Il Cosenza in dieci porta a casa un buon punto da Bisceglie (0-0)

11 mar 18 Un punto è meglio che niente.Da Bisceglie il Cosenza torna con un pareggio che ancora una volta vede protagonista la giacchetta gialla di turno. Tale Garofalo da Torre del Greo che si distingue, anche lui, per una serie di errori che, guarda caso, penalizzano la squadra rossoblu. Inutile continuare a raccontare le malefatte a mo di giustificazione di una gara che poteva essere e non è stata. Ancora una volta l’anemicità el reparto offensivo e una nuova espulsione ridimensionano l’obiettivo vittoria che il Cosenza si era imposto prima della gara. Non serve a niente tenere il profilo basso. la società deve intervenire energicamente in Lega e chiedere più rispetto. Braglia fa la sua parte e magari lo dice tropo schiettamente. Si arrabbia perché vede il lavoro duro di una settimana dei suoi giovanotti rovinato da un comportamento decisamente scandaloso. E ne fa anche le spese in prima persona quando vero il finire del primo tempo viene allontanato dalla panchina, si fa per dire, una sorta di piazza d’armi, dove il tecnico incita i suoi. Ma ancora una volta decisioni affrettate, il secondo giallo e l’espulsione di Dermau, invece del rosso diretto non dato a Toskic quando spacca una mandibola a Loviso, o il rigore plateale non assegnato all’87 al Cosenza fanno arrabbiare un po tutti i rossoblu. Trovare giustificazioni e prendersela con l’arbitro, è vero, non serve. Ma possibile mai che nessun in Lega veda questi sfracelli? Eppure il Cosenza era partito alla grande con un rosario di occasioni a cominciare dal primo minuto. Altro che solo il Bisceglie tira in porta. Gli avanti rossoblu arrivano a due passi dalla marcatura ma non fanno i conti con una difesa, quella neroazzurra, che si chiude molto bene ed è brava a tener immacolata la porta dell’ottimo Crispino. Perez e Baclet fanno a gara a sprecare li davanti. Senza bomber Bruccini, che si f male nella rifinitura, Braglia non vuole rischiarlo e lo lascia in tribuna. In testa molto spazio lo occupano i pensieri e gli schemi della gara di mercoledì. Così l’espulsione di Dermaku gli scombina tutti i piani. Il turnover programmato va a farsi benedire e deve usare tutta l’esperienza possibile per tenere il Cosenza in gara tatticamente. Per quasi tutto il primo tempo il Bisceglie non si vede affatto. Sono i Lupi a ballare e menare le danze. Ma la difesa dei pugliesi, lo sottolineiamo due volte, sa il fatto suo. Fresca di cambio allenatore il Bisceglie ha nell’arco due treni sulle fasce, Azzi e D’ursi su cui Braglia studia un comitato di accoglienza che non li fa premere come il tecnico di casa vorrebbe. Con una sorta di 3–4-3, con Mungo dietro le due punte Perez e Baclet, i Lupi sorprendono Mancini che fatica per proporre qualcosa di buono. Ci pensa l’espulsione di Dermaku a favorirli e vederli più pericolosi. Braglia non si scompone e rimodella la squadra con una difesa a quattro. L’esperimento non funziona e così si torna con la difesa a tre, ingesso di Caimigliano, e si mettono due uomini di gamba, Tutino e Okereke, ad alzare la squadra. Chiudersi con un altro difensore sarebbe stato un suicidio. Così come insegnano i migliori manuali di tutti i giochi, attaccare è la miglior difesa. Impegnare l’avversario serve anche a dimenticare che si sta giocando con un uomo in meno- E come a Viterbo il Cosenza sembra trovarsi a suo agio in difetto di giocatori. Anche se Azzi trova più spazi e inventa due giocate micidiali per i suoi compagni che Saracco blinda con due splendide parate. Alla fine a rischiare di capitolare è proprio il Bisceglie. Nell’ennesimo allungo di Okereke, il Cosenz a trova una punizione dai 18 metri. Corrono gli ultimi secondi di recupero. Si cerca di fare in fretta ma non se ne esce. Il Bisceglie chide molto bene ed un punto per uno è il risultato più giusto. Si torna a casa contenti di aver rotto la mini serie negativa e con in test a soltanto la gara di mercoledì. Ci sarò da stringere i denti. Il Cosenz avvisto oggi, e nelle scorse giornate, però, fa ben sperare. Ci vorrà anche il sostegno del pubblico. La strada dei play off passa anche per la Coppa Italia.