necessità di ragionare con i nostri assessori perché vitivinicoltura e ortofrutta rappresentano riforme europee di importanza strategica. Se andiamo uniti i risultati ci saranno". E i mercati asiatici? Secondo il ministro delle politiche agricole, "l'agroalimentare deve guardare ai mercati asiatici, dove i consumi crescono del 7-8% all'anno, i nostri prodotti sono straordinari e vinciamo la concorrenza su questo campo, ma dobbiamo tutelare l'originalità dei nostri prodotti. Nella riforma delle organizzazioni comuni di mercato la Ue deve mettere in campo strumenti adeguati. La finanziaria avrà atti concreti sul settore agroalimentare", ha concluso Paolo De Castro. Ideatore del patto per lo sviluppo, l'assessore campano Andrea Cozzolino, che ha spiegato: "Occorre una strategia comune per l'utilizzo delle risorse Ue, anche con politiche di sviluppo delle infrastrutture per agevolare la vendita dei prodotti tipici. La politica nazionale guarda al Mezzogiorno d'Italia, è l'inizio di una nuova stagione politica ed economica per il settore dell'agroalimentare". Secondo Cozzolino "con l'incontro di oggi ci diamo una strategia, un tavolo di confronto, una piattaforma. Adesso dobbiamo passare dalle parole ai fatti, che sono rappresentati dalle sfide dei prossimi mesi nella programmazione dei fondi comunitari, che dovranno guardare all'insieme delle Regioni meridionali e non alle singole realtà. Vorremmo confrontarci con l'Unione Europea sui temi delle produzioni tipiche, ortofrutticola e vitivinicola. Vogliamo darci delle grandi infrastrutture perché le nostre merci possano competere di più sui mercati internazionali. Ne abbiamo già cominciato a discutere, per creare una rete commerciale meridionale perché la nostra tipicità possa davvero competere sui mercati internazionali. Ci rivedremo da qui ai prossimi quindici giorni per precisare alcuni obiettivi e per verificare l'impegno che il ministro ha preso con noi sulla previdenza, che riguarda in modo particolare le Regioni del Sud, a cominciare dalla legge finanziaria", ha concluso Cozzolino. Per l'assessore pugliese Enzo Russo "si è costituito un impegno politico in un'ottica di cooperazione con i Paesi dell'Areamed. Non è un cartello del Sud, ma un segnale positivo. La riforma Ue ci permetterà di stipulare alleanze con i Paesi dell'area Med", ha concluso l'assessore Russo.

Buona qualità dei vini nella vendemmia del 2006

18/09 Nel 2006 ci sarà un po' meno vino in quantità ma di buon potenziale qualitativo. E' quanto emerge da un sondaggio di Winenews che ha raccolto i pareri dei maggiori produttori italiani, tracciando una mappa regione per regione. Si parte dal Trentino Alto Adige, dove si sta affrontando una bella vendemmia secondo Fausto Peratoner, direttore della Cantina La Vis, "abbiamo cominciato con le uve per le basi spumante, ottime - ha dichiarato Peratoner - e stiamo vendemmiando le uve bianche per i vini fermi, i grandi sbalzi termici hanno favorito una maturazione graduale, che in termini di grado alcolico è superiore a quella del 2005". Anche in Veneto le previsioni sono ottimistiche, per Orazio Franchi, enologo di Paladin-Bosco del Merlo, le uve venete sono stupende, con grandi gradazioni alcoliche. In particolare, nell'area veneta buoni risultati si registrano anche per Franco Giacosa, enologo di Zonin, che assicura una buona annata per il recioto, "davvero straordinario". Per Gianluca Bisol, direttore generale di Bisol, la vendemmia vera e propria comincerà tra poco, ma le grandi escursioni termiche hanno già preparato un prosecco di grande ricchezza aromatica. Prudenza arriva, invece, da Alessandro Alì, direttore marketing del gruppo Santa Margherita, "fino a quando le uve non sono tutte in cantina - ha sottolineato Alì - non possiamo dire che sia una buona vendemmia". In Friuli, per Gianni Venica, titolare dell'azienda omonima il caldo e soprattutto la luce di settembre potrebbero dare la rifinitura decisiva ad un'annata che potrebbe essere "speciale", mentre Elda Felluga dell'azienda Livio Felluga è più cauta e suggerisce di incrociare le dita. E se in Lombardia, Matteo Vezzola, enologo di Bellavista non si aspettava una vendemmia così bella, Michele Chiarlo, titolare dell'omonima azienda piemontese, il 2006 è un'annata in cui, per ora non si vedono negatività. Ottimisti anche i toscani Renzo Cotarella, enologo e direttore generale di Antinori che ricorda solo un leggero ritardo per la vendemmia, mentre Stefano Campatelli, direttore del Consorzio del Brunello di Montalcino parla di una "bellissima" vendemmia. Risultati strepitosi anche per le uve a bacca rossa, secondo Rudy Buracchi, enologo di Castello Banfi, a patto che le condizioni climatiche restino buone. Le premesse sono ottime, anche per Lamberto Frescobaldi, "queste giornate soleggiate e fresche - ha dichiarato il responsabile della produzione di Frescobaldi - sono perfette, non si può non essere ottimisti". Nelle Marche, per Michele Bernetti, titolare di Umani Ronchi, dopo le preoccupazioni per il clima di agosto, "settembre ha accelerato la maturazione sia del verdicchio che del rosso conero", valori nella media, secondo Bernetti per quantità ma al di sopra in quanto a qualità delle uve. In Umbria c'é ottimismo sia per Marco Caprai che per Chiara Lungarotti, per la quale si profila una vendemmia straordinaria. Uve sane e ottimi risultati si registrano poi in Abruzzo e in Campania, stando ai commenti di Gianni Masciarelli, dell'omonima azienda abruzzese e di Piero Mastroberardino titolare dell'impresa campana che porta il suo nome. In Puglia, è cominciata da poco la vendemmia dei bianchi e già c'é ottimismo secondo le previsioni di Nicola Leone de Castris. In Calabria, poi, la vendemmia sarà nella norma, mentre in Sicilia si registra un calo della produzione di circa un 20% in meno ma gli auspici sono buoni, "abbiamo vendemmiato chardonnay, merlot e fiano - ha spiegato Alessio Planeta - quest'ultimo davvero bellissimo, potrebbe essere un'annata da varietà autoctono tipo grecanico e nero d'avola, sicuramente più mediterranea di quella del 2005".

Nessun accordo per l’ogm sulla colza

18/09 Il Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue non è riuscito a trovare una accordo, oggi a Bruxelles, sulla proposta della Commissione europea di autorizzare la vendita sul mercato comunitario di colza transgenica che potrebbe entrare, integrata in diversi prodotti, nella catena alimentare umana e animale in Europa. L'Italia si è dichiarata contraria. Sarà ora la Commissione europea, in mancanza di una decisione del Consiglio Ue, a varare la sua propria proposta nelle prossime settimane. La richiesta di autorizzazione, (relativa al Brassica napus per le linee Ms8, Rf3 e Ms8xRf3 tolleranti all'erbicida glucofosinato ammonio) era stata esaminata il 5 dicembre 2005 dal Comitato europeo competente nel settore dell'ambiente, dove sono presenti a livello tecnico i rappresentanti dei 25 stati membri e della Commissione Ue, senza però raggiungere la necessaria maggioranza per ottenere il via libera. In questo caso la procedura prevede il passaggio al Consiglio Ue e, in mancanza di accordo, il ritorno del dossier per approvazione alla Commissione europea. In materia di Ogm i partner europei sono profondamente divisi con la conseguenza che è quasi sempre l'Esecutivo Ue a varare il provvedimento proposto.

Ass. Pirillo “Il ruolo della ricerca è fondamentale per le bioenergie”

18/09 "Credo che abbiamo fatto un buon lavoro che sarà utile per riempire di contenuti il nuovo Por Calabria. L' agricoltore, naturalmente, sarà al centro di questa iniziativa, ma non bisogna dimenticare che molto dipende dal ruolo che la ricerca applicata e le nuove tecnologie riusciranno a produrre per il primo settore". Lo ha detto l' assessore all' Agricoltura Mario Pirillo in occasione della riunione del Tavolo sulle bioenergie insediato nel Dipartimento agricoltura della Regione. "Voglio dire - ha aggiunto Pirillo - che il campo di cui ci stiamo occupando è per definizione multisettoriale. E noi dovremo sapere sfruttare la pluralità delle voci messe in campo. Agricoltura, ricerca, formazione, difesa dell' ambiente dovranno raggiungere un unico obiettivo: trovare soluzioni ai grandi temi come la difesa del pianeta, ma anche a quelli più immediati e concreti che riguardano l' economia e gli abitanti dei nostri territori". In occasione della riunione del Tavolo delle Bioenergie, riporta un comunicato dell' Assessorato, è stato concordato che i rappresentanti delle Università di Arcavacata e Reggio Calabria stenderanno un primo documento di sintesi, in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole e i tecnici del Dipartimento. Il documento, che terrà conto dei vari contributi presentati nel corso delle riunioni, sarà la base del cosiddetto Progetto tematico strategico (Pts) sulle bioenergie, strumento finanziario ideato per la gestione dei fondi europei, previsti per il settore nel prossimo sessennio 2007/2013.

Convegno per migliorare la qualità dell’olio

13/09 Le soluzioni innovative da applicare nelle diverse fasi del processo produttivo per migliorare il livello qualitativo ed economico dell'olio di oliva sono state illustrate nel corso del seminario internazionale Rural Med "Innovazione tecnologica in olivicoltura fra esigenze di qualità e di tutela ambientale" svoltosi a Cittanova. L'iniziativa è stata promossa dalla Regione Calabria, dall'Università Mediterranea e dall'Arssa. I lavori, sono stati coordinati dal prof. Gennaro Giametta, del dipartimento dell'Università Mediterranea, mentre le relazioni sono state affidate al Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Internazionale e Comunitaria della Regione Calabria, al Presidente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze, al Direttore aggiunto del Coidi Madrid. al convegno sono intervenuti anche l'Assessore Regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, il Presidente dell'Arssa, Valerio Donato, e il Presidente della Camera di Comercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola. Nel corso dell'incontro i relatori hanno indicato quelle che potrebbero essere le linee guida da percorrere per fare in modo che il comparto agricolo, possa affrancarsi definitivamente, contribuendo a risollevare le sorti dell'economia delle zone dove l'olivo occupa un ruolo preponderante. Secondo quanto è emerso nel dibattito, è impensabile che l'olio d'oliva prodotto nelle zone ad olivicoltura tradizionale, possa sperare nel prossimo futuro di essere competitivo sul mercato godendo dei soccorsi pubblici. Gli olivicoltori quindi, non possono più ignorare la spinta dei tempi e i nuovi orientamenti della politica comunitaria, che prevede nei prossimi anni, una riduzione dei sostegni e, contestualmente, un aumento della competitività. I relatori del convegno hanno evidenziato anche che l'olivicoltura tradizionale mediterranea deve far fronte a problemi di competitività legata soprattutto ai paesi emergenti. Ci sono realtà che hanno incominciato a produrre su vaste superfici e che sono in grado di arrivare quanto prima sul mercato. Ad impiantare i nuovi oliveti nei nuovi continenti sono per lo più olivicoltori dell'area mediterranea che, per loro fortuna, non hanno vincoli di alcun genere come ad esempio quello che esiste da noi in tema di abbattimento di olivi e conservazione del paesaggio. Vi è la necessità di costituire forti aggregazioni fra olivicoltori superando le frammentazioni esistenti, in grado di proporsi in maniera compatta sul mercato mondiale dell'olio di oliva, insidiato in maniera sempre più pressante dai paesi emergenti. C'é un crescente bisogno di innovazione delle aziende olivicole e un ruolo principale per il raggiungimento dell'obiettivo lo deve ricoprire certamente la divulgazione agricola.

All’Italia 8,29 miliardi di euro di fondi per lo sviluppo rurale. 3,34 Mld alle regioni del sud

11/09 Pioggia di miliardi di euro per rilanciare, dal prossimo gennaio, l'occupazione nelle aree rurali in Italia e in generale in Europa: ossia nel 92% del territorio europeo dove vive poco più del 50% della popolazione comunitaria, ma da cui provengono il 53% dei posti di lavoro e il 45% della ricchezza dell'Ue. L'Italia, secondo quanto appreso dall'Ansa, sarà infatti la seconda beneficiaria, dopo la Polonia e prima della Germania, dei finanziamenti europei per il rilancio degli investimenti nel mondo rurale che varerà domani la Commissione europea. Per il periodo 2007-2013 all'Italia andranno 8,29 miliardi di euro di fondi europei di cui un minimo di 3,34 miliardi dovranno essere destinati a Campania, Puglia, Calabria e Sicilia: ossia le regioni in ritardo economico dell'attuale obiettivo 1 e del futuro obiettivo convergenza dei fondi strutturali. Globalmente, il Fondo di sviluppo rurale destinato ai 25 stati membri per il periodo 2007-2013 potrà contare su un finanziamento globale di 77,66 miliardi di euro. Il Fondo unico per le campagne europee, creato con la grande riforma della politica agricola comune del 2003, rappresenta la parte più innovativa dell'agricoltura europea in quanto tra i suoi principali obiettivi c'é la creazione di nuovi posti di lavoro non solo in agricoltura ma anche nell'industria: dalle telecom per l'estensione della banda larga al rafforzamento dei servizi, all'industria di trasformazione. La novità è che tutto questo deve essere creato in linea con la tutela dell'ambiente, la salvaguardia del territorio e del benessere degli animali, l'innalzamento degli standard di qualità per coloro che vivono in quelle aree e per ciò che producono. Nell'Ue poi, l'Italia è tra i paesi più interessati al varo del fondo per le campagne in quanto presenta molte potenzialità per la realtà delle aree rurali italiane. Nella distribuzione dei finanziamenti per lo sviluppo rurale 2007-2013 la Commissione europea ha tenuto conto di tre criteri: in primo luogo le maggiorazioni finanziarie in favore del mondo rurale che l'Italia ha ottenuto (per un ammontare di 500 milioni di euro) con altri sette paesi membri, nel vertice europeo del dicembre 2005 dedicato alle prospettive finanziarie dell'Ue 2007-2013; quindi i criteri fissati per la concessione dei fondi alle regioni in ritardo economico in Europa (attuale obiettivo 1 e futuro obiettivo convergenza), ed infine sulla base dei dati e della chiave di ripartizione storici in vigore per il settore. Di seguito i fondi che riceverà annualmente l'Italia per lo sviluppo rurale dal 2007 al 2013 e la parte destinata alla regioni in ritardo economico del Mezzogiorno: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
ANNI FONDI IN MILIARDI DI EURO
2007 1,142
2008 1,135
2009 1,101
2010 1,117
2011 1,272
2012 1,267
2013 1,258
TOTALE 2007-2013 8,292 di cui 3,341 Mld a Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Ad ottobre il congresso nazionale dei sommellier AIS in Calabria

11/09 "Per quattro giorni, dal prossimo primo ottobre, la nostra regione sarà la capitale internazionale del vino e dei sommelier e l'intero mondo enologico calabrese avrà a disposizione un'occasione prestigiosa per dimostrare gli alti livelli raggiunti, sia nella qualità e sia nella ricerca, ma anche una vetrina per i nostri prodotti, la nostra ristorazione e la nostra cultura del territorio con tutte le sue peculiari identità". Così il presidente dei sommelier calabresi, Gennaro Convertini, anticipa l'evento destinato a contrassegnare quest'anno per gli appassionati e i professionisti del vino nella regione: il 40/mo Congresso nazionale Ais che si svolgerà per la prima volta in Calabria dal primo al 4 ottobre prossimi. Per l'occasione il complesso turistico di Altafiumara e, soprattutto, il borgo marinaro di Scilla diverranno due "capoluoghi" del vino, con Chianalea che per tre sere ospiterà stand e banchi di degustazione che vedranno protagonista assoluto il vino calabrese: bianchi, rossi e rosati che sempre più stanno guadagnando credibilità e considerazione anche fuori dai confini nazionali. Ci saranno, infatti, con le loro bottiglie più prestigiose e con le loro storie di imprenditori, uomini e donne del mondo del vino delle dodici zone "doc" e delle altrettante "Igt" calabresi e i sommelier di tutte e cinque le province. Saliranno, per così dire, in passerella, per confermare che il vino calabrese è cresciuto, e molto. Ma anche per rimarcare che la Calabria vanta un eccezionale patrimonio varietale di vitigni in gran parte ancora da scoprire. E che alla valorizzazione di queste uve dimenticate per secoli è legato il futuro del "vigneto Calabria" e lo stesso impegno dei sommelier. "Il Congresso nazionale che conclude il quarantesimo anno di vita dell'Ais - sottolinea Convertini - è stato affidato per la prima volta all'associazione calabrese, la più giovane sezione territoriale d'Italia. La circostanza è lusinghiera: conferma l'affidabilità e la credibilità dei sommelier calabresi e premia un'organizzazione dinamica e vivace che conta già nella regione 450 iscritti e 230 sommelier che hanno completato il percorso formativo". Assolvendo al prestigioso, quanto oneroso, compito di organizzare l'evento cardine della realtà associativa, l'Ais calabrese coglie l'occasione anche per presentare il nuovo staff dirigente calabrese. Convertini, infatti, mette in campo la nuova squadra al vertice dell'organizzazione dopo il congresso regionale dell' 11 giugno scorso a Lamezia. Alla guida dei sommelier calabresi sarà affiancato dal vicepresidente, Francesco Nicoletti, dalla delegata di Cosenza Maria Rosaria Romano (che è anche responsabile regionale didattica e corsi), dal delegato Catanzaro-Lamezia Terme, Massimo Stirparo, di Reggio Calabria, Demetrio Crupi, dal responsabile regionale sommelier, Alfonso Verta, dal responsabile della comunicazione, il giornalista-sommelier Gianfranco Manfredi e dalla responsabile delle web relations, Monica Straticò. Di assoluto rilievo l'appuntamento congressuale: le tre giornate, in programma nel complesso alberghiero Altafiumara di Villa San Giovanni, impegneranno i vertici dell'Associazione, la Giunta esecutiva nazionale, il Consiglio nazionale e gli altri organi istituzionali e i rappresentanti delle delegazioni nazionali e estere: Germania, Belgio, Lussemburgo, Repubblica Dominicana. Saranno tre giorni serrati di confronti sui risultati delle attività intraprese e sui nuovi progetti. E non solo. Ci saranno dibattiti, degustazioni, forum (dedicati, oltre che ai vini, all'extravergine d'oliva), tavole rotonde e la finale del concorso "migliore sommelier d'Italia". Sulle rive dello Stretto si svolgerà, insomma, un evento destinato a scuotere l'intero mondo vitivinicolo calabrese, e ad avere echi importanti a livello nazionale ed oltre.

Un calabrese tra i pionieri dell’agriturismo in Russia

02/09 Anche in Russia è tempo di agriturismo e calabrese è uno dei suoi pionieri. A Mednoye, uno sperduto villaggio duecento chilometri a nord di Mosca, vicino all'antica città di Tver, Pietro Mazza ha costruito una fattoria-modello. Ci produce mozzarella, ricotta e burrata e offre vitto e alloggio ai visitatori interessati alle delizie e ai segreti del formaggio 'made in Italy'. Mucche, pecore, capre, suini, cavalli, struzzi: al signor Pietro, originario di Reggio Calabria, portato oggi alla ribalta dal tabloid 'Moskovskoi Komsomolets' in un reportage sulle vacanze trascorse nello sprofondo delle campagne russe, non manca niente. Il formaggio (ne sforna anche uno a pasta dura, il "parmigianino") rimane al centro del suo business ma di recente vi ha aggiunto la dimensione agriturismo, approfittando del fatto che la la sua fiorente Fattoria del Sole non è lontana dalla trafficatissima strada tra Mosca e San Pietroburgo e può essere la meta per un rilassante week-end. Cinquantasei anni, da sette a Mednoye, sposato ad una bellezza russa molto più giovane (Zhanna) che ha conosciuto a Roma e che ha ovviamente avuto un ruolo fondamentale nella sua inconsueta scelta di vita, Pietro Mazza ha imparato l'arte del formaggiaio da ragazzo nella regione natia e non ha difficoltà a piazzare i suoi latticini grazie all'enorme popolarità della cucina tricolore tra i 'nuovi russi' beneficiati dal passaggio al capitalismo. Quando si è impiantato a Mednoye, dopo aver comprato una cascina in rovina, nessuno in zona credeva che quel pazzo di "italianez" potesse farcela: sembrava un progetto troppo esotico, troppo avulso da quella remota e povera realtàagricola. Le difficoltà sono state tante: pastoie burocratiche a non finire, grosse grane con il fisco, continui problemi di manodopera, convivenza con vicini ostili ma l'ostinato calabrese non si è arreso. Dopo il successo con i formaggi gli interessa adesso avviare una produzione di prosciutto crudo e si è molto ben posizionato in un settore - il turismo rurale - che sta appena muovendo i primi passi in Russia. Oltre alla moglie, due connazionali (Angelo e Antonio) lo aiutano nella conduzione della Fattoria del Sole, che da poco tempo vanta un vero e proprio ristorante italiano e che ha dipendenti in prevalenza uzbeki e tagiki (musulmani e quindi non attaccati alla bottiglia come invece i russi...). A quanto racconta oggi 'Moskovski Komsomolets', gli italiani sono stati in effetti i primi assieme ai tedeschi a rispondere all'offerta russa di agriturismo. L'offerta è concentrata soprattutto nelle campagne tra Mosca, San Pietroburgo e Pskov e perlopiù si traduce nell'immersione in un mondo contadino estremamente spartano, senz'acqua corrente, con la latrina fuori dell'izba e ritmi di vita da Medioevo. A detta del tabloid moscovita parecchi italiani mal si adattano ad una vacanza piuttosto disagiata, complicata dal fatto che si fatica a comunicare con la diffidente gente del posto se non si parla russo. I contadini che hanno aperto le izbe ai turisti italiani e tedeschi raccontano al 'Moskovski Komsomolets' che i loro ospiti apprezzano comunque molto la cucina nostrana (ministre a base di cavolo e specialità come le patate con i funghi), vanno matti per la "bania" (la sauna russa) e ammazzano il tempo lavorando nei campi e negli orti. Curiosamente, una certa zia Zoia dice al giornale che gli eco-turisti tedeschi sono meglio: "Gli italiani contano ogni copeco, non comprano i souvenir perché li trovano cari e nemmeno il nostro miele. I tedeschi invece ci assomigliano, bevono e cantano con noi".

