La bandiera di Torre Alta sventola sempre - Nuova Cosenza Quotidiano Digitale della Calabria

La bandiera di Torre Alta sventola sempre

25 mag 15 Era un po la bandiera di Torrealta, quartiere popoloso di Cosenza, dove abitava ed assieme agli altri giovani condivideva la passione per il Cosenza. Enrico ha finito la sua vita tormantata su di una lettiga di un'autombulanza. Spirito ribelle ma dal cuore tenero, sempre disponibile con tutti, era anche un'istitituzione nella curva del Cosenza. Movimentate anche le ultime ore della sua vita. In un primo momento le notizie di cronaca nera che arrivavano nelle redazioni parlavano di un salto nel vuoto, una caduta da un balcone. Difficile separare sentimenti e cronaca. Due mondi che non s'incrociano mai. Poi la verità è venuta fuori, nuda e cruda. E' stata una vera e propria disgrazia. Da tempo non veniva al campo perchè era in cura. La famiglia si era stretta intorno a lui, più volte, per provare a strappargli quella scimmia che gli aveva afferrato la vita. Il sentirsi soli. L'illusione di evadere da una realtà che ogni giorno offre solo bugie e ipocrisia. La "Kaos Island", il gruppo che aveva fondato, voleva essere una risposta. L'essere contro e antagonista per difendere i più deboli, i diritti di tutti. Questo era Enrico "u Biondo". Era quello nei faccia a faccia contro le tifoserie ospiti sempre in prima fila. Nei cortei sempre presente a urlare la sua rabbia. La difesa a fronte alta della "pezza" portata in giro per le curve d'Italia faceva da contraltare alle sofferenze di chi è vittima della "troia". Un buco nero difficile da colmare. E lui ai più fidati amici che lo frequentavano rassciurava, "un ti pioccupà ca ni iesciu fora". E magari aveva la "merda" in tasca. Oggi il suo ricordo viaggia sulle pagine di Facebook. Foto, filmati, tante parole per tenerlo ancora vivo nella mente e nei ricordi. Enrico non c'è più. E' volato via a trovare quella pace che quaggiù nessuno ha saputo dargli. Ciao Biondo. Che la terra ti sia lieve.