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    La nuova Lega Pro laboratorio innovativo del calcio italiano

     

    La nuova Lega Pro laboratorio innovativo del calcio italiano

    23 mar 14 Sfruttare la riforma per rendere la Lega Pro un laboratorio innovativo del calcio italiano. Il terzo campionato italiano, che dalla prossima stagione si tirerà a lustro con una ''dieta'' ferrea (si scenderà a 60 squadre divise in tre gironi, con la scomparsa della Seconda Divisione), studia infatti gli strumenti per modernizzare il sistema e valorizzare i giovani. Se n'è parlato oggi nel convegno ''La Riforma della Lega Pro, cosa cambia, come si struttura e la sua funzione per rendere più competitive le società'', svoltosi a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia. ''Si ottengono risultati solo con l'organizzazione - dice il presidente della Lega Pro, Mario Macalli -. Bisogna organizzarsi in maniera diversa. Come Lega abbiamo cercato di spiegare ai nostri club cosa è utile fare, chi ha capito ne trarrà dei benefici''. Macalli traccia quindi la strada: ''servono risorse ma non infinite dobbiamo far fruttare quel che abbiamo e destinarle alla patrimonializzazione delle società''. ''Servono stadi di proprietà - aggiunge -, ma non cattedrali, da far vivere tutta la settimana e dove i giovani possano crescere''. Come rileva Francesco Ghirelli, il dg della Lega Pro, infatti i ''club diventeranno sempre più aziende in equilibrio economico finanziario''. ''La nostra lega - prosegue -è l'unica che ha ridotto il numero club e si è data delle regole sul budget sapendo che questo equilibrio rende più equilibrati i campionati. Questa è la strada tracciata dalla riforma: si perdono i contributi a fronte di penalizzazioni. La differenza tra noi e gli altri è che loro dicono 'faremo le riforme', noi le stiamo già facendo''. Sul modello dei campionati stranieri, con l'intervento di Ricardo Resta (direttore dell'Organizzazione Competizioni Liga Spagnola), e della Fiorentina, e con un occhio di riguardo ai giovani calciatori, da guidare anche nella formazione e nella crescita. ''La Lega Pro ha fatto un ottimo lavoro con questa riforma - dice Eduardo Macia, dt dei viola -. Ma è uno strumento che la Lega mette a disposizione delle società. Bisogna migliorare le loro strutture, ma non senza creare un'identità di squadra, che è stata la grande forza del calcio spagnolo''.

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