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    San Vito roccaforte del Cosenza, battuto il Lecce, +10 sui play out

     

    San Vito roccaforte del Cosenza, battuto il Lecce, +10 sui play out

    15 mar 15 Sette punti nelle tre gare cerchiate di rosso perchè contro tre squadre di alta classifica. Il Cosenza di Roselli continua a stupire. Questa volta è toccato al Lecce soccombere sotto il maglio di quell'Elio Calderini inseguito e coccolato e poi abbandonato il giorno del dunque. Elio, non lo dice, ma si caccia un sasso dalle scarpette al nono minuto. Gli faceva proprio male. Prende palla a centrocampo sibeve due difensori pugliesi, Vinetot e Diniz, e poi libera un diagonale forte come una fucilata che Caglioni riesce a vedere solo quando si gonfia la rete. Un'orgasmo unico per il tifo del San Vito. Un botao liberatorio lungo 23 anni. Quando il Lecce già salvo con un pari giocò con il sangue agli occhi e negò al Cosenza la serie A. Il "Via del mare" era pieno zeppo come un uovo. Da Cosenza almeno seimila persone a seguire il sogno poi infranto. Una specie di vendetta a distanza. Una scarica di adrenalina recepita dall'algido presidente Guarascio che a pochi minuti dalla fine scende di corsa per abbracciare la squadra negli spogliatoi. Mai aveva dato a vedere, così palesemente, la sua gioia. La festa sotto la tribuna degli ultrà, poi, è di quelle da ricordare. Con tanto di selfie. Il Cosenza batte per uno a zero il Lecce mettendolo all'angolino e probabilmente artefice dell'ennesimo esonero. Dopo quelli di Moriero e Pancaor anche a Bollini potrebbe costare amara la sconfitta di Cosenza.Due sconfitte di fila per una squadra costata fior di quattrini e allestita per ammazzare il campionato, in questo periodo, non sono proprio, quello che si dice, un toccasana. La gioia di ELio Calderini, in crisi proprio dopo la trattativa fallita col Lecce, è pari quanto le dichiarazioni con dedica alla moglie Manuela ed alla figlia Mya. Un amore immenso per il Cosenza e nell'ottavo singillo rimrazia in ginocchio la curva sud. Emozioni in diretta al San Vito. peccato per chi non c'era.Il botteghino raccoglie "soltanto" 2216 paganti per la gara dell'appagamento dei conti in sospeso. Ma non è solo la storia del Cosenza e quella di un calciatore. E' la voglia di un gruppo di emergere e dimostrare al mondo di che pasta son fatti gli uomini veri. Veri come Gaetano Carrieri che, tra i migliori in campo, continua afar parlare di se come ilmiglior acquisto invernale. Uomini veri come Ravaglia che a suon di pugni al pallone allontana le ombre di Gigi Frattali e di un Saracco che preme alla sua porta per giocare. Uomini veri come Roselli che ha puntato tutto sul lavor oa lungo termine e dopo aver ricostruito gli uomini che sembravano, troppo frettolosamente, accantonati ha dato una precisa identità alla squdra: grinta e carattere. Nessuno si senta escluso dai complimenti. Uno per uno tutti gli uomini scesi in campo non hanno tirato indietro, come si dice, il braccino. Le ultime tre gare disputate in sette giorni sono state giocate tutte con la stessa intesità. Criaco deve addirittura uscire per crampi. Ma Roselli, prima che allenatore, è stato calciatore. Non uno qualunque. E consocendo ritmi e tempi del calcio ha dato giorno libero domani ai suoi giocatori nonostante si rigiochi sabato. Fare rifiatare il gruppo è più importante. Per la mente e per il fisico. Un premio a tutto il gruppo che proprio nel momento di necessità ha tirato fuori gli attributi e, per usare la frase di Cesca di qualche giorno fa, è fatto di gicoatori veri. In piena emergenza con soli 16 gicoatori disponibili il tecnico si schernisce e sottolinea "Non è opera mia, son stati loro bravi". Non ha tutti i torti. Ma allo stesso tempo ha tutti i meriti di averlo rigenerato lui, il Cosenza. Qualcuno faceva paragoni col girone d'andata e con Cappellacci facendo conti ed addirittura gli aveva messo la valigia in mano. Oggi saltano tutti sul carro dei bravi e dei belli. Ma questo è il calcio. Il bello è che più di uno, qualcuno lo ha fatto, dovrebbe umilmente chiedere scusa. Merce rara. Sta di fatto che al San Vito, vera e propria roccaforte dei Lupi dove Roselli sta costruendo la salvezza con 25 dei 28 punti conquistati dalla sua gestione. "Ho preferito lavorare sul lungo periodo e costruire il gruppo e non puntare su risultati immediati" confida in sala stampa dopo la partita di oggi. Con la zona play off lontana ben 10 punti i numeri gli danno non solo ragione ma anche soddisfazione. E che soddisfazione. Nella sua gestione oltre ai vari Tortolano, Carrieri, Arrigoni, messi in un cantuccio e riportati a brillare di luce propria, Roselli da identità alla squadra e crea il gruppo vincente. "Non ho alcun premio salvezza in contratto e con la società stiamo lavorano bene" spiega a chi gli chiede del futuro. Ma di questo futuro non svela niente. Come dargli torto. "Ancora non abbimo raggiunto un bel niente" plasticamente chiosa mettendo in luce la realtà. Mancano otto gare di cui cìnque fuori casa e fare conti o parlare di salvezza è proprio fuori luogo. Si perchè se si è passato lo scoglio delle prime della classe ora bisogna affrontare le gare contro le pericolanti. Squadre disposte a tutto pur di fare punto. E lui il pericolo di un calo di tensione non lo vuole affatto tra i piedi. E sì perchè adesso il Cosenza dovrà affontare una doppia trasferta. Due specie di derby con Messina e Lamezia. La prima in affanno e con il boccaglio dell'ossigeno. La seconda, oramai a tre punti di distacco dal Cosenza, in serie positiva costante con l'unico stop arrivato contro la capolista Benevento. "Vogliamo continuare a divertirci" ha dichiarato il difensore Tedeschi, a fine partita, che assieme a Ravaglia oggi ha festeggiato le 200 presenze in campionati professionistici. E c'è ancora una finale di Coppa Italia da disputare. Ha ragione da vendere e gioia da sprigionare il Presidente Guarascio che ora tocca con mano il frutto di tanti sacrifici.

