Cosenza, ripresa sul campo grande del San Vito. Polemiche da Lamezia, intervenga l'OdG

24 set 13 Giusto per non lasciare nessuna altra attenuante o alibi il tecnico del Cosenza Roberto Cappellacci oggi ha tagliato corto con le polemiche ed ha portato la squadra ad allenarsi sul campo grande del San Vito. Quella del campo di allenamento è una delle questioni sollevate nei gironi scorsi dal tecnico alla società. Il sanvitino/Del Morgine mal si adatta ad una eduta di allenamento per diversi problemi, non ultimo il terreno duro che, esposto a nord, in inverno diventa impraticabile. Uno dei tanti problemi sollevati da tanti allenatori che lo hanno preceduto, a cominciare da Mutti. Allora si risolse con il Virginia. Oggi invece Cappellacci ha forzato la mano metendo a fuoco uno dei problemi dei suoi uomini. Dopo una mezza ramanzina nello spogliatoio il tecnico ha lasciato la squadra a Mister Bruni che ha provveduto alla parte atletica. Prima di iniziare parentesi Cappelalcci/Ianni con una partitina a calcio bocce. Con un pallone che faceva da pallino i due hanno "portato" i palloni a centrocampo gicoandosela a bocce. Il piede di Cappellacci si è dimostrato il più preciso. Poi con il pallone una serie intensa di giocate nella metà campo sotto la sud dove il tecnico ha fatto sudare i suoi. prima di una serie di partitelle. Nel frattempo, Mister Viola ha lavorato con i portieri sul terreno del Sanvitino. "Scrivilo che il primo gol è colpa di Frattali" ci dice scherzosamente l'allenatore dei portieri commentando l'incredibile gol di Del Sante di testa messo tra palo e portiere. Un gol le cui colpe vanno ricercate prima che la palla venisse incocciata dalla testa dell'attaccante biancoverde. Le partitelle finali hanno chiuso la seduta. Fermo per sovraccario Giordano che ha lavorato in palestra. Domani doppia seduta.

Strascichi da Lamezia, intervenga l'OdG. Dopo la stucchevole nota stampa diramata dal Presidente del Lamezia Arpaia chiediamo all'Ordine dei giornalisti della Calabria di intervenire in una situazione a dir proco incresciosa in cui ci siamo venuti a trovare. Nella nota del preidente Arpaia un riferimento, del tutto inventato, a gesti compiuti dai colleghi di Cosenza rei soltanto di aver alzato il pugno in aria in segno di vittoria pr l'esultanza di un gol forse raccontato un po troppo animatamante. Ma se esultare è una colpa allora siamo tutti colpevoli. Colleghi di Lamezia inclusi. Il presidente Arpaia si dimentica nella nota, però, di aver messo fuori dal gabiotto della stampa i colleghi venuti da Cosenza, seduti tra i tifosi, senza alcun tavolino dove poggiare computer e notes e ovviamente senza corrente. Noi abbiamo insistito per avere un piano di lavoro su cui operare e c'è voluta una trattativa di mezzora per aver ragione. Senza considerare il fatto che i due colleghi della radio Rlb hanno dovuto lavorare in piedi per tutta la durata della gara. Riempiti di ingiurie, bestemmie e frasi provocanti dal primo all'ultimo minuto. Ma sono cose che ci protrebbero stare. Quello che non ci sta è il linciaggio morale a cui siamo stati sottoposti per la durata dell'intero incontro. Caro presidente Arpaia fose lei non se n'è accorto ma noi siamo dovuti uscire dal campo scortati dalla polizia sotto le minacce di un gruppo di facinorosi. Queste cose lei non le ha viste? Noi le abbbiamo vissute sulla nostra pelle. Non si organizzano partite di cartello con un tale disordine e senza un minimo di organizzazione per chi deve lavorar epossibilmente in tranquillità e sicurezza. Essere circondati da un centinaio di persone che battono le mani sul vetro della cabina stampa dove eravamo rinchiusi e pregare Iddio che il vetro non venisse giù non è per niente edificante. Raccontare di un gol esultando non è un reato, ne può essere descritat come provocazione. Se così fosse a che serve fare la diretta radio se poi non si possono raccontare le emozioni vissute? Speriamo che in un prossimo futuro, per la sicurezza nostra e dei nostri colleghi che lavorano e verranno a Lamezia a lavorare, si possa avere una tribuna stampa degna di tale nome.

--- Cosenza Calcio, Mister Cappellacci "Nessuna scusa, dobbiamo lavorare"