Gli enologi soddisfatti “Annata molto positiva”

01/09 Positiva, interessante, equilibrata e addirittura bella. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che gli esperti di vino italiani intervistati da Winenews hanno usato per parlare della vendemmia 2006. Tutti sono d'accordo sul fatto che settembre sarà il mese decisivo per la sorte dei vini che si berranno a partire dal mese di ottobre. Per quanto riguarda la quantità, gli esperti parlano di un leggero incremento della produzione e di una sostanziale sanità delle uve. Ma se per Leonardo Valenti dell' Università di Milano "l'andamento stagionale del 2006 è stato altalenante", per l'enologo Riccardo Cotarella, "si profila una vendemmia positiva, dove la buona produzione è affiancata alla sanità diffusa delle uve, le condizioni attuali possono far intuire che sarà una bella vendemmia, forse bellissima". Sulla stessa lunghezza d'onda anche il commento di Renzo Cotarella enologo e direttore generale di Antinori che a fronte di un leggero ritardo di maturazione delle uve auspica un risultato analogo a quello del 2005 con una qualità tendenzialmente superiore, "se non piove più - sottolinea Cotarella - nel prossimo mese e mezzo". Belle e sane, poi, sono le uve 2006 secondo l'enologo Carlo Ferrini e Attilio Pagli, enologo consulente a capo del Gruppo Matura che considera il 2006 "un'annata molto interessante, equilibrata con temperature ideali per le uve". In Umbria, Marche e Toscana, secondo Pagli, la situazione è abbastanza omogenea, mentre in Romagna la quantità di pioggia superiore degli ultimi tempi potrebbe compromettere lo stato di salute delle uve. Potrebbe essere addirittura una grande annata secondo Lorenzo Landi, consulente ma anche enologo del gruppo Saiagricola, "perché - spiega Landi - il peso dei grappoli, rispetto allo scorso anno è più basso e gli acini più piccoli". Dettagliato, poi, il commento di Vincenzo Mercurio, enologo di Mastroberardino, secondo il quale i vitigni bianchi hanno goduto di escursioni termiche molto buone, a vantaggio del mantenimento degli aromi e i vitigni rossi hanno avuto uno straordinario accumulo di antociani fra giugno e luglio anche se, per questi ultimi "é ancora presto per cantare vittoria". In Sicilia la situazione, fino a ferragosto, era molto vicina a quella dell'annata 2005, secondo Carlo Corino, enologo di Planeta e della Cantina Sottesoli, poi c'é stata una sorta di accelerazione nel processo di maturazione delle uve causata dall'ondata di caldo e dallo scirocco, specialmente di quelle precoci che ha costretto a vendemmiare. Giudizio sostanzialmente buono, quindi, "mi sembra - dice Corino - che possiamo aspettarci una buona annata anche sulle uve tardive". Infine, sarà calo di produzione rispetto al 2005 per la produzione del Nord Italia secondo Donato Lanati, enologo a capo dello studio Enosis. Il decremento è stato causato dalla grandine che in Piemonte non ha compromesso la sanità delle uve ma ha creato una sorta di diradamento 'naturale', mentre in Friuli la recente e copiosa pioggia di agosto insieme all'umidità potranno minacciare lo stato di salute delle uve, "bene le uve precoci piemontesi - conclude Lanati - salvaguardate negli aromi dal fresco mentre è ancora prematuro il giudizio sulle uve tardive, come nebbiolo e barbera"

Macrì (Confagri) “Sfruttare il POR per modernizzare il settore”

31/08 "Mancano 122 giorni a dicembre, una data importante entro la quale la nostra Regione dovrà dimostrare tutta la propria efficienza politica ed organizzativa per non veder vanificate tutte le opportunità offerte, in questi anni, riguardo la spesa dei fondi comunitari previsti dal Por". A sostenerlo, in un comunicato, è il presidente della Confagricoltura Calabria, Francesco Macrì, facendo riferimento alla riunione del Comitato di sorveglianza del Por "nel corso della quale - è detto in una nota - le componenti economiche e sociali del partenariato hanno allertato gli assessorati ed i loro dirigenti affinché venga prodotto ogni sforzo per evitare il disimpegno delle risorse comunitarie. "Nonostante gli sforzi dell'assessore all'Agricoltura, Mario Pirillo, e le rassicurazioni avute nei mesi scorsi dai massimi rappresentanti delle istituzioni regionali - prosegue Macrì - permane purtroppo un preoccupante stato di stasi e di incertezza sulle strategie che la Regione intende attuare nel processo di completamento del Por. A ciò si aggiunge la contestuale stesura del nuovo Piano di sviluppo rurale 2007/2013, che rappresenta l'ultima chance che abbiamo a disposizione per favorire lo sviluppo del 'sistema Calabria' sfruttando al meglio tutte le risorse finanziarie messe a disposizione dall'Unione Europea che vanno, però, utilizzate con progetti mirati. Nello stesso tempo va sostenuto il processo di riorganizzazione burocratica ed amministrativa della Regione al fine di favorire lo sviluppo nella qualità della spesa, maggiore trasparenza e lo snellimento nelle procedure burocratiche. L'ultimo aspetto della questione ma, non per importanza, riguarda l'attribuzione delle deleghe alle Province che rimane appesa tra incertezze tecniche e difficoltà finanziarie, già causa di un rallentamento dell'attività amministrativa, con conseguenze negative per tutti i settori economici". "Confagricoltura Calabria - conclude Macrì - segue con molta attenzione il processo di decentramento, consapevole che si tratta di un passaggio importante ed indispensabile per rendere più moderna e competitiva la nostra regione. E' fondamentale che le forze produttive possano contare su un processo irreversibile di modernizzazione che garantisca, a livello centrale e periferico, una riorganizzazione della burocrazia che preveda tempi certi nelle procedure, indispensabili per dare fiducia agli imprenditori e nuovo slancio allo sviluppo del settore agroalimentare".

Lieve calo della produzione del vino (-1%) ma ottima qualità della vendemmia

30/08 Una vendemmia 2006 sostanzialmente in linea con i volumi del 2005 e di ottima qualità, nonostante le avverse condizioni atmosferiche dei mesi estivi. E' quanto prevede Fedagri-Confcooperative. "Se permarranno le attuali condizioni climatiche per tutta la durata della raccolta - ha affermato il presidente di Fedagri, Paolo Bruni - nel 2006 si produrrà vino per circa 50 milioni di ettolitri; si tratta di un valore sostanzialmente in linea con la campagna 2005 e come nella vendemmia precedente, anche nel 2006 le quantità di vini rossi e rosati saranno di poco superiori alle produzioni di vini bianchi". Ad oggi la qualità delle uve è generalmente molto buona. L'ottimo stato fitosanitario dei grappoli, l'assenza totale di malattie ed un grado zuccherino mediamente in linea con il periodo di maturazione delle uve, lascia intravedere una vendemmia di ottima qualità, dai vini equilibrati, con buone gradazioni naturali e quindi ricchi di sapori e sentori che sono tipici ed inimitabili delle nostre più importanti zone viticole. "I primi riscontri - spiega Luigi Pasetto, presidente del settore vino di Fedagri - si registrano in alcune regioni del sud Italia dove la vendemmia è già iniziata ma anche nel resto del Paese dove si stanno raccogliendo le varietà precoci. Fondamentale sarà la presenza del sole nel prossimi quindici giorni, soprattutto in quelle aree viticole in cui la vendemmia verrà ritardata di qualche giorno". Da un'analisi su scala regionale, ad oggi, si prevede una riduzione del prodotto nell'ordine dell'8-10% in Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, mentre Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna confermeranno sostanzialmente i volumi prodotti nel 2005. Una probabile leggera flessione si registrerà in Toscana, Umbria, Marche e Calabria, non tanto per la mancanza di uva quanto per la scarsa consistenza dei grappoli. Valori produttivi in aumento intorno al 5-10% vengono invece segnalati dal Trentino Alto Adige, Valle D'Aosta, dal Molise, dalla Campania e dal Lazio. La regione leader per quantità prodotta sarà ancora una volta la Puglia (8,35 milioni di ettolitri), seguita dalla Sicilia, dal Veneto e dall'Emilia Romagna.

L’Unione regionale bonifiche pronta a concertare il ruolo delle risorse idriche

18/08 L' Unione regionale delle bonifiche "é pronta a concertare fattivamente il ruolo della risorsa idrica all' interno del Piano di sviluppo rurale che verrà ulteriormente definito il prossimo 25 agosto al Tavolo tecnico negli importanti aspetti delle zonizzazioni e della risorsa idrica": è quanto si afferma in un comunicato del direttore dell' Urbi Calabria, Antonio Mazzonello. "Confortati dagli orientamenti comunitari - è detto nel comunicato - che si basano sulla concentrazione di un numero limitato di obiettivi prioritari, e dalle continue raccomandazioni delle organizzazioni agricole di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) che hanno ribadito la necessità di disegnare una gestione che tenga conto delle peculiarità del territorio dando così massima attenzione all' utilizzazione ed alla modificazione antropica dei sistemi naturali, abbiamo confermato l' approccio verso il quale ci si é voluti orientare sin dai primi incontri per la definizione del Documento strategico regionale. E' venuta naturale la necessità di inserire una specifica filiera della risorsa idrica, condividendo l' approccio organico delle scelte dei piani di filiera, per sottolineare gli aspetti che più interessano la nostra regione". "Il nostro approccio - prosegue la nota - mira, dunque, alla comunicazione, formazione ed informazione con partenariati per le certificazioni ambientali ed amministrative; alla consulenza per l' approccio al risparmio e riutilizzo idrico; alla creazione di uno sportello per la progettazione di piani di diversificazione che parta dai sistemi irrigui e sia rivolto verso il biologico, il turistico e le energie alternative; al coordinamento dei gruppi di azione locale attraverso il coinvolgimento diretto di Province e Comuni nonché a tutte le attività di sistemazioni e sicurezze ambientali ed idrogeologiche". "Le proposte dell' Urbi calabrese presieduta da Grazioso Manno, che rappresenta i 17 Consorzi di Bonifica della Calabria, - è detto ancora nel comunicato - tendono a offrire anche un positivo contributo alla Regione ed ai soggetti partecipanti al 'Tavolo Tecnico di Partenariato' per un utilizzo ottimale dei fondi strutturali 2007/2013. L' obiettivo è anche quello di risolvere una consolidata sovrapposizione di competenze nei settori d' intervento per rendere organici gli apporti di tutti i soggetti che intervengono nelle diverse fasi della produzione agricola".

Meno uva, ma di qualità, per i gravi danni subiti sui vigneti vittime di grandinate

17/08 I temporali, ma soprattutto le grandinate, di questi ultimi giorni hanno provato danni rilevanti ai vigneti del Nord Italia, anche a quelli piu' pregiati. La produzione vinicola dovrebbe attestarsi sotto i 48 milioni di ettolitri, circa il 7% in meno rispetto allo scorso anno, quando si sono registrati piu' di 51 milioni di ettolitri, e il 10% in meno nei confronti del 2004 (circa 53 milioni di ettolitri). La vendemmia si preannuncia, comunque, di buona qualita'. E' quanto evidenziano le prime stime dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori. La Cia fa notare che le ultime grandinate e gli smottamenti dei terreni causati dalla pioggia torrenziale hanno provocato effetti devastanti sui vigneti, molti quelli di pregio. Le regioni piu' colpite sono il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, il Veneto e il Friuli. I rischi - avverte la Cia - non sono pero' superati. Se nelle prossime settimane si ripeteranno i fenomeni, specialmente la grandine, di queste ultime ore, la produzione vitivinicola, soprattutto quella delle regioni settentrionali, corre il pericolo di ridursi ulteriormente rispetto alle previsioni. Intanto, nei prossimi giorni, comincera' la raccolta delle uve precoci (Chardonnay, Pinot bianco, Muller turghau, Primitivo) in Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna per concludersi solo nella seconda decade di ottobre con quelle tardive (Aglianico, Nebbiolo, Cabernet, Raboso) ed in mezzo, per tutto il mese di settembre, saranno portate in cantina le uve a maturazione intermedia che rappresentano la maggior parte della nostra produzione (Trebbiano, Sangiovese, Barbera, Corvina, Merlot). Fra le regioni Puglia, Veneto, Sicilia ed Emilia Romagna si contenderanno il primato produttivo, dopo alcuni anni di netta prevalenza da parte del Veneto.

Il 16 settembre a Cirò convegno sui vitigni autoctoni calabresi

17/08 Dal "Magliocco" al "Mantonico bianco" senza dimenticare l' "Arvino", il "Gaglioppo" o il "Greco bianco": saranno in ogni caso i vitigni autoctoni calabresi ad occupare la scena il prossimo 16 settembre a Cirò Marina, la "capitale" dell' enologia calabrese. L' occasione per rilanciare l' attenzione su un patrimonio notevole, che può trovare nuove strade nell' equilibrio tra tradizione e innovazione, sarà offerta dal convegno "La cultura della vite e del vino in Calabria: antiche tradizioni per una moderna vitivinicoltura" promosso dalla Cantina Librandi. L' evento, che si terrà nella Sala Convegni del Centro servizi delle imprese di località Cappella Cirò, si propone di presentare i primi risultati degli studi condotti dall' azienda vinicola Librandi sui vitigni autoctoni calabresi. Un' attività di riscoperta e sperimentazione avviata dall'azienda nel 1993 con l' impianto della prima vigna sperimentale. E proseguita, poi, grazie ai successi ottenuti con la valorizzazione di vitigni che hanno condotto alla produzione di vini come il Magno Megonio (magliocco) e l' Efeso (mantonico). Una sorta di vera e propria ripartenza per l' azienda cirotana rispetto alla fase che l' aveva visto cimentarsi con successo nell' introduzione di vitigni inediti per la Calabria come lo Chardonnay, Cabernet e Sauvignon. Nel corso dell' iniziativa di studio di settembre, che sarà seguita da una visita ai campi sperimentali e da degustazioni dei vini della cantina, verranno presentati in particolare anche gli sviluppi passati e futuri della ricerca e le potenzialità di questi vitigni sulla base degli studi scientifici effettuati dai maggiori esperti italiani in materia. Molteplici gli aspetti che saranno presi in considerazione in occasione del simposio. Mario Fregoni, docente ordinario di Viticoltura all' Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza tratterà il tema "La protezione e la valorizzazione internazionale e nazionale dei vitigni autoctoni" mentre Vito Teti ordinario di Etnologia all' Università di Cosenza parlerà de "Il vino nella storia e nell' antropologia della Calabria" e "Aspetti antropologici della viticoltura e della cultura del vino in Calabria"; Marilena De Bonis, ricercatrice letteraria e scrittrice si occuperà di "Economia e cultura della vite in Calabria" mentre Stella Grando, responsabile Unità genetica molecolare-Istituto Agrario San Michele all' Adige approfondirà il tema relativo a "Lo studio del Dna di antiche varietà autoctone calabresi coltivate nel campo sperimentale dell' azienda vinicola Librandi". E ancora: la ricercatrice del Cnr dell' Istituto virologia vegetale, Unità grugliasco Anna Schneider tratterà di "Descrizione e valorizzazione di vitigni autoctoni minori in Calabria" mentre Franco Mannini, dell' Istituto virologia vegetale us viticoltura Cnr si occuperà de "Il ruolo del miglioramento genetico e sanitario per la valorizzazione dei vitigni autoctoni calabresi". L' agronomo Andrea Paoletti parlerà di "Nuove strade per la viticoltura calabrese: la ricerca nei campi sperimentali Librandi" mentre Donato Lanati, professore di Tecnologia enologia Università di Torino e consulente dell' azienda tratterà il tema "Profilo enologico dei vini sperimentali da antiche varietà calabresi". Al giornalista Cesare Pillon, che svolgerà il ruolo di moderatore del convegno, è affidato, infine, il tema "Conclusioni e prospettive per la moderna vitivinicoltura calabrese".

Successo della manifestazione “Primolio e dintorni” a Palmi

14/08 Palmi ha ospitato, ottenendo successo di pubblico e di critica, la prima edizione di "Primolio-Olio e dintorni", manifestazione espositiva e culturale di prodotti tipici del territorio che ha registrato la partecipazione di oltre venti aziende produttrici di olio, vino, miele, pane tradizionale, dolci, salumi, formaggi. L'appuntamento ha visto alternarsi, nelle due giornate, momenti di dibattito e di degustazioni guidate curate dagli esperti di analisi sensoriale dell'Arssa. L'iniziativa, organizzata dall'associazione Saperi e Sapori, con la fattiva collaborazione dell'Arssa e del Comune di Palmi, è inserita nell'ambito delle manifestazioni di "Primolio", di cui questo é stato uno dei primi appuntamenti. Con Primolio-olio e dintorni, è scritto in un comunicato degli organizzatori, è stata offerta la possibilità ai produttori di esporre, ai consumatori di degustare e agli addetti ai lavori di discutere di quelle che sono le risorse agroalimentari del territorio, con l'olio extra vergine d'oliva come punto di partenza ed unione per poi passare a tutti gli altri prodotti presenti nella tradizione alimentare della nostra regione. Nel corso della prima giornata è stato presentato dagli autori il libro "Gli extravergini calabresi - Guida agli oli regionali di qualità". Successivamente, in una tavola rotonda, é stato discusso, alla presenza di tecnici del settore agricolo, studiosi e cittadini sensibili ai problemi legati all'alimentazione, il tema "La specificità delle produzioni agricole del territorio". Altrettanto interessante è stata la seconda giornata, con un convegno sul tema "La valorizzazione delle produzioni agroalimentari regionali". "Ricco e di grande valore - prosegue la nota - è stato il parterre dei relatori che si sono soffermati sulle problematiche legate al tema del convegno. Si è convenuto che è necessario per le specificità regionali calabresi, costruire un marchio ombrello finalizzato alla certificazione dei prodotti e alla loro definitiva collocazione sui mercati nazionali ed internazionali". I lavori sono proseguiti con delle degustazioni guidate di olio, vino e pane. Valorizzare un territorio, attraverso le sue produzioni tipiche ed a queste fornire un valore aggiunto con la promozione del territorio, è stato il tema conduttore di questa iniziativa. Il principio su cui gli organizzatori intendono fondare la manifestazione "Primolio", è scritto nella nota, è che "il gusto ha radici profonde nella tradizione e nella cultura dell'uomo e, pertanto, per le molteplici relazioni che esso intrattiene con questi ambiti, va difeso e salvaguardato". L'Associazione si propone quindi la riscoperta, la divulgazione e la salvaguardia dei significati che il gusto, indissolubilmente legato al cibo, racchiude, studiandone i differenti aspetti ed evoluzioni. Il prossimo appuntamento di Primolio è previsto per l'11 settembre a Cittanova, dove, in un convegno internazionale che vedrà la presenza di molti relatori provenienti da Paesi del bacino del Mediterraneo, sarà discusso il tema "Innovazione tecnologica in olivicoltura tra esigenze di qualità e di tutela ambientale".

Coldiretti Calabria chiede alla Finanza più controlli sul vino

08/08 La Coldiretti Calabria, raccogliendo la richiesta delle imprese vitivinicole, ha scritto una lettera alla Guardia di finanza di Crotone e all'ufficio Repressioni e Frodi per sollecitare, nel rispetto delle competenze, maggiori controlli per tutelare la produzione vitivinicola, sia dal punto di vista produttivo a tutela delle imprese che dei cittadini consumatori. "Per il vino - è scritto in una nota - esistono disciplinari che devono essere rispettati, poiché rappresentano un valore aggiunto per il territorio e permettono al prodotto di fregiarsi dei marchi a Denominazione di Origine Controllata. La Coldiretti, ritiene che il settore, a fronte di cambiamenti, possiede una capacità di innovazione notevole per merito delle imprese che stanno credendo nella fase di rilancio. Assicurare forme di controllo, può contribuire a dare oltre che serenità anche una feconda fase di sviluppo"

L’ass. Pirillo insedia il tavolo sulle bioenergie

07/08 L'assessore regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, ha insediato stamani il Tavolo delle Bioenergie per affrontare la nuova programmazione dei fondi europei nel periodo 2007/2013. ''Su questo argomento - ha sostenuto nel suo intervento l'assessore Pirillo - c'e' la massima attenzione del Ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro, che ha ribadito il suo impegno nella valorizzazione della legge quadro del settore, la 81 del 2006. Se a questo aggiungiamo l'interesse mondiale verso la ricerca di energie nuove e piu' pulite, anche alla luce dell'esplosione del prezzo del greggio, si capisce bene che dobbiamo cogliere al volo questa straordinaria opportunita'''. Al Tavolo siedono le organizzazioni professionali agricole, i sindacati e le Universita' di Reggio Calabria e Cosenza, ''la cui presenza - e' detto in un comunicato - spinge molto verso la ricerca di nuove produzioni capaci di aumentare la redditivita' delle imprese''. A questo proposito sono intervenuti i rappresentanti del Consorzio Biomasse di Crotone, che stanno lavorando in direzione della riconversione della produzione bieticola pitagorica in piantagioni a rapido accrescimento da utilizzare per la produzione di energia elettrica. ''Il Tavolo - prosegue la nota - mira a sostenere e agevolare le aziende agricole, per la produzione del proprio fabbisogno energetico: un compito importante che il Dipartimento Agricoltura ha intenzione di promuovere, attraverso l'inserimento di questo programma nel Piano di sviluppo rurale. Le conseguenti misure saranno contenute sia nel Feoga, il Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia, che nel Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale''.

Previsioni di crescita per il mercato dell’olio

04/08 La campagna olivicolo-olearia 2006/07 si presenta "di carica, sebbene la siccità delle ultime settimane abbia ridimensionato le attese degli operatori". E' quanto emerge da un'indagine effettuata congiuntamente da Ismea e dalle Unioni dei produttori (Aipo, Cno, Unasco, Unapol, Unaprol) secondo la quale "il raccolto nazionale dell'autunno 2006 dovrebbe superare abbondantemente quello della scorsa annata". "Pur delineandosi un'annata di incrementi produttivi - osserva Ismea - si evidenzia un andamento diversificato a livello territoriale, con le zone del Centro che mostrano progressioni più consistenti rispetto al Sud". La situazione delle regioni maggiormente vocate evidenzia la discreta ripresa produttiva della Puglia, tradizionalmente prima regione produttrice. Ma nella zona del Tavoliere la buona fioritura è stata in parte pregiudicata dalle alte temperature. In particolare, nell'areale del Gargano è attesa una contrazione produttiva, mentre nel foggiano si prevede una produzione leggermente maggiore rispetto all'anno precedente. Nel Barese produzione in linea o leggermente superiore di quella della precedente campagna. Si teme solo per alcuni oliveti della zona di Bitonto, dove le alte temperature e la mancanza di irrigazione potrebbero determinare una contrazione dei livelli produttivi. Nella zona di Taranto la fioritura e l'allegagione hanno avuto un buon andamento: si stima, pertanto, un leggero aumento produttivo rispetto alla precedente annata. Gli oliveti leccesi, dopo una fioritura ottima, hanno manifestato un'allegagione al di sotto delle aspettative, soprattutto a causa di grandinate che, a macchia di leopardo, hanno provocato la caduta delle drupe meno resistenti. Al momento, comunque, la previsione è di un aumento rispetto all'anno scorso. Nel brindisino gli olivi si presentano più produttivi. Anche la Calabria, seconda regione per importanza produttiva, mostra una situazione non omogenea ma, complessivamente, "si stima un incremento del raccolto". Nella provincia di Cosenza, ad una buona fioritura è seguita una fase di allegagione compromessa da eventi climatici sfavorevoli. Nelle zone di Reggio Calabria e di Catanzaro previsto "un consistente incremento produttivo". Solo in alcune aree del catanzarese, le alte temperature del mese di giugno hanno pregiudicato la successiva allegagione determinando fenomeni di cascola. La situazione dell'olivicoltura in Sardegna permette di stimare, al momento, "un incremento produttivo considerevole" rispetto alla precedente campagna. La fioritura è stata ottima, seguita da un'allegagione solo parzialmente compromessa dall'andamento climatico che tuttavia potrebbe favorire i temuti attacchi di mosca. Nelle regioni centrali, dopo un'annata di particolare scarica, "la fioritura si è sviluppata in maniera ottima e, a volte, eccezionale, seppur in ritardo e in concomitanza con l insorgere di alte temperature. La successiva allegagione è stata pregiudicata, in quanto sviluppatasi in un contesto di avversità climatiche. In particolare, tale fenomeno è stato maggiormente ravvisabile in Umbria nelle zone di alta collina e per la varietà moraiolo". La situazione relativa alla produzione toscana al momento è simile a quella umbra. Anche per questa regione si può ipotizzare un considerevole incremento produttivo. Nel Lazio lo stato vegetativo degli olivi appare buono. Nelle Marche lo sviluppo delle fasi di fioritura e allegagione é stato omogeneo e pertanto, in tutti gli areali, si attende un aumento della produzione. Le previsioni per l'Abruzzo appaiono differenziate per zone, con produzione di scarica nelle zone del teatino e con livelli in linea con la precedente campagna nell'area del pescarese. Per la Campania si aspetta, al momento, "dopo una fioritura ottima, un'annata in flessione rispetto ai livelli raggiunti nella precedente, a causa di precipitazioni e di alte temperature intervenute in momenti critici che hanno pregiudicato l'esito dell'allegagione". In Basilicata, lo stato degli oliveti al momento è buono e si prevede un positivo andamento produttivo con incrementi a volte anche considerevoli. Per il Molise si prevede una produzione sostanzialmente allineata a quella dello scorso anno. Nelle zone olivicole delle regioni del Nord, si riscontra una situazione differenziata nelle diverse zone. Negli areali della dop Garda e Laghi Lombardi, le basse temperature verificatesi durante la fioritura hanno influenzato negativamente il suo decorso seguito da un periodo di siccità che ha compromesso anche la fase di allegagione. Le attese sono per una campagna in linea con la precedente, con qualche leggera contrazione in alcune sottozone. In Veneto, dopo l'eccezionale campagna olearia dello scorso anno, si può stimare una diminuzione del livello produttivo, avvalorata dai timori nei confronti della siccità. L'Emilia Romagna si trova in annata di carica ed è possibile, al momento, stimare una produzione superiore e qualitativamente migliore rispetto a quella dello scorso anno. Infine, in Liguria, regione particolarmente vocata nel Nord, si stima un'annata di carica, con incrementi considerevoli.

