NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
  si è accinto a fare.

      Condividi su Facebook

    Macalli "Le società iscritte all'ultimo minuto non ce la fanno"

    Macalli e Abete

     

    Macalli "Le società iscritte all'ultimo minuto non ce la fanno"

    21 lug 12 E' davvero un brutto precedente quello che la Federazione, avallando il ricorso del Valle d'Aosta che andrà a giocare fuori regione, ha messo in atto. Così facendo qualunque piccola società, volendo marciarci, è legittimata a trasferire il titolo sportivo fuori regione e trasferirlo, magari lucrandoci sopra, in una regione dove il bacino d'utenza è superiore. Magari, ragionando per assurdo, con tutta calma, successivamente, cambiare anche il nome o prestarsi a fare da paravento ad una società in altra serie evitando così un altra norma, anche questa con un eccezione ed una deroga quest'anno (Salernitana con Lotito già proprietario della Lazio). Ipotesi che ci stanno tutte in questo strano mondo della Lega Pro. Un altro esempio? Accontentati: A poche ore delle decisione del Consiglio Federale il presidente del Sud Tirol ammette candidamente che all'Euganeo di Padova, struttura in un altra regione, stadio per cui gli è stata concessa l'iscrizione, non ci andrà mai a giocare continuando ad usare la sua struttura fuori norma. Con tanto di delibera comunale che promette la ristrutturazione del Druso in tre anni. Delibera stilata 24 ore prima del Consiglio Federale. Tutto avallato da una nota della società che recita "Abbiamo raggiunto anche un accordo con il Comune di Padova e abbiamo comunicato alla Lega Pro lo stadio Euganeo come possibile sede alternativa per le nostre partite casalinghe. Ma servirebbe comunque una deroga e quindi tanto vale che ce la concedano per il Druso". Ma è mai possibile che bisogna fare i furbi e promettere mari e monti non avendo le carte a posto. Eppure lo stesso Macalli, si sempre lui, quello che dovrebbe stare zitto ed ascoltare invece di spararla ogni giorno più grossa, in una dichiarazione rilasciata a "Radio Sportiva" a proposito del taglio delle società Pergocrema, Piacenza, Taranto, Giulianova e Triestina, Foggia, Siracusa e Spal sottolineava che “Fa male perdere squadre del genere - esordisce il presidente della Lega Pro - e C’è qualcosa che non va, è un calcio che va riformato, che non ha più senso e lascia sul campo delle vittime ogni anno. Anche stavolta molte società che hanno fatto grandi sacrifici per iscrivere la propria squadra lo hanno fatto all’ultimo minuto, arrivando di corsa, poi domattina magari si guardano intorno e capiscono che non hanno mezzi per portare avanti il campionato”. L'ex Vigile Urbano, presidente della Lega Pro da ben 15 anni , dunque, non si smentisce e candidamente ammette che ha forzato la mano sapendo di accogliere ricorsi più che improbabili. Da veri impuniti. A questo punto bene ha fatto il Cosenza a ricorrere all'Alta Corte di Giustizia Sportiva perchè la legalità deve essere ripristinata. Il volemose bene davati a società che investono nel calcio e hanno tutti gli attributi, dallo stadio ai sistemi di sicurezza, al bacino d'utenza, come il Cosenza, non funziona. Se ci sono le norme vanno rispettate. Se poi lo strappo lo vogliono fare, che lo facciano pure. Ma senza calpestare le leggi. Quello non ve lo consentiamo. Caro Presidente Abete uno scatto d'orgoglio. Allontani Macalli e metta la legalità innanzi tutto.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Calcio"

     

     

 

Video

Foto

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore