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    Calcioscommesse: Si chiude il processo, venerdì le sentenze

     

     

    Calcioscommesse: Si chiude il processo, venerdì le sentenze

    03 lug 12 Dopo un giorno e mezzo di udienza e 110 interventi di accuse e difese, si è chiuso il processo d'appello al calcioscommesse basato sul filone della Procura di Cremona e svoltosi presso l'ex ostello della gioventù del Foro Italico. La Corte di Giustizia Federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea, si ritira ora in Camera di Consiglio. Il dispositivo delle sentenze sui 47 ricorsi presentati sarà reso noto tra venerdì e sabato.

    Un'udienza durata un giorno e mezzo ed è già tempo di sentenze: venerdì o sabato, al massimo. Il processo d'appello al calcioscommesse nato dalla seconda tranche dell'inchiesta della Procura di Cremona (considerando anche quella dello scorso anno) e dalle dichiarazioni dei 'pentiti' Gervasoni e Carobbio si avvia alla conclusione, ma l'estate della Procura federale entrerà nel vivo solo quando negli uffici di via Po transiteranno gli altri big della Serie A, già sotto la lente degli inquirenti delle Procure di Napoli e Cremona (ter). Occorrerà aspettare soltanto due giorni per vedere comparire i primi volti noti al grande pubblico. Giovedì, infatti, proseguiranno le audizioni relative al materiale inviato dalla procura partenopea. Sfilerà mezza squadra napoletana: toccherà al portiere Morgan De Sanctis, tornato a disposizione dopo l'impegno europeo con la Nazionale, e, 24 ore dopo, all'ex Matteo Gianello, reo confesso del tentativo di alterazione della gara Sampdoria-Napoli (1-0, del 16 maggio 2010), e poi a capitan Paolo Cannavaro, a Gianluca Grava, al tecnico Walter Mazzarri (anche se la sua audizione potrebbe essere rinviata) e all'ex Giuseppe Mascara. Nel frattempo, però, la giustizia sportiva non si ferma. La Corte di Giustizia Federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea, in camera di consiglio dovrà decidere sui 47 ricorsi presentati dopo le sentenze della Commissione Disciplinare. Il dispositivo é atteso per il week-end. Lo aspettano 10 dei 14 club sanzionati due settimane fa (rispetto al primo grado non hanno presentato ricorso la dilettante Avesa e le fallite Ancona, Piacenza e Ravenna), e altri cinque che si sono presentati come parti terze: Nocerina, Vicenza, Gubbio, accomunati dalla richiesta di annullamento del patteggiamento del Grosseto (6 punti da scontare il prossimo anno e 40mila euro di ammenda) per ridisegnare la classifica di Serie B e relativi play out (tra l'altro già disputati); il Cesena invece contesta quello dell'Atalanta e la condanna del Novara e chiede che il club piemontese venga declassato all'ultimo posto in classifica della passata stagione di A ed escluso dagli eventuali ripescaggi (ci potrebbero essere se l'inchiesta federale dimostrerà la responsabilità diretta di qualche società di A) e il Barletta legato invece a questioni inerenti alla Lega Pro e al patteggiamento della Cremonese. Spera anche l'AlbinoLeffe, penalizzata di 15 punti (e 90mila euro) dalla Disciplinare. La società lombarda confida nell'avvocato Chiacchio per vedere ridotta ulteriormente la sua squalifica (Palazzi aveva chiesto 27 punti in primo grado). "Mi sento in obbligo di ribadire che il principio della responsabilità oggettiva è un principio cardine, ma la pena deve essere graduale", ha dichiarato oggi in aula il presidente del club, Gianfranco Andreoletti. "La mia società è vittima dei suoi giocatori - ha aggiunto-. 15 punti di penalità equivalgono a condannare il club a morte sicura. Attraverso la sentenza avete la possibilità di dare credibilità alla giustizia del mondo del calcio, solo così ci saranno imprenditori che investiranno su di esso". Tra i club di A, attendono il verdetto Pescara (penalizzato due punti), Sampdoria e Siena (sanzionati entrambi per 50mila euro). Così come i trenta tesserati, con in testa Gianluca Nicco (condannato a tre anni) del Pescara - "il più piccolo coinvolto nel calcioscommesse, un piccolo grande uomo che ci ha trasmesso una lezione di lealtà", come lo ha descritto il suo avvocato Flavia Tortorella - e il portiere Alberto Fontana che in aula stamane ha dichiarato che i "tre anni e sei mesi inflitti dalla Disciplinare equivalgono a tre anni e sei mesi di carcere, una macchia indelebile per me e i miei figli".

    De Sanctis convocato in Procura. Morgan De Sanctis convocato in Procura Figc. E' la principale novità delle variazioni comunicate oggi in merito al calendario delle audizioni relative al filone di Napoli sul calcio scommesse. Il portiere del Napoli e della Nazionale sarà ascoltato il 5 luglio, mentre il calciatore della Sampdoria Federico Piovaccari il 9 luglio. E' stata invece rinviata a data da destinarsi l'audizione di Dario Passoni (calciatore Folzano), che era in calendario ieri. Riguardo alle audizioni relative all'inchiesta della Procura di Bari, restano confermate al 5 luglio quelle di Biagio Pagano ed Eugenio Vincenti. Di seguito il Calendario delle audizioni. 5 luglio: Gianfranco Parlato (tecnico), Federico Cossato (ex calciatore), Michele Cossato (ex calciatore), Morgan De Sanctis (calciatore Napoli), Silvio Giusti (tecnico); Biagio Pagano (calciatore della Nocerina), Eugenio Vincenti (Osservatore del Livorno). 6 luglio: Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara). 9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara).

    Portiere Novara come se fosse condannato. "Tre anni e sei mesi inflitti dalla Disciplinare equivalgono a tre anni e sei mesi di carcere, una macchia indelebile per me e per i miei figli". Il calciatore Alberto Maria Fontana è intervenuto così al processo d'appello sul calcioscommesse in corso all'ostello della gioventù del Foro Italico. Dinanzi alla Corte di Giustizia federale, il portiere del Novara, condannato dalla Disciplinare per la presunta combine di Chievo-Novara del 30 novembre 2010, ha difeso la propria innocenza in prima persona. "Sono una persona onesta - le parole del calciatore -. Mi sono chiesto perché tirato in ballo da un pentito (Carlo Gervasoni, ndr) che nelle motivazioni dell'accusa è ritenuto credibile, ma io non lo conosco né l'ho mai incontrato. Non mi interessa stabilire se sia credibile o no. Non spetta a me. Il portiere viene sempre tirato in ballo, ma quanto devo pagare per esserlo? Per me è un enorme punto interrogativo". Poi l'appello alla Corte:"Digitate il mio nome su Wikipedia e vi accorgerete della mia carriera avarissima, da secondo portiere. Un mese prima della partita contestata ho firmato un contratto di cinque anni, nonostante il periodo di crisi economica. Quando chiesi al presidente il motivo della sua offerta lui rispose ribadendo le mie qualità morali. Sono fatti concreti e non per de relato".

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