Fratto: “Positivi segnali di ripresa per l’agroturismo”

03/08 "In Calabria la stagione agrituristica 2006 si presenta in chiaro scuro, l'andamento complessivo registra sensibili segnali di ripresa, in particolare per il mese di luglio". E' quanto afferma in una nota il presidente regionale di Agriturist Francesco Fratto. "Infatti - ha aggiunto - tra giugno e luglio si è registrato un lieve aumento di arrivi e presenze, in particolare straniere; agosto resta il periodo preferito dalle famiglie italiane (provenienti dal Nord Italia in larga percentuale), con un'eccessiva concentrazione di richieste per le due settimane centrali di agosto, periodo in cui la domanda eccede di gran lunga l'offerta, si registrano infatti moltissimi casi di overbooking, mentre posti liberi si trovano ancora per la prima e l'ultima settimana di agosto e per settembre. Il soggiorno medio si attesta sui 6 giorni di permanenza. Un ottimo segnale sulla qualità delle nostre aziende è dato dalla buona percentuale (in media il 30%) di ospiti "fidelizzati" quelli che ritornano a trascorrere le vacanze nelle stesse aziende, o comunque negli stessi territori. Sulla presenza degli ospiti stranieri possiamo confermare una buona percentuale di turisti tedeschi, inglesi, francesi, belgi e olandesi, mentre si cominciano a registrare arrivi dalla Russia". "Possiamo affermare - ha proseguito Fratto - che stagionalità a parte che connota il turismo calabrese in genere, l'offerta agrituristica regionale segue la falsa riga dell'andamento nazionale, e cioé un periodo che per ora rimane lontano dal boom degli anni scorsi, evidentemente la congiuntura economica non favorevole continua a farsi sentire, ma cominciano ad intravedersi segnali di ripresa." E' opportuno ribadire come l'offerta agrituristica regionale sia qualitativamente migliorata e continua ad essere in crescita, sia per la professionalità degli operatori, differenziazione di servizi, prezzi competitivi, e va da sé che occorre continuare sui questa strada, investendo sulla comunicazione, internet in particolare, su forme aggregative-associative per accedere a particolari mercati, fare economie di scala ed avere maggiore potere contrattuale; tutti elementi che innalzano l'appeal della nostra offerta e completano le cosiddette "rendite di posizione", le quali da sole evidentemente non bastano". "E' altresì opportuno ribadire - ha concluso - l'importanza dell'intervento pubblico nel sostenere e qualificare l'offerta agrituristica e turistica in genere, e mi riferisco ai problemi di viabilità, che costituiscono spesso uno spiacevole deterrente agli spostamenti dei turisti; mi riferisco alla pulizia delle spiagge e ai servizi minimi in genere che una comunità ospitante (al di là del diritto di fruirne essa stessa) deve poter garantire ad ogni visitatore".

Indagine sul significato di DOP e IGP

02/08 L'Associazione Agriturist di confagricoltura ha svolto una indagine tra gli agrituristi per conoscere quanto si conosca su Dop e Igp. Dai risultati emerge che "siamo in cammino ma che la strada da compiere è ancora tanta: mentre il 60% degli intervistati sa cosa significa la sigla Dop, meno del 40% conosce il significato di Igp". "Anche in considerazione di una comunicazione insufficiente - afferma il presidente di Agriturist Calabria Francesco Fratto - proseguirà nel 2007 la campagna di informazione sui prodotti agroalimentari riconosciuti, ai sensi del Regolamento 2081/92, a Denominazione d'Origine Protetta (Dop) e ad Indicazione Geografica Protetta (Igp), promossa dall'Agriturist con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che ha per tema. Per il 2006, il programma, ormai in fase di conclusione, ha previsto un concorso giornalistico finalizzato soprattutto a far conoscere i requisiti necessari per il riconoscimento, un concorso per le scuole, la terza edizione delle "Giornate Nazionali delle DOP e delle IGP". Iniziato a febbraio, si è concluso il 30 aprile, il concorso "Conoscere e raccontare i prodotti tipici dell'agricoltura e della tradizione italiana a denominazione d'origine" rivolto alle scuole di ogni ordine e grado. Obiettivo del Concorso è stato quello di far riflettere i ragazzi sull'origine dei prodotti alimentari che consumano quotidianamente o vedono negli scaffali dei supermercati, oggi sempre più percepiti come provenienti da una "fabbrica" ignorando che "a monte" c'é il lavoro di una azienda agricola, le sue coltivazioni, i suoi allevamenti e un ben preciso contesto territoriale. E soprattutto ignorando che, fra un prodotto e l'altro, vi sono notevoli differenze nella lavorazione e nella qualità, differenze legate a diverse origini territoriali, tradizioni, scelte imprenditoriali.

Trasferimento delle competenze: la Provincia incontra le organizzazioni agricole

02/08 Si è svolto questa mattina presso la sede della Provincia di Cosenza un incontro tra il Presidente, onorevole Mario Oliverio, l’assessore all’Agricoltura, Luciano Manfrinato ed i rappresentanti di alcune fra le maggiori organizzazioni agricole del territorio: Italo Garrafa e Giovanni Fazio, per la CIA, Giovanni Iannuzzi, direttore provinciale Confagricoltura, Pietro Tarasi, presidente provinciale Coldiretti. La riunione è servita per dare avvio ad una discussione sulle linee di programmazione di sviluppo rurale elaborate dalla Regione Calabria, in vista del trasferimento delle relative competenze alla Provincia, in virtù della legge 34/2002. Ad emergere, alcuni temi specifici cui sono stati correlati alcuni obiettivi rispetto ai quali -è stato convenuto- occorreranno approfondimenti e concertazione. Allo scopo, è stato deciso di dar vita a breve al Tavolo Agroalimentare, per altro previsto dalla legislazione vigente, individuato quale strumento di confronto e luogo di discussione. Prossima riunione alla ripresa delle attività amministrative, dopo la pausa estiva.

L’ARSSA sottoscrive accordi nei settori della ricerca delle biomasse

01/08 In sintonia con i principi dell'azione programmatica, intrapresa dall'Arssa, portata avanti dal Consiglio di Amministrazione, presieduto da Valerio Donato, sono state siglate alcune convenzioni che riguardano il Settore di Ricerca Applicata e Sperimentazione dell'Agenzia. Si tratta - è scritto in una nota del Presidente dell'Arssa- di accordi di collaborazione tra l'Agenzia e Istituzioni di Ricerca, tesi alla condivisione del lavoro con partner istituzionali con i quali mettere in comune esperienze, infrastrutture, risorse umane. L'approvazione di un accordo di collaborazione con l'Allasia Plant Magna Graecia, realtà vivaistica, specializzata nella produzione di essenze arboree da legno e forestali, dà la possibilità concreta di realizzare di fatto un partenariato tra Enti di Ricerca, Arssa ed imprenditori nel settore delle biomasse, permettendo una ricaduta territoriale ed un risparmio nella realizzazione delle parcelle sperimentali. Altro importante partner, è rappresentato dall'Istituto Sperimentale per la Pioppicoltura, struttura di Ricerca del Cra-Mipaaff, con il quale l'Arssa ha deliberato un accordo di collaborazione relativo allo sviluppo di attività di ricerca nell'ambito dell'arboricoltura da legno. "Tale accordo, - ha detto Donato - permetterà all'Agenzia di avvalersi di una supervisione scientifica e specialistica sulla filiera delle biomasse arboree, provvedendo ad un rinnovamento dell'apparato vivaistico dell'Arssa, nonché la possibilità di instaurare collaborazioni per la predisposizione di progetti da avviare al finanziamento da parte di Istituzioni europee, nazionali e locali". Per quanto riguarda il settore nuove fibre, è stato siglato un accordo di collaborazione tra l'Arssa, l'assessorato regionale all'agricoltura, relativo all'esecuzione del progetto "Gantt -Ginestra e tecnologia tessile". Con l'Università degli Studi di Napoli "Federico II"- Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e dell'Ambiente, è stato, invece, deliberato un accordo di collaborazione relativo all'attività di ricerca, nell'ambito della ricerca vegetale ed in particolare la pataticoltura calabrese. Il programma di prove e di sperimentazioni mira ad innovare il parco varietale di patate a disposizione degli imprenditori, nonché a rafforzare il sistema della produzione di seme nell'areale "silano". L'approvazione di un accordo di collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia - Dipartimento di Biologia Vegetale e Biotecnologie Agroambientali e Zootecniche - Sezione di Botanica Ambientale ed Applicata, permette di costituire una rete di giardini fenologici e di acquisire conoscenze e competenze in aree tematiche, inerenti il monitoraggio climatico e la qualità ambientale. Altro strategico accordo di collaborazione, riguarda la cooperazione con l'Istituto Sperimentale per la Frutticoltura - Sezione periferica di Forlì - con il quale già da tempo era in atto una importante collaborazione, tesa a realizzare i contenuti di un segmento quale quello vivaistico della "filiera" fragola. Con tale attività si vuole rendere disponibile, per il comparto fragolicolo calabrese, l'approvvigionamento di piante fresche, le quali aumentano la qualità del prodotto finale e riducono la dipendenza dei nostri imprenditori dal mercato settentrionale ed estero.

La provincia presenta la manifestazione “Fattorie aperte in Sila”

01/08 ''Fattorie aperte in Sila'' e' il titolo della manifestazione che si protrarra' per tutti i sabati e le domeniche di agosto e settembre, patrocinata dalla Provincia di Cosenza, nello scenario incomparabile del Parco Nazionale della Sila. L'idea e' quella di organizzare visite guidate e degustazioni all'interno di cinque fattorie ed aziende agricole tra le piu' antiche dell'altopiano (Bio' di Lagaro'- Paese di Camigliatello - Martino di Zagaria- Sirianni di Zagaria- Vallefiore di San Giovanni in Fiore) che accoglieranno i turisti, coinvolgendoli nelle attivita' che in esse vengono svolte. Dalla visita nelle stalle, alla mini-transumanza a cavallo o a piedi, alla caccia fotografica a daini e caprioli sino alla partecipazione alla caseificazione ed alla filiera di produzione delle specialita' tipiche silane, con successiva degustazione, ''Fattorie Aperte'' offrira' un affascinante viaggio in una parte importante di patrimonio sociale, economico, naturalistico della provincia di Cosenza. L'iniziativa sara' presentata alla stampa domani, alle ore 11,00 nel salone di presidenza di corso Telesio a Cosenza. I conteuti dell'iniziativa saranno illustrati dal presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio; dal dirigente dell'assessorato Agricoltura della Regione Calabria Salvatore Procopio, dal consigliere provinciale di Cosenza Mario Caligiuri,. E da Antonietta Converso, assessore al Turismo del comune di Rossano Calabro; Giuseppe Cipparrone, presidente della Comunita' Montana Silana; Saverio Grillo, Presidente dell'Association Europe Lagaro'; i Sindaci di Spezzano della Sila, Celico e San Giovanni in Fiore, Mauro D'Acri, in rappresentanza di Cia, Ermes e Aprozoo; la dirigenza di Banca Carime.

Accordo per il contratto regionale quadri e impiegati

01/08 Dopo una serie di incontri, le organizzazioni professionali agricole Confagricoltura, Cia e Coldiretti della Calabria, la Confederdia e le organizzazioni sindacali Flai - Cgil, Fai - Cisl e Uila - Uil hanno raggiunto l'accordo per il rinnovo del Contratto regionale dei quadri ed impiegati agricoli della Calabria, scaduto il 31 dicembre 2005. Le parti - è scritto in una nota - hanno espresso il loro compiacimento per avere soddisfatto le aspettative di questa categoria di dipendenti che collaborano strettamente con le aziende agricole stabilendo tra l'altro un aumento retributivo in linea con l'andamento dell'inflazione ed introducendo miglioramenti su alcune indennità speciali, il nuovo contratto avrà validità sino al 31 dicembre 2009. "E' importante evidenziare - hanno detto i rappresentanti delle organizzazioni agricole e dei sindacati regionali dei lavoratori - come l'intera trattativa sia stata caratterizzata da un senso di responsabilità che ha permesso il raggiungimento di una soluzione condivisa su determinati punti qualificanti del nuovo contratto".

Magarò: “Riformare l’ARSSA per renderla più snella”

31/07 L'Arssa dovrà svolgere esclusivamente, assistenza tecnica, ricerca, sperimentazione ed attività mirate a favorire l'ammodernamento e lo sviluppo dell'agricoltura mediante azioni di promozione, divulgazione e trasferimento di processi innovativi nel sistema produttivo agricolo ed agro industriale, nonché promuovere ogni azione utile ed opportuna finalizzata a favorire la commercializzazione delle produzioni agroalimentari calabresi. E' quanto previsto dalla proposta di modifica ed integrazione alla legge regionale 15/93 istitutiva dell'Agenzia regionale per lo sviluppo ed i servizi in agricoltura presentata oggi da Salvatore Magarò, consigliere regionale della Rosa nel Pugno. "L'obiettivo - ha detto Magarò - è quello di riformare il più importante strumento operativo al servizio dell'agricoltura calabrese, così come richiesto dai settori agricoli del nostro territorio, che reclamano un'agenzia più snella, che svolga in via esclusiva compiti attinenti il comparto agricolo, e di ottimizzare le risorse finanziarie che annualmente la Regione Calabria destina all'Agenzia. Le modifiche ed integrazioni contenute nella proposta riportano l'Arssa ad occuparsi di quelle attività per le quali era stata istituita, cui si aggiungerà quella di favorire la commercializzazione delle produzioni agroalimentari calabresi. Inoltre si prevede di affidare all'Arssa anche il sistema dei controlli degli organismi certificatori nazionali e regionali che applicano il metodo di produzione biologico di prodotti agricoli. Sarà risolto anche l'annoso problema delle cosiddette attività improprie, attraverso il trasferimento delle attività afferenti gli acquedotti e gli impianti irrigui agli ATO (ambiti territoriali ottimali non esistenti nel 1993) mentre gli impianti di risalita che insistono sull'Altopiano Silano ed il personale che vi lavora, saranno trasferiti alle Province competenti per territorio". "Le modifiche ed integrazioni proposte dal presente testo - ha sottolineato Magarò - affrontano e risolvono il trentennale ed annoso precariato del personale Esac Impresa, prevedendo l'espletamento di concorso interno ed il passaggio delle figure necessarie, per altro già utilizzate presso gli uffici Arssa, nell'organico della stessa Agenzia. Si prevede, uniformando l'Agenzia a tutti gli altri organismi pubblici, la figura del Direttore Generale e l'abolizione del consiglio di amministrazione, organismo obsoleto e superato, con considerevole risparmio di risorse finanziarie che consentirà di affrontare e risolvere direttamente le problematiche in essere, fornendo risposte più pronte ed efficaci".

Valorizzazione del territorio e delle produzioni regionali: IL VINO”

31/07 Si è svolto a Villa San Giovanni, Venerdì 21.07.06, presso l’Hotel De La Ville, il convegno dal titolo: Dal paesaggio viticolo della “Costa Viola”: ARMACIA il vino dei terrazzamenti. Nell’ambito di tale manifestazione il Servizio Marketing dell’ARSSA, è stato invitato a relazionare sul tema: “Valorizzazione del territorio e delle produzioni regionali: IL VINO”.
L’iniziativa, -informa il Presidente dell’ARSSA, Prof. Valerio Donato- si inserisce, nell’ambito dei progetti sostenuti dall’ ECOTURING “Costa Viola”, con il contributo delle principali istituzioni che operano nel settore, volte al recupero dei terrazzamenti vitati di Scilla e Bagnara.
Nella relazione del responsabile del Servizio Marketing dell’ARSSA, Dr. Domenico SOLANO, sono stati trattati elementi strategici che spaziano: dagli effetti concreti della globalizzazione, agli elementi comunicazionali della commercializzazione, al valore del marchio, alla prospettiva dell’apertura di nuovi mercati.
Il vino, è il prodotto agroalimentare made in Italy più esportato, grazie alla sua immagine di qualità. Non solo, ha un simbolismo tutto particolare: Il vino è molto di più che una semplice bevanda idroalcolica, il vino è lavoro, il vino è storia, il vino è tradizione, il vino è religione, il vino è cultura, il vino è economia, il vino è…….tanto altro ancora. Maggiore è la tecnologia impiegata nel processo produttivo, maggiore è il valore aggiunto sul prodotto iniziale, maggiore è il distacco dal prodotto grezzo iniziale, maggiore è il distacco dalla concorrenza agguerrita.
In tale scenario, -rileva il Presidente Donato- il ruolo delle istituzioni pubbliche regionali e l’ARSSA in particolare, stanno facendo sforzi considerevoli per recuperare un gap di competitività che ci separa anche dai territori limitrofi, oltre che dalle regioni a più consolidata tradizione in tema di promozione del territorio e delle produzioni agroindustriali.
Istituendo un apposito Servizio Marketing, l’ARSSA, -precisa il Presidente Donato- si propone come soggetto propulsivo ed evidenzia una rinnovata attenzione verso i problemi inerenti la commercializzazione e la valorizzazione dei prodotti.
Si sta lavorando, -afferma ancora il Prof. Donato-, alla realizzazione di un sistema di identificazione e certificazione di qualità, contraddistinto da un marchio che abbia valenza territoriale ed al tempo stesso si faccia garante di elevati standard di qualità inerenti i processi produttivi e dia riconoscibilità ai prodotti che vi si realizzano. Si tratta di dotarsi di un “marchio ombrello” da conferire in uso alle aziende che operano nella produzione agricola, nella trasformazione dei prodotti, nella ristorazione e nella commercializzazione degli stessi.
Lo scopo del progetto, -segnala infine il Presidente dell’ARSSA- è quello di sopperire, con un intervento collettivo, a quelle attività che in atto, a causa delle ridottissime dimensioni delle unità produttive, sono precluse alle singole aziende. In altre parole si tratta di aiutare le aziende ad acquisire competitività e quote di valore aggiunto sui propri prodotti.

Caldo: I Consigli per salvare fiori, piante e ortaggi coltivati in casa

27/07 Se in campagna sono le grandi coltivazioni agricole a soffrire il caldo e la siccità con danni di centinaia di milioni di euro, nelle città dove l’afa è diventata soffocante sono i fiori, le piante e gli ortaggi che arricchiscono gli orti, i giardini ed i balconi delle case a rischiare di appassire irreversibilmente. E’ quanto afferma la Coldiretti che ha messo a punto un vademecum dove sono raccolti i preziosi consigli degli imprenditori agricoli ai quasi quattro italiani adulti su dieci (36,5 per cento) che, secondo l’Istat, in casa si dedicano al giardinaggio o alla cura dell’orto. Innanzitutto per evitare una eccessiva traspirazione e diminuire le esigenze idriche occorre - sottolinea la Coldiretti - tenere le piante all’ombra spostando i vasi quando e possibile oppure proteggendole con reti ombreggianti per non esporle direttamente ai raggi solari. L’acqua - precisa la Coldiretti - va comunque somministrata una volta al giorno in orari serali e notturni e in quantità più contenute se si è realizzata l’ombreggiatura. Va evitato accuratamente di versare l’acqua direttamente sulle foglie che rischiano così di essere “bruciate”. Senza ombreggiatura il terreno perde tre o quattro litri di acqua a metro quadro e occorrerebbero, quindi, considerato l’assorbimento delle piante per compensare 5-6 litri al metro quadro, un’esigenza che si riduce a 3-4 litri se le piante sono all’ombra. Con il grande caldo le piante e i fiori in vaso vanno dotate di un sottovaso che ha la funzione di riserva per l’acqua che vi ristagna e impedisce il contatto diretto con la superfici surriscaldate. La concimazione - continua la Coldiretti - deve proseguire con le solite modalità del resto dell’anno, ma con accortezza maggiore nella diluizione evitando una eccessiva concentrazione perché i concimi con il caldo potrebbero danneggiare le piante irreversibilmente. Inoltre i concimi per mantenere intatte le loro caratteristiche devono essere interrati e non esposti alla luce del sole. E se non c’è la possibilità di cura quotidiana e si devono lasciare le piante di casa incustodite, un sistema per resistere almeno per il week end - conclude la Coldiretti - è quello di interrare nel vaso il collo di una bottiglia piena capovolta, dove al posto del tappo viene messo un batuffolo di ovatta in modo che l’acqua possa scendere lentamente.

Fuda “Il Governo difenda la qualità e il lavoro dei produttori vinicoli”

26/07 Il senatore Pietro Fuda è uno dei firmatari di una mozione con cui si impegna il Governo "ad adoperarsi in tutte le sedi comunitarie affinché sia difeso il percorso qualitativo ed il lavoro dei produttori vinicoli europei, impedendo l'introduzione di pratiche enologiche estranee alla tradizione e tendenti all'omologazione verso il basso dei gusti e dei prodotti ed affinché siano comunque adottate chiare modalità di etichettatura che consentano ai consumatori di scegliere consapevolmente". Nella mozione si chiede anche di "sostenere lo sviluppo e la valorizzazione del comparto vitivinicolo nazionale, anche adottando quanto prima la riforma di settore per i vini a denominazione d'origine". La mozione specifica bene il problema che potrebbe investire il prossimo anno l'intero mercato enologico: "fra le pratiche enologiche oggetto del pre-accordo" si legge nella premessa "risulta compresa l'aggiunta di trucioli di legno nei mosti per simulare l'invecchiamento tradizionale e l'affinamento dei vini nelle botti di rovere", che "consente di procurare rapidamente, con bassi costi di produzione, alcune note aromatiche tipiche dei vini di alta qualità, senza peraltro attivare quei processi di micro-ossigenazione naturale derivanti dalla permanenza nelle botti, così rilevanti nella definizione delle qualità organolettiche del vino di pregio. Non esistendo ancora alcun metodo accreditato di analisi che consenta a chi dovrebbe operare i controlli di distinguere con certezza il vino maturato nelle botti di rovere da quello ottenuto con l'aggiunta di truciolato ed in assenza di chiare indicazioni in etichetta e di metodiche ufficiali di controllo, l'utilizzo dei trucioli di legno nei processi enologici può costituire un inganno per i consumatori ed una forma di concorrenza sleale per i produttori vinicoli europei". Per il senatore Fuda l'enogastronomia "rappresenta il fiore all'occhiello non solo della nostra regione, ma di tutto il Paese. Il prestigio internazionale dei nostri vini e dei nostri prodotti tipici nasce dall'alta qualità e dalla tradizione ultrasecolare di lavorazione dei prodotti agricoli, una tradizione sulla quale si base la nostra cultura, il nostro passato ed il nostro futuro. Da quando, lo scorso 12 maggio, i servizi tecnici della Commissione europea hanno dato il parere favorevole all'utilizzo dell' invecchiamento artificiale con truciolati di legno anche sul territorio comunitario, ho condiviso totalmente la forte preoccupazione dei rappresentanti calabresi del settore vitivinicolo". "Ed ho - ha concluso - immediatamente aderito alla mozione del collega De Petris: ritengo, come tutti gli altri firmatari dell'atto, che il governo debba adottare provvedimenti immediati per scongiurare il pericolo che la qualità dei nostri vini venga sopraffatta da illogiche regole di mercato con le quali si potrebbero incentivare dubbie quanto pericolose scelte imprenditoriali, da parte di chi verrebbe messo in grado di competere sul mercato nonostante la mancanza di competenze e di prodotti di qualità".

