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    Cosenza, non è detta l'ultima parola

    Il Capp pensieroso nel settore ospiti

     

    Cosenza, non è detta l'ultima parola

    27 apr 14 La speranza, dice il proverbio, è sempre l'ultima a morire. E la speranza di terminare primi il campionato rimane per intera, nonostante la terza sconfitta consecutiva. il Cosenza dalla sua ha i numeri ed un'ultima giornata di campionato che offre ancora una chance. I Lupi gocano in casa con il Teramo e l'attuale capolista, la Casertana, deve fare i conti con il Tuttocuoio. I Toscani sono a caccia dell'ultima posta in palio per tentare la sorte nei play off. Sulla carta , così come ci reindirizza Mister Ianni a fine gara, facendo due conti, tutto è possibile. Senza gufare più di tanto, il Cosenza, in un eventuale arrivo appaiato con i campani, è avvantaggiato sugli scontri diretti. Inoltre, nonostante la sconfitta, la squadra di Cappellacci incassa il secondo obiettivo: il quarto posto raggiunto con la matematica. Tradotto in soldoni: la partecipazione alla Coppa Italia Tim, riservata, appunto, alle prime quattro classificate. Il Foggia, quinto in classfica, perdendo in casa rimane a 50 punti e pur vincendo domenica prossima non potrà raggiugere i 54 del Cosenza. Davvero una stagione "fortunata", che se ne dica, per Cappelalcci. Ora manca l'obiettivo più grosso. Quello che il Presidente Guarascio va chiedendo, con inisistenza da due settimane a questa parte: Il primo posto. Ma servirà battere il Teramo. Il Capp lo sa bene e davanti agli occhi del Presidente (letteralmente, visto che i due erano uno di fronte l'altro nelle due tribune) presenta un Cosenza rivoluzionario. Il tecnico abruzzese da carta bianca ai giovani. A quanti, fino ad oggi, non hanno trovato spazio. Una mossa più che intelligente perchè per chi scende in "battaglia" c'è la possibilità di ritagliarsi con una buona prestazione un pezzetto di futuro. Scelta rivelatasi più che azzeccata. Mister Tommaso Napoli, uno dei 5 ex di turno in campo (Lui, il vice Bisceglia, Guadalupi, Arcidiacono e Provenzano) accusa il colpo e subisce per i primi 45 minuti le folate ubriacanti di Napolano che, sospinto a sinistra anche da Palazzi ha le due vere e nitide occasioni da gol. Il Cosenza ha in mano la gara. Napoli, evidentemente, aveva preparato altra gara e non si aspettava la mossa. Sperava di trovare Mosciaro e Calderini, per aggredirli con la vlocità di Arcidiacono e Ilari. Non si aspettava un Cosenza sgusciante che faceva della velocità la sua migliore arma. Con Partipilo e Chinellato a fare un gran lavoro i Lupi dettano legge. Al cambio di campo le "famose" lavate di testa negli spogliatoi del tecnico palermitano cambiano l'atteggiamento dei padroni di casa. Partono a testa bassa ma raccolgono solo due punizoni. Il Cosenza tiene l'ondata d'urto. Per i padroni di casa vincere è vitale per continuare a sperare almeno nei play off, visto che il Lamezia chiude i conti delle prime otto in Lega Pro Unica. Ma al quarto d'ora della ripresa c'è l'appuntamento con la sfiga. Questa volta tocca ad Alfonso Pepe. Il difensor centrale in uno scontro fortuito di gioco deve uscire in barella ed andare in ospedale. Un trauma cranico con ferita alla tempia ed al volto fa preoccupare i sanitari. Al locale ospedale, accompagnato da Kevin Marulla, viene sottoposto ad una prima TAC. L'esito, fortunatamente, è negativo. Ma per sicurezza in serata, all'arrivo a Cosenza, verso le 21 il buon Kevin porta di nuovoPepe a controllo all'Annunziata. Altra Tac e altri esami che, anche qui, risultano negativi. Il gigante buono lascia il nosocomio cosentino verso mezzanotte decisamente più tranquillo. I controlli non sono mai troppi. L'uscita di Pepe, però, cambia l'assetto tattico, l'equilibrio trovato per quest'incontro. Entra Asante e Blondett deve lasciare la marcatura di Arcidiacono sulla fascia per spostarsi al centro e lasciare il posto sulla fasciia a Bigoni. Il pel di carota rossoblù lascia il centrocampo al ghanese. Ma è proprio un errore della coppia dei centrali rossoblu a lasciare strada all'incursione di Montalto. Il numero nove azzurro cattura una corta respinta e nonostante la chiusura in diagonale di Blondett riesce a liberare un tiro che scavalca Frattali in uscita e si infila in porta. Esplode lo stadio pugliese. Il Cosenza non ci sta e il Capp col telefonino "suggerisce" due cambi. Via uno spento Napolano che ha dato il massimo nel primo tempo per Calderini, alla ricerca di gloria e di gol. La mossa ha effetto quasi immediato perchè prima Asante e poi Guidi hanno il pallone del pari negato da due miracoli del portiere Modesti. Il Cosenza allora cala l'asso dalla manica e mette in campo anche Mosciaro per un Partipilo che aveva ben figurato. Ianni/Cappellacci vuole dare più esperienza alla prima linea e quasi ci riesce perchè alla mezzora con un'altra incursione in area azzurra Mosciaro arriva un tantino scoordinato su di un pallone da spingere in porta. Marcatura ancora sfiorata. Ma è proprio Calderini a pescare un jolly internazionale sui titoli di coda. Una sforbiciata in area, decisamente il gol più bello visto in questa stagione, fa saltare di gioia gli oltre cinquanta ultrà venuti nelle murge a sostenere i Lupi. Un pari che non smonta il Martina. Sulla rimessa al centro, probabilmente con la mente già al termine della gara per il pari conquistato, è ancora un altro errore difensivo che lascia ad Arcidiacono il tempo di rubare palla e dirigersi in porta. Per Frattali non c'è nulla da fare. Esplode per la seconda volta lo stadio pugliese, caduto in depressione per il gol del pari. Biccio non esulta più di tanto. Anzi va sotto la sua curva a salutare e poi va sotto qulla del Cosenza a chiedere scusa. Sarà. Ma lui è pagato per far gol con il Martina. Si chiama professionismo. Inutile inveire ed additarlo a traditore. Dai suoi Biccio è osannato. La gara finisce con gli ultrà locali che fanno festa fuori lo stadio e le auto che strombazzano in paese. Calcio di un tempo che fa quasi sorridere. Calcio di un tempo che da la dimensione della passione. Così come quella di un gruppo di ultrà che al ritorno incrociamo a Roseto Capo Spulico. Fermi per una birra. Il famoso terzo tempo che come nel rugby gli ultrà praticano da sempre. "Vittoria o sconfitta fanno parte del calcio. Noi il Cosenza lo amiamo sia quando vince che quando perde" ci spiegano. Una lezione d sport che rigiriamo a quanti, dopo la gara, sbraiitano puntando dita e sollevando accuse in ogni direzione. Il Cosenza è già in Lega Pro. Eì secondo in classifica ed ha un'altra partita da giocare. Una "vendetta" (in senso sportvo s'intende) contro quel Teramo che all'andata umiliò il Cosenza con un tre a zero bugiardo, scaturito in una delle migliori partite giocate. E se risultato non sarà, impariamo dagli ultrà e dal loro amore per i colori rossoblu: le vittorie o le sconfitte fanno parte del gioco.