    COSENZA – LECCE 1-0
    Rete: 9' Calderini

    Cosenza (4-4-2): Ravaglia 6.5; Corsi 6.5, Tedeschi 7, Carrieri 7, Ciancio 6.5; Criaco 6.5 (70' Zanini 6.5), Arrigoni 6.5, Caccetta 6.5, Statella 6.5 (76' Fornito 6); De Angelis 6.5, Calderini 7.5 (86' Tortolano sv). A disp.: Saracco, Novello, Chidichimo, Cesca. All.: G. Roselli.
    Lecce (4-3-3): Caglioni 6.5; Diniz 5.5, Vinetot 5.5 (73' Miccoli sv), Abruzzese 5, Lopez 6; Mannini 5.5, Papini 6, Gomes 5 (56' Salvi); Embalo 6.5, Moscardelli 5.5, Manconi 5 (46' Vagenin 5.5). A disp.: Scuffia, Beduschi, Di Chiara, Lepore. All. A. Bollini.
    Arbitro: Tardino da Milano 6
    Spettatori 2500 circa di cui 2216 paganti (abbonamenti non validi) per un incasso di €. 22.369,00 Presenti una ventina di tifosi nel settore ospiti.
    Ammoniti: Vinetot e De Angelis
    Angoli 2-5 (0-1)
    Recupero: - pt - 6' st.

    -- Cosenza-Lecce 1-0 (cronaca della gara)

    -- LegaPro/C-30a, risultati, classifica, prossima

    --- Cosenza-Lecce, tutte le foto

    Mister Roselli Mister Pancaro

    --- Video Elio Calderini - - - - - Video Servizio video TGR

    Mister Roselli Mister Pancaro

    --- Video Luca Tedeschi - - - - - Video Walter Alberto Lopez

    Mister Roselli Mister Pancaro

    --- Video Nicola Ravaglia - - - - - Video Romeo Papini

    Mister Roselli Mister Pancaro

    --- Video Mister Roselli - - - - - Video Mister Bollini

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