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      Cosenza, in due a parte, ma la cantera?

       

      Zilli e Panico in allenamento

       

      Cosenza, in due a parte, ma la cantera?

      17 ott 22 E' ripresa questo pomeriggio la preparazione del Cosenza Calcio in vista della prossima gara, contro la Spal, di sabato prossimo. Due i giocatori che mancheranno sicuramente, Aldo Florenzi che sta lavorando con il medico riabilitatore e Martino che sconta la seconda giornata di squalifica. Intanto a parte ha lavorato Meroni che sabato contro il Genoa è uscito dal campo per una botta al quadricipite. Domani dovrebbe riaggregarsi.

      Cinque gol in due partite

      Il tecnico Dionigi, prima della seduta di allenamento, ha parlato con la squadra analizzando la partita contro il Genoa. I numeri sono impietosi. Non solo il secondo tempo è stao giocato infruttuosamente con l'uomo in più ma ci dicono che nella ripresa il Cosenza ha fatto zero tiri in porta contro i tre del Genoa. Due nel primo tempo. Contro i totali sette del Genoa. Numeri che non sono affatto confortanti perchè seguono la disfatta di Reggio Calabria dove il Cosenza ha preso tre reti che sommate alle due del Genoa fanno un totale di cinque gol presi in due partite. Contro un solo gol realizzato, per giunta su rigore, da Butic, il nono realizzatore delle nove reti segnate. Dati che sia il tattico Hiro che Mister Dionigi hanno presente sotto i loro occhi. Dati che preoccupano al di là della qualità e della bontà del gioco espresso dalla rosa.

      Che fine hanno fatto i giovani

      Già, la rosa. Ma che fine hanno fatto i giovani che in pre campionato hanno messo in mostra non solo la voglia ma anche la capacità di dare un contributo valido alla causa. Ma davvero il Gozzi visto nel secondo tempo è meglio di quel La Vardera che scorazzava in ritiro. O quel Zilli che nell'amichevole con il Benevento aveva spaccato in due la partita. Si è dissolto nel nulla? E poi Prestianni, Arioli sono solo dei nomi in rosa perchè serve solo riempire le partitelle? Che fine ha fatto la cantera rossoblù? In campo vista la prestazione di alcuni vengono i dubbi sui motivi perchè alcuni non hanno fatto manco un minuto di gioco. E' vero che Florenzi è infortunato ma chi salta l'uomo? Chi adesso alza la squadra e con la sua gamba garantisce ripartenze e capovolgimenti di fronte? Tanti dubbi e interrogativi a cui non riusciamo a trovare risposte.

      La media di 1.2 punti a partita

      Continuando la nostra riflessione ragionata, il campionato continua il suo corso e il Cosenza ha nel carniere 11 punti conquistati in nove gare, cinque delle quali giocate fuori casa. Tra le mura amiche due vittorie e due sconfitte. Fuori casa va meglio. Su cinque gare una vittoria, due pareggi e due sconfitte. Restano 29 partite da giocare con 87 punti in palio. L'obiettivo della salvezza con questa media di 1.2 punti a partita porterebbe ad un totale di 46.4 punti. Numeri confortanti se non fosse per il fatto che in basso, sotto al Cosenza, le squadra che annaspano hanno organici importanti. Difficile, ancora oggi, individuare chi è candidato alla retrocessione. Inoltre se si continua a non segnare, difficile tenere la media.

      A Ferrara una nuova battaglia

      Intanto si va a Ferara ad incontrare la Spal del neo allenatore, l'ex nazionale De Rossi, chiamato da Tacopina dopo un avvio non proprio entusiasmante. Si prospetta una nuova battaglia. A patto che sul campo ritorni quella cazzimma vista nelle prime giornate ed oggi oggetto del programma "Chi l'ha visto?". Dov'è il pressing a tutto campo e la densità offensiva? C'è un calo di preparazione? Una crisi atletica o cosa? Domande che ci poniamo non per cercare un alibi ma per capire, se possibile, a cosa sia dovuta questa involuzione.

      Quale tattica prevale?

      Intanto Mister Dionigi ancora non ha una strada tattica precisa. Se è vero che l'atteggiamento in campo viene dettano dallo sfruttare al meglio le capacità dei giocatori, ancora non sembra ci sia una identità precisa di gioco. E' anche vero che in ritiro non ha lavorato tutta la rosa al completo ma alcuni elementi cardine, come Calò, sono arrivati in netto ritardo di preparazione. Quante palle perse nell'ultima partita. E poi quasta mancanza di aggressione sulle seconde palle da parte di tutta la squadra a cosa è dovuta? Stanchezza o cosa? Resettare tutto aveva detto il tecnico dopo la gara con la Reggina. Niente alibi ma giù a lavorare aveva detto il DS Gemmi. Con il Genoa non si sono visti progressi. Anzi. Al di là del pittoresco lancio di sale in campo c'è da guardarsi negli occhi perchè, alla fine, le bugie hanno le gambe corte. Non erano campioni nelle prima gare, non sono brocchi nelle ultime partite giocate. E allora?

      Domani si riprende con l'aria fresca del mattino. Vedremo

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