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    False fidejussioni in Lega Pro, 7 società di calcio indagate

     

    False fidejussioni in Lega Pro, 7 società di calcio indagate, anche Claudio Gentile

    19 mar 13 Una decina di perquisizioni sono in corso in varie regioni italiane da parte degli agenti della squadra mobile di Firenze nell'ambito delle indagini coordinate dalla procura di Firenze, su false fidejussioni presentate alla Lega da alcune società di prima e seconda divisione della Lega Pro. Nell'inchiesta, secondo quanto emerso, risultato indagate 21 persone, tra cui i presidenti di alcune società. Sono Como, Chieti, Casale Monferrato, Treviso, Bellaria e Avellino le società di Lega Pro coinvolte nell'inchiesta sulle false fidejussioni presentate alla Lega. I presidenti delle società risultano tutti indagati insieme alle persone accusate di aver svolto la funzione di intermediari nella presentazione delle false polizze fidejussorie. Le accuse, contestate a vario titolo, sono di tentata truffa in concorso e simulazione di reato. Gli inquirenti, coordinati dal pm di Firenze Sandro Cutrignelli, stanno eseguendo perquisizioni domiciliari in Puglia, Campania, Marche, Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna. Le indagini, in base a quanto appreso, sono iniziate dopo una denuncia-querela presentata dal legale rappresentante della Lega Pro alla questura a Firenze.

    Tra gli indagati c'è Gentile. L'ex difensore della Juventus e della Nazionale vincitrice del Mondiale del 1982, ed ex selezionatore dell'under 21, Claudio Gentile, è fra i 21 indagati nell'inchiesta fiorentina sulle false fidejussioni per l'iscrizione dei club alla Lega Pro. In base a quanto si apprende gli investigatori ritengono che Gentile abbia svolto un ruolo di mediatore fra presidenti e banche. Le fidejussioni risultavano apparentemente emesse da Allianz Bank e sarebbero state falsificate. In base a quanto si apprende, Gentile è accusato di aver presentato ad un consigliere delegato del Como Calcio una persona che avrebbe messo in contatto il rappresentante della società sportiva con un broker, Ramon Rotili, a sua volta accusato di aver prodotto con un computer le false fidejussioni, che risultavano emesse dalla Allianz. L'istituto assicurativo era, però, all'oscuro di tutto. Rotili, sempre secondo quanto appreso, risulta essere già stato coinvolto con accuse simili in un'inchiesta della procura di Pescara. Agli investigatori Gentile si è detto estraneo alla vicenda, spiegando di essersi limitato a fare alcune presentazioni fra persone.

    Anche il nipote di Mazzola. C'é anche Riccardo Mazzola, figlio dell'ex calciatore Ferruccio Mazzola, a sua volta fratello dell'ex calciatore e dirigente sportivo Sandro Mazzola, tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle false fidejussioni presentate alla Lega Pro. Mazzola, secondo quanto emerso, avrebbe svolto il ruolo di intermediario nella presentazione delle false polizze fidejussorie. Tra le società coinvolte nell'inchiesta, oltre a quelle già citate in precedenza, c'é anche l'Andria. Inoltre, secondo quanto emerge tutti i presidenti delle società sono indagati per tentata truffa in concorso. Quelli del Como, dell'Avellino, del Chieti Calcio e del Casale Monferrato Calcio, anche per simulazione di reato: secondo l'accusa, avrebbero presentato le false fidejussioni per risparmiare sulla quota di iscrizione al campionato, e addirittura, dopo l'apertura dell'inchiesta, avrebbero a loro volta fatto denuncia sostenendo di essere stati raggirati. Le false fidejussioni oggetto dell'inchiesta riguardano l'iscrizione al campionato 2012-2013. Il costo della falsa polizza, prodotta con un pc dal broker finanziario Ramon Rotini, era circa il 10% del costo reale della fidejussione, vincolata per 18 mesi, richiesta dalla Lega Pro, pari a 600.000 euro per la Prima Divisione e 300.000 per la Seconda. Molte società si sarebbero rivolte a lui attraverso intermediari poiché in difficoltà economiche e impossibilitate a sostenere l'iscrizione al campionato. Nelle perquisizioni odierne sono stati sequestrati materiale informatico e documenti cartacei in possesso degli indagati. Le indagini sono coordinate dalla procura di Firenze, che è titolare dell'inchiesta poiché la Lega Pro (ex Lega di Serie C) ha storicamente sede nel capoluogo toscano, e proseguono per accertare l'eventuale coinvolgimento di altre società sportive.(

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