Titolo VI dello Statuto Unical, lettera aperta dei lavoratori del centro Residenziale Nuova Cosenza Quotidiano Digitale

Titolo VI dello Statuto Unical, lettera aperta dei lavoratori del centro Residenziale

01 lug 10 Una Lettera aperta inviata al Magnifico Rettore Latorre è stata invita dalla Federazione Provinciale della Cisl che pubblichiamo interamente sul titolo Vi dello statuto dell'Unical.

Caro Rettore, con la presente, Le chiediamo la convocazione di un’assemblea del personale del Centro Residenziale (ovviamente aperta anche a docenti e studenti) per discutere a distanza di più di un anno dalla modifica del Titolo VI dello Statuto dell’Ateneo — che ha trasferito le competenze del C.d.A del Centro Residenziale al C.d.A dell’Unical— sia l’impatto amministrativo-operativo di tale processo di profonda riorganizzazione gestionale sulle funzioni e i compiti del personale tecnico-amministrativo sia le scelte sul nuovo assetto del Centro Residenziale alla luce soprattutto dei nuovi scenari che il D.D.L Gelmini sulla governance sta delineando. Il Programma delle attività del Centro Residenziale per l’anno accademico 2010-11, presentato nel corso dell’ultimo C.d.A dell’Ateneo, accanto a importanti risultati conseguiti, evidenzia una serie di criticità che meritano una discussione pubblica perché investono l’aspetto strategico-politico del Centro Residenziale che rappresenta ancora oggi l’unico esempio di Campus pubblico del Paese. Ad esempio, non Le sarà certamente sfuggita la discrepanza (rilevante peraltro) tra le entrate e le uscite di servizi importanti per il personale universitario come quelli di foresteria e delle residenze Socrates (ricordiamo che si tratta di servizi a pagamento e non gratuiti) che registrano pesanti disavanzi pari, complessivamente, a quasi 1 milione di euro. Tale «forte sbilanciamento», per utilizzare le parole precise della relazione, spinge il documento, di cui il C.d.A ha preso atto nella seduta del 25 giugno c.a., a chiedere che sia «concretamente studiata e valutata la possibilità di esternalizzazione parziale o totale di tali servizi». Poiché anche per altri servizi essenziali per la comunità universitaria, in modo particolare studentesca, come quelli relativi all’alloggio, si possono desumere palesi e significative sperequazioni tra le tariffe praticate agli studenti per il posto letto ( che vanno da un canone minimo di 60€ ad un massimo di 140€ al mese) e i costi effettivi di gestione (327 € al mese il costo medio per posto letto nelle residenze in locazione di proprietà dell’Ateneo) che cosa ci dobbiamo concretamente aspettare? Anche per le residenze studentesche si sta pensando ad una esternalizzazione del servizio? Sono forse maturi i tempi per la privatizzazione del Centro Residenziale e dei suoi servizi? Si sta forse considerando l’opportunità di costituire una fondazione per la gestione del patrimonio residenziale dell’Ateneo? Interrogativi che meritano senz’altro una risposta chiara e netta. I lavoratori del Centro Residenziale, che vivono con profondo disagio le evidenti difficoltà di stabilizzazione dei nuovi processi decisionali adottati l’anno precedente e che temono di non vedere valorizzate le professionalità maturate nell’arco di decenni di attività lavorativa, hanno bisogno di risposte certe, soprattutto alla luce della probabile riorganizzazione in senso privatistico dei servizi residenziali dell’Ateneo. La Cisl, caro Magnifico, si aspetta di poter discutere apertamente e pubblicamente su queste e sulle altre questioni che investono direttamente la riorganizzazione della governance dell’Ateneo. Le chiediamo pertanto, a partire dalle criticità gestionali del Centro Residenziale, di voler avviare un ampio confronto che veda i lavoratori dell’Unical e tutta la comunità universitaria partecipi delle politiche di definizione del nuovo modello di Università che Arcavacata intende perseguire.