Domenico Oriani presidente dell’AGEA

24/07 "Mi associo alla soddisfazione espressa dalla Coldiretti calabrese, e a quella del consigliere provinciale Clelia Badolato, in merito alla nomina di Domenico Oriani a presidente dell'Agea. Oriani è persona integerrima, attenta, dalle grandi doti professionali e umane". E' quanto sostiene in una nota l'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo, presidente facente funzioni dell'agenzia che eroga i contributi in agricoltura. "Sarò naturalmente a sua disposizione - ha aggiunto - per qualsiasi delucidazione circa il mio impegno di questi mesi in Agea dove abbiamo fatto un buon lavoro. Abbiamo per esempio erogato, al 30 giugno scorso, un miliardo e trecento milioni di euro di aiuti, arrivando al 96,5% dell'importo richiesto per il pagamento della domanda unica della campagna 2005". "Anche i dati che riguardano la Calabria - ha proseguito Pirillo - per la campagna 2006, con le domande presentate entro lo scorso 15 luglio, grazie all'intervento programmato insieme ai dirigenti Agea con i Caa regionali, sono particolarmente positivi, avendo raggiunto oltre l'80% delle richieste rispetto ai calcoli effettuati sulla base della cosiddetta attesa di domanda". "Adesso dovremo raccogliere i frutti - ha concluso - e con la Presidenza Oriani non mancheranno le soddisfazioni per gli agricoltori calabresi. Per parte mia, da membro del cda Agea, darò il mio apporto fattivo, lavorando come e più di prima".

Ass. Pirillo “Aspetto una proposta per valorizzare Lardone di Aprigliano”

21/07 "Mi piacerebbe capire in che modo possiamo aiutare Lardone a uscire dall' immobilismo culturale che denuncia l' Amministrazione comunale di Aprigliano. E per farlo c' è una sola strada: avanzare una proposta seria e concreta, che per la verità né l' Afor, né l' assessorato alla Forestazione, hanno ancora ricevuto da alcuna istituzione". A sostenerlo è stato l' assessore regionale all' Agricoltura e Forestazione, Mario Pirillo. "Intanto - ha proseguito Pirillo - vorrei che si riconoscesse il lavoro svolto dall' Afor a beneficio di questo incantevole territorio calabro: se lo stesso Sindaco definisce Lardone 'splendido luogo naturalistico' sarà merito certamente del Creatore, ma un riconoscimento bisognerebbe darlo anche agli operai idraulico-forestali e ai lavori fin qui realizzati. Ritengo anch' io importante godere delle bellezze naturali e dei manufatti come casa Lardone, ma è altrettanto importante programmare un loro utilizzo parsimonioso, per evitare che cattive gestioni causino guasti irreparabili. Se il Sindaco Gallucci ha qualche idea, sarò ben lieto di valutarla. Ma prima, bisognerebbe conoscerla".

Urbi “Il Piano di sviluppo rurale garantirà lo sviluppo agricolo”

18/07 "L' Urbi Calabria, presieduta da Grazioso Manno, è impegnata dal luglio 2005 nelle attività riguardanti la definizione del Documento strategico regionale, partecipando al tavolo tecnico di Partenariato per la predisposizione del Piano di sviluppo rurale (Psr) - Fondi europei 2007-2013. Tali fondi saranno investiti per il rilancio economico-strutturale del comparto agricolo al fine di favorire lo sviluppo di un settore che è, insieme ad altri, il principale volano occupazionale della nostra Regione". Ad affermarlo è la stessa Urbi in un comunicato. "Il contributo dell' Unione regionale bonifiche Calabria, in rappresentanza dei 17 Consorzi di bonifica della regione - prosegue la nota - è finalizzato a proposte d' intervento su tutti gli Assi del Por, pubblicato anche sul sito del dipartimento regionale all' Agricoltura, consultabile da tutti. L' Urbi ha partecipato alle riunioni del tavolo di Partenariato in piena sintonia con gli orientamenti Comunitari che si basano sulla concentrazione di un numero limitato di obiettivi prioritari, con la chiara intenzione di definire investimenti finalizzati alla realizzazione della filiera della risorsa idrica. Lo scopo è quello di collegare le realtà economico-produttive della Regione in sinergia con gli operatori dei servizi, come i Consorzi di bonifica, tenendo conto delle peculiarità del territorio, fornendo una strategica gestione della risorsa idrica, prestando massima importanza alla salvaguardia ambientale". "Il gruppo di lavoro coordinato dal direttore dell' Urbi, Antonino Mazzonello, costituito da Antonio Rotella e Procolo Guida, su preciso mandato della presidenza - è scritto nella nota - ha voluto puntare su tre concetti fondamentali: spostare l' asse delle scelte dall' emergenza alla prevenzione, definire la risorsa idrica come strategico indicatore per l' intero comparto agricolo e come principale volano di sviluppo, puntare sulla concertazione progettuale per delineare elementi concreti, tempi e responsabilità precise. Alla fine di un percorso di condivisione con tutte le strutture consortili, con le organizzazioni agricole di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia), queste ultime presenti ai lavori del tavolo di Partenariato, l' Urbi ha licenziato la bozza di filiera della risorsa idrica che è stata consegnata al dipartimento dell' assessorato regionale all' Agricoltura per l' esame del Psr che avverrà il prossimo 28 luglio al tavolo tecnico". "Certi di aver dato un contributo all' ottimo lavoro coordinato dal dipartimento - conclude l' Urbi - siamo persuasi che l' ultima stesura del Psr potrà così garantire quell' indispensabile sviluppo che, con questa nuova programmazione dei fondi europei 2007-2013, si prefigge di portare l' intero comparto a competere con tutti i mercati nazionali ed internazionali".

Confagri “Unità per rilanciare la zootecnia”

18/07 "Unità e massimo impegno per rilanciare la zootecnia calabrese". questo l' appello lanciato dal presidente della Confagricoltura Calabria, Francesco Macrì, "ricordando il grave stato di incertezza in cui versano migliaia di aziende zootecniche, a causa della mancanza di programmazione da parte delle istituzioni regionali e della contestuale inadeguatezza di risorse per lo sviluppo del settore". "Non conosciamo - ha detto Macrì - le linee guida e gli orientamenti, ma per la zootecnia manca un coordinamento a livello regionale, anche se continua ad avere una rilevanza significativa sia economica che sociale. E' importante la collaborazione tra il mondo agricolo e la Regione, al fine di individuare le sinergie adatte per superare l' attuale fase di emergenza. Dal coraggio di tanti allevatori dovrà partire un forte segnale di cambiamento. Ormai è fondamentale cominciare a guardare in maniera progettuale ad un rilancio della zootecnia, basato sulla qualità, salubrità e tracciabilità della produzione. Servono provvedimenti urgenti per spezzare quel lungo periodo di incertezze che la zootecnia calabrese sta ormai attraversando da troppo tempo". Francesco Macrì ha assicurato "che Confagricoltura Calabria continua a seguire da vicino i lavori delle commissioni consiliari, affinché non ci siano ritardi nell' utilizzazione di tutte le risorse finanziarie disponibili e di quelle che dovranno essere aggiunte, ricorrendo, se necessario, a misure straordinarie, anche se i fondi stanziati, fino a questo momento, non sono sufficienti a risanare la zootecnia calabrese. Sono fiducioso sull' impegno da parte degli allevatori a rendersi protagonisti nella rinascita del comparto, mettendo in atto forti iniziative di rilancio, a cui dovrà fare seguito il forte senso di responsabilità degli imprenditori di Confagricoltura nel collaborare in questo progetto a fianco delle istituzioni regionali".

Molinari (Coldiretti) “Concertazioni con le istituzioni”

18/07 "Un concreto sviluppo economico della Calabria deve partire necessariamente da una corretta fase di concertazione tra Istituzioni e forze sociali che definisca in modo chiaro e deciso una politica di distribuzione delle risorse destinata ad agevolare l'attività d'impresa in particolare nel settore agroalimentare". E' quanto ha detto il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro in un messaggio rivolto alle Istituzioni regionali nel corso del forum "Una politica strategica per il futuro dell'agricoltura giovane e dei territori calabresi", organizzato da Coldiretti Calabria presso il Consiglio Regionale. Durante l'incontro sono state analizzate dai relatori della Confederazione Coldiretti, Cristina Monti e Andrea Fugaro, le nuove opportunità e prospettive che il Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 è in grado di offrire alle imprese nell'ottica della competitività. "Il nuovo Psr - afferma Molinaro - rappresenta uno strumento di valorizzazione delle specificità del nostro territorio, per tale ragione è fondamentale che in fase di approvazione ci sia un adeguato confronto con le Istituzioni regionali attraverso una convocazione costante di un tavolo verde, dove definire le priorità e l'entità di interventi verso un settore, quello agroalimentare, che oltre a rappresentare l'identità del nostro territorio si pone come vero volano di sviluppo economico. Il nostro patrimonio enogastronomico è unico al mondo, non solo per le caratteristiche climatiche della nostra terra ma anche per il meticoloso impegno profuso negli anni da parte del tessuto imprenditoriale calabrese, che da sempre investe in progetti di qualità e tracciabilità degli alimenti". "Nella nostra regione - conclude Molinaro - sono presenti numerosi giovani talenti che credono fermamente in un progetto di crescita attraverso l'imprenditoria agroalimentare e sono pronti a scommettere sul valore inestimabile delle nostre produzioni tipiche"

Grazioso Manno confermato presidente dei Consorzi di bonifica

17/07 Grazioso Manno è stato riconfermato alla presidenza dell' Unione regionale delle Bonifiche. L' elezione è giunta, all' unanimità, a conclusione dell' assemblea dell' Urbi, alla quale hanno partecipato i vertici regionali delle organizzazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Manno si era presentato ai lavori assembleari riconfermando, ancora una volta, la propria indisponibilità a ricoprire l' incarico. "Tale decisione - ha sostenuto Manno, secondo quanto riferito in un comunicato - maturata nel corso dell' ultimo periodo di presidenza, è dettata dalla consapevolezza che tre mandati ininterrotti all' Urbi possono bastare ed è giusto che il testimone passi in altre mani". Nel corso dei lavori, prosegue la nota, tutti gli amministratori dei Consorzi hanno confermato la loro piena approvazione all' attività svolta dall'Urbi, chiedendo la riconferma di Manno alla presidenza. La richiesta è stata oggetto di proposta unitaria da parte dei vertici regionali delle organizzazioni agricole presenti. L' assemblea dell' Urbi ha così rinnovato, all' unanimità, l' incarico di presidente a Grazioso Manno, riconfermando anche i tre vice presidenti: Giuseppe Caminiti, Gennaro Marrazzo e Giuseppe Musco, oltre che i componenti del Comitato direttivo, Antonio Rossi, Domenico Piccione e Marsio Blaiotta. Ha, inoltre, riconfermato il collegio dei revisori dei conti nelle persone di Vincenzo Ciccia (Presidente), Annunziato Lacquaniti (Componente). E' stato inoltre eletto quale componente dello stesso Collegio Angelo Milo (direttore della Coldiretti regionale). Grazioso Manno ha preso atto della volontà del mondo consortile calabrese che ha dato pieno mandato alla Presidenza di operare ogni iniziativa utile a tutelare le competenze dei Consorzi di bonifica, anche alla luce dell' applicazione della L.R. 11/2003, e della normativa nazionale che detta i principi di sussidiarietà. "A tal fine - ha sostenuto Manno - occorre, una volta per tutte, rendere partecipe l' opinione pubblica che i Consorzi non sono un costo, ma una risorsa utile per il territorio, da non sottovalutare. In tal senso il prossimo autunno, così come indicato dall' assemblea Urbi, sarà organizzato un convegno a tema, in cui i Consorzi di Bonifica si impegneranno, insieme all' Unione regionale bonifiche, a rappresentare puntualmente e peculiarmente l' attività della Bonifica Calabrese. Oggi i Consorzi evidenziano, fra l' altro, sempre più la loro specificità nell' operare la difesa attiva del territorio, rafforzando il loro indispensabile ruolo nella difesa idraulica che si svolge a beneficio del territorio, nel rispetto delle vere conoscenze e competenze locali".

Danni all’agricoltura a Cassano l’ass. Bruno chiede l’intervento della Regione

17/07 L'assessore all'Ambiente e all'Agricoltura del Comune di Cassano Ionio, Roberto Bruno, ha chiesto l'intervento della Regione Calabria a sostegno degli agricoltori cassanesi per i gravi danni subiti dalle colture di stagione a causa del gran caldo registratosi a fine giugno. ''Sono numerose - e' scritto in un telegramma inviato alla Regione - le preoccupazioni pervenute dal mondo agricolo, che ha segnalato il fenomeno della cascola delle fioriture di olivo, agrumi ed altri alberi da frutto determinata dall'elevato aumento delle temperature. Quindi, il prossimo raccolto di tali specie, in modo inevitabile, risultera' compromesso e cio' provochera' grave nocumento alla gia' anemica economia del comparto e degli operatori del settore''. Bruno ha sollecitato l'assessore regionale all'agricoltura a ''prendere nella debita considerazione la situazione e di attivarsi di conseguenza per venire incontro agli agricoltori di Cassano''.

Dima (AN) propone Gattuso come testimonial delle clementine

17/07 "Sarebbe un gesto molto apprezzato dai calabresi poter legare alle gesta sportive dei nostri calciatori, in particolar modo a Gennaro Gattuso, la valorizzazione e la promozione delle produzioni tipiche regionali utilizzando l' enorme successo da loro conseguito, in termini di immagine e di risultati sportivi, per far conoscere ai consumatori italiani ed esteri la bontà delle nostre produzioni: pensiamo, per esempio, alla promozione delle clementine di Calabria che potrebbero avere come testimonial d' eccezione Rino Gattuso". A sostenerlo è stato il coordinatore regionale di An, Giovanni Dima. "La Giunta regionale - ha proseguito Dima - potrebbe, in vista della campagna agrumicola del prossimo autunno, predisporre una campagna promozionale diretta a far conoscere le ottime qualità organolettiche del clementine di Calabria utilizzando come testimonial d' eccezione il nazionale Rino Gattuso, esempio migliore di una Calabria che a costo di enormi sacrifici riesce ad imporsi all' attenzione mondiale per le non comuni doti caparbietà e di umiltà: legare all' immagine di questo figlio della Calabria la bontà dei frutti migliori della nostra terra potrebbe essere utile per pubblicizzare le ricchezze della nostra regione". "Riteniamo - ha affermato Dima - indispensabile puntare sulla promozione e sulle campagne pubblicitarie affinché le nostre clementine possano conquistare nuove fette di mercato non solo grazie alle loro qualità, che ne fanno un prodotto unico nel suo genere che quindi deve essere sempre di più tutelato e difeso, ma anche e soprattutto grazie alla loro facile identificazione attraverso personaggi di prestigio come Gattuso. Negli anni passati avevamo già avviato un progetto di promozione delle clementine di Calabria che si è concretizzato attraverso il ricorso a campagne pubblicitarie su grandi reti televisive nazionali giungendo alla creazione di un marchio identificativo e contando sul supporto di importanti personaggi dello spettacolo come Paola Saluzzi". "Speriamo - ha concluso Dima - che la Giunta regionale decida finalmente di investire nella promozione dei prodotti agrumicoli di eccellenza: l' occasione c' è ed è rappresentata dalla presenza di questi campioni che contribuiscono a promuovere una nuova immagine della Calabria, speriamo solo che non sfugga".

Garrafa (CIA) “Il vino di Frascineto al centro di un processo di sviluppo per il Pollino”

16/07 "E' venuto il momento di valorizzare gli sforzi degli imprenditori in un'ottica di filiera capace di mettere al centro il prodotto vino, per renderlo l'elemento trainante del tessuto socio - economico e turistico della zona del Pollino". E' quanto emerso nel corso della manifestazione Vino in Piazza, organizzata a Frascineto dalla Confederazione Italiana Agricoltori, per fare il punto sulle prospettive della vitivinicoltura della zona del Pollino a trent'anni dal riconoscimento del marchio Doc. Il Presidente della Cia di Cosenza, Italo Garrafa, ha evidenziato che "si tratta di un momento storico per la vitivinicoltura del Pollino. Il momento in cui i governi di ogni ordine e grado devono poter far sviluppare la nuova imprenditorialità". Una richiesta venuta con forza che si unirà anche alla nascita della sede della Cia, a breve, nel comune di Frascineto, capitale indiscussa del vino del Pollino. "Il vino - ha aggiunto Garrafa - qui è un miracolo della natura generosa, l'esempio concreto di quanto la piccola innovazione possa dare grandi risultati. Le autorità hanno il dovere di prestare attenzione a queste produzioni, dando una mano per diffonderle, allargarle e portale avanti". Il sindaco di Frascineto, Domenico Braile, ha sottolineato la necessità di "sfruttare le potenzialità economiche che arrivano dall'Europa. Puntare sulle "peculiarità del territorio, integrarle in una prospettiva di insieme con le arti, le bellezze naturali e paesaggistiche e la tradizione". Una identità forte con il territorio è la condizione necessaria anche per Mario Toteda, capo Dipartimento Assessorato Agricoltura Regione Calabria, per il quale il prodotto "deve fare sistema con il territorio". Un territorio, insomma, che deve lavorare insieme attorno al prodotto vino per renderlo, poi, come ha ricordato l'Assessore Provinciale al Turismo, Rosetta Console, elemento qualificante di un sistema turistico legato all'enogastronomia del territorio. In conclusione, il presidente provinciale della Cia, Italo Garrafa ha rivolto un appello alla Regione auspicando una decisa inversione di rotta e chiedendo di attuare discontinuità rispetto al passato per imprimere scelte decisionali governative all'altezza delle aspettative delle popolazioni e degli imprenditori agricoltori in particolare. L'iniziativa è stata preceduta e conclusa dalla degustazione di vino del Pollino, ben 24 vini, ognuno diverso dall'altro, e di prodotti tipici dell'area offerti dai produttori della zona.

Confagri “Velocizzare le pratiche degli olivicoltori”

14/07 "E' importante procedere adesso con la massima celerità per definire le pratiche degli olivicoltori, in considerazione che l' olivicoltura calabrese, seconda per superficie e produzione in Italia, svolge da sempre un ruolo primario nell' economia regionale, non solo per il numero delle imprese agricole, ma anche per i riflessi occupazionali". E' quanto afferma, in una nota, il presidente di Confagricoltura Calabria, Francesco Macrì, in merito ai due incontri che si sono svolti all' assessorato regionale all'Agricoltura con i responsabili dell' Agea ed i rappresentanti dei Centri di assistenza agricola. Francesco Macrì ha espresso "soddisfazione ed apprezzamento per queste riunioni tecniche, promosse dall' assessore all' Agricoltura, Mario Pirillo, su sollecitazione delle organizzazioni professionali, che sono servite a chiarire alcuni aspetti relativi alla nuova Organizzazione comune di mercato dell' olio di oliva, alle domande di aiuto ed all'assegnazione dei titoli". "Questa metodo di concertazione - aggiunge Francesco Macrì - ha dato la possibilità di fornire risposte adeguate a tutti gli imprenditori olivicoli. L' olivicoltura calabrese, seconda per superficie e produzione in Italia rappresenta un elemento importante dell' economia calabrese anche per l' indotto che genera e per il prodotto lordo vendibile che si attesta mediamente intorno al 25 per cento ed i cui aiuti comunitari incidono sul 40 per cento circa sul reddito complessivo delle aziende olivicole".

In aumento l’acquisto di prodotti nelle aziende agricole

14/07 "Il crescente interesse di cittadini e turisti di effettuare acquisti direttamente nelle aziende agricole è dettato da un duplice obiettivo: ricercare prodotti che garantiscono qualità e sicurezza ed evitare la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola". E' quanto afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, presentando il primo rapporto realizzato dalla Coldiretti in collaborazione con Agri 2000. La stagione turistica 2006 in Calabria, secondo la Coldiretti, ha registrato un vero boom del fenomeno degli acquisti in campagna da parte dei numerosi turisti che, già da tempo, hanno scelto la regione come luogo ideale dove trascorrere una vacanza all' insegna delle specificità agroalimentari locali legate ad una cornice paesaggistico - ambientale unica al mondo. "Adottando questo criterio di scelta consapevole - prosegue Molinaro - si offre al consumatore la possibilità di comperare senza intermediari e conoscere direttamente le caratteristiche ed il procedimento di lavorazione necessario per realizzare specificità territoriali uniche ed inimitabili". "Puntare sull' enogastronomia locale - ha sottolineato il direttore Angelo Milo - significa anche diversificare l' offerta turistica regionale creando un' opportunità di sviluppo dell' intero territorio attraverso la valorizzazione del ricco patrimonio enogastronomico di cui disponiamo". Nella nostra regione sono presenti 250 aziende che praticano la vendita diretta, sostiene Coldiretti Calabria, di cui il 38-40% vende vino, il 30-32% olio, il 20-22% ortofrutta, l' 8-10% carne, il 2-4% formaggi, lo 0,5% miele. Mentre vasto è il panorama di itinerari del gusto distribuiti su tutto il territorio con undici "Strade del vino e dei sapori", dieci "Città del vino", sei "Città dell'olio", una "Città del pane" ed una "Città del bio". La Calabria vanta ben 271 specificità agroalimentari tradizionali che comprendono: bevande analcoliche, distillati e liquori (10), carni fresche (28), formaggi (24), grassi (burro, margarina, oli) (4), prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati (75), prodotti di pasticceria (85), prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso burro) (11), preparazioni di pesci, molluschi crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi (21), condimenti (1), piatti composti o prodotti della gastronomia (12). Dieci i prodotti fregiati del marchio Dop (Bergamotto di Reggio Calabria, Bruzio, Caciocavallo Silano, Capocollo di Calabria, Pancetta di Calabria, Salsiccia di Calabria, Soppressata di Calabria, Alto Crotonese, Lamezia) ed Igp (Clementina di Calabria), oltre a 12 vini Doc (Bivongi, Donnici, Greco di Bianco, Lamezia, Melissa, Pollino, Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, San Vito di Luzzi, Savuto, Scavigna, Verbicaro) e 13 Igt (Arghillà, Calabria, Condoleo, Costa Viola, Esaro, Lipuda, Locride, Palizzi, Pellaro, Scilla, Val di Neto, Valdamato, Valle del Crati).