    Martina Franca-Cosenza 2-1
    Reti: 67' Montalto, 92' Calderini, 93' Arcidiacono

    MARTINA FRANCA: Modesti 7, Kalombo 5, Memolla 5.5, Zampano 6, De Lucia 6, Zammuto 5.5, Arcidiacono 6.5, Gai 6.5, Montalto 6.5 (87’ st Lescano sv), Guadalupi 5.5 (76’ Masini sv), Ilari 5.5 (90’ Petrilli sv). All. Napoli 6. A disp.: Bleve, Diop, Provenzano, Aperi.
    COSENZA: Frattali 5.5, Blondett 5, Palazzi 6, Meduri 6, Pepe 6 (62’ Asante 5.5), Guidi 5, Bigoni 5.5, Corsi 5.5, Chinellato 6, Napolano 6 (69’ Calderini 7), Partipilo 6 (78’ Mosciaro 5). All. Ianni 6 (Cappellacci squalificato). A disp.: Fabiano, Carrieri, Giordano, Perrotta.
    ARBITRO: Rossi di Rovigo 7
    Spettatori: mille circa di cui una cinquantina ospiti.
    Angoli: 6-4.
    Recupero: 1 pt - 5’ st.

    --- Martina Franca-Cosenza 2-1 (cronaca e tabellino)

    SecondaDiv/B-33a --- Cosenza 4* matematico, Risultati e Classsifica

    --- Video Martina Franca-Cosenza 2-1, Biccio Arcidiacono

    --- Video Martina Franca-Cosenza 2-1, Mister Ianni

    --- Video Martina Franca-Cosenza 2-1, Mister Napoli

    --- Video Martina Franca-Cosenza 2-1, Mister Biscegli

    Cosenza, in piedi: Blondett, Corsi, Pepe, Guidi, Frattali, Chinellato. Accosciati: Palazzi, Bigoni. Partipilo, Meduri, Napolano

    Tifo Cosenza sempre presente

    Napolano marcato da due

    Il Capp in contatto con la panchina

    La tarantella di Bigoni e Arcidiacono

    Pepe esce in barella

    Una rovesciata da spettacolo che

    si trasforma in eurogol

    per un'euro-esultanza

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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