Lectio magistralis di Gianluca Di Marzio all'Unical "Ho il Cosenza nel cuore"

17 mag 16 Gli ottocentocinquanta posti a sedere dell’Aula Magna dell’Università tutti occupati. Corridoi e scale pieni zeppi di ragazzi venuti all’Unical per ascoltare uno dei guru del calciomercato italiano, e non solo, Gianluca di Marzio. Lui, con una umiltà disarmante, invece, parla del suo eterno amore per il Cosenza e per il Cosenza attribuendo la sala piena alla storica promozione raggiunta dal suo papà. Gianni. Indimenticato condottiero del ritorno del Cosenza in serie B. Ma l’età media degli oltre mille convenuti non supera i 25 anni. Tantissimi all’epoca non erano ancora nati. Altro che memoria. Si, il cognome fa parte della storia di Cosenza calcistica ma quella di Gianluca è una storia tutta nuova. Una storia digitale dei giorni nostri. Giusto per fare qualche numero Di Marzio junior, si fa per dire, ha la bellezza di seicentomila follower su twitter. Una cifra pazzesca. Con tutto il rispetto per il mitico Gianni dei Padovano, Galeazzi e Lucchetti, quella di Gianluca è tutta un’altra storia. Invitato da Kevin Marulla e Michele Cosenza, gli organizzatori della Emm&Kappa, assieme al DS Mauro Meluso, a parlare di calcio e nuove tecnologie di comunicazione, Gianluca di Marzio diventa leader incontrastato di un mestiere che unisce utile al dilettevole. Tecnologia e calcio. Cosa volere di più? Una miscela esplosiva ambita dai tanti giovani che di tecnologia ne masticano tanta. Poi all’università. Lui impassibile, con una semplicità da monstre del settore tiene banco per oltre un ora a raccontare un po di storie del suo lavoro. Senza battere ciglio, poi, risponde per un ora e mezza al fuoco di fila delle domande della platea. Senza battere ciglio. Una vera e propria macchina da guerra. Dalle trattative in corso allo storico scoop dell’ingaggio di Tevez da parte della Juve, sgrana il rosario della sua vita pieno di soddisfazioni. Parla della sua esperienza di giornalista in Sky dove arriva dopo la gavetta in una tv locale padovana. Altro che Gianni. Il nome avrà si aiutato, l’aver mangiato pane e calcio a casa l’avrà pure svezzato per bene. Il resto è tutto suo. Della sua umiltà, della sua voglia di fare, del suo modo di proporsi nel più semplice dei modi. Una star per i giovani che addirittura rimangono a bocca aperta. Contenti di aver visto e toccato con mano uno dei leader di un mestiere innovativo ed ambito dalle nuove generazioni. Ma nel suo cuore c’è il rossoblu del Cosenza. Lo confessa candidamente, al termine della maratona in aula magna, nella conferenza stampa tenuta al termine dell’evento. “Sarà stato che ho vissuto il sogno della promozione del Cosenza che avevo 14-15 anni -racconta- sarà stato che ero vicino al mio papà in panchina e seguivo la squadra assieme a lui. Cosenza ed il Cosenza sono una parte di me. Seguo sempre le cronache della squadra. Ancora oggi mi sento con i vari Castagnini, Padovano, Galeazzi. Ricordo benissimo i magazzinieri Loria e Iazzolino. Seguo Donata Bergamini ed è giusto che quella storia non possa finre così”. E via così a raccontare per filo e per segno quell’annata rimasta nel cuore e nelle menti dei tanti cosentini oggi con i capelli non più folti e scuri. Gianni di Marzio ha un posto riservato nel cuore dei cosentini. Gianluca Di Marzio ha fatto, invece, centro nei mille e più giovanotti che oggi gli hanno tributato il giusto riconoscimento di un lavoro fatto bene. Un orgoglio per suo padre ma anche per i tanti che lo hanno conosciuto. I trucchi, le tecniche di mercato, gli agganci delle notizie, poi, il peperoncino di un mestiere a cui tanti aspirano. A sentirli tutti oggi sembrava più una lectio magistralis di un mestiere che affrontato con la giusta professione e concentrazione da soddisfazioni a non finire. La dimostrazione plastica questa mattina nell’aula magna dell’Unical. Ma non diitelo a papà Gianni, potrebbe esserne geloso.

--- Di Marzio all'Unical, la conferenza

--- Di Marzio all'Unical