Grazie all’ARSSA la Calabria non interessata alla direttiva nitrati

13/07 La Regione Calabria, avvalendosi dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura (ARSSA), sta conducendo un programma di attività nel settore dello studio delle risorse ambientali, con riguardo particolare all’acquisizione di conoscenze sulla risorsa suolo.
Una parte rilevante del territorio di pianura e di bassa collina è già stata rilevata a scala di semidettaglio (1:25.000, 1:50.000). Per circa 160.000 ettari, esistono carte dei suoli pubblicate o in corso di pubblicazione. Tali strumenti, se da una parte hanno fornito le basi per la corretta pianificazione territoriale, dall’altra hanno consentito di ottimizzare i fondamentali Servizi di Assistenza Tecnica alle aziende agricole.
Sulla base della cartografia pedologica disponibile,- informa il Presidente dell’ARSSA, Prof. Valerio Donato- è stata elaborata la “Carta della vulnerabilità da nitrati di origine agricola in scala 1:250.000”. Tale strumento, già divulgato presso gli operatori locali, rappresenta l’indagine preliminare prevista dalla normativa in materia e pone le basi per gli aggiornamenti successivi in scala di semidettaglio (1:50.000).
La delimitazione delle aree vulnerabili – rileva ancora il Presidente dell’ARSSA- ha consentito la definizione del Programma d’Azione, finalizzato alla protezione delle acque. Detto Programma è coerente con il Codice di Buona Pratica Agricola e, oltre a regolamentare l’impiego in agricoltura di effluenti di allevamento, fissa restrizioni all’uso di azoto e raccomanda, anche al di fuori delle aree vulnerabili, la razionalizzazione delle concimazioni, attraverso uno specifico modello di calcolo delle unità fertilizzanti.
I progressi compiuti dalla Regione Calabria –afferma soddisfatto il Presidente Donato- in tema di applicazione della Direttiva nitrati, con la pubblicazione sul BURC del 26 maggio 2006 della designazione delle aree vulnerabili da nitrati e con l’approvazione del nuovo testo del programma d’azione (D.G.R. 393 del 6 giugno 2006), sono stati considerati sufficienti a chiarire la posizione della Calabria, rispetto alla procedura d’infrazione n. 2006/2163, relativa alla incompleta applicazione della Direttiva 676/91 (Direttiva nitrati).
Indichiamo, adesso, alcune tappe sulla specifica materia. In data 10 aprile 2006 veniva notificata al Ministero degli Affari Esteri la messa in mora avviata dalla Commissione Europea nei confronti del Governo Italiano (procedura n. 2006/2163 del 10 aprile 2006), per la incompleta applicazione della Direttiva 676/91. Infatti, nella lettera di messa in mora, la Commissione evidenziava, per le diverse Regioni italiane, la mancata osservanza degli obblighi relativi alla designazione delle zone vulnerabili (art. 3) da nitrati di origine agricola e/o all’adozione del Programma d’azione da rendere obbligatorio nelle zone vulnerabili (art. 5).
A seguito dell’avvio della suddetta procedura d’infrazione, si sono tenute alcune riunioni tecniche presso il Ministero per l’Ambiente e per la Tutela del Territorio durante le quali sono state discusse le situazioni specifiche delle diverse Regioni. In data 26 giugno u.s., nell’ambito di un incontro nazionale, per la Regione Calabria ha partecipato, il responsabile del Servizio Agropedologico ARSSA, dr. Giovanni Aramini, in qualità di referente regionale, per la direttiva nitrati (nota Dipartimento Agricoltura n.408 DG del 4.10.2004).
Secondo il parere espresso dai rappresentanti della Commissione Europea, pone l’accento il Presidente ARSSA, per molte Regioni italiane la procedura d’infrazione comporterà, tra l’altro, ripercussioni negative sull’approvazione dei nuovi Piani di Sviluppo Rurale. Allo stato attuale, grazie alle misure adottate, la Calabria non sarà interessata dagli sviluppi conseguenti alla suddetta procedura d’infrazione n. 2006/2163.
Il lavoro realizzato dall’ARSSA, dichiara infine il Prof. Valerio Donato, che ha portato alla delimitazione delle aree vulnerabili e all’adozione del programma d’azione, è risultato sul piano tecnico coerente con gli obiettivi posti dalla Direttiva nitrati e fondamentale per il corretto recepimento della stessa a livello regionale.

Le associazioni degli allevatori in stato di agitazione

13/07 Stato di agitazione del personale delle associazioni provinciali degli allevatori della Calabria che, da alcuni mesi, non percepisce la retribuzione. A darne notizia sono i sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil di Cosenza che hanno sollecitato un incontro con le organizzazioni datoriali Cia, Coldiretti, Confagricoltura e i presidenti delle cinque Apa. "Il sindacato unitario - è scritto in un comunicato delle organizzazioni sindacali uniatarie - chiede un incontro, entro questa settimana. Due saranno i punti all' ordine del giorno: ridefinire le competenze in virtù della nuova normativa sulla sicurezza alimentare e trovare un rimedio per il pagamento delle spettanze inevase. Respingiamo ogni tentativo d' indebolimento delle posizioni professionali dell' Apa e di depotenziamento dell' Ente a vantaggio dei privati verso cui oggi si dirigono i finanziamenti. Tale operazione non conviene all' economia calabrese, ai nostri lavoratori né alla garanzia dei nostri prodotti alimentari". "Non sta a noi - prosegue il comunicato - rammentare l' estrema delicatezza del settore zootecnico. La Cia, la Coldiretti e l' Upa, quindi, non pensino solo alla gestione manageriale ma s' impegnino a riorganizzare adeguatamente i ruoli delle diverse professionalità. Dobbiamo sfornare un provvedimento prima della variazione di bilancio della Giunta regionale che a sua volta dovrà legiferare sulla nuova piattaforma contrattuale. Se non avremo risposte, nel più breve tempo possibile, non garantiremo l' erogazione dei servizi. Con tutte le conseguenze del caso".

Alta percentuale di domande per gli aiuti comunitari

13/07 "Come si vede intorno a questo tavolo, ma anche per tanti altri comparti del primo settore, la concertazione resta l' unico metodo capace di dare risposte alle tante, troppe, problematiche che riguardano la nostra agricoltura". E' quanto ha detto Mario Pirillo, assessore regionale all' Agricoltura nel corso di un incontro avuto con i responsabili dei Centri di assistenza agli agricoltori (Caa) commentando l' alta percentuale di domande presentate per l' ottenimento degli aiuti comunitari. All' incontro ha partecipato anche il direttore dell' area coordinamento dell' Agenzia per le erogazioni in agricoltura Giancarlo Nanni secondo cui "i risultati raggiunti sono ottimi". "Secondo i dati forniti dai vertici dell' Agea, - è detto in un comunicato - rispetto ai calcoli effettuati sulla base della cosiddetta attesa di domanda, in Calabria è stato presentato oltre l'80% delle richieste. Pirillo ha poi voluto informare i presenti, dopo le sollecitazioni e le preoccupazioni espresse da molti Sindaci calabresi sul limite dimensionale per l' accesso al regime di pagamento, che il neo ministro alle Politiche agricole, Paolo De Castro, intenderebbe proporre una modifica dei criteri. De Castro, secondo Pirillo, è consapevole che tremila metri quadri sono un limite che penalizza un numero elevato di piccoli olivicoltori calabresi". "L' assessore all' Agricoltura - è detto ancora nella nota - ha ringraziato i dirigenti Agea per la disponibilità dimostrata, e soprattutto per l'aiuto concreto fornito agli agricoltori calabresi". "Sono state tre sedute importanti - ha concluso Pirillo - che hanno sollecitato il territorio calabrese. E i risultati si sono visti". Il termine per la presentazione della domanda unica per l' accesso agli aiuti comunitari previsti dalla riforma della Pac (domanda unica per seminativi, zootecnia, uliveti, tabacco, zucchero, latte) scadrà il prossimo 15 luglio.

Convegno sull’aviaria a Lamezia

13/07 "Influenza Aviaria: indicazioni utili per un corretto comportamento". E' il tema di un convegno promosso dall'Assessorato regionale all'Agricoltura che si terrà venerdì pomeriggio nel Centro Agroalimentare di Lametia Terme. Ai lavori parteciperà Riccardo Orusa, del Centro di Referenza Nazionale per le Malattie degli Animali Selvatici. "Abbiamo invitato - ha detto l'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo - addetti ai lavori e rappresentanti istituzionali per evitare che possibili futuri nuovi allarmi mettano in ginocchio l'economia calabrese, come è già successo lo scorso anno. Cacciatori e ambientalisti in primis, ma anche semplici cittadini amanti del nostro territorio, possono fare molto per la tutela dell'ambiente e della nostra fauna, conoscendo le regole basilari per affrontare eventuali situazioni d'allarme". Pirillo ha ricordato anche che la Calabria è stata la prima regione che ha insediato un Gruppo di Lavoro per l'osservazione dell'Influenza Aviaria. "Vogliamo continuare su questa strada - ha concluso - anche perché riteniamo che la conoscenza aiuta quasi sempre a prevenire i rischi". Intanto si è appreso che l'Unione Europea ha licenziato due provvedimenti eccezionali a favore delle aziende olivicole che avevano subito, proprio a causa dell'aviaria, una preoccupante perdita di redditività nel periodo compreso fra settembre 2005 e aprile 2006.

Approvata la piattaforma contrattale APA. I sindacati chiedono di incontrare Cia, Coldiretti e UPA

11/07 È stata approvata, questa mattina presso l’Apa locale, la nuova piattaforma rivendicativa del Contratto Collettivo Nazionale. Le tre organizzazioni sindacali, Fai Cisl, Flai CGIL, Uila UIL, si sono date appuntamento con il personale dell’Associazione provinciale degli allevatori di Cosenza e di Crotone per migliorare le condizioni contrattuali. Il risultato della concertazione sarà presentato dai sindacati all’assemblea nazionale che si terrà a Roma il 31 agosto. Ma dall’incontro di questa mattina è emerso un altro problema. Il personale dell’Apa non viene retribuito da alcuni mesi. I lavoratori, tutti monoreddito e con famiglia a carico, stentano ad arrivare a fine mese. Stato d’agitazione in corso. Il sindacato unitario pertanto chiede <un incontro, entro questa settimana, con le associazioni datoriali Cia, Coldiretti, Upa ed i presidenti delle 5 Apa. Due saranno i punti all’ordine del giorno: ridefinire le competenze in virtù della nuova normativa sulla sicurezza alimentare e trovare un rimedio per il pagamento delle spettanze inevase. Respingiamo>, dichiarano i sindacalisti, <ogni tentativo d’indebolimento delle posizioni professionali dell’Apa e di depotenziamento dell’Ente a vantaggio dei privati verso cui oggi si dirigono i finanziamenti. Tale operazione non conviene all’economia calabrese, ai nostri lavoratori né alla garanzia dei nostri prodotti alimentari. Non sta a noi rammentare l’estrema delicatezza del settore zootecnico. La Cia, la Coldiretti e l’Upa, quindi, non pensino solo alla gestione manageriale>, continuano i rappresentanti sindacali, <ma s’impegnino a riorganizzare adeguatamente i ruoli delle diverse professionalità. Dobbiamo sfornare un provvedimento prima della variazione di bilancio della Giunta regionale che a sua volta dovrà legiferare sulla nuova piattaforma contrattuale. Se non avremo risposte, nel più breve tempo possibile, non garantiremo l’erogazione dei servizi. Con tutte le conseguenze del caso>.

Rinasce nella Locride il vino Palmaziano di Cassiodoro

08/07 "Il Palmaziano di Cassiodoro-Presentazione di vini storici della Locride tra storia e mito" è il tema di un convegno che si terrà martedì 11 luglio a Locri. L' iniziativa prende spunto dall' attività della cooperativa sociale agricola "Masseria degli Armeni", nata con l' obiettivo di valorizzare sotto il profilo economico-culturale il vino dei Cassiodoro che si riteneva estinto e che invece è stato recuperato dal prof. Orlando Sculli. Confagricoltura Calabria, l' associazione nazionale "Città del vino", la fondazione "Palazzo Spinelli" di Firenze e tanti vitivinicoltori hanno già raccolto l' invito della coop "Masseria degli Armeni" per percorrere la via della vite e dei palmenti storici intesi non solo come elemento di storia e cultura ma soprattutto di sviluppo e benessere economico. Negli ultimi anni importanti settori della cultura italiana del vino come l' Università statale di Milano, l' associazione "Città del Vino" e cantine nazionali quali la Cavit hanno rivolto attenzione al territorio regionale. A testimonianza di quest'attenzione si pone l'importanza delle recenti scoperte fatte da Sculli nell'enclave compresa tra il territorio di Bruzzano-Ferruzzano, quello di Bianco-Casignana, Locri-Gerace e quello di Caulonia-Bivongi-Stilo, con la scoperta di circa 300 vitigni autoctoni, in parte ritenuti estinti, e la contestuale messa in luce di circa 750 palmenti storici di epoca pre-Ellenica, Ellenica, Bizantina, ancora perfettamente conservati. La vite si è avviata a divenire l'elemento principe dello sviluppo agricolo, economico e culturale della Calabria, l' antica Enotria (terra del vino). Tutti i popoli che hanno soggiornato, più o meno a lungo, nella regione hanno portato con sé dei propri vitigni autoctoni creando così, in Calabria, un patrimonio viticolo unico al mondo. Una realtà che risale alle radici della migrazione della cultura della vite e del vino: dall' Armenia, attraverso la Grecia, la vite approda nella Magna Grecia dove, coltivata per secoli e diffusa nel resto delle terre d' occidente, pone le basi per divenire ciò che oggi la vite è in Europa: un' opportunità economica, sociale e culturale. In questo ambito si colloca la rinascita, dopo secoli di oblio, del Palmaziano, il vino dei Cassiodoro di cui si riteneva estinto persino il vitigno che, recuperato dal prof. Sculli è diventato oggi il primo vino storico della Locride, esempio di quello che dovrebbe essere il motore di un nuovo modo d'intendere lo sviluppo economico, sviluppo che deve nascere dalla stretta cooperazione tra cultura del territorio e produzione, in questo caso enologica, in cui un insieme di soggetti diversi, uniti unicamente dall' amore per la propria terra, fanno divenire risultato concreto e reale opportunità di sviluppo, un sogno maturato nella ricerca, figlio della nostra storia e dei nostri miti.

Convegno FIELD il 10 a Lamezia sugli immigrati nel comparto agricolo

07/07 «Coltivare la regolarità». E’ questa la denominazione di un progetto d’area rivolto agli immigrati irregolari nel comparto agricolo, promosso dalla Confederazione italiana agricoltura (Cia), e finanziato dalla Fondazione Field presieduta da Mario Muzzì. I primi risultati del progetto, in fase di realizzazione nell’area lametina, saranno illustrati a Lamezia Terme lunedì 10 luglio alle ore 17 presso il Grand Hotel Lamezia, alla presenza del sindaco della città Gianni Speranza. Il progetto, rivolto agli immigrati irregolari che operano in agricoltura, si propone di avviare uno studio preliminare per la costituzione di un’agenzia di intermediazione finalizzata al reperimento per le aziende agricole, di manodopera immigrata regolare. Secondo alcune indagini, in Calabria il fenomeno del lavoro nero e del caporalato in agricoltura è in forte crescita, e specie nelle piane calabresi, sfiora il 50 percento: i lavoratori extracomunitari sono costretti a turni di lavoro massacranti senza alcuna tutela e garanzia.
Da questa consapevolezza alcuni amministratori locali hanno promosso azioni di sensibilizzazione sulla piaga del sommerso per promuovere processi di legalità e di sviluppo, e in questa direzione si inserisce anche il progetto «Coltivare la Regolarità» attuato dalla Cia di Catanzaro e sponsorizzato dalla Fondazione Field. Più braccia per l’agricoltura, dunque, ma regolariè il senso dell’iniziativa. Infatti, l’agenzia di intermediazione che i promotori del progetto si propongono di realizzare punta al reperimento di manodopera immigrata in regola. Ad oggi infatti gli imprenditori locali riscontrano grosse difficoltà nel rintracciare questo tipo di manodopera, dal momento che quella italiana è ridotta ai minimi termini, e quella immigrata è costretta, malgrado il fabbisogno, a fare i conti con la rigida legge Bossi Fini. Al Convegno interverranno, oltre al presidente della Fondazione Mario Muzzì, anche il presidente della Cia Calabria, Giuseppe Mangone; il responsabile della Cia di Catanzaro Franco Lucia; il direttore della Fondazione Field, Cosimo Cuomo; il presidente Unioncamere Calabria, Paolo Abramo; il segretario generale della Cisl di Catanzaro, Domenico Zannino e il dirigente del settore provinciale agricoltura, Tommaso Di Girolamo. Relazionano i dirigenti della Cia Claudia Merlino, Natalino Rotella e Alberto Giombetti. Concludono l’assessore regionale al Lavoro Antonino De Gaetano, il senatore Nuccio Iovene e l’on. Ida D’Ippolito.

Aiuti alle imprese calabresi per la crisi delle patate del 2004

06/07 Sono pubblicate sulla Gazzetta ufficiale del 5 luglio, con decreto (27 giugno 2006) del ministero delle Politiche agricole e forestali, le modalità di attuazione degli interventi economici ed agevolazioni previdenziali a favore delle imprese agricole della Regione Calabria danneggiate dalla crisi di mercato delle patate nel 2004. Le domande di intervento vanno presentate entro 45 giorni.

I prodotti di qualità trainano l’export alimentare italiano

06/07 L'Italia è all'ottavo posto nel mondo per quota di export agroalimentare, con il 4% sul totale mondiale e a trainare l'export, cresciuto del 3,4% rispetto al 2004, sono le produzioni tipiche e di qualità. Lo rivela uno studio dell'Istituto Guglielmo Tagliacarne dal titolo 'L'agroalimentare in Italia: scenari, competitività, problemi e prospettivé, presentato nel corso di un convegno sul made in Italy: 'Enogastronomia e moda per il turismo italiano', che si é tenuto nel corso della kermesse Italian Food and Fashion 2006, giunta alla sua terza edizione. I prodotti con i quali il made in Italy è più conosciuto all'estero sono le paste, i formaggi e i vini ad elevata valenza culturale e di qualità, in particolare caratterizzati da un marchio di tutela. Fra questi si distinguono oltre 470 prodotti tra Doc, Docg e Igt, 200 Dop e Igp e 4.100 prodotti tradizionali. Per il settore dei vini, tra le denominazioni d'origine e le indicazioni geografiche si contano oltre 470 produzioni di qualità di cui il 67% Doc e quasi il 7% Docg. Fra le regioni che maggiormente contribuiscono a tale livello produttivo, ci sono Piemonte e Toscana che detengono il 21% delle denominazioni. Di rilievo anche il contributo del Veneto (7,8%), della Sardegna (7,4%), della Lombardia (6,7%), dell'Emilia Romagna e della Puglia (6,5%), della Calabria e del Lazio (6,3%) e della Sicilia (6,1%). Spostando l'attenzione sugli oltre 200 prodotti Dop e Igp, si evince che per il 26,2% si tratta di formaggi, per il 24,3% di prodotti a base di carne, per il 21,3% ortofrutticoli e cereali e per il 18,8% oli di oliva. In questo caso, la regione italiana con il maggior numero di denominazioni appare essere l'Emilia Romagna (12,4%), segue la Lombardia (9,9%), la Toscana (9,4%) e la Sicilia (7,4%). Il versante delle produzioni tipiche è quello più nutrito con 4.100 i prodotti tipici, distribuiti in diverse tipologie di prodotto. Quasi il 30% appartiene alla categoria 'paste fresche, prodotti di panetteria, pasticceria, biscotteria e confetteria', il 27,6% a 'prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati', il 17% a 'carni (e frattaglie) fresche e loro preparazioni' e l'11% alla categoria dei formaggi. Anche in questo caso le regioni con il maggior numero di prodotti tipici sono la Toscana (10,8%), il Piemonte (9%), il Veneto (8,7%), il Lazio (7,7%) e la Campania (7,4%). Lo studio mette in evidenza come l'export agroalimentare ha inciso sul totale esportato nazionale per il 6,8% nel 2005, percentuale stabile rispetto al 1995. Fra i principali Paesi di destinazione c'é la Germania, con oltre il 50% delle esportazioni agroalimentari, seguono Francia, Usa e Regno Unito. La ricerca, inoltre, traccia una precisa fotografia del settore agroalimentare che contribuisce alla ricchezza del Paese per circa il 5%, con 950 mila imprese agricole ed oltre 100 mila dedite alle lavorazioni e trasformazioni alimentari. E sono proprio queste ultime a crescere nell'ultimo decennio (1995-2005), ad un tasso di variazione medio annuo del +2,5%,a fronte di un totale degli altri settori del +1%.

Secondo uno studio dell’ARSSA le foreste calabresi serbatoio di anidride carbonica

03/07 "I suoli calabresi sono diventati un serbatoio di anidride carbonica. In particolare è stato stimato un significativo accumulo di anidride carbonica nei suoli forestali". Il dato emerge da uno studio realizzato dall' Arssa sul terreno forestale calabrese, basato sul confronto fra foto aeree degli anni '50 e quelle attuali, sul rilevamento di campagna e su analisi di laboratorio. ''L' esperienza fin qui acquisita - è scritto in un comunicato dell' Arssa - indica che l' eccesso di biossido di carbonio, considerato la causa principale dell' effetto serra a livello planetario, è da attribuire all' utilizzo di combustibili fossili che libera ingenti quantitativi di anidride carbonica. In Calabria sono stati rimboschiti, negli ultimi 50 anni, circa 153 mila ettari di aree molto vulnerabili dal punto di vista del dissesto idrogeologico. Le conseguenze positive, in termini di tutela ambientale e regimazione delle acque superficiali, sono spesso evidenziate dai diversi livelli istituzionali e scientifici. Ma il contributo in termini di immagazzinamento di anidride carbonica non è stato sufficientemente considerato. Da un primo incontro tra il Presidente dell' Agenzia regionale e il Presidente dell'Afor, è emersa l' esigenza di procedere ad una ricerca sulle aree oggetto di rimboschimento da parte della Regione ed in una fase immediatamente successiva alla valutazione degli esiti positivi delle attività forestali". "I risultati di questo studio - spiega il presidente dell' Arssa, Valerio Donato - sono di grande attualità anche in considerazione del fatto che, a livello ministeriale, è in fase di definizione il 'Registro nazionale dei serbatoi di carbonio agro-forestali'. Attraverso questo strumento verrà attivato il sistema dei 'crediti di carbonio', che aprono interessanti prospettive economiche agli imprenditori agro-forestali. Anche le istituzioni come l'Arssa, Afor, Consorzi di Bonifica, Comuni, che gestiscono suoli forestali di proprietà pubblica, dovranno essere in grado di proporre tali superfici, quali serbatoi naturali di anidride, coniugando così aspetti ambientali ed economici. In un territorio come quello calabrese, caratterizzato da forte vulnerabilità ambientale legata a peculiarità geomorfologiche, dovute all' elevata energia di rilievo, una forte azione di ripristino ambientale, realizzata attraverso la ricostruzione della copertura vegetale, ha determinato tangibili effetti in termini di difesa dagli eventi catastrofici e di conservazione del suolo. Si è assistito ad un cambiamento indicativo nell' indirizzo evolutivo dei suoli. Da situazioni podologiche di forte degrado con versanti caratterizzati da suoli sottili o addirittura con substrato affiorante, si è passati nelle aree rimboschite, a situazioni più stabili, in cui la presenza di un orizzonte superficiale arricchito di sostanza organica è l' elemento caratterizzante".

Dal primo luglio l’obbligo dell’olio di girasole nei carburanti

02/07 Come per i vini Doc sarà possibile stabilire l’origine dei biocarburanti in collaborazione con Cnr . "Contro lo smog che costringe alla chiusura del traffico delle città e il caro prezzi dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati ad immettere al consumo biocarburanti di origine agricola" "in misura pari all'1 per cento" che "è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010". Lo rende noto la Coldiretti nel riferire gli effetti dell’entrata in vigore della legge N.81/2006 approvata con il sostegno dell’organizzazione degli imprenditori agricoli guidata da Paolo Bedoni che ha promosso in tutta Italia una campagna di raccolta di firme per lo sviluppo dei biocarburanti che ha raggiunto quota centomila. La decorrenza del primo luglio significa che nell’arco dell’anno nei serbatoi di tutte le auto in circolazione in Italia dovranno essere utilizzate complessivamente circa 400mila tonnellate di biocarburanti. Si tratta di biodiesel (250mila) e bioetanolo (150mila) ottenuti rispettivamente da coltivazioni agricole come colza, girasole e da mais, sottoprodotti della lavorazione del vino e della barbabietola, in sostituzione dei normali combustibili derivati dal petrolio. Dal punto di vista ambientale si tratta di una vera rivoluzione per abbattere lo smog accentuato dal caldo, che ha portato alla chiusura al traffico di città come Roma e Napoli, poiché - sottolinea la Coldiretti - con il biodiesel si riducono dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo calano le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50% e di oltre il 70% anidride solforosa mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili. Dall’attuazione del provvedimento - continua il Presidente della Coldiretti - dipende la possibilità di cogliere una opportunità che concilia le esigenze di ridurre lo smog e l'inquinamento ambientale previste dal protocollo di Kyoto, per contrastare i cambiamenti climatici in atto, con la necessità di trovare fonti alternative al petrolio e al gas per il quale si è verificato un ulteriore aumento delle tariffe. Si tratta - precisa Bedoni - di un determinate passo in avanti dopo che la Commissione Europea ha appena annunciato l’avvio di un procedimento legale nei confronti del Governo italiano per la mancata presentazione del rapporto sull’utilizzo di biocarburanti per rispettare l'obiettivo fissato dall'Unione europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti, come sta peraltro avvenendo negli Stati Uniti che puntano a raddoppiare la loro già elevata produzione entro il 2012 per arrivare a 28,4 miliardi di litri tra bioetanolo, biodiesel e combustibile da biomasse. Al fine di garantire l’origine nazionale dei prodotti destinati a biocarburanti, la legge prevede la stipulazione di intese di filiera, accordi quadro o di un contratto di programma e la garanzia di tracciabilità per ricostruire il percorso del biocarburante attraverso le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione con particolare riferimento all'origine del prodotto agricolo. Un risultato che non è stato ancora raggiunto a livello nazionale anche se non mancano intese territoriali come nel Lazio dove è stato siglato tra Coldiretti e regione un protocollo che impegna a destinare ad agroenergia diecimila ettari di terreno, destinati a moltiplicarsi nel tempo, a partire dalla Valle del Sacco dove si registra una preoccupante emergenza ambientale. E ancora a Padova la società comunale che gestisce il servizio di trasporto pubblico urbano dal novembre 2005 fa circolare circa 100 bus con biocarburanti, mentre a Venezia grazie all’accordo siglato con la Coldiretti prenderà a breve il largo la prima flotta di vaporetti a “girasole”. D’altra parte - sostiene la Coldiretti - per non vanificare i positivi effetti ambientali dei biocarburanti è indispensabile ottenerli con prodotti agricoli nazionali “a chilometri zero” che non devono essere trasportati tra i diversi continenti per lunghe distanze con un conseguente consumo di combustibili fossili ed inquinamento atmosferico, come accadrebbe in caso di importazioni. La Coldiretti, in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR, ha messo a punto un sistema per stabilire la provenienza geografica dell’olio vegetale che sarà utilizzato per la produzione di biodiesel o dell’etanolo di origine agricola che dovrà essere presto aggiunto alle benzina. Così come i vini, anche i biocombustibili avranno la loro Doc (Denominazione di Origine Controllata). Si tratta di un passo in avanti importante per lo sviluppo in Italia della filiera agrienergetica che pur presentando nuove opportunità di sviluppo corre il rischio - sostiene la Coldiretti - di essere compromessa da ostacoli tecnici ed interpretativi. Non sono state infatti ancora stabilite - denuncia la Coldiretti le sanzioni nei confronti di eventuali inadempimenti da parte dei soggetti che devono immettere al consumo biocarburanti sulla base della legge N. 81/06 prevede che, con apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle attività produttive e il Ministro delle politiche agricole e forestali, siano stabilite le condizioni di controllo dell’obbligo di immissione in rete dei biocarburanti. Un ritardo da superare e che va accompagnato - conclude la Coldiretti - con interventi per incentivare la produzione in Italia e in Europa e creare le condizioni di mercato necessarie a remunerare adeguatamente agli imprenditori agricoli.

