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      Cosenza, ripresa tra la contestazione

       

       

      Cosenza, ripresa tra la contestazione

      20 apr 21 Giornata triste per il Cosenza Calcio che riprende a lavorare, tra tanti interrogativi, proprio nel giorno del compleanno di Gigi Marulla, indimenticata bandiera del Cosenza Calcio, in una posizione di classifica che ad oggi ne condannerebbe alla retrocessione in serie C. La società, ad oggi, non ha voluto dare alcun segnale, dopo i contatti dei giorni scorsi, sulla guida tecnica del team rossoblù reduce da tre sconfitte che non danno alcuna speranza per il futuro. Così ci hanno pensato i tifosi che oggi hanno chiesto conto di quanto sta accadendo a direttore sportivo, allenatore e giocatori. Un faccia a faccia duro con i toni accesi di chi ha chiesto conto di quanto sta accadendo. Una situazione davvero incredibile che nessuno accetta per come sta evolvendo. Un faccia a faccia nel rispetto reciproco che ha messo a nudo le colpe, di tutti, ma soprattutto di chi pensa di essere arrivato a Cosenza a svernare. Ci si aspettava una svolta ma al momento solo dichiarazioni e parole di circostanza. La situazione è sotto gli occhi di tutti. Un attaccante preso, che doveva fare la differenza, ma che è sparito dai radar senza mai aver giocato una intera partita. Altri che hanno messo in mostra una condizione atletica penosa. La piazza di Cosenza che di copo sembra essere diventata il cimitero degli elefanti. E il campo che non dà alcun buon segnale. Altro che miracolo da replicare dopo quanto fatto vedere nell'ultima stagione. Ci si aspettava la scossa. Ma la società è completamente sorda alle richieste della piazza, intenta a fare i conti con un mercato di rafforzamento decisamente fallimentare. A peggiorare la situazione le notizie dell'ultima assemblea di Lega in cui il presidente Guarascio ha chiesto, a decisioni prese, addiritttura, la sospensione delle retrocessioni. Una mossa disperata che tinge con toni ancora più incredibili la situazione attuale. Non ci sono commenti da fare. I fatti parlano da soli. Eppure in rosa c'è gente con esperienza che ha dalla sua tante battaglie vinte, orgoglio e capacità di sovvertire qualunque situazione. Fino ad oggi così non è stato. Anzi. Nelle ultime due partite si è assistito ad una nave che affonda senza un minimo di orgoglio. Sempre gli stessi errori, sempre le stesse giocate, sempre senza frutto di tanto "bel" gioco. Eppure con 12 giorni a disposizione , per invertire la rotta, si è deciso di lasciare la nave affondare. Non è questo il calcio che ci piace raccontare, non è questo spettacolo penoso che la città e i tifosi del Cosenza meritano. Vergogna.

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