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    Notte magica al Marulla, il Cosenza ci crede

     

    Notte magica al Marulla, il Cosenza ci crede

    21 mag 17 Due a uno e arrivederci a Matera. Il Cosenza ci crede e spinto da un tifo come non si vedeva da anni batte i lucani aggiudicandosi il turno di andata degli ottavi di play off. Grinta e determinazione come mai avevamo visto. Dopo la Paganese è il Matera a cadere sotto i colpi di Blondett e Statella. Ma ancora siamo a metà dell’opera. L’obiettivo era quello di vincere una delle due gare di questa seconda fase che come premio ha l’accesso ai quarti. o meglio, alla Final Eight che rimescolerà le carte. Ma la festa finisce a fine gara con il Cosenza che esulta sotto la tribuna A cantando in coro con gli ultrà. Una scena da accapponare la pelle. I giocatori ringraziano i tifosi per il gran tifo. Da lontano arriva via internet l’incitamento del mitico Gigi Lentini “Iamu Lupi” e di Gigi Simoni che indossa la sua maglia gialla da portiere dell’anno della promozione in B. Cosenza nel cuore di chi ha conosciuto una passione vera. Finisce perché ora c’è la gara di ritorno. Tra tre giorni a Matera. Non c’è tempo per fare altro. Domani giornata di scarico e martedì è già rifinitura. Dopo tre giorni si gioca di nuovo.

    Una gara che si annuncia maschia. Così come lo è stata oggi con il Cosenza aggredito da fallaci del Matera sotto gli occhi di un arbitro che ha lasciato correre. Troppo. Viste le altre gare sembra sia la linea degli arbitri in questi play off: far giocare senza interrompere. Ma oggi è stato davvero troppo. Un rigore di Armellino che blocca la palla con le mani in area, tre falli di fila che innescano reazioni dei giocatori e l’arbitro che non batte ciglio. Ma siamo a scherzi a parte? Un avvio di gara che è solo l’anticipo di quanto potrà accadere a Matera. Gioco maschio? macché. fallii cattivi come quello di Ciccio De Rose che scalcia Mungo a terra. Si becca il suo coro e il divorzio da quel settore da dove è partito: dai tifosi. Auteri si presenta con una difesa a tre ed un centrocampo con grandi qualità e licenza di andare a rete. La differenza sul campo di nota. Matera più tecnico, Cosenza più tonico. Ed è questa l’arma vincente di De Angelis. Esser riuscito a far prendere coscienza dei loro mezzi ai suoi ragazzi. Perina nel primo tempo non fa una parata, una. Subisce gol su di un rigore “inventato” da Negro su di un intervento pulito di Blondett. L’arbitro, lontano, abbocca e la squadra di Auteri, sotto di un gol messo a segno proprio da Blondett si ritrova in parità. Senza infamia e senza lode. Fino a quel momento due azioni pericolose con la difesa rossoblu che controlla ed un paio di tiri da fuori. Il Matera spende tanto e sembra un ossesso. Ma se non ci fosse stato il rigore si sarebbe soltanto leccato le ferite.

    Al cambio di campo la squadra di Auteri prova a testa bassa a fare breccia. Dieci minuti di giocate e pressing e poi rallenta. E’ a corto d’ossigeno. La sosta prolungata fa pagare dazio. Di sicuro provano a gestire il resto della gara con in testa la partita di ritorno. Modalità risparmio energia: on. A questo punto il Cosenza forza la mano. Giocate di prima, tre tocchi e tiro in porta in sequenza di Statella, Ranieri, Mendicino, Corsi e ancora Ranieri. Il gol è nell’aria. E arriva con l’ennesima azione veloce. Mungo vede in area D’Anna e lo serve. L’esterno è chiuso da un difensore. Vede Statella sul palo opposto ed invece di tentare la conclusione da il pallone al compagno completamente libero. Statella ringrazia e fa 13. Quando si dice l’esperienza. Esplode il San Vito. Casoli provoca D’Anna per portarlo alla reazione con una gomitata. Poi prova a colpirlo con una testata. L’arbitro vede tutto. Rosso diretto per Casoli. Matera in dieci. Auteri protesta e segue negli spogliatoi il suo calciatore. Sembra che la gara si metta in discesa. De Angelis mette dentro un’altra punta: Fuori Mungo dentro Baclet. Vuole il terzo gol. Calamai ci prova da fuori ma esce di poco.

    Cosenza troppo sicuro e Matera che riesce a rendersi pericoloso in dieci con Armellino. E’ Perina che abbassa la saracinesca e gli dice no. Prima a lui e poi a Perez, nella stessa azione. Cosenza galvanizzato e dalla tribuna rossa si alza padre Fedele: ”Maracanà, maracanà” gli ultra lo seguono. E’ una bolgia: “siamo venuti fino a qua ….”. Entrano Caccetta e Cavallaro per il Cosenza, Meola e Armeno per il Matera. Niente da fare. C’è solo il tempo per Mattera, tra i migliori in campo per gli ospiti, di commettere un brutto fallo e beccarsi il giallo. Più che frustrazione paura di prenderne un altro. Quattro minuti di recupero non cambiano il risultato inchiodato sul 2 a 1. Alla fine il coro dei giocatori davanti ai tifosi. Tutti a terra per poi saltare assieme. Notte magica al Marulla. Finisce qui. Domani si lavora per il ritorno. Non c’è tempo per esultare ancora.

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