SMOG: COLDIRETTI, ARRIVA IL BIOCARBURANTE A DENOMINAZIONE D’ORIGINE (DOC)
Per combattere il rischio che vengano spacciati come Made in Italy biocarburanti ottenuti da coltivazioni importate dall’estero che per l’effetto inquinamento determinato dal trasporto per migliaia di chilometri vanificano il positivo effetto ambientale della sostituzione dei normali combustibili fossili, la Coldiretti e l’Istituto di Biometeorologia del CNR hanno messo a punto una tecnologia che consente di essere in grado di conoscere, grazie all’analisi della composizione isotopica dei prodotti vegetali, l’origine geografica di un determinato olio vegetale o dell’etanolo. Per questo verrà promosso da Coldiretti e Cnr un sistema nazionale di filiera che, prelevando campioni di semi oleosi o di coltivazioni per la produzione di etanolo, creerà annualmente una sorta di banca dati isotopica delle caratteristiche Doc dei biocombustibili. Da quel momento in poi, basterà prelevare ed analizzare un piccolissimo campione proveniente da una qualsiasi partita di biocarburante per determinarne se esso ha origine italiana o è stato importato dall’estero. Anche i biocarburanti come il vino saranno dunque - sottolinea la Coldiretti - a denominazione di origine controllata per non vanificarne il positivo effetto ambientale. Gli atomi di molti composti organici si presentano in varie forme naturali stabili che vengono definiti “isotopi stabili”. Il rapporto fra le diverse forme isotopiche in uno stesso composto vegetale varia naturalmente al variare delle condizioni ambientali; in alcuni casi grandi gruppi di specie vegetali sono caratterizzati da “firme” isotopiche inconfondibili. Così, analizzando i rapporti fra gli isotopi stabili che costituiscono i vegetali o gli animali, è possibile riconoscere fra loro gruppi di specie oppure specie che hanno subito diversi gradi di stress o che hanno origini geografiche diverse. Tecnologie isotopiche sono già utilizzate in campo alimentare per smascherare adulterazioni e frodi alimentari o per riconoscere prodotti tipici, in campo archeologico per definire le diete tipiche o l’origine geografica di determinati gruppi o popolazioni e persino in campo forense per identificare sospetti. Attraverso le varie forme isotopiche degli atomi c’è la possibilità di “leggere” la storia di ogni frammento di materiale organico.

TARIFFE: ENERGIA; COLDIRETTI, CONTRO AUMENTI SI TORNA AL LEGNO E AL GRANO
Da rinnovabili agricole e’ possibile soddisfare il 13 % del fabbisogno
Contro l'aumento dei costi energetici che si è verificato per ultimo con il rincaro delle tariffe per luce e gas sono sempre piu’ numerosi quanti tornano a fonti energetiche del passato come legno e grano che le nuove tecnologie e l’aumento dei costi hanno fatto tornare convenienti. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole è possibile arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate. Nonostante l’obiettivo sia lontano sono sempre piu’ numerose in Italia le esperienze positive, le curiosità e i progetti anche sostenuti dalla Coldiretti:
? A Verzuolo (Cuneo) impianto di teleriscaldamento, alimentato con gli scarti della lavorazione del legno, sufficiente per il fabbisogno termico e l’acqua calda di trecento famiglie.
? A Città di Castello progetto per produzione energia elettrica con la coltivazione di 3000 ettari a girasole per x alimentare un impianto di 1 megawatt che funziona 220 giorni all'anno per 24 ore;
? A Padova progetto finanziato dalla Camera di Commercio per la produzione di olio da coltivazioni di girasole da utilizzare per alimentare mezzi pubblici locali e per autoconsumo;
? Balestrate in provincia di Palermo un agriturismo utilizza il grano come fonte energetica sostitutiva grazie alla disponibilità di tecnologie di avanguardia delle caldaie che permettono di usare il cereale come combustibile con un risparmio di costi stimato pari al 70 per cento;

I CAMPI DA COLTIVARE PER RIEMPIRE IL SERBATOIO CON I BIOCARBURANTI
CONSUMI (tonnellate) APPORTO BIOCARBURANTI ETTARI DA COLTIVARE
BENZINA 14.926.000 149.260 29.850
GASOLIO 24.321.000 243.210 243.210
TOTALE (I anno) 39.247.000 392.470 273.060
TOTALE (II anno) 576.420
TOTALE (2010) 1.395.600
Fonte: Elaborazioni Coldiretti con l’ipotesi che un ettaro di coltivazione dedicata produca o cinque tonnellate di bietanolo o una di biodiesel.

Istituito l’l’ufficio di assistenza per gli olivicoltori

01/07 Il Consorzio olivicolo terre di Calabria (Cotec) di Cosenza ha istituito l' Ufficio agroalimentare che si occuperà di fornire assistenza tecnica ai produttori olivicoli alla luce delle nuove disposizioni della Politica agricola comunitaria. L' iniziativa - è detto in un comunicato - rientra nel programma delle operazioni che il Cotec ha messo a punto per la campagna olivicola 2006-2007. "Il Cotec - ha spiegato il presidente Giovan Battista Pisani - ha predisposto un Piano integrato di filiera (Pif) che racchiude gran parte dello Jonio e che è uno dei più importanti del Meridione. Per il settore olivicolo, in cui i rischi potenziali riguardano soprattutto l' abbandono degli oliveti nelle zone marginali con conseguenze nefaste sull' ambiente, la parte disaccoppiata del sostegno mira a garantire la copertura del costo della conservazione degli olivi, lasciando ai produttori la libertà di scegliere il tipo di produzione da portare avanti. Tale importo pertanto non è legato alla produzione, ma è destinato alla conservazione degli olivi, permettendo di proteggere il terreno e l' ambiente, tenendo in considerazione le tradizioni e la cultura locali". "In questo quadro - ha aggiunto Pisani - il Cotec consapevole della importanza di assistere i propri associati in uno scenario normativo che sta rapidamente mutando, e in considerazione della presenza nel territorio calabrese di riferimento di ampie aree olivicole in cui le caratteristiche degli impianti sono tali da assolvere a funzioni paesaggistiche ed ambientali di insostituibile valenza, ha organizzato un nuovo servizio di orientamento ed assistenza tecnica per i soci attraverso l' istituzione dell' Ufficio Agroambientale attrezzato e dotato di personale tecnico". Per Pisani "l' Ufficio Agroambientale nasce con l' intento di offrire un servizio di assistenza tecnica guidando le aziende nell' introduzione ed applicazione di tutte le condizioni agronomiche e colturali per il rispetto dei criteri di conservazione e gestione degli oliveti, obbligatori per l' ottenimento del premio"

Avviata la produzione di fragole all’ARSSA

29/06 Il presidente dell' Arssa, Valerio Donato, ha reso noto che nei Centri sperimentali dimostrativi di Cropani e di Molarotta è stata avviata, per il secondo anno consecutivo, una produzione vivaistica di piantine di fragola "finalizzata alla promozione - è detto in un comunicato - di un processo di autonomia e autoproduzione di materiale vegetativo, finora mai realizzato nella fragolicoltura meridionale, totalmente dipendente dalle aziende vivaistiche del nord Italia e dell' estero, in particolare Spagna e Polonia". L'iniziativa dell' Arssa si colloca nel contesto di un Piano complessivo di ricerca e sperimentazione, per il triennio 2005-2007, per il comparto vivaistico ortofrutticolo. "Un progetto - si afferma ancora nella nota - che si articola in tre punti: il potenziamento della parte vivaistica, l' estensione dell' attività sperimentale-dimostrativa dei campi di valutazione tecnologico-varietale e l' avvio di un programma di validazione genetica sul territorio calabrese. Conclusa l' attività di campo 2005-2006 di sperimentazione e valutazione varietale, che l' Arssa ogni anno conduce nella piana di Lamezia Terme, dati gli ottimi risultati raggiunto, quest'anno su un campo costituito da 121 parcelle è stato possibile effettuare la valutazione varietale di nuove selezioni di fragola, differenti anche per origine vivaistica, tipo di pianta ed epoca di trapianto". I risultati qualitativi rilevati saranno adesso oggetto di elaborazione da parte dei tecnici dell' Arssa, coadiuvati dagli esperti del Ministero per le Politiche agricole - Istituto sperimentale di frutticoltura, impegnati nel progetto. Per il prossimo anno è prevista l'individuazione di una tecnica stabile, uno 'screening' di valutazione che possa garantire, nel giro di 2 o 3 anni, un rifornimento e una stabilizzazione colturale vivaistica sull' altopiano silano. La novità di quest' anno è rappresentata dal coinvolgimento di aziende private. Infatti, la produzione di piante avverrà, oltre che nel centro Molarotta di Camigliatello Silano, anche nell' azienda agricola Fratelli Scrivano, a Celico, associata alla cooperativa Cecita. "Il dato più rilevante di questo programma - ha detto il presidente Donato - è, innanzitutto, l' opportunità di entrare nel mercato internazionale con un prodotto di altissima qualità, a costi competitivi. Ciò è dovuto al fatto che questo tipo di coltivazione in quota, grazie all' altitudine della Sila, consentirebbe un minor consumo energetico rispetto alla tradizionale coltivazione delle piantine frigo-conservate. In questo modo si eviterebbero, non solo costi di frigo-conservazione, ma anche minore incidenza di malattie derivanti da afidi, che in quota non avrebbero la stessa capacità di trasmissione dei virus o altre patologie".

A Camigliatello tre giorni di mostra nazionale della razza podolica

29/06 Da domani fino al 2 luglio, a Camigliatello Silano, localita' Molarotta, in provincia di Cosenza, si svolgera' la IX Mostra nazionale del libro genealogico della razza podolica, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e l'associazione Nazionale Bovini da carne, in collaborazione con l'assessorato Agricoltura Regione Calabria, l'associazione Regionale Allevatori, l'Arssa, le associazioni Allevatori di Cosenza, Potenza, Matera e Foggia. La razza Podolica, molto presente in Sila, costituisce un esempio riuscito di adattamento biologico ad un ambiente ostile. Il suo areale di diffusione, e' assai ampio e comprende tutto il sud d'Italia, cio' ha determinato una notevole variabilita' nella taglia e nel colore del mantello. Vi e' grande interesse per la valorizzazione di questo bovino che e' anche - a detta di molti studiosi - un sensore biologico. Al manifestazione di apertura della mostra e al convegno che seguira' su ''selezione, territorio e qualita' delle produzioni: nuove opportunita' per la Razza Podolica'' parteciperanno, dall'assessore regionale della Calabria all'agricoltura Mario Pirillo, il sindaco di Spezzano della Sila Gigli, il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, il presidente dell'Arssa Donato, il presidente dell'Ara Biafora, il presidente e direttore dell'associazione Nazionale Bovini da carne Lucchetti e Cannestrari, Perretti del dipartimento di Scienze zootecniche dell'Universita' Federico II di Napoli, il presidente dell'Associazione allevatori di Cosenza Pietro Molinaro. Inoltre interverranno, i rappresentanti della regione Calabria e delle Organizzazioni professionali agricole.

Proficuo incontro dell’Ass. Pirillo con i sindacati sull’Arssa

28/06 "Molto proficuo", così, in un comunicato, viene definito l' incontro tenuto dall' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, con le organizzazioni sindacali Flai, Fai, Uila della provincia di Cosenza, insieme al presidente dell' Arssa, Valerio Donato. L' incontro, prosegue la nota, sollecitato dai segretari provinciali di Flai, Fai e Uila, Giovanni Donato, Tonino Russo e Antonio De Gregorio, ha focalizzato le problematiche inerenti alle attività dei Centri sperimentali dimostrativi dell' Arssa, nonché alle prospettive di stabilizzazione dei lavoratori precari che in tali centri operano. "E' stato - è scritto nel comunicato - un confronto franco e costruttivo, che ha permesso di configurare concretamente una serie di scenari positivi, in direzione di una graduale stabilizzazione dei lavoratori precari, sul breve e medio periodo. In questa direzione, chiaro é stato l' impegno per andare al superamento del precariato, parallelamente alla necessità di risanare l' assetto finanziario dell' Agenzia che, è stato condiviso da tutti, mantiene inalterate tutte le sue potenzialità di agenzia di servizi a sostegno del primo settore. Dare centralità operativa ai Centri sperimentali è stata la richiesta principale delle organizzazioni sindacali, che invocano una sempre migliore qualità nella programmazione e nella progettazione e una maggiore quota di risorse finanziarie ordinarie". "Flai, Fai e Uila - conclude la nota - si sono dette pronte a sostenere un piano di rilancio dell' Arssa, attesa la situazione di grave emergenza finanziaria che sta vivendo l' Agenzia a causa di una passata politica gestionale che, hanno affermato le organizzazioni sindacali, vuole essere solo dimenticata. Sia il presidente dell' Arssa Donato, che l' assessore Pirillo, hanno rassicurato i sindacati sui diritti contrattuali dei lavoratori dei centri, che saranno messi a regime non appena le condizioni finanziarie lo consentiranno".

Contratto di filiera Mipaf per la zootecnia

27/06 Il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha autorizzato, con deliberazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 giugno, il ministero delle Politiche agricole e forestali a stipulare con il Consorzio Natural Carni il contratto di filiera per la promozione e la valorizzazione delle produzione di carni bovine e suine di qualita' nelle regioni Calabria (12,37%), Campania (43,27%), Lazio (5,09%) e Veneto (39,27%). Gli investimenti ammessi sono in totale oltre 8,2 milioni di euro, realizzati da 15 aziende con investimenti materiali da realizzare in quattro anni.Le agevolazioni finanziare sono calcolate per la meta' sotto forma di contributo in conto capitale e per il restante 50% sotto forma di finanziamento agevolato a tasso di interesse pari allo 0,50% annuo, con un onere massimo a carico della finanza pubblica di circa 5 milioni di euro. Ecco l'elenco delle aziende beneficiarie: Associazione tra i produttori zootecnici del territorio della Calabria; Agrirocca di Rech Emanuele (Lazio, Veneto); Azienda agricola Vio Antonio (veneto); Beatrice Fiorenza (Campania); Colomberotto (Veneto); Di Bellonia Mario Nicola (Campania); Ferrucci Giovanni (Campania); Frusciante Agostino (Campania); Matteo Antonietta (Campania); Natural Carni (Calabria, Campania, Lazio e Veneto); Orizzonte di Paladin Fernanda (Veneto); Romano Sas di Romano Salvatore (Campania); Sinergie di E. Rech (Lazio, Veneto); Sui.san gestione centro parentale Srl (Campania) e Suinicola meridionale Srl (Campania).

Venti nuovi casari, in provincia di Cosenza

27/06 Sono rientrati da Bella, Potenza venti tra giovani, tecnici ed imprenditori cosentini al termine di un percorso formativo promosso dalla Camera di Commercio di Cosenza, attraverso Agrisistema, Azienda speciale per la promozione delle produzioni agricole, ed agroindustriali. L’iniziativa che ha avuto un notevole successo di partecipazione si inquadra nelle attività promosse, finalizzate a dare risposte concrete ed operative alle necessità del territorio e sono dedicate alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione delle produzioni locali. L’istituto di ricerca per la Zootecnia di Bella in Lucania è uno dei tre centri di eccellenza in Italia, dove si sono apprese le tecniche di trasformazione del latte per la produzione di paste filate e formaggi duri, la lavorazione della mozzarella, soprattutto, è stata al centro dell’interesse degli attenti allievi.
“Promuovere e garantire la qualità dell’intero sistema delle produzioni cosentine, non solo di quelle agroalimentari, è parte integrante delle funzioni normalmente svolte dalla camera di Commercio. E’ comunque vero che un’attenzione particolare è dedicata a quest’ultime sia perché la qualità e la sicurezza dei prodotti destinati all’alimentazione impone di fatto un livello di attenzione particolare.

Ass. Pirillo “Rispettare i tempi della domanda unica per non perdere gli aiuti comunitari”

23/06 "I produttori che non presenteranno la domanda unica entro il termine perderanno il diritto a ricevere gli aiuti e i premi comunitari fino all' anno 2013. E' dunque importante, anzi strategico, chiarire bene i termini della questione per evitare poi brutte sorprese". Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale all' Agricoltura incontrando i responsabili dei Centri di assistenza agricola (Caa). L' assessore Pirillo, accompagnato dal direttore dell' area coordinamento dell' Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), Giancarlo Nanni, ha trattato la tematica alla presenza anche dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole. "Nel corso dell' incontro - è detto in un comunicato - è stata focalizzata la procedura per l' ottenimento degli aiuti comunitari, così come prevedono le nuove normative in materia. Dal canto suo, Nanni ha ricordato che, perentoriamente, il prossimo 15 luglio scade il termine per la presentazione della domanda unica per l'accesso agli aiuti comunitari previsti dalla riforma della PAC (domanda unica per seminativi, zootecnia, uliveti, tabacco, zucchero, latte). I produttori che devono presentare domanda hanno quindi ancora tempo per recarsi presso il Centro di assistenza agricola al quale hanno conferito mandato, oppure presso gli sportelli dell' organismo pagatore competente. Ed è stato proprio questo il tema principale dell' incontro, servito essenzialmente per chiarire le parti più complesse della nuova normativa".

Coldiretti a Pirillo “Evitare di perdere consistenti quote dei vigneti”

23/06 La Coldiretti calabrese ha scritto all' assessore all' agricoltura, Mario Pirillo, ai dirigenti del Dipartimento "per - è detto in un comunicato dell' organizzazione agricola - segnalare e richiedere, un intervento urgente attraverso un atto amministrativo, come analogamente fatto in altre regioni tra cui la Sicilia, volto ad evitare che consistenti quote di diritti di reimpianto di vigneti, come sta accadendo, vengano venduti fuori regione depauperando il nostro patrimonio vitivinicolo che, è paradigma di qualità, ma anche potente motore di sviluppo di interi territori". Nella lettera, inviata per conoscenza anche al presidente Agazio Loiero, il presidente Molinaro e il direttore generale di Coldiretti, Milo, dopo avere evidenziato la " carenza del 'tavolo agricolo di concertazione' nel quale potevano essere affrontati con metodo progettuale, anche alcune evidenti distorsioni e anomalie, pericolose per il futuro dell'agricoltura e di alcuni settori ad alta valenza economica e di immagine quale quello vitivinicolo" fanno presente che "oggi, in Calabria, assistiamo ad una generale rivalutazione dei vitigni autoctoni e del vinum loci, di quelle tante uve di territorio in molti casi praticamente estinte e che solo negli ultimi anni, sono tornate al centro dell'attenzione degli addetti ai lavori e dell' interesse del cittadino-consumatore". "A fronte di questo salutare vento innovativo - proseguono i vertici della Coldiretti calabrese - è necessario rafforzare le regole, per non disperdere un patrimonio, anche paesaggistico - ambientale, a vantaggio di altre aree dell' Italia. Tra l' altro, in un comparto nel quale imprese di giovani, possono investire, ci pare assurdo rinunciare al nostro potenziale, anzi, reimpiantare senza titoli rappresenta un reato: in altri comparti non è così. In questi ultimi tempi, si sta incentivando nella nostra regione, un sistema ramificato e remunerativo di vendita dei diritti, con il proliferare di un vero e proprio mercato anche attraverso internet che andrà a vantaggio di altre regioni". "Non vorremmo, - concludono Molinaro e Milo - che dietro la vicenda, si nascondessero anche complicità di un certo livello, che possono portare a facili guadagni ed arricchimenti. Per queste motivazioni, si devono adottare le necessarie contromisure, a salvaguardia della nostra economia ed identità. La Coldiretti, si augura, che attorno a questo pericolo, che potrà penalizzare tra l' altro la Calabria nella prossima riforma del settore vitivinicolo, si alzi una vera e propria protesta da parte di Istituzioni locali, imprenditori del settore, uomini e donne di cultura, forze sociali, associazioni dei consumatori, per evitare di perdere un patrimonio che affonda le proprie radici in una storia antica"

Arrivano i primi aiuti della UE per i danni dell’aviaria agli avicoltori

21/06 Via libera dell'Ue ai primi 14 milioni di euro circa - di cui quasi sette milioni a carico del bilancio europeo - per sostenere in Italia il mercato del pollame e delle uova che ha conosciuto dal settembre scorso una crisi senza precedenti. Questi fondi sono immediatamente operativi. Si tratta quindi di un primo pacchetto finanziario - che oltre all'Italia interessa altri 13 paesi per un costo delle misure a carico delle casse comunitarie stimato tra 50 e 65 milioni di euro. L'obiettivo è di realizzare una serie di interventi a sostegno del settore avicolo a cui Bruxelles contribuirà nella misura del 50% e la parte restante verrà versata dalle casse nazionali. Il pacchetto finanziario globale per paese si conoscerà solo il prossimo 5 luglio quando gli uffici della Commissione europea avranno completato l'analisi di tutte le richieste provenienti dai singoli partner e presenteranno le relative proposte. Entro venerdì infatti dovranno pervenire a Bruxelles precisazioni, elementi nuovi o ancora mancanti nei dossier. Questi finanziamenti sono operativi subito. Dopo il voto di oggi al Comitato europeo di gestione per il settore (che riunisce a livello tecnico i rappresentanti dei 25 stati membri e della Commissione europea), nel giro di qualche giorno il regolamento dell'Esecutivo Ue verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue e a quel punto l'Italia potrà fare una circolare per l'erogazione degli aiuti attraverso l'Agea. Come ha recentemente ricordato il ministro per le politiche agricole e forestali Paolo De Castro si tratta di provvedimenti aggiuntivi rispetto ai 100 milioni di euro di aiuti di stato già previsti dall'Italia per venire in aiuto del settore avicolo e alla sua filiera, la cui procedura di autorizzazione da parte di Bruxelles necessita tempi più lunghi. Nell'annunciare la decisione, la commissaria europea all'agricoltura Mariann Fischer Boel ha riconosciuto che "il drastico calo del consumo di pollame e la caduta dei prezzi dei prodotti avicoli nei primi mesi dell'anno hanno rappresentato una situazione straordinaria che ha richiesto misure straordinarie". I timori diffusisi nei mesi scorsi tra i consumatori europei, e soprattutto italiani, di una possibile epidemia di influenza aviaria, hanno infatti provocato un crollo dei consumi che in Italia ha registrato la punta più elevata - meno il 70% - nel febbraio scorso, quanto sono stati individuati i primi casi del virus in uccelli selvatici migratori. La commissaria è convinta che le misure messe a punto oggi offriranno agli avicoltori "la flessibilità necessaria per adeguare la produzione alla situazione del mercato senza dover prolungare inutilmente gli squilibri che caratterizzano attualmente il mercato avicolo". Fischer Boel ha tenuto però a precisare: "Sono contraria agli aiuti all'ammasso privato e alla distruzione delle scorte di pollame. Grazie al recente miglioramento della situazione di mercato, le scorte esistenti dovrebbero poter essere assorbite dall'industria". Le misure che verranno finanziate riguardano la distruzione di uova da cova; la trasformazione di uova da cova; la distruzione di pulcini di gallina, faraona, anatra, tacchino e oca; l'abbattimento precoce di animali riproduttori; la proroga dei periodi di sospensione temporanea della produzione oltre le tre settimane; la riduzione volontaria della produzione tramite riduzione delle vendite di pulcini; l'abbattimento precoce di ovaiole. I provvedimenti di oggi riguardano 14 paesi (richieste sono giunte da altri due paesi durante i lavori del Comitato di gestione Ue ma saranno trattate ulteriormente). Oltre all'Italia sono interessati ai provvedimenti Repubblica ceca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo e Slovacchia.

