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    Il Cosenza caccia gli attributi ed annichilisce l'Acri

     

    Il Cosenza caccia gli attributi ed annichilisce l'Acri

    29 gen 12 Brinda alla prima vittoria Tommaso Napoli, il trainer del Cosenza, che battendo l'Acri riapre le danze per un finale di campionato in crescendo. La prima è a nove punti, è vero. Ma il terzo posto ad un soffio dal secondo fanno ben sperare. "Ce la metteremo tutta" dicono in coro i giocatori del Cosenza dopo un secondo tempo da leoni. Con tre reti messe nel sacco, una rete regolare annullata, ed almeno altre tre sprecate per troppa precipitazione. Sul piatto della bilancia, a pareggio, pesano però due reti a dir poco grottesche. La prima un cross di Lacanna che si infila in porta con Franza colpevole spettatore e la seconda una magistrale punizione di Galantucci frutto di una amnesia del centrocampo che lascia passare un azione fermata davanti l'area dal capitano Parisi che si becca pure il giallo. Insomma un finale già visto con il cuore in gola ed un errore che poteva costare altri due punti come domenica scorsa. Troppo frequenti questa amnesie di Franza. Arrivano sempre col Cosenza in vantaggio ad un passo dalla svolta. Sarà pure giovane e dovrà crescere ma gli errori del portierino stanno condizionando il campionato. Il tecnico gongola anche se finisce anzitempo negli spogliatoi. "Non l'ho nemmeno sfiorato a Sposato. E' venuto sparato a tentare di mettermi le mani in faccia. Io l'ho evitato ed ho avvitato il peggio. Non capisco perché mi ha buttato fuori". Dice ai cronisti a fine gara il tecnico palermitano. Che poi si arrabbia "Non dovevamo aspettare il terzo gol per giocare palla a terra". Intanto domenica c'è la sosta e c'è il tempo per far riportare in condizione capitan aprissi Con lui al centro della difesa e Ciano al centro del campo si sta decisamente più coperti. Ma oggi non è il caso di indistere con gli errori. C'è da brindare ad una grande doppietta di Manolo Mosciaro che spolvera un intesa con longobardi compitamente trasformato. Corre, fa gol, il lungaggine col numero nove sulle spalle e realizza asti. Cosa vuoi più dalla vita. Un numero nove perfetto. Quello che mancava a Manolo Mosciaro oggi direttore dell'orchestra dei gol che ha duellato con Longobardi quasi ad occhi chiusi. La sua doppietta, un rigore da antologia ed un'incornata a filo d'erba portano il suo bottino personale in doppia cifra. 11 gol in 21 partite. Un gol ogni due gare. Nel primo tempo ha sofferto un po troppo. Poi al rientro dagli spogliatoi è stato proprio lui a tirare la carretta trainando tutta la squadra verso la vittoria.Arrabiandosi con Gassama che non gli da la palla per una tripletta da incorniciare. Ma alla conquista dei tre punti hanno contribuito tutti. Bene Biondo che ha dovuto inghiottire amaramente l'annullamento di un gol regolarissimo. Ma nel primo tempo s'è mangiato una ghiotta occasione. Mitico Ciano che parte al centro della difesa e poi trova il suo spazio a centrocampo una volta entrato Parisi. Il tecnico ha preferito far rientrare il capitano dopo un ora di gioco. Non se l'è sentita di rischiarlo subito. Ed ha fatto bene perché la squadra in quel momento ha dato la sterzata decisiva verso la vittoria. L'Acri ha reagito nel primo tempo con una traversa di Cavatorti e con Alesandrì che stava per sfruttare un buco di Varriale, ma poi nel secondo tempo si è dovuto inchinare al Cosenza. Il gol di Galantucci giunto al secondo minuto di recupero ha messo i brividi. Complice Franza che negli ultimi secondi stava per compiere l'ennesima frittata. palla persa davanti la porta messa miracolosamente in angolo. In tribuna, piccola nota di colore, diversi tifosi delle opposte fazioni hanno dato vita ad un fuori programma. Sono intervenute le forze dell'ordine prima che lo scambio di epiteti si trasformasse in qualcos'altro. Fuori dal campo tifosi delle due squadre appollaiati chi su di una scala di un condominio chi dalle finestre di una casa in costruzione con tanto di striscioni. Domenica prossima non si gioca perché il campionato si ferma per una sosta. Per Napoli la possibilità di curare al meglio gli errori che puntualmente si stanno ripetendo. C'è tempo. E ci sono anche tredici giornate da combattere. Prima le Serre Albruni fuori casa, poi il Sambaise su campo neutro e poi la decisiva trasferta contro l'Hinterreggo ci diranno quale futuro attende il Cosenza.

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