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    Stato agitazione Senato accademico UniReggio contro tagli

     

     

    Stato agitazione Senato Accademico UniReggio contro tagli

    01 lug 10 Lo stato di agitazione, ''fino alla conclusione dei lavori parlamentari di approvazione del decreto legge'' Gelmini, e' stato proclamato dal Senato accademico dell'Universita' Mediterranea di Reggio Calabria che si e' riunito per esaminare i provvedimenti governativi riguardanti l'universita', quali il Ddl e la Manovra finanziaria. In un lungo documento, il Senato accademico individua alcuni aspetti critici dei provvedimenti: ''il mantenimento dei tagli previsti dalla Legge 133/2008 che portera' nel prossimo futuro la maggior parte degli Atenei statali italiani al commissariamento; il sospetto di un progetto politico orientato alla demolizione dell'universita' pubblica, in particolare delle universita' meridionali; l'iniquita' dei tagli alle retribuzioni dei docenti universitari, discriminati rispetto ad altre categorie del pubblico impiego; un quadro generale che vede l'universita' sempre piu' soggetta ad attacchi concentrici e tendenti a ridimensionarne la funzione di Universita' pubblica''. In particolare, e' scritto nel documento, ''il Ddl Gelmini in discussione in Parlamento prevede organi di governo verticistici e una presenza eccessiva di esterni, un eccessivo potere dei Rettori e dei Consigli di amministrazione rispetto ai Senati accademici, una riduzione degli spazi di democrazia, la creazione di ulteriore precariato con l'istituzione dei ricercatori a tempo determinato. Esso non prevede invece alcuna normativa per riconoscere la funzione docente degli attuali ricercatori''. Il Senato accademico dell'Universita' Mediterranea ''ritiene che nessuna efficace riforma universitaria possa essere effettuata 'a costo zero', per giunta in presenza di un insieme di disposizioni penalizzanti per gli Atenei; auspica che la nuova legge di riforma salvaguardi il ruolo cruciale dell'Universita' pubblica, quale sede principale della ricerca scientifica e della trasmissione dei saperi, per lo sviluppo e la crescita della nazione; ritiene che gli organi di governo dell'Ateneo debbano essere coerenti con tali caratteristiche e debbano essere ispirati ad una reale autonomia e rispettosi del principio di rappresentativita' delle varie componenti accademiche, con organi deliberanti in cui siano garantiti la discussione e il confronto delle opinioni; fa proprie le sollecitazioni piu' volte espresse dalla Crui a favore di un nuovo piano di reclutamento nazionale con tempi e ritmi certi; ritiene che la legge di riforma debba contemplare una ridefinizione dello stato giuridico dei ricercatori; auspica per la nuova figura di ricercatore a tempo determinato un reale percorso di tenure track; rivolge un appello a tutte le componenti accademiche affinche' vengano fatti tutti gli sforzi necessari per superare con coesione questo momento difficile per l'Universita'''. Inoltre, il Senato accademico chiede nella manovra ''venga abolito il blocco degli scatti biennali e delle conferme in ruolo; sia previsto, a fine triennio, un meccanismo di recupero dei miglioramenti mancati in virtu' del blocco dei contratti nella Pubblica amministrazione; venga ripristinata la metodologia di calcolo della liquidazione e il pagamento in tre anni delle liquidazioni venga limitato al solo triennio 2011-2013''. Il Senato accademico, oltre allo stato di agitazione, ha deciso di ''intraprendere fin da subito azioni di particolare incisivita' per sensibilizzare l'opinione pubblica locale; aderire alla giornata di protesta nazionale del primo luglio; indire una giornata di protesta per il 6 luglio e sostituire la pagina principale del sito web dell'Ateneo con una pagina relativa allo stato di agitazione; chiedere al Coruc (Comitato Regionale Universitario di Coordinamento della Calabria) di associarsi allo stato di agitazione al fine di estendere a tutte le Universita' della Calabria l'adesione alla giornata di protesta del 6 luglio; chiedere alle Universita' del sud di associarsi allo stato di agitazione al fine di estendere a tutte le Universita' del Meridione l'adesione alla giornata di protesta del 6; richiedere l'immediata convocazione della Crui al fine di estendere a tutte le Universita' italiane la giornata di protesta; invitare tutte le organizzazioni nazionali universitarie ad una giornata di protesta per il 6 luglio''

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