PDM Castrovillari “Il Trasferimento dell’ARSA un scippo al territorio”

20/06 ''Un altro 'scippo' sta per essere perpetrato nei confronti della Citta' di Castrovillari e della zona del Pollino con il trasferimento a San Marco Argentano del Centro di Divulgazione Agricola dell'Arssa''. E' quanto scritto in una lettera inviata dal capogruppo del Pdm in consiglio comunale a Castrovillari, Gianni Donato, all'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo. ''Sembra - ha aggiunto - che la motivazione ufficiale del trasferimento sia da attribuirsi a ragioni di carattere economico, poiche' l'Arssa non sarebbe in grado di sostenere l'affitto, di circa 2500 euro l'anno, lla sede,ubicata in una struttura privata, mentre a S. arco gli uffici potrebbero essere ospitati in locali di proprieta' dell' Ente. Questa soluzione, pero', e' viziata da altre latenti motivazioni, poiche' alcuni altri Enti regionali di stanza a Castrovillari hanno manifestato la loro disponibilita' ad ospitare questo Centro di Divulgazione e, pare, che l'offerta sia stata declinata, in maniera inequivocabile e tassativa senza margini di mediazione, dai Dirigenti dell'Arssa''. ''Inoltre - prosegue la lettera - il trasferimento a S.Marco Argentano della struttura, che per legge deve operare nel territorio di Castrovillari e del Pollino, comportera' il pagamento dell'indennita' di missione agli operatori ogniqualvolta dovranno recarsi nella zona di loro competenza per effettuare i doveri d'ufficio. Quale risparmio dunque? Anzi per l'Arssa questo trasferimento, mascherato da ragioni di ristrettezza economica, rappresentera' un ulteriore aggravio di spesa. Pertanto, per motivazioni strane ed incomprensibili, Castrovillari e la zona del Pollino saranno private di una struttura, dotata di Tecnici qualificati, che ha garantito, per anni, l'assistenza tecnica agli agricoltori del comprensorio''.

La Calabria seconda regione italiana produttrice di olio

20/06 Esistono buone possibilita' per le produzioni olivicole calabresi. La Calabria e' la seconda regione produttrice in Italia e la qualita' dell' olio e' migliorata sensibilmente. E' il dato emerso da un convegno organizzato da Confagricoltura sulla ''filiera dell' olio di oliva e sulla qualita' in campo'' Negli ultimi 15 anni, e' scritto in un comunicato di Confagricoltura, il consumo di olio d'oliva nel mondo e' passato da circa un milione e seicentomila a tre milioni di tonnellate. Mentre nel 1990 il 75 per cento della domanda veniva consumata nei Paesi europei, oggi gli stessi consumano solo il 67 per cento. In questi anni i Paesi non consumatori tradizionali, dove e' assente o insignificante la produzione interna di olio d'oliva, si sono fatti avanti con incrementi esponenziali del consumo. A cio' hanno contribuito le informazioni medico scientifiche che riconoscono a questo alimento significativi principi salutistici. ''Il miglioramento e l' aumento della produzione olivicola calabrese - ha detto il presidente di Confagricoltura Calabria, Francesco Macri' - si puo' cogliere solo se si realizza un' intesa tra le associazioni di produttori allo scopo di concentrare l' offerta, aumentare la qualita', ridurre i costi di produzione e poter essere competitivi sui mercati. Rispetto al passato la Calabria adesso dispone di un' importante piattaforma di scambio commerciale internazionale rappresentata dal porto di Gioia Tauro, la cui potenzialita' non e' adeguatamente sfruttata dal settore agroalimentare''. ''Paesi emergenti come Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Germania e Svezia - e' detto ancora nella nota di Confagricoltura Calabria - sono alcuni dei nuovi mercati a cui bisogna rivolgere la nostra offerta, attraverso intelligenti e moderne politiche di marketing, perche' si accresca la promozione del valore aggiunto, della qualita' e della tipicita' della filiera olivicola-olearia calabrese, che in questi ultimi anni ha registrato significativi segnali di crescita''.

A Parma una vetrina di prodotti calabresi

20/06 Una delegazione di produttori calabresi di olio di oliva e di agrumi presentera' mercoledì 21, nella Camera di commercio di Parma, i propri prodotti ad acquirenti del nord Italia. L' iniziativa, promossa dalla Camera di commercio di Reggio Calabria e dalla Borsa merci telematica italiana, e' scritto in una nota, ha lo scopo di creare nuove relazioni di fiducia e di rafforzare i legami gia' esistenti tra gli operatori di borsa per sviluppare le reciproche prerogative commerciali ed un piu' proficuo utilizzo della piattaforma telematica. Il programma sara' articolato in due sessioni di lavoro che saranno introdotte dagli interventi del presidente ed del segretario generale della Camera di Commercio di Parma, Andrea Zanlari e Alberto Egaddi; del presidente e dal segretario generale della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola e Antonio Palmieri, e del presidente ed del direttore della Borsa Merci telematica italiana, Francesco Bettoni e Annibale Feroldi. Il programma prevede anche una breve presentazione della Borsa merci telematica sul suo nuovo regolamento speciale e sulle proposte commerciali reali opportunamente inserite dagli operatori calabresi e presenti sul mercato. Gli acquirenti presenteranno le loro esigenze di prodotto ed i produttori calabresi replicheranno parlando delle loro attivita' e delle loro produzioni. Si avvieranno, poi, gli incontri commerciali veri e propri nel corso dei quali gli operatori potranno relazionarsi privatamente in appositi spazi riservati per approfondire la reciproca conoscenza ed affrontare le trattative commerciali anche attraverso lo scambio di campioni di prodotto ed altri supporti promozionali. ''L incontro - ha spiegato il presidente Dattola - e' parte di un progetto piu' ampio con il quale si e' inteso promuovere l' economia agroalimentare calabrese sia attraverso l' introduzione dell' innovazione tecnologica, rappresentata dalla piattaforma telematica per la trattazione delle merci, sia rafforzando quelle relazioni di fiducia tra imprese appartenenti ad aree geografiche molto diverse, Calabria e centro nord, necessarie per il buon funzionamento del mercato e per il rilancio dell' intero comparto agroalimentare. Un progetto pilota nel panorama nazionale che coniuga tradizione e modernita' e che e' stato possibile realizzare solo grazie alla mobilitazione del sistema camerale nazionale. Per questo sono profondamente grato ad Andrea Zanlari e Francesco Bettoni, che hanno permesso la realizzazione dell' iniziativa e con cui ho l' onore di condividere il comune impegno di amministrare la Borsa Merci telematica italiana''. ''L' iniziativa - ha detto, da parte sua, Antonio Palmieri - e' stata realizzata grazie ad una capillare opera di concertazione, che si e' svolta a livello locale e nazionale e che ha permesso di recepire le esigenze e le istanze commerciali di tutti i soggetti imprenditoriali, sia della Calabria che del centro nord, permettendo di costruire un quadro di relazioni che avranno nella Borsa Merci telematica il luogo per lo sviluppo delle loro complementarieta'. Tale processo di concertazione ha permesso anche di selezionare una delegazione di operatori di eccellenza nel panorama calabrese, per la qualita' delle imprese, delle produzioni e la loro propensione all' innovazione, tale da costituire un viatico per un' immagine forte e positiva dell' intero sistema economico e territoriale. Un esempio di come la Camera di commercio di Reggio Calabria opera per innovare il sistema imprenditoriale regionale ed integrarlo nei circuiti commerciali che contano, affiancandolo concretamente a 360 gradi''.

I ministri della UE pronti a varare il fondo europeo per la pesca

18/06 Il Consiglio dei ministri dell' agricoltura e della pesca dell'Ue varera' domani a Lussemburgo, due importanti dossier. Per l'Italia, in particolare, il ministro per le politiche agricole e forestali Paolo De Castro avra' un colloquio bilaterale con la commissaria europea all'agricoltura Mariann Fischer Boel. In primo dossier riguarda il nuovo Fondo europeo per la pesca che mettera' a disposizione del settore in Europa per i prossimi sette anni 3,8 miliardi di euro, di cui 376 milioni andranno al comparto in Italia che potra' cosi' contare, con l'aggiunta di contributi nazionali e privati, su 752 milioni di euro (calcolato ai prezzi del 2004 a cui va aggiunto il 2% l'anno) di fondi strutturali. Il secondo, e' inerente alle prime decisioni sul finanziamento degli interventi 2007-2013 per lo sviluppo rurale nell'ambito della politica agricola europea riformata: i fondi permetteranno tra l'altro di orientare l'agricoltura, ma anche tutte le attivita' che potranno realizzarsi nelle campagne, alle norme di tutela della qualita', dell'ambiente, del territorio, della protezione degli animali.
Incontro De Castro-Fischer Boel
Per il ministro De Castro la riunione a Lussemburgo sara' l'occasione di approfondire in modo informale con la commissaria Fischer Boel i problemi ancora sul tavolo relativi all'atteso via libera, la prossima settimana, degli aiuti cofinanziati dall'Ue per venire immediatamente in aiuto alle aziende avicole che hanno subito le conseguenze della caduta dei consumi, per il timore di una diffusione in Europa dell'influenza dei polli. Al riguardo, secondo quanto appreso dall'Ansa, rimangono ancora da risolvere alcune richieste presentate da diversi paesi membri in relazione agli aiuti alla stoccaggio. L'Italia, dopo il primo pacchetto di domande di contributi pari a circa 40 milioni di euro, ha presentato un'ulteriore richiesta di contributi.
Fondo Comune Pesca (Fep) 2007-2013
Per l'Italia, uno dei punti piu' rilevanti dell'intesa che sara' formalizzata domani, e' quello relativo al fermo biologico, che potra' essere cofinanziamento dalla Ue, mentre verra' cancellato al riguardo, il vecchio contenzioso che l'Italia aveva aperto con Bruxelles. Tra le altre novita' importanti c'e' la possibilita' di acquisto dei motori attraverso il Fep. Saranno coperte da queste opportunita' tra l'80 e il 90% delle imbarcazioni italiane. Si potranno comprare motori che risparmiano carburante e piu' sicuri. In particolare, per le imbarcazione entro 12 metri che non utilizzano reti da traino la sostituzione agevolata potra' avvenire a parita' di potenza, mentre per tutte le altre imbarcazione sino a 24 metri e' prevista una diminuzione della potenza installata di almeno il 20%. Oltre i 24 metri - e se i battelli utilizzano reti da traino in aggiunta alla riduzione della potenza - viene richiesto una riconversione dei metodi di pesca che consentano di ridurre i consumi.
Sviluppo Rurale
Si tratta di una prima decisione relativa ai finanziamenti 2007-2013 che prevede la distribuzione annuale dei fondi e i contributi minimi globali che dovranno essere destinati alle regioni del nuovo obiettivo 'convergenza' per i Fondi strutturali europei: per l'Italia le regioni in ritardo economico del Mezzogiorno, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Globalmente il Fondo di sviluppo rurale potra' contare su sette anni, e prima della modulazione (aiuti aggiuntivi provenienti dai mercati agricoli), su un ammontare pari a 69,75 miliardi di euro, di cui almeno 27,699 miliardi sono riservati alle regioni dell'obiettivo 'convergenza'. Una divisione dettagliata dei finanziamenti per paese membro non e' stata ancora decisa. La sessione ministeriale si concludera' in giornata.

Di Iacovo “Appropriato il tavolo azzurro istituito da Pirillo”

17/06 ''L' iniziativa dell' assessore Regionale alla pesca, caccia, agricoltura e forestazione, Mario Pirillo, di istituire un Tavolo Azzurro per la pesca in quel di Schiavonea, dove insiste una delle marinerie piu' importanti e corpose del Mezzogiorno, e' un iniziativa lodevole ed appropriata. E' anche il segno distintivo di un modo di fare politica, non parolaio, ma concreto e attento ai bisogni effettivi di territori 'vocati' come quello di Corigliano/Schiavonea''. E' quanto afferma Benedetto Di Iacovo, neo-consigliere comunale di Corigliano del Pdm. ''A Pirillo e al sindaco De Rosis - ha aggiunto - va dato atto di un impegno di realizzazione, ben al di fuori delle classiche promesse elettorali. Cio' va sottolineato con forza, se si pensa che ad appena una settimana dal termine delle elezioni, coerentemente con quanto annunciato dal Pdm e dal suo massimo rappresentante, Mario Pirillo, e dall' allora candidato a sindaco, Armando De Rosis e fortemente voluto da tutti i candidati del Pdm, a partire dal sottoscritto, Pirillo ha mantenuto la parola e messo in piedi l' importante tavolo. E' da sottolineare che si e' trattato di un confronto vero, a piu' voci, e, soprattutto, tra i veri protagonisti della vicenda: i pescatori, le loro cooperative, le loro associazioni, il sindaco l' assessore regionale e le istituzioni e i livelli burocratici preposti della Regione che possono sostenere e dare indirizzi e svolte concrete al sistema pesca a Schiavonea ed in Calabria. Si tratta di una grande scommessa per ridisegnare il futuro della pesca calabrese e di Schiavonea, in particolare''. ''Servizi portuali alla pesca - ha sostenuto Di Iacovo - commercializzazione e distribuzione che, al di fuori di una visione d' insieme, hanno costituito sinora in Calabria gli anelli piu' deboli della filiera della pesca: una debolezza strutturale che ha penalizzato l' economia ittica calabrese ed in particolare della realta' di Schiavonea. Con questa importante iniziativa, con questo importante strumento di ascolto e concertazione, oggi si possono rinnovare i mercati e rilanciare in una visione piu' produttiva un settore importante, che sino ad oggi non e' riuscito a dare a sufficienza reddito e remunerativita' agli stessi pescatori, nonostante i loro immani sforzi, la pericolosita' e le condizioni di disagio nei quali hanno dovuto da sempre operare. Questo e', dunque, il primo, concreto, passo per far decollare i quattro distretti ittici calabresi, dentro i quali quello di Schiavonea assume, grazie all' iniziativa di Pirillo e di De Rosis, un ruolo di estrema rilevanza''. ''Auspico, a questo punto - ha proseguito Di Iacovo - che anche le altre richieste dei pescatori di Schiavonea, quali quelli del fermo biologico da attivare nei mesi di giugno e luglio possano essere accolti e che attivando subito i livelli Ministeriali, per come ha assicurato il vice ministro Guido Tampieri, l' Europa possa decidere di assegnare agli Stati membri la possibilita' di stabilire autonomamente tramite le Regioni i mesi nei quali attivare tale fermo''.

Raggiunto l’accordo con la Regione per l’irrigazione in Sila

16/06 Il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria ha posto in essere gli adempimenti relativi alla risoluzione definitiva della problematica dell'irrigazione dell'Altipiano Silano. L'accordo era stato sollecitato dall'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo, che aveva chiesto di accelerare i tempi per evitare l'acuirsi dell'emergenza idrica in Sila. Il tavolo tecnico, composto dai rappresentanti delle societa' concessionarie degli invasi irrigui silani, della Provincia di Cosenza, dell'ufficio UMA territorialmente preposto e delle Organizzazioni Professionali Agricole, si e' riunito stamani sotto la presidenza del Dirigente Generale del Dipartimento, l'ingegnere Rocco Leonetti. Le societa' concessionarie e il Dipartimento Agricoltura hanno deciso di confermare, per l'anno in corso, l'accordo stipulato e sottoscritto per gli esercizi irrigui degli anni 2004 e 2005. L'accordo ha coinvolto anche l'amministrazione provinciale di Cosenza perche' contenente una serie di integrazioni che riguardano le Utenze dei Motori Agricoli, le cui competenze sono state trasferite proprio alle Province. Gli agricoltori che attingeranno le acque dai bacini interessati avranno l'obbligo di corrispondere all'erario regionale per gli anni 2004, 2005 e 2006 le somme corrispettive ai canoni; canoni che corrispondono alla quantita' d'acqua che sarebbe stata concessa in funzione delle superfici da irrigare, accertate dalle stesse societa' idroelettriche e comunicate alla Regione. Estremamente soddisfatto l'Assessore Pirillo, il quale ha sostenuto che ''avere sottoscritto questo accordo nei tempi giusti, significa rispondere concretamente alle esigenze degli agricoltori silani portando a soluzione uno dei problemi da loro piu' avvertiti''.

Confagri “Puntare sull’operatività dei fondi POR”

16/06 "La situazione economica della regione descritta dalle lenti qualificate della Banca d' Italia, che ha presentato il consueto rapporto annuale sull' andamento dell' economia della Calabria nel 2005, registra una diminuzione in tutti i settori produttivi ed una forte caduta dell' occupazione". E' quanto rileva Confagricoltura Calabria alla luce dei dati elaborati dal centro studi di Bankitalia. Riguardo l' attuale congiuntura negativa, Confagricoltura Calabria, in una nota, "ribadisce con forza che l' unico strumento che può modificare il quadro non proprio esaltante dell' economia agricola è rappresentato dall' operatività regionale legata ai finanziamenti inseriti nel POR 2000/2006 che devono essere impegnati entro il mese di ottobre di quest' anno, al fine di evitare il disimpegno delle risorse comunitarie". Il settore agricolo ed agroalimentare - prosegue la nota - "rappresentano il fulcro dell' economia diretta ed indiretta della Calabria, dove i comparti agrumicolo, olivicolo, vitivinicolo e zootecnico sono le principali voci che alimentano l' export", ed è per questo motivo che il direttore di Confagricoltura, Nunzio Lacquaniti, esprime "il proprio disappunto per il mancato coinvolgimento delle organizzazioni professionali agricole alla tavola rotonda di presentazione del rapporto, alla quale al contrario hanno preso parte i rappresentanti del mondo universitario e di altri settori produttivi". "Non a caso - conclude Nunzio Lacquaniti - nel precedente rapporto l' andamento complessivo registrava un indirizzo positivo, in virtù anche di una buona produzione olivicola e riteniamo pertanto che il nostro settore avrebbe dovuto meritare una maggiore considerazione da parte degli organizzatori dell' iniziativa".

Coldiretti “Importante la riforma dell’olivicoltura”

15/06 "La riforma dell' olivicoltura rappresenta un' altra tappa fondamentale per la rigenerazione dell' agricoltura, in cui la Calabria sia protagonista e possa predisporre atti, che devono contribuire a fare chiarezza e ad assicurare trasparenza in un comparto fortemente strategico, che rappresenta circa il 30% del Pil in agricoltura, escluso l' indotto". E' quanto ha sostenuto il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, nel corso della consulta delle imprese operanti nel settore ortofrutticolo e agrumicolo. "La Coldiretti - è scritto in un comunicato - è impegnata a difendere in sede comunitaria il budget finanziario assegnato al settore dal bilancio agricolo. E' necessario difendere il comparto da incursioni estranee alle imprese agricole, con la possibilità di portare nell' alveo della valorizzazione delle produzioni e dei territori le risorse che verranno assegnate, che devono andare alle imprese e non ad una parvenza di organizzazioni economiche, che tentano di mantenere la situazione cosi come è. E' indispensabile assicurare subito dati veritieri e non confutabili con la realizzazione del catasto frutticolo e in particolare di quello agrumicolo. Occorre eliminare le anomalie delle riforme precedenti, che hanno drogato il mercato e condotto aree della Regione a crisi irreversibili, con una scarsa capacità di penetrazione sui mercati". Per il direttore della Coldiretti, Angelo Milo "bisogna fare tesoro della vicenda relativa alla nuova impostazione della riforma dell' olio di oliva, che ha tolto di mezzo le cosiddette 'carte' per proiettare le imprese verso il mercato. Comprendendo la richiesta delle imprese, occorrono maggiori controlli per evitare che prodotti provenienti da altri paesi, e spacciati per prodotti 'made in Calabria', possano compromettere una fase di sicuro rilancio". "Immediatamente - ha concluso Molinaro - è necessario avere un' unità di indirizzo e di intenti per tutte le risorse provenienti dal piano agrumicolo regionale, dal Por 2000-2006 ancora in corso di spesa, e anche dalla nuova programmazione del Piano di sviluppo rurale che deve diventare piano di sviluppo locale e dei territori. Quella dell' ortofrutta è una partita fondamentale da giocare. E' necessario che anche le Istituzioni, se hanno a cuore l' economia regionale, facciano la loro parte per difendere e costruire una fase di sviluppo che contribuisca a fare crescere l' asfittica economia regionale".

Il vino calabrese protagonista al Calabria Wine Day

13/06 Il vino calabrese è stato il protagonista assoluto al Calabria Wine Day, l' iniziativa promossa dall' associazione dei sommelier (Ais) insieme al Comune di Lamezia Terme e con la collaborazione dell' Ordine regionale dei giornalisti. Circa quattrocento degustatori, 27 aziende di tutte le aree vinicole della Calabria, all' agriturismo Trigna di Lamezia Terme, hanno mostrato i progressi del vigneto, che si estende dal Pollino allo Stretto. Il Calabria Wine Day si è rivelato la prima e più importante 'vetrina' del panorama enologico regionale. L' iniziativa, finalizzata alla conoscenza del patrimonio enologico calabrese, ha reso partecipi il mondo dell' informazione, i sommelier calabresi e una selezionata schiera di invitati appartenenti al mondo della cultura, dell' imprenditoria, delle professioni e della politica. Ad evidenziare la qualità della produzione enologica calabrese sono stati, nei loro intervento, il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza; il neo presidente dell' Ais Calabria, Gennaro Convertini; il presidente dell' Ordine regionale dei giornalisti, Giuseppe Soluri; il presidente dell' Arssa, Valerio Donato, ed il consigliere regionale Egidio Chiarella. "Mescendo e assaggiando stuzzicanti golosità - è scritto in una nota - confrontando colori, profumi e consistenze sono trascorsi un pomeriggio e una serata allietate dall' originale Eno-Pianobar dello 'chansonnier' Pasquale Porchia. Una manifestazione dedicata interamente al vino, bevanda come nessun' altra legata alla cultura ed al territorio con le sue peculiari identità. Il vino calabrese sta guadagnando credibilità e considerazione anche fuori dai confini nazionali. Lamezia è stata riconosciuta baricentro e capitale del vino calabrese: sono arrivati nella struttura agrituristica lametina, a due passi dall' aeroporto, con le loro bottiglie più prestigiose e con le loro storie di imprenditori, uomini e donne del mondo enologico delle dodici zone 'doc' e delle altrettante 'Igt' calabresi e i sommelier di tutte e cinque le province. Il vino calabrese aspetta i riconoscimenti che merita. La presenza delle aziende locali al Calabria Wine Day è stata un' occasione propizia per farsi conoscere e apprezzare nella regione e per lanciare, ormai senza più complessi di inferiorità, la sfida del gusto e dell' eccellenza del 'made in Calabria'". "Il lavoro prezioso - conclude la nota - che molti produttori locali hanno compiuto nelle vigne e nelle cantine per migliorare la qualità della produzione calabrese, è stato ooservato 'in presa diretta' dai visitatori, ristoratori, esperti e appassionati. La straordinaria riscoperta di preziosi vitigni autoctoni, presenti in Calabria come in pochissime altre zone del mondo, viene coniugata felicemente con le tecniche più moderne e con una nuova mentalità imprenditoriale. Tutto questo può essere garanzia di un autentico rinascimento vinicolo per la riconquista di nuovi mercati e nuovi consumatori. Così si riposiziona anche l' immagine dell' enoturismo calabrese nell' ambito di un fenomeno, che muove ogni anno in tutto il mondo flussi assai consistenti di visitatori e di appassionati, sempre più attenti alla natura, alle tipicità e alle identità regionali".

