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    Cosenza, Guarascio in Figc chiede lumi sulla B

     

    Cosenza, Guarascio in Figc chiede lumi sulla B

    11 giu 15 E' un po' l'argomento di questi giorni, quello dei ripescaggi, che entro la fine di luglio protrebbero cambiare non i connotati ma buona parte dei gironi e campionati di B, C e D. Tra inchieste di calcioscommesse e bilanci colati miseramente a picco diverse società di calcio sono nell'occhio del ciclone. Una tempesta che potrebbe scatenarsi da un momento all'altro. Il bandolo della matassa lo ha in mano il Giudice Palazzi ma assieme a lui lavorano di fino gli addetti della Co.vi.so.c. che analizzano i bilanci delle società di calcio. Già la FIGC ha mandato poche settimane fa un messaggio chiaro: ci saranno ripescaggi. Così le società più in salute, tra queste, non lo dimentichiamo, c'è il Cosenza, provano a capire quanto sia profonda questa giocata di "domino" e che effetto potrebbe avere sui campionati. Lo scorso anno il numero uno della società di Viale Magna Grecia, un po a provocare, tra il serio ed il faceto, visti gli exploit di alcune società che si autoproponevano a impossibili ripescaggi in B, rilascio' alcune dichiarazioni in cui si diceva pronto ad affrontare un eventuale ripescaggio nel secondo campionato nazionale. Quest'anno la situazione è un tantino diversa. Ed in un certo qual modo molto più concreta rispetto a 12 mesi fa. Dietro la lavagna sono finite fior di società appena promosse in B o appena retrocesse dalla A con situazioni,leggi Parma,che non sembrano promettere niente di buono. Qualcuno che sa leggere nella palla di vetro,tra gli addetti ai lavori, parla addirittura di 5 o 6 defezioni nel campionato cadetto. E allora perchè, ha pensato il presidente Eugenio Guarascio, non verificare in prima persona quali e quanti sono le possibilità reali per cui il Cosenza possa proporsi ad un paso del genere? Detto, fatto. Questa mattina il timoniere del Cosenza è stato negli uffici della Figc ed ha avuto contatti con vertici e dirigenti del calcio nazionale. Niete di eclatante. Un pour parler dovuto che proseguirà nei prossimi giorni. "Ricognizioni che servono a capire se ci sono possibilità reali. Non voglio illudere nessuno perchè in realtà abbiamo poche speranze. Ma dobbiamo capire quanto reali siano queste speranze" dichiara Guarascio. Il Cosenza dalla sua,oltre a bilanci sani ed ad una società pulita e rinnovata da capo a piedi, ha un bacino d'utenza tra i più importanti mel Mezzogiorno, strutture di primo livello oltre ad un debito, che noi definiremo d'onore, con il calcio nazionale per il famoso strappo del 2003 che da una partecipazione di diritto, assieme alle altre 3 società , alla serie B si trovò col culo a terra e per giunta senza alcuna via d'uscita. Inutile ripercorrere i fatti del passato. Ancora oggi fanno male a tutti. Ma tant'è, dopo anni e anni di tribolazioni finalemnete si vedono fatti concreti, portati avanti da persone serie. Dopo quattro anni di esperienza ed un noviziato fatto di sudori e fatiche i "Lupi" rossoblu aggiungono al loro palamres un campionato portato a termine alla grande e la conquista della Coppa Italia di Lega Pro che ha, nell'economia dei titoli vantati, il suo peso sportivo non indifferente. Non a caso in federazione si sta anche discutendo, ancora una volta dopo che il Cosenza è stato protagonista, di una via preferenziale in eventuali ripescaggi per chi conquista questo trofeo. Tra le proposte anche la partecipazione diretta ai play off, o qualcosa di simile, che potrebbe far diventare ancora più allettante la conquista di questo trofeo nazionale. Se ne parla. Sta di fatto che intanto il Cosenza questo trofeo se lo gongola e se lo gode come giusta ricompensa per quanto di buono è stato fatto finora. Partire da zero e ritrovarsi, dopo appena quattro anni, a competere con società che, come il Cosenza, hanno un blasone di tutto rispetto, è motivo d'orgoglio. Ma come in tutte le cose buone l'orgoglio non basta. Sul campo Meluso e Roselli stanno lavorando alacremente per costruire una squadra competitiva che dia soddisfazioni importanti ai cosentini a Cosenza e a tutta la sua provincia. Nelle stanze che contano, invece, Guarascio non molla un attimo. Incontra la FIGC e misura quanto reale possa essere, addirittura, la presentazione della domanda di ripescaggio. Il numero uno avrebbe preferito fare come sua consuetudine: sotto traccia. E' noto, sarà la scaramanzia, sarà la sua provenienza dal mondo industriale, che sbandierare ai quattro venti i progetti per il futuro complica la realta. Ma visto che non solo il Cosenza ma altre società si stanno facendo avanti in questi giorni perchè non provarci? Con i piedi di piombo ovviamente. Nessuno s'illuda. Ma se c'è uno spiraglio ....

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