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    Le universita' dicono no alla Riforma, pioggia di rinvii in tutta Italia

     

     

    Le universita' dicono no alla Riforma, pioggia di rinvii in tutta Italia

    02 set 10 Firenze, Cosenza, Sassari, Cagliari, Bologna, Pisa e altre ancora: si allunga di giorno in giorno la lista delle universita' che hanno deciso di rinviare l'inizio dell'attivita' accademica, che avrebbe dovuto partire in questi giorni. Alla base di questa decisione, il blocco della didattica attuato dai ricercatori, la protesta contro i tagli dei fondi agli atenei e lo slittamento dell'esame in Parlamento del ddl di riforma dell'universita'. Come ha spiegato oggi il preside della facolta' di Scienze politiche dell'Universita' della Calabria, Guerino D'Ignazio, "le politiche dell'attuale Governo tendono a impoverire l'intero sistema educativo, considerato come un costo e non come un investimento sul futuro delle nuove generazioni. Le Universita', in particolare, rischiano il fallimento a causa dei drastici tagli operati in questi ultimi anni. La cosiddetta 'riforma Gelmini', in discussione alla Camera, tende a indebolire il carattere pubblico dell'alta formazione, riduce gli spazi di democrazia all'interno della stessa universita' e mortifica il ruolo dei docenti e, in particolare, dei ricercatori. In breve, esiste una situazione di grave disagio nel mondo universitario". Il rinvio delle lezioni, peraltro, non e' che la prima forma di protesta. A Firenze, ad esempio, il Consiglio di Facolta' di Psicologia si impegna "ad attuare in questo periodo una serie di iniziative finalizzate a sensibilizzare gli studenti, le famiglie e l'opinione pubblica sulla situazione nella quale versa l'universita' italiana". Alla Facolta' di Lingue di Sassari, a partire da lunedi' si terra' un'assemblea permanente aperta a studenti, docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo. A Bologna e' stato deciso di creare una consulta permanente con i rappresentanti dei ricercatori delle diverse facolta' per monitorare la situazione. Al centro delle proteste il problema dei ricercatori che stanno attuando uno sciopero bianco - che consiste nell'occuparsi solo della ricerca bloccando del tutto l'attivita' didattica - la cui presenza e' fondamentale per dare avvio alle lezioni. Protestano contro la riforma targata Gelmini e contro quello che definiscono "il sottofinanziamento" degli atenei.

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