Coldiretti “Obbligo della provenienza per la passata di pomodoro”

12/06 E' iniziato il conto alla rovescia per l' entrata in vigore dell' obbligo di indicare in etichetta la provenienza della passata di pomodoro, secondo quanto previsto del decreto interministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.57 del 9 marzo scorso. Ne da' notizia la Coldiretti Calabria ''a pochi giorni - e' detto in una nota - da quella che si annuncia come una vera rivoluzione alimentare per il condimento piu' presente sulle tavole degli italiani, oltre ad essere uno degli alimenti fondamentali della dieta mediterranea famosa in tutto il mondo per la sua funzione antiossidante''. ''Si tratta - ha detto Pietro Molinaro, presidente della Coldiretti Calabria - di un traguardo fortemente voluto dalla Coldiretti a seguito di una mobilitazione che ha portato alla raccolta di un milione di firme alla quale hanno aderito associazioni di consumatori, ambientalisti, gastronomi, nutrizionisti e rappresentanti delle Istituzioni a tutti i livelli. Dal prossimo giovedi' i consumatori potranno riconoscere da subito la passata prodotta esclusivamente da pomodoro italiano grazie alle nuove etichette e ai bollini adottati da diverse aziende (''100% italiano'', ''solo pomodoro italiano'' o ''tutto pomodoro italiano'')''. ''Il nuovo provvedimento - afferma la Coldiretti Calabria in una nota - stabilisce infatti che sulle etichette venga obbligatoriamente indicata 'la zona di coltivazione del pomodoro fresco utilizzato' e completa la precedente normativa che prevede che la vera passata Made in Italy debba essere ottenuta solo direttamente da pomodoro fresco con l' eventuale aggiunta di spezie, erbe, piante aromatiche e sale, ma con una presenza di bucce e semi non superiore al 4% del prodotto finito. Si tratta di una garanzia di trasparenza che, dopo il latte fresco e la carne bianca, consentira' al consumatore di effettuare scelte di acquisto consapevoli ed evitare qualsiasi tipo di contraffazione alimentare''. ''Il pomodoro rappresenta l' alimento base per una corretta ed equilibrata alimentazione - afferma da parte sua Angelo Milo, direttore di Coldiretti Calabria -, oltre a costituire un settore portante dell' economia agricola regionale, se si considera che sono circa diecimila gli ettari utilizzati per la coltivazione, con una produzione totale che si aggira intorno ai tre milioni e 600 mila quintali di prodotto. Ci auspichiamo che le istituzioni s' impegnino - conclude Milo - a prevedere l' obbligo di etichettatura anche ad altri alimenti tuttora privi di tracciabilita' al fine di tutelare la salute dei consumatori e di valorizzare le produzioni tipiche del territorio''

Di Iacovo “Soddisfazione per il provvedimento delle clementine”

11/06 ''Il Decreto di riconoscimento dell'Igp e del Consorzio delle Clementine, da parte del Ministro delle Politiche agricole e' un provvedimento importante e un fattore di sicuro, ulteriore, rilancio del settore agrumicolo della Calabria; un contributo rilevante per l'ulteriore sviluppo e una maggiore difesa dei prodotti della Piana di Sibari e di Corigliano, in particolare''. E' quanto sostiene in una nota il consigliere comunale di Corigliano del Pdm, Benedetto Di Iacovo. ''Grande merito - ha aggiunto - per questo immediato risultato, il primo atto di un Ministro all'agricoltura di centro sinistra, va ascritto all'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, che l'ha fortemente voluto, seguito, e sostenuto con tenacia e determinazione politica. Questo provvedimento apre scenari importantissimi e strategici per la Piana di Sibari e le clementine di Corigliano. Tutto questo, naturalmente, a condizione che a partire dalle associazioni dei produttori si mettano in piedi i necessari accorgimenti e si studino adeguate strategie di programmazione delle attivita' di commercializazione del prodotto in tutto il mondo, sul breve, medio, lungo periodo. Con l'Igp ed il Consorzio di Tutela delle nostre Clementine anche quelle realta' e quelle aziende agrumicole piu' piccole o site in aree marginali potranno avere enormi benefici ed inserirsi nei grandi circuiti dei mercati globali''. ''Gli agricoltori della Piana - ha proseguito Di Iacovo - e dell'agro di Corigliano dovranno essere grati alla Giunta regionale guidata dal presidente On. Agazio Loiero che con il suo assessore al ramo, Mario Pirillo, portano a casa uno dei primi atti concreti del Governo Prodi, per il tramite del Ministro De Castro che a differenza di Alemanno, e' risultato essere persona attenta e coscienziosa verso la Calabria, tenendo presente che questa, ancora oggi, vive soprattutto di Agricoltura. Naturalmente spetta ai calabresi, alla Sibaritide, agli agrumicoltori di Corigliano lavorare seriamente per utilizzare appieno questa importante, ancorche' sempre richiesta e mai ottenuta, opportunita' per il nostro prodotto agricolo per eccellenza''. ''L'amministrazione Comunale che si insediera' - ha concluso - dovra' seguire queste fasi attraverso la realizzazione di un ''tavolo verde'', per cosi' come proposto nel suo programma dal Candidato a Sindaco dell'Unione, prof. Armando De Rosis''.

Successo dei prodotti cosentini a Zurigo

10/06 Formaggi, Salumi, Vini, Liquirizia e Fichi hanno conquistato il palato di importanti operatori Svizzeri. Rilevanti, sono infatti i riscontri che si sono avuti dopo la missione, appena terminata, in Svizzera di otto aziende della provincia di Cosenza. L’incontro si è svolto nell’ambito delle iniziative promosse da Agrisistema , azienda Speciale della Camera di Commercio per la promozione e lo sviluppo delle imprese del comparto agricolo e agroalimentare, zootecnico, della pesca e dell’itticoltura. L’azienda Speciale della Camera di Commercio di Cosenza, in partenariato con L’Istituto per il Commercio Estero, e altre 5 Camere di Commercio, ha messo a punto una serie di iniziative per la promozione delle produzioni tipiche calabresi, in particolare l’attenzione sarà posta sulla commercializzazione delle produzioni e sull’internazionalizzazione delle aziende. L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente Dott. Pietro Tarasi, avrà come sviluppo la visita di ritorno degli operatori Svizzeri presso le aziende calabresi, proseguirà con una missione analoga prevista per il mese di settembre in Danimarca a Copenaghen. Nonostante il commissariamento, dell’ente camerale cosentino, le aziende speciali proseguono le attività programmate, a sostegno di un’economia locale alle prese anche con le problematiche della commercializzazione. Agrisistema, nell’ambito invece delle attività finalizzate alla qualificazione delle produzioni tipiche, dal 13 Giugno avvierà un percorso formativo nell’ambito delle produzioni Lattiero-Casearie, l’attività culminerà con prove pratiche di caseificazione presso l’istituto sperimentale zootecnico di Bella nel potentino, centro leader nella lavorazione del Latte.

Coldiretti: Un bene per la Calabria il riconoscimento delle clementine

10/06 ''Garantita ufficialmente una maggiore salvaguardia per le famose e rinomate clementine di Calabria, attraverso il riconoscimento con decreto ministeriale del Consorzio di tutela che riunisce un consistente numero delle imprese agricole calabresi''. E' quanto scritto in una nota della Coldiretti Calabria circa il decreto ministeriale relativo alle clementine. ''Le Istituzioni - sostiene il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro - attraverso questo atto ufficiale hanno dato un contributo rilevante per una maggiore difesa del ''Made in Calabria'' al fine di contrastare le continue contraffazioni alimentari che giornalmente invadono il nostro territorio spacciandosi per prodotti locali. Le clementine sono una delle punte di diamante della nostra regione, coltivate in ben 59 comuni della regione e la cui maturazione e' legata indissolubilmente alle caratteristiche climatiche del territorio di produzione. La qualita' certificata di queste produzioni, insieme ad altri prodotti dop ed igt, rappresentano il valore aggiunto dell'economia calabrese nel suo complesso. Per tale ragione ci auspichiamo che le Istituzioni locali impieghino le risorse, per quanto possibile, al fine di agevolare l'attivita' di promozione delle clementine di calabria a cui il Consorzio stesso e' preposto''. Il direttore della Coldiretti, Angelo Milo, ha evidenziato inoltre che ''lo sviluppo economico della nostra regione e' legato in buona parte all'attivita' delle imprese agricole che si trovano costantemente aggredite dalla concorrenza sleale di prodotti stranieri privi di etichettatura la cui salubrita' non e' garantita, occorre pertanto salvaguardarle nella loro funzione primaria di valorizzazione e promozione del territorio calabrese attraverso la tutela delle loro produzioni''.

Due italiani su tre chiedono garanzie sui cibi

08/06 Due italiani su tre (in pratica il 65 per cento della popolazione) ritengono che il compito principale dell’Unione Europea sia quello di garantire nei cibi la sicurezza e la trasparenza dell’informazione su qualità, origine e caratteristiche per tutelare la salute e consentire scelte di acquisto consapevoli. E’ quanto emerge dai risultati del sondaggio effettuato dal sito www.coldiretti.it illustrati dal presidente Paolo Bedoni a Bruxelles in occasione dell’incontro internazionale “Il futuro alimentare dell’Unione Europea: sicurezza e mercato”, dai quali è emerso anche che ben il 20 per cento dei connazionali chiede controlli alle frontiere sul rispetto delle norme socio-ambientali per evitare che i prodotti in vendita vengano ottenuti danneggiando il territorio e sfruttando il lavoro, anche minorile. Solo il 12 per cento degli italiani - riferisce la Coldiretti - sostiene che l’Unione Europea debba “astenersi da qualsiasi intervento affinchè siano solo la domanda e l’offerta a determinare i prezzi e le caratteristiche dei prodotti sul mercato”, mentre una percentuale residuale del 3 per cento chiede “concorrenza ai più bassi prezzi di vendita con la liberalizzazione dei mercati”, a dimostrazione che per i prodotti alimentari le ragioni della sicurezza prevalgono su quelle economiche anche nei momenti di crisi. Una esigenza nel mercato globale soprattutto alla luce delle recenti emergenze sanitarie (dalla mucca pazza dell’Inghilterra al pesce al mercurio, dal latte alla diossina del Belgio ai polli all’antibiotico del Brasile fino all’influenza aviaria) che hanno dimostrato come la difesa degli interessi dei consumatori non può fermarsi alla liberalizzazione dei mercato ma - continua la Coldiretti - devono essere imposti requisiti di qualità e di trasparenza per tutti i prodotti alimentari e previsti meccanismi per la loro osservanza. Una misura di tutela dei cittadini che per gli italiani - continua la Coldiretti - deve estendersi anche fuori dai confini comunitari dove anche nell’agroalimentare molti sistemi produttivi fondano il proprio successo sullo sfruttamento dell’ambiente e del lavoro. Ne è un esempio - precisa la Coldiretti - l’allarme lanciato sull’importazione di rose nel mercato comunitario che vengono “smistate” nei diversi Paesi dell’Unione dopo essere arrivate a Londra e Amsterdam dal Kenia dove vengono coltivate senza protezioni sociali, con l’utilizzo di pesticidi non autorizzati e l’uso di acqua che viene sottratta alle popolazioni sofferenti per la sete. O ancora quella di pomodoro dalla Cina, che esporta in Italia 100mila tonnellate di concentrato all’anno, dove secondo l’accusa lanciata dal gruppo Human Rights in China viene coltivato con il lavoro dei detenuti costretti ai lavori forzati dal sistema carcerario paramilitare del Xinjiang, la regione centroasiatica di frontiera. Si tratta di pericolose distorsioni del commercio globale che - sottolinea la Coldiretti - coinvolgono direttamente l’Unione Europea che è il principale importatore mondiale di prodotti agroalimentare e ha il dovere di svolgere un ruolo di leadership nel garantire la sostenibilità del commercio dal punto di vista sanitario, ambientale e sociale. E per questo - precisa la Coldiretti - occorre accelerare il percorso intrapreso a livello comunitario con una riforma della politica agricola finalizzata a garantire una produzione agricola rivolta al mercato e alle garanzie di qualità anche con l’estensione a tutti i prodotti dell’obbligo (già in vigore nella UE per carne bovina, uova, miele, ortofrutta fresca) di indicare nelle etichette l’origine della componente agricola impiegata per ridurre i rischi, valorizzare il territorio e assicurare il rispetto di adeguati standard socio ambientali anche nelle produzioni importate. Una opportunità per l’Italia che può vantare i primati raggiunti sul piano della qualità, sicurezza alimentare ed ambientale dall'agricoltura nazionale con la leadership nazionale di ben 155 denominazioni di origine italiane riconosciute nell’albo comunitario sul totale di 720 (22 per cento) e il fatto che una impresa biologica europea su tre è italiana (37,7%), la superficie nazionale coltivata a biologico rappresenta più di un quarto (27,7%) del totale coltivato a livello Ue, senza dimenticare il divieto sancito a livello nazionale di coltivare produzioni biotech. Ma anche - conclude la Coldiretti - il record assoluto del 99 per cento dei campioni di frutta e verdura con residui di pesticidi al di sotto dei limiti di legge che conferma gli ultimi risultati pubblicati dalla Commissione Europea dai quali emerge che la frutta e la verdura Made in Italy sono le più sicure in Europa con una presenza di residui chimici nettamente inferiore a quella di altri Paesi produttori dove le irregolarità rilevate per i prodotti alimentari sono superiori di tre volte in Germania, quattro volte in Francia e Spagna e di oltre 6 volte in Olanda.

IL SONDAGGIO SUL GIUDIZIO DEGLI ITALIANI SULL’EUROPA A TAVOLA
Nel commercio di prodotti agroalimentari cosa deve garantire principalmente l’Unione Europea ?
3% La concorrenza ai più bassi prezzi di vendita con la liberalizzazione dei mercati
65% La sicurezza e la trasparenza dell’informazione su qualità, origine e caratteristiche per tutelare la salute e consentire scelte di acquisto consapevoli
20% Il rispetto delle norme socio-ambientali per evitare che i prodotti in vendita vengano ottenuti danneggiando il territorio e sfruttando il lavoro
12% Astenersi da qualsiasi intervento affinchè siano solo la domanda e l’offerta a determinare i prezzi e le caratteristiche dei prodotti sul mercato
Fonte: Sondaggio del sito www.Coldiretti.it realizzato con le risposte dei naviganti senza valore statistico

ALCUNI ESEMPI DI EMERGENZE SANITARIE IN ITALIA E IN EUROPA
? Mucca pazza - Nel 1985 si sviluppa una nuova malattia dei bovini, la "Bse" o "malattia della mucca pazza” causata, si ritiene, dal consumo da parte dei bovini di farine animali contaminate. nel gennaio del 2001.
? Pomodoro cinese - Nell’agosto del 2003 il Servizio Vigilanza Antifrode Doganale di Brindisi, unitamente a Guardia di Finanza e Polizia di frontiera, dispone il sequestro di circa 20 tonnellate di concentrato di pomodoro avariato giunto dalla Cina attraverso la Grecia. Il prodotto era diretto verso industrie conserviere della Campania le quali, dopo averlo “tagliato” con il prodotto locale, lo avrebbero immesso sul mercato con l’indicazione di prodotto italiano.
? Colorante del peperoncino cancerogeno - Nell'estate 2004 la britannica Food Standard Agency riscontra la contaminazione del Sudan in alcune partite di olio di palma, un olio vegetale proveniente dall'Africa occidentale, di un colorante – il Sudan IV - genotossico e cancerogeno. La Commissione europea subito allerta gli Stati membri, invitandoli ad effettuare specifici screening.
? Latte all’ Ixt - Nel novembre 2005 la procura di Ascoli Piceno fa sequestrare 30 milioni di litri di latte per l’infanzia contaminato da una sostanza, l’ITX, usata per nella stampa delle confezioni in tetrapak. Scatta il meccanismo di allerta comunitario.
? Grano cancerogeno – Viene arrestato il 10 gennaio 2006 dalla Guardia di Finanza l’imprenditore pugliese Francesco Casillo, leader mondiale nella vendita di semole e nell’acquisto di grano duri, con l’accusa di avvelenamento, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari. L’accusa va messa in relazione al dissequestro con false documentazioni e alla distribuzione per l’impiego industriale di 58.000 tonnellate di frumento importato dal Canada, contaminato da ocratossina, una sostanza altamente cancerogena.
? Mangimi alla diossina – il 30 gennaio 2006 chiusura di numerose aziende agricole in Belgio, Olanda e Germania a seguito della scoperta di contaminazioni da diossina nei mangimi destinati a maiali e polli presenti in 96 allevamenti del Belgio, 275 dell'Olanda e alcuni della Germania.
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

I PRIMATI DEL MADE IN ITALY IN EUROPA
? leadership nazionale di ben 155 denominazioni di origine italiane riconosciute nell’albo comunitario sul totale di 720 (22 per cento)
? Una impresa biologica europea su tre è italiana (37,7%), la superficie nazionale coltivata a biologico rappresenta più di un quarto (27,7%) del totale coltivato a livello UE,
? divieto sancito a livello nazionale di coltivare produzioni biotech
? record assoluto del 99 per cento dei campioni di frutta e verdura con residui di pesticidi al di sotto dei limiti di legge che conferma gli ultimi risultati pubblicati dalla Commissione Europea dai quali emerge che la frutta e la verdura Made in Italy sono le più sicure in Europa
? presenza di residui chimici nettamente inferiore a quella di altri Paesi produttori dove le irregolarità rilevate per i prodotti alimentari sono superiori di tre volte in Germania, quattro volte in Francia e Spagna e di addirittura oltre 6 volte in Olanda.
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Domenica a Lamezia il “Calabria WineDay”

06/06 L' Associazione dei Sommelier italiani (Ais) ha organizzato per domenica prossima a Lamezia Terme, in collaborazione con l' Ordine regionale dei giornalisti, un' iniziativa finalizzata alla conoscenza del patrimonio enologico calabrese denominata " CalabriaWine Day", . "L' obiettivo - è scritto in una nota - è quello di evidenziare la qualità raggiunta dall' enologia regionale e di comunicare questa consapevolezza rendendone partecipi innanzitutto il mondo dell' informazione, i sommelier calabresi e una selezionata schiera di invitati appartenenti al mondo della cultura, dell' imprenditoria e della politica. Si tratta di un evento dedicato al vino, bevanda particolarmente legata alla cultura e al territorio con le sue peculiari identità. Protagonista assoluto sarà il vino calabrese: bianchi, rossi e rosati che sempre più stanno guadagnando credibilità e considerazione anche fuori dai confini nazionali. Uomini e donne del mondo del vino calabrese e i sommelier delle cinque province saranno presenti con le loro bottiglie più prestigiose e con le loro storie di imprenditori. "Per i giornalisti calabresi - sostiene il presidente dell' Ordine regionale, Giuseppe Soluri - l' appuntamento costituisce un' occasione importante di conoscenza e approfondimento 'in presa diretta' dell' enogastronomia regionale che con i suoi vini, oltre che con il suo paniere di produzioni tipiche, rappresenta uno dei più interessanti giacimenti di eccellenze del Sud fino ad ora portate alla luce solo in minima parte". "Sarà - conclude la nota - una domenica tutta da degustare con un serrato confronto sui risultati delle attività intraprese e sui nuovi progetti, un breve dibattito e, soprattutto, un' ampia degustazione guidata e un banco di assaggio libero. L' iniziativa vuole risultare stimolante per il mondo vitivinicolo e per quello dell' informazione calabrese, fortemente voluto dall' Associazione italiana sommeliers, che è la più importante e accreditata organizzazione della categoria, fondata quarant'anni fa e riconosciuta giuridicamente dallo Stato. Il ' CalabriaWine Day' si annuncia come un vero e proprio workshop, con la presenza qualificata del mondo della stampa, delle radio e tv calabresi e di importanti opinion leader delle cinque province. Nel corso della manifestazione saranno offerti assaggi di prodotti tipici locali e, in sottofondo, le note piacevoli di un originale 'Eno-Pianobar' dal vivo. La scelta di organizzare a Lamezia Terme il ' Calabria Wine Day' testimonia la volontà dell' Ais di attivare iniziative di qualificazione e valorizzazione dell' enogastronomia locale. Lamezia detiene un' importante denominazione d' origine controllata e vanta vini straordinari. La partecipazione istituzionale e l' impegno del Comune di Lamezia Terme per il ' Calabria Wine Day' sono garanzia della collaborazione esistente con le istituzioni locali".

A Crotone convegno su Agro-Energia

05/06 La Confagricoltura calabrese terrà, dopodomani a Crotone, un convegno sul tema: "Progetto Agro-Energia". "La riforma dell' organizzazione comune di mercato del comparto bieticolo - è scritto in una nota - e le difficoltà del pomodoro e di altre produzioni rischiano di mettere fuori gioco aree importanti. Gli agricoltori calabresi non vogliono trasformarsi in pensionati, ma vogliono continuare a produrre e sono pronti a imboccare nuove strade. A questo scopo la Confagricoltura intende proporre un progetto articolato di riconversione produttiva; laddove si è inteso 'destrutturare' si chiede ora di 'ristrutturare'. Nell' incontro di mercoledì si vogliono evidenziare le opportunità concrete che possono venire dalla creazione, in Calabria, di filiere energetiche". "Gli agricoltori - spiega il presidente del Consorzio Produttori Energetici, Nicola Cappa - puntano ad essere interlocutori di primo piano, in un progetto articolato che faccia dell' agro-energia una opportunità realmente praticabile. La Confagricoltura ed il suo presidente, Federico Secchioni, sono stati tra i primi ad individuare le potenzialità per gli agricoltori della coltivazione a finalità energetiche per essere sempre più sindacato di progetto e di programma".

Prorogato al 31 giugno il termine del bando PIAR

01/06 Il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria ha reso noto che i termini per la presentazione delle domande inerenti il bando Piar sono stati prorogati al 13 giugno. Il bando era stato pubblicato nel supplemento straordinario del Burc dello scorso 3 maggio. La proroga e' stata concessa attraverso un decreto dirigenziale, in corso di perfezionamento.

Archivio dal 01/06/06 al 31/10/06

Archivio dal 17/12/05 al 30/05/06

Archivio dal 13/9 al 16/12

Archivio dal 3/5 al 10/09

Archivio dal 18/1 al 30/04

Archivio dal 5/11 al 18/01


Archivio

Archivio dal 17/12/05 al 30/05/06

Archivio dal 13/9 al 16/12

Archivio dal 3/5 al 10/09

Archivio dal 18/1 al 30/04

Archivio dal 5/11 al 18/01

 Spettacoli

Cinema

Teatro

Concerti

Web TV -  Video Notizie
 Sport

 Lo Sport  Pallanuoto: Sicurnet Vittoriosa nelle ultime due gare. Calcio: Il Cosenza vince con il Pro Favara. Pallavolo: Eurosport retrovessa Rugby: Al Rugby Cosenza il derby .Equitazione: 64° concorso nazionale di salto a ostacoli

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia una risoluzione minima di 800x600 punti