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      Cosenza, Dionigi non gode la fiducia della squadra, si attendono decisioni

       

       

      Cosenza, Dionigi non gode la fiducia della squadra, si attendono decisioni

      23 ott 22 A fine partita l’abbraccio di Vaisanen a Matosevic in lacrime per la sconfitta patita per 5-0 contro la Spal è emblematico. Un giovane alla prima esperienza in un campionato professionistico che non regge la pressione. Non regge la tensione di una situazione complicata e viene ricnicuorato dal professionista che da tempo calca i campi della serie B. Scelte societarie molto discutibili che pesano su tutto il rendimento della squadra. I giovani saranno pur bravi ma sotto pressione non reggono l’urto. Ma quello che più preoccupa, nell’attuale situazione, a prescindere dalla rosa non adeguata ad una stagione segnata da compagini allestite con capitali importanti, è altro.

      Il tecnico non gode la fiducia della squadra

      Fatto il preambolo, veniamo al dunque. Che il rapporto tra i giocatori e il tecnico del Cosenza non fosse idilliaco lo si era capito dal nervosismo di alcuni giocatori rappresentativi che in settimana hanno risposto in modo piccato ai tifosi che chiedevano lumi delle prestazioni durante lo struscio su corso Mazzini. Poi l’incontro con il tifo organizzato, un faccia a faccia dopo la sconfitta con Reggina e poi col Genoa, che non ha avuto esiti sul campo. Ieri poi, lo ha ammesso il tecnico in conferenza stampa, un battibecco a fine gara e tutti i giocatori che è andata sotto la curva gremita dai quasi 800 persone, un lusso per la serie B, altro che Champions League, a scusarsi per la impietosa sconfitta del "Mazza". Ne Mister Dionigi né il suo staff è andato a scusarsi. Fatto gravissimo.

      Campionato difficile fatto da squadre importanti

      Ma non sono solo gli ottocento presenti sugli spalti, altri erano presenti in altri settori, ad essere stati umiliati dalla prestazione indecorosa ma è stata offesa una intera città e tutta la sua provincia che la squadra si onora di rappresentare in giro sui campi di calcio di tutta Italia. Le sconfitte di Reggio e col Genoa non avevano bisogno di altri alibi per capire che qualcosa non funziona. Al di là delle responsabilità dei songoli, che ci stanno tutte, non è il momento di cercare scusanti. Dopo dieci partite il Cosenza ha undici punti in classifica ed è a tre punti dalla retrocessione e a due dai play out. Zone in cui al momento stazionano squadre con organici ben più importanti che rispondono al nome di Benevento, Como, Palermo, Pisa e Perugia. A nostro avviso nessuna di queste squadre rimarrà in quella zona. Se ci si era illusi son la buona partenza figlia di una preparazione fatta per tempo che ga permesso di partire bene ora i valori vengono fuori. E sarà sempre più accesa la lotta per mantenere la categoria.

      Discussioni accese anche in società

      Ma se la discussione all’interno dello spogliatoio è accesa tra i componenti della rosa, lo stesso accade in società dove sembra ci sia stata uno scambio di vedute molto acceso tra il DS Gemmi e il Presidente Guarascio. Serve cambiare pagina e le parti hanno due punti di vista diversi. E’ evidente che così non va e che l’esperienza di Dionigi sia arrivata al capolinea. Così la società sta prendendo tempo, forse troppo, visto che i segnali c’erano già tutti, nel cambiare rotta. Si tratta non solo di dare la scossa o voltare pagina ma di trovare l’allenatore adatto e competente che possa mettere mano ad un parco giocatori che per quanto giovane ha le sue qualità. Ore decisive, al di là delle frasi di circostanza, che potrebbero segnare il futuro del Cosenza Calcio.

      Toto allenatori

      E come accade in questa situazione molto delicata è il proliferare deigli eventuali nomi che potrebbero fare al caso del Cosenza. Così il rosario viene snocciolata con nomi alquanto improbabili a nomi di quanti cercano un posto al sole. Si va da Zenga a Iachini per passare a Di Biagio, Cosmi e Stellone. Ma bisogna fare presto. Quest'anno il fattore "C" potrebbe